Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • samoajoe83
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    • Jun 2007
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    • Roma
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    non sono certamente un estimatore di Alemanno, ancor meno di Fini e di AN( o quello che ne è rimasto) ma al diavolo l'ipocrisia della attuale 3 carica delo stato, che fino a qualche anno fa salutava ad anzio( io presente) ancora con petto in fuori e braccio teso, e poi ripudia il suo credo per i soliti, biechi, ma convenienti giochi politici.
    Alemanno ha detto ciò che pensa, cosa condivisibile per chi, di quella fede politica, ha fatto una bandiera fin da ragazzo.
    sigpic Amanti della carne..

    "La sconfitta è un'eleganza, per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza..."

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    • Sean
      Csar
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      Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
      ok ho letto quasi tutto il thread (me lo sono stampato e letto mentre cardio in palestra)

      a me la cosa del consenso interessa moltissimo (al di là degli aspetti di legalità formale che mi interessano molto meno) ed è per questo che sono intervenuta.
      evidentemente con modi che vi hanno irritato, ma, preso coscienza di questo, penso possiamo andare avanti.

      1-
      se mi chiedo se è mai esistito un fascismo di largo consenso la mia risposta è no.
      e penso che sia questa perché penso che il fascismo abbia tradito il popolo.

      2-negli anni 20-21 la linea di mussolini, che andava cercando la differenziazione dall’insurrezionalismo socialista massimalista e lo faceva perseguendo l’appoggio della corona e quindi, di passo degli industriali dell’epoca che erano gli agrari, all’interno del fascismo stessa creò un certo malanimo. di lì a poco ci sarebbero stati, infatti, gli abbandoni degli arpinati, dei rossi dei futuristi - beh questi estinti per cause naturali, dei dannunziani - con la celebre immagine della gabbia dorata del vittoriano.

      non ci fu colpo di stato perché ci fu compromesso.

      un compromesso imposto in cui il fascismo ha chinato il capo ai suoi nemici naturali, se la marcia su roma si è trasformata nella passeggiata su roma lo 3-si deve al fatto che chi si era arricchito con la guerra era stato preso dentro.

      qua si può e forse si deve, discutere se sia un bene o un male perché le rivoluzioni si fanno nel sangue e poi, spesso, vengono comunque tradite.

      comunque, preso il potere, mussolini si siede sulla trebbiatrice per l’icona di propaganda e inneggia al camerata macchinista. penso tutti noi abbiamo in mente quella foto.

      ma le trebbiatrici sono il problema dei braccianti nel ’20. ecco il tradimento (uno dei..), gli agrari (che, ripeto sono gli industriali dell’epoca, i montezemolo, con una forzaura) pongono i braccianti (che sono il popolo) in una situazione di vessazione e ricatto, sempre nel compromesso la dichiarazione di guerra all’etiopia va proprio nel senso di ridare la terra a quei braccianti schiacciati dalla rivoluzione proletaria fascista.

      ovvio che non interessi a nessuno la definizione del fascismo come male assoluto, che è evidentemente una faciloneria, ovvio che le colpe che vengono imputate al fascismo sono da dividere con altri fattori allora in campo.
      Intanto ti ringrazio per esserti andata a riprendere dall'inizio il thread
      Ci sono, in questa tua, alcuni spunti, e altre cose che forse hanno bisogno di un chiarimento;
      Intanto ho diviso per punti, tentando una prima risposta.

      1- E' questa un'affermazione personale, smentita però dal consenso come fatto storico che il Fascismo ha comunque avuto, e che tu neghi perchè ritieni che il Fascismo abbia "tradito" il popolo (considerazione personale), quando però quello stesso popolo il consenso a Mussolini lo ha regalato (verità storica).
      Se si vuole analizzare il Fascismo in tutta la sua complessa, multiforme realtà, la prima cosa da fare è proprio abbandonare l'equazione personale, che ci porta inevitabilmente fuori strada.

      2- Negli anni Venti Mussolini mira innanzitutto ad incardinare il Fascismo nella macchina dello Stato, e lo fa rassicurando lo Stato stesso ed il popolo, proprio perchè il potere gli è stato conferito per contrastare la rivoluzione rossa, non per estinguere o stravolgere tutto ciò che già era nell'Italia (questo il Fascismo non potrà mai farlo, proprio per quella sua natura che aderisce ed esalta la nazione ed i suoi valori, la sua storia ed i suoi miti fondanti).
      Deve rassicurare tutti, dagli industriali agli operai (qui rimando al post di Pina), per cominciare dal di dentro quell'opera di fascistizzazione che avrebbe dovuto portare a contenere tutto nello Stato, e nulla fuori di esso;
      Ecco perchè l'atto rivoluzionario non lo si compie con le cannonate, ed ecco perchè vi fu partecipazione di popolo e di classe dirigente, perchè finalmente veniva assicurata quella stabilità, per il bene comune, venuta drammaticamente a mancare negli anni successivi alla guerra.
      Che qualcuna delle anime più "ardite" nel frattempo si rimasta delusa, è probabile, ma il Fascismo di anime e componenti diversissime ne ha sempre avute molte (non è un dogma come il comunismo, ma è vita, azione vitale e naturale), ed è per questo che si è retto sulle spalle di Mussolini, che ha dovuto fare da catalizzatore di tutte queste diverse istanze.
      Nessuno ha chinato il capo, tantomeno Mussolini, che offriva all'Italia e agli italiani, in quel preciso momento, ciò di cui l'Italia e gli italiani sentivano il bisogno, sicurezza, riscatto, ardore di futuro.

      3- La questione che il Fascismo (almeno così mi pare di intendere dalla tua) si sia arricchito con la guerra, detta così non mi è chiara, per cui magari sarebbe necessario un tuo intervento in merito.
      Tu qui individui poi un "tradimento" nei confronti dei braccianti, io un'opera intesa a dare terra a tutti (colonie e bonifiche a questo hanno mirato), salvando i diritti dei proprietari, ma consegnando la terra ai braccianti e facendo anche di essi dei proprietari, scardinando proprio quella logica ottocentesca del rapporto padrone-servo - qui il consenso al Duce venne infatti da tutte quelle masse che non si sentirono affatto tradite.

      Il Fascismo non è un monolite, c'è un Paese intero dentro e con esso, ecco perchè è opera fallace voler portare a prova del "tradimento" il voler "accordare" i presunti opposti, che non esistono, in verità, nel Fascismo, se si assume che tutti questi opposti hanno come finalità ultima l'accrescimento della Nazione, e dunque tutti, all'interno di essa, hanno diritto a vivere, purchè la stella polare verso cui si volgono sia per tutti la stessa.
      Last edited by Sean; 09-09-2008, 19:39:22.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Sean
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        Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio

        Qui cmq ho parlato solo di come fu affrontata la grande crisi... Le politiche economiche attuate sotto il fascismo furono molte e spesso anche diverse tra loro...
        Appunto
        E non solo le politiche economiche, aggiungo io, ma molte le anime, molte le istanze, molti i desideri e le visioni che dello stato si volevano o si avevano;
        Per questo parlare, analizzando i vari punti, anche in contrasto tra loro, parlare appunto di "tradimento" non è corretto sul piano formale e sostanziale dei fatti storici, non riconducibili sotto a una sola lente.
        ...ma di noi
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        • ma_75
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          Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio

          a me la cosa del consenso interessa moltissimo (al di là degli aspetti di legalità formale che mi interessano molto meno) ed è per questo che sono intervenuta.
          evidentemente con modi che vi hanno irritato, ma, preso coscienza di questo, penso possiamo andare avanti.

          se mi chiedo se è mai esistito un fascismo di largo consenso la mia risposta è no.

          Non puoi essere così apodittica. Da cosa deduci che non ci fu consenso? Se non ci fosse stato avremmo dovuto assistere a manifestazioni di opposizione, a tentativi di rovesciamento del regime...ripeto quanto scritto poco sopra: leggendo cosa scrivevano in questi anni i principali esponenti della sinistra d'opposizione al fascismo si capisce proprio come invece, esso fosse ben sorretto dal sostegno popolare in maniera incredibile per chi, invece, come i suddetti, pensava sarebbe avvenuto esattamente il contrario.

          e penso che sia questa perché penso che il fascismo abbia tradito il popolo.

          negli anni 20-21 la linea di mussolini, che andava cercando la differenziazione dall’insurrezionalismo socialista massimalista e lo faceva perseguendo l’appoggio della corona e quindi, di passo degli industriali dell’epoca che erano gli agrari, all’interno del fascismo stessa creò un certo malanimo. di lì a poco ci sarebbero stati, infatti, gli abbandoni degli arpinati, dei rossi dei futuristi - beh questi estinti per cause naturali, dei dannunziani - con la celebre immagine della gabbia dorata del vittoriano.


          Mussolini direi che si voleva differenziare, semmai, dal velleitarismo del partito socialista,dalla sua incapacità di portare realmente a termine un progetto rivoluzionario che, alla fine, si pose lui stesso sulle spalle. L'appoggio della corona era, in effetti, l'unica strada per ottenere il potere per via legalitaria, ma il disprezzo che fu sempre vivo in Mussolini per i Savoia non gli fece mai pensare alla corona come altro che ad uno strumento per i suoi progetti, non certo un alleato. Gli agrari furono, in qualche modo, sostenitori del fascismo esclusivamente per lil suo ruolo di di difesa nei confronti delle violenze rosse che avevano avuto luogo negli anni precedenti. Ma, certo, il grande capitale non fu mai in Italia convintamente fascista, lo fu per interesse, per convenienza, e fu, non a caso, tra i primi a voltare le spalle al regime, appena ne colse il tracollo. Molte delle anime di cui tu parli furono sicuramente tra le fonti di ispirazione del fascismo ma in molte di esse era troppo forte uno spirito velleitaristico per poter realmente aver peso in fase costruttiva. Nella fase distruttiva, invece, gli arditi ad esempio furono molto coinvolti. Diverso il caso di D'Annunzio; il rapporto tra lui e Mussolini fu sempre contrastato, probabilmente perchè si trattava di due personalità troppo forti per potersi "prendere" pienamente. D'altra pare la vicenda di Fiume, in un momento in cui il fascismo era in espansione e cercava di accreditare un'immagine legale di sè, era troppo compromettente per potere essere appoggiata fino alle estreme conseguenze.



          non ci fu colpo di stato perché ci fu compromesso.
          un compromesso imposto in cui il fascismo ha chinato il capo ai suoi nemici naturali, se la marcia su roma si è trasformata nella passeggiata su roma lo si deve al fatto che chi si era arricchito con la guerra era stato preso dentro.


          Non credo che tutti color che appoggiarono il fascismo fossero gli arricchiti della IGM. Questo significherebbe che il paese era stracolmo di ricchi! Semmai la bsse forte fu quella del malcontento popolare, non solo di coloro che reclamavano il pegno della vittoria nel conflitto mondiale, ma anche di coloro che avevano perso tutto durante il conflitto, che avevano visto i propri figli mandati al macello delle trincee mentre le elites politiche (tutto torna, ahimè) si arricchivano ancora e la classe dirigente era la stessa di scandali come quello della Banca di Roma. Ripeto, gli agrari sicuramente sostennero il fascismo ma sarebbe riduttivo ed errato ricondurre a loro l'unica base di sostegno del fascismo. E' risibile credere che con un sostegno talmente esiguo si sarebbe potuto reggere non dico 20 anni, ma forse nemmeno 20 mesi. Ancora una volta devo ribadire che se non si capisce che il fascismo fu un movimento di popolo si è condannati a ritenere quel ventennio un inspiegabile buco nero.



          qua si può e forse si deve, discutere se sia un bene o un male perché le rivoluzioni si fanno nel sangue e poi, spesso, vengono comunque tradite.
          comunque, preso il potere, mussolini si siede sulla trebbiatrice per l’icona di propaganda e inneggia al camerata macchinista. penso tutti noi abbiamo in mente quella foto.
          ma le trebbiatrici sono il problema dei braccianti nel ’20. ecco il tradimento (uno dei..), gli agrari (che, ripeto sono gli industriali dell’epoca, i montezemolo, con una forzaura) pongono i braccianti (che sono il popolo) in una situazione di vessazione e ricatto, sempre nel compromesso la dichiarazione di guerra all’etiopia va proprio nel senso di ridare la terra a quei braccianti schiacciati dalla rivoluzione proletaria fascista.

          Non sono d'accordo per il motivo che ho spiegato prima e qui mi spiego meglio. Gli agrari appoggiarono il fascismo proprio per autodifesa nei confronti dei rischi di una rivoluzione bolscevica che si riteneva possibile anche in Italia. Ma il fascismo non fu certo un movimento anti contadino, non a caso realizzò un sistema, quello corporativo, che si poneva come terza via tra capitalismo e socialismo, ovvero cercando di abbattere l'atavica ostilità tra padroni e lavoratori che separava i due ordini. Se ammettiamo che il fascismo si ponesse ad esclusiva difesa dello status dei padroni allora lo dovremmo definire un movimento capitalista il che, come noto, è del tutto antistorico. Il paragone (ardito) con Montezemolo mi permette di ricordare che proprio la Fiat fu tra le più subdole industrie nel rapporto con fascismo, proprio perchè i grandi industriali non ebbero mai in simpatia un uomo che, non dimentichiamolo mai, veniva dal socialismo. La Fiat sarà tra le prima ad abbandonare il regime e ad accogliere a braccia aperte gli alleati.
          Molto interessante la questione della fedeltà alla rivoluzione. Purtroppo, in tutte le rivoluzioni, avviene che si affievolisca non tanto la capacità di guida dei comandanto ma, semmai, la capacità di sacrificio del popolo che, detto più chiaramente, quando vede a rischio i propri meschini interessi tende a deporre quell'ardore rivoluzionario di cui, fino a poco prima, aveva fatto mostra. Robespierre, il più grande rivoluzonario della storia, il giorno prima era osannato dalla folla di Parigi che, il giorno dopo, brindava alla morte del tiranno.


          ovvio che non interessi a nessuno la definizione del fascismo come male assoluto, che è evidentemente una faciloneria, ovvio che le colpe che vengono imputate al fascismo sono da dividere con altri fattori allora in campo.
          .
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          • ma_75
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            Posto anche questo articolo, sempre da Repubblica di oggi, per mostrare come la sinistra sia completamente cieca oggi, se pensa che il suo nemico sia un fascismo ormai conseganto alla storia e non quel berlusconismo con cui pure civetta quotidiamente, incurante della macelleria sociale che esso produce.
            Risibile l'ultima affermazione, nella quale si paventa un rischio per una democrazia che, nella sostanza, già più non esiste, essendo annullata la possiblità di dissentire da quel governo che tutti i giornali e le TV esaltano come meritorio, sotto la guida di una classe poltica corrotta che nessuno osa ricordare come tale e mentre siamo costretti ad assistere allo sfascio del nostra paese con le mani già legate e le bocche già cucite.



            Italia fra Repubblica e repubblichini


            La "Bussola" dedicata alla banalizzazione del fascismo, ridotto a merchandising per turisti, a Rimini, ha prodotto molte reazioni. Di segno e contenuto diverso, hanno contribuito a precisare la fenomenologia nostalgica. Ne hanno, in particolare, allargato la geografia ben oltre Rimini. A partire dalla vicina Riccione, dove, mi è stato segnalato, da poco è stata restaurata e riaperta al pubblico Villa Mussolini. Proseguendo sul lungomare romagnolo, dove l'oggettistica fascista sembra diffusa, nelle vetrine e nei mercati, quanto l'iconografia del football.

            Ma lo stesso avviene altrove, in punti diversi e distanti del paese. Per chiarire che la nostalgia non è un prodotto locale, circoscritto alle terre del duce. Il busto di Mussolini, in formato mignon, è stato avvistato - e segnalato - un po' dovunque, nella penisola. Da Nord a Sud, da Bolzano alla Sicilia, passando per la Liguria e la Campania. Nei mercati e nei mercatini di rione e di paese, nei minimarket lungo l'autostrada.

            L'ampiezza del fenomeno suggerisce l'esigenza di una domanda, evidentemente, altrettanto estesa. E in crescita, come ha rammentato un lettore che se ne intende. Il quale mi ha ragguagliato che Mussolini è venduto ormai quanto il Che, mentre Stalin è in caduta. Anche Hitler riscuote un certo interesse, visto che la sua immagine si incontra, con frequenza crescente, accanto a quella del duce. A differenza di quanto avviene in Germania, come ha sottolineato un altro lettore, il quale vi si reca almeno due volte l'anno per lavoro. A Monaco, Francoforte, Berlino, Colonia, scandisce, " Mai e poi mai sono imbattuto nell'immagine di Hitler".

            Ma gli estimatori tedeschi del fuhrer possono sfogare e soddisfare la loro passione quando passano per l'Italia. Qui il tabù è stato infranto, se mai è esistito. Sicuramente, però, oggi le immagini del fascismo e perfino del nazismo circolano senza problemi e senza inibizioni. Alcuni mi hanno rimproverato - talora aspramente- per aver manifestato una certa sorpresa, al proposito. Io tanto naif da non aver percepito prima che il fascismo sia stato sdoganato, da tempo. Tuttavia, non è la rivalutazione del fascismo a spiazzarmi. Semmai, la sua banalizzazione. A ogni livello. Dai mercatini al Campidoglio. Dagli autogrill ai palazzi del governo.

            Quel clima culturale che induce il sindaco di Roma - senza provare neppure un brivido - a ridurre le colpe del fascismo alle "sole" legge razziali. E il ministro della difesa a porre sullo stesso piano partigiani e repubblichini. Una guerra civile riletta con occhio equidistante. O equivicino. (Come ha denunciato il Presidente Napolitano). Gli antifascisti e i fascisti: portatori di eguali ragioni. E di eguali torti. Così, il male assoluto denunciato da Gianfranco Fini, per i suoi compagni di partito e di militanza, smette di essere tale. Diventa relativo. Limitato. L'unico male assoluto resta il comunismo. Un peccato originale che stigmatizza chiunque ne abbia avuto esperienza. Ieri, l'altro ieri, quando non importa. Comunisti e basta. Tanto più pericolosi se e quando rifiutano e condannano la loro tradizione ideologica.

            Il fascismo invece no. E' parte della nostra biografia, della nostra memoria. Non un male assoluto, ma una malattia dell'infanzia. Come la varicella e il morbillo. Da cui si guarisce in fretta. Anzi, serve a crescere. L'Italia: una Repubblica e repubblichina al tempo stesso. Fondata, equamente, sull'antifascismo e sul fascismo.

            Ecco: la banalità del "nostro" male rischia di renderlo inguaribile. Perché non si può curare una malattia che non è ritenuta tale. Ma viene percepita, al massimo, come un segno di stanchezza. E se la democrazia è stanca, in fondo, chissenefrega. Si riposi. Si prenda una pausa. Troppa democrazia, a volte, fa male.
            Last edited by ma_75; 09-09-2008, 20:45:33.
            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
            ma_75@bodyweb.com

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            • Sean
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              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              .
              Splendido.
              Questo tuo intervento, così calibrato, mi ha permesso tra l'altro di mettere meglio a fuoco quella frase (che tratta dal post di Gorgone pare riferita al Fascismo tout-court) sull'arricchirsi, che ad una prima lettura non avevo colto nei suoi indirizzi.
              Centratissimo trovo il parallelo con Robespierre, che non sfuggì a quel destino di mutate fortune cui i rivoluzionari soggiacciono, destino che Mussolini aveva sempre avuto ben presente (così il Duce nell'intervista).
              Certo in queste considerazioni sul Fascismo ancora pare sfuggire a molti il peso della guerra, che legò Mussolini ad Hitler,e in base al quale tutt'oggi si giudica.
              Diversamente il compito sarebbe stato concluso, ed avremmo visto, forse per la prima volta nella storia, un uomo percorrere tutto il suo cammino, dal basso alla vetta, chiudendo il cerchio.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Posto anche questo articolo, sempre da Repubblica di oggi, per mostrare come la sinistra sia completamente cieca oggi, se pensa che il suo nemico sia un fascismo ormai conseganto alla storia e non quel berlusconismo con cui pure civetta quotidiamente, incurante della macelleria sociale che esso produce.
                Risibile l'ultima affermazione, nella quale si paventa un rischio per una democrazia che, nella sostanza, già più non esiste, essendo annullata la possiblità di dissentire da quel governo che tutti i giornali e le TV esaltano come meritorio, sotto la guida di una classe poltica corrotta che nessuno osa ricordare come tale e mentre siamo costretti ad assistere allo sfascio del nostra paese con le mani già legate e le bocche già cucite.



                Italia fra Repubblica e repubblichini
                Queste tirate oramai lasciano il tempo che trovano, e invece di riflettere sul perchè i "valori" fondanti la repubblica stanno via via scolorendo (ogni mano di vernice prima o poi scompare), si batte ancora sul male assoluto, e su questa memoria condivisa, che dopo sessant'anni di cantilena, risulta troppo pesante per tutti.
                Al contrario le immagini del Duce vanno, così come i luoghi che gli appartennero, e visto che ci tiene tanto, segnalo all'articolista che mio padre ha uno splendido ritratto del Duce in camicia nera appeso dietro alla sua scrivania, e quando si va a Predappio, non ci facciamo mai mancare delle belle bottiglie di rosso...

                ...E la democrazia, questa ragione così a buon mercato, alla portata di tutti , e per questo così debole, e nessuno che si sforzi davvero di impiantarla, di regolarla, di irregimentarla...
                Hanno voluto il relativismo delle ragioni? E allora questo sia per tutti.
                Hanno accolto a braccia aperte i liberatori? E dunque non si lamentino se è business as usual, d'altronde è legge di mercato;
                Hanno voluto troncare le radici? E dunque tutti hanno il diritto di ballare, compresi i fascisti, che, pare, ci sono ancora...
                ...Non sarà invece che un tarlo comincia a consumarli, che comincino a pensare che le radici tagliate erano solo quelle visibili, solo quelle in superficie?
                Last edited by Sean; 09-09-2008, 21:33:18.
                ...ma di noi
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                • pina colada
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Appunto
                  E non solo le politiche economiche, aggiungo io, ma molte le anime, molte le istanze, molti i desideri e le visioni che dello stato si volevano o si avevano;
                  Per questo parlare, analizzando i vari punti, anche in contrasto tra loro, parlare appunto di "tradimento" non è corretto sul piano formale e sostanziale dei fatti storici, non riconducibili sotto a una sola lente.


                  Sean, però non mi avete risposto a una domanda implicita che avevo scritto nelle ultime righe del mio post Ero curiosa di sapere cosa ne pensavate...

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                  • ma_75
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                    Sean, però non mi avete risposto a una domanda implicita che avevo scritto nelle ultime righe del mio post Ero curiosa di sapere cosa ne pensavate...

                    la domanda, se non sbaglio,era quella su come oggi si affonterebbe una crisi analoga. Ovviamente posso andare solo per supposizioni, ma, di sicuro, visto che si parla tanto di liberismo credo si evitrebbe qualunque tipo di intervento del capitale pubblico per sanare la situazione. Probabilmente si penserebbe a politiche protezionistiche nei confronti dela Cina ad esempio, (cui io, personalmente, sono contrario perchè portano vantaggio ai produttori ma non certo ai consumatori finali), si andrebbe avanti col tagliare la spesa pubblica ed i servizi per non dovere alzare la pressione fiscale e, infine, con la minaccia di una crisi forte, si costringerebbero i lavoratori a cedere parte dei diritti pregressi e ad accettare pesanti sacrifci salariali. Devo dire che i primi gradini di questa scala verso l'inferno noi li stiamo già percorrendo, nell'indifferenza generale. Ma se Dio vuole io vedrò anche gli ultimi gradini della scala, quelli in cui, perso tutto, si scatenano anche gli istinti ancestrali di sopravvivenza dell'uomo e allora, per nessuno, ci sarà un porto sicuro in cui ritirarsi. Cadranno teste e scorrerà del sangue, finalmente.
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                      la domanda, se non sbaglio,era quella su come oggi si affonterebbe una crisi analoga. Ovviamente posso andare solo per supposizioni, ma, di sicuro, visto che si parla tanto di liberismo credo si evitrebbe qualunque tipo di intervento del capitale pubblico per sanare la situazione. Probabilmente si penserebbe a politiche protezionistiche nei confronti dela Cina ad esempio, (cui io, personalmente, sono contrario perchè portano vantaggio ai produttori ma non certo ai consumatori finali), si andrebbe avanti col tagliare la spesa pubblica ed i servizi per non dovere alzare la pressione fiscale e, infine, con la minaccia di una crisi forte, si costringerebbero i lavoratori a cedere parte dei diritti pregressi e ad accettare pesanti sacrifci salariali. Devo dire che i primi gradini di questa scala verso l'inferno noi li stiamo già percorrendo, nell'indifferenza generale. Ma se Dio vuole io vedrò anche gli ultimi gradini della scala, quelli in cui, perso tutto, si scatenano anche gli istinti ancestrali di sopravvivenza dell'uomo e allora, per nessuno, ci sarà un porto sicuro in cui ritirarsi. Cadranno teste e scorrerà del sangue, finalmente.
                      Mi è piaciuta molto questa analisi che condivido
                      Allora banalmente potrei dire, che ben venga un nuovo 29 se dovesse succedere quello che hai prospettato nelle ultime righe....

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                      • Sean
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                        Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio


                        Sean, però non mi avete risposto a una domanda implicita che avevo scritto nelle ultime righe del mio post Ero curiosa di sapere cosa ne pensavate...
                        Ho rinviato pure Gorgone al tuo post, per quella parte del suo che aveva riferimenti più propriamente economici, in quanto conosco i miei limiti in materia

                        Però rispetto a questo una considerazione la voglio ugualmente tentare:

                        Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio
                        Quello che in pratica voleva fare Mussolini era fare del pubblico intervento il mezzo per consentire l'espansione di un capitalismo "sano", basato sulla media e la piccola azienda, eliminando i monopoli e ponendo un controllo su
                        tutta la grande industria (attraverso l'IRI).
                        Ovviamente non fu tutto rosa e fiori, le conseguenze della crisi, si sa, furono drammatiche, però diciamo che si cercò cmq di risollevarsi.

                        Mi chiedo se ci fosse oggi una crisi del genere come verrebbe affrontata.....
                        Pare che una crisi di sistema (non so quanto paragonabile a quella cui ti riferisci) la si stia vivendo o quanto meno sia alle porte;
                        Tu citi Mussolini ed il pubblico intervento, e guarda caso in America lo Stato (evento rarissimo, per il quale appunto ci si è richiamati ad un presidente coevo al Duce, come Roosevelt) ha nazionalizzato le due maggiori agenzie di "erogazione" di mutui, uno smacco per Bush e per l'american way, ma uno smacco necessario per salvare la baracca.
                        E l'Europa (perchè ora è in termini europei che si deve ragionare) è così flessibile?
                        Ha questa capacità, in primo luogo politica, di poter intervenire come negli USA, a sostegno dei debiti e dei capitali, e in definitiva, della gente?
                        Io vedo una grande incertezza su questo punto, e penso che se una grave crisi investisse l'Europa, così com'è strutturata, spazzerebbe via tutte le certezze imposte dall'alto, con inimmaginabili danni sulla gente, indebitata fino al collo.
                        Siamo un'Europa unita sulla carta, divisa nei fatti, e l'Italia è di questa catena uno degli anelli più politicamente ed economicamente deboli.
                        Non ho i mezzi per potermi muovere sulle ipotesi da mettere in campo, ma noto che quell'IRI che tu citi, tornò utile pure dopo la caduta del Fascismo, per sostenere la ripresa economica post-bellica.
                        Oggi abbiamo Berlusconi al timone, e le sue visioni si riducono all'immediato e al particolare (il suo), ed una comunità europea che ragiona solo in termini bancari, e nessuno che osi rompere questa oligarchia, in quanto tale capace di fare fronte e sostenere solo la sua di economia.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Mi è piaciuta molto questa analisi che condivido
                          Allora banalmente potrei dire, che ben venga un nuovo 29 se dovesse succedere quello che hai prospettato nelle ultime righe....

                          Ma, infatti, io vado predicando da tempo che a questo punto è meglio lo sfascio totale, perchè finchè non si tocca il fondo dell'abisso è, evidentemente, impossiile risalire e perchè, finchè ciascuno, anche i rimbambiti dalla propaganda, non si troveranno a mangiare la polvere delle macerie del berlusconismo, fino ad allora nulla sarà possible ricostruire.
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
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                            Ma se Dio vuole io vedrò anche gli ultimi gradini della scala, quelli in cui, perso tutto, si scatenano anche gli istinti ancestrali di sopravvivenza dell'uomo e allora, per nessuno, ci sarà un porto sicuro in cui ritirarsi. Cadranno teste e scorrerà del sangue, finalmente.
                            Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio
                            Mi è piaciuta molto questa analisi che condivido
                            Allora banalmente potrei dire, che ben venga un nuovo 29 se dovesse succedere quello che hai prospettato nelle ultime righe....
                            Mi pare di capire che la conclusione sia unanime
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

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                              Ma, infatti, io vado predicando da tempo che a questo punto è meglio lo sfascio totale, perchè finchè non si tocca il fondo dell'abisso è, evidentemente, impossiile risalire e perchè, finchè ciascuno, anche i rimbambiti dalla propaganda, non si troveranno a mangiare la polvere delle macerie del berlusconismo, fino ad allora nulla sarà possible ricostruire.
                              Solo con lo sfascio totale forse la gente si sveglierà... Spero...

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                                Mi pare di capire che la conclusione sia unanime
                                Alla fine qualcuno penserà che ci siamo messi d''accordo prima.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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