Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • Sean
    Csar
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    Originariamente Scritto da gbpackers Visualizza Messaggio
    Roma - L'8 settembre, come sempre, lacera il Paese e lascia dietro di se una scia di polemiche. Anche questo anno non poteva essere diversamente. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, alla cerimonia per l'anniversario della Difesa di Roma dai nazisti, ha reso omaggio anche ai militari della Rsi. "Farei un torto alla mia coscienza - ha detto La Russa - se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli di Salò, combatterono credendo nella difesa della Patria, meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di coloro che guardano con obiettività alla storia d'Italia". La risposta di Napolitiano
    Secondo il presidente della Repubblica la Resistenza va "ricordata nella sua interezza". Un duplice segno "quello della ribellione che condusse tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane". "E quello - ha aggiunto Giorgio Napolitano - del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei 600mila deportati che rifiutarono l'adesione alla Repubblica di Salò". "Vorrei incoraggiare tutti a rafforzare il comune impegno di memoria, di riflessione, di trasmissione alle nuove generazioni del prezioso retaggio della battaglia di Porta San Paolo, della difesa di Roma e della Resistenza".
    Alemanno: "Condanno il fascismo liberticida"
    "Per il sottoscritto comprendere la complessità storica del fenomeno totalitario in Italia e rendere omaggio a quanti si batterono e morirono su quel fronte in buona fede, non significa non condannare senza esitazione l'esito liberticida e antidemocratico di quel regime". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante il discorso in ricordo dei caduti per la difesa di Roma durante la Resistenza, alla presenza di Giorgio Napolitano.
    Già da ieri, quando lessi il primo intervento di Alemanno da Israele, immaginavo il solito balletto di dischiarazioni, smentite, distinguo più o meno netti, con la comunità ebraica a sovrintendere col bilancino il tutto, ed a spartire, come Mosè con le acque, i buoni dai cattivi.
    Su Napolitano, dogmatico guardiano della costituzione, al pari di un Khamenei in Iran, sorvolo, visto che rappresenta (anche anagraficamente) uno degli ultimi cantori di tutta quella paccottiglia storica - di retorica di resistenza, così luminosa, così piena di giovani belli e bravi, così "decisiva" - che il tempo sta, fortunatamente, annacquando, mentre a La Russa riconosco, in questa giornata, di aver speso (per quello che il contesto e la veste permettevano) per gli altri ragazzi, loro si davvero luminosi e giovani, una parola in faccia al vecchio comunista, che ha avuto la ventura di vedersi crollare davanti, alla fine, tutto un intero mondo, soviet, falci e martelli compresi;
    Questo al Fascismo non è accaduto e non può accadere, perchè non su di un qualche tomo o su di un sistema poggia la sua esistenza, ma sulla vita, sul mito e sulla storia, e ad ogni generazione, se anche un solo ragazzo, aprendo Omero, o guardando agli eroi o alle figure di Roma, sentirà nascere una pulsione, un moto che lo chiama dal profondo, che lo identifica con un qualcosa che è stato ed è, ecco che l'idea torna a vivere da sola, sorge spontaneamente in quel sangue, si riaffaccia con quel volto - il nostro volto - alla natura ed alla trama presente, mutata nel canone, per sempre uguale nel cuore della radice.
    Last edited by Sean; 08-09-2008, 17:29:57.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      Ottimo Ila, la tua competenza in ambito economico, sarà utilissima nel 3d
      Già in un altro 3d ci ha soccorso con puntuali analisi di storia economica che illuminano anche da quel lato certe complesse vicende storiche, non riassumibili in poche formule da mandare a memoria (e la complessità, e la diversità, la vitalità di opinioni e di temi affrontati qui ne sono una testimonianza).
      Quindi voglio fare anch'io un personale complimento a Pina per il suo impegno, e a te per come hai riassunto alcune ragioni storiche nel post in risposta a Girl (con quel grafico che tra l'altro parla molto chiaro...)
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        Questo al Fascismo non è accaduto e non può accadere, perchè non su di un qualche tomo o su di un sistema poggia la sua esistenza, ma sulla vita, sul mito e sulla storia, e ad ogni generazione, se anche un solo ragazzo, aprendo Omero, o guardando agli eroi o alle figure di Roma, sentirà nascere una pulsione, un moto che lo chiama dal profondo, che lo identifica con un qualcosa che è stato ed è, ecco che l'idea torna a vivere da sola, sorge spontaneamente in quel sangue, si riaffaccia con quel volto - il nostro volto - alla natura ed alla trama presente, mutata nel canone, per sempre uguale nel cuore della radice.

        OT: Sean hai mai letto qualcosa di Farneti? Il concetto che hai espresso si avvicina molto a quello che esprime il protagonista dei suoi libri
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        • Sean
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          OT: Sean hai mai letto qualcosa di Farneti? Il concetto che hai espresso si avvicina molto a quello che esprime il protagonista dei suoi libri
          Non ho letto nulla sinceramente, ma se puoi consigliarmi qualcosa ne sarei lieto (anche perchè mi hai messo curisosità)
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          • gbpackers
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            Non ho letto nulla sinceramente, ma se puoi consigliarmi qualcosa ne sarei lieto (anche perchè mi hai messo curisosità)
            Sono una collana di 3 libri in un ipotetico dopo guerra in cui l'Italia è rimasta neutrale, la Germania sconfitta e l'URSS sconfitta a sua volta dall'Italia nel tentativo di conquistare l'Europa.
            In pratica un Italia in cui il fascismo è sopravvissuto alla guerra e deve trovare un successore a Mussolini.
            Essendo romanzi molto cose sono inventante mentre altre sono cose realmente accadute (sull'OVRA ci sono tante citazioni) ma soprattutto i personaggi incarnano il pensiero che tu sopra hai esposto (tanti sono i riferimento all'Impero Romano).
            Il primo libro si chiama "Occidente", lo trovi online a poco e te lo consiglio, io l'ho divorato; gli altri invece, soprattutto il terzo, sono un pò forzati per via del successo ed una forte richiesta di sequel.

            ps: ci sono anche i fumetti
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            • pina colada
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              Già in un altro 3d ci ha soccorso con puntuali analisi di storia economica che illuminano anche da quel lato certe complesse vicende storiche, non riassumibili in poche formule da mandare a memoria (e la complessità, e la diversità, la vitalità di opinioni e di temi affrontati qui ne sono una testimonianza).
              Quindi voglio fare anch'io un personale complimento a Pina per il suo impegno, e a te per come hai riassunto alcune ragioni storiche nel post in risposta a Girl (con quel grafico che tra l'altro parla molto chiaro...)
              Grazie Sean

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              • Sean
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                Originariamente Scritto da gbpackers Visualizza Messaggio
                Sono una collana di 3 libri in un ipotetico dopo guerra in cui l'Italia è rimasta neutrale, la Germania sconfitta e l'URSS sconfitta a sua volta dall'Italia nel tentativo di conquistare l'Europa.
                In pratica un Italia in cui il fascismo è sopravvissuto alla guerra e deve trovare un successore a Mussolini.
                Essendo romanzi molto cose sono inventante mentre altre sono cose realmente accadute (sull'OVRA ci sono tante citazioni) ma soprattutto i personaggi incarnano il pensiero che tu sopra hai esposto (tanti sono i riferimento all'Impero Romano).
                Il primo libro si chiama "Occidente", lo trovi online a poco e te lo consiglio, io l'ho divorato; gli altri invece, soprattutto il terzo, sono un pò forzati per via del successo ed una forte richiesta di sequel.

                ps: ci sono anche i fumetti
                Ho trovato il sito, che vedo tratta di storia alternativa, ma con qualche richiamo alla realtà che pare interessante;
                Trovo molto bella anche questa frase di saluto, presa dalla Home page:
                "Il tempo appartiene al mondo, ma il nostro spirito non appartiene al tempo; è libero, come il volo dell’aquila sulle terre d’Occidente.

                E non solo in Occidente direi, ma ovunque un popolo cava da dentro sè la forza di determinarsi, di compiere quel volo partendo dalle proprie radici;
                Ritengo ci siano degli arcani nel mondo, immutabili, e che si ripresentano ogni volta e ovunque (questo è il Fascismo teoretico e metafisico).
                Chi lo possiede in sè lo riconosce, dovunque nel tempo storico e nell'opera dell'uomo, e quindi, in forza di questa natura, lo tramanda.

                (Ti ringrazio per la segnalazione; Partirò dal primo allora)
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                  "Io non ho creato il Fascismo, l'ho tratto dall'inconscio degli italiani"
                  - B. Mussolini -

                  YouTube - Mussolini: l'ultima intervista

                  Dall'ultima intervista al Duce, un documento che aiuta a capire, e che nobilita questo thread.
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                    Nulla credo sia da aggiungere a quanto ascoltato, perchè anche la commozione ha diritto ora ad avere il suo sfogo, ma ripensando a tutto il thread, a quanti hanno scritto qui, e a cosa hanno scritto, quel motivo per sorridere, cui Mussolini accenna, ora c'è.
                    Ancora una volta l'istinto di quell'uomo gli ha fatto vedere chiaro, oltre ogni nebbia.
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                    • ma_75
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                      Riporto questo articolo di Giorgio Bocca, non tanto per le castronerie storiche di cui abbonda (come dare credito al diario di Ciano, notoriamente una delle fonti più di parte, livide e rancorose su Mussolini e, pertanto, già svalutato nella considerazione di qualunque serio storico) ma per il titolo"Senza vergogna" che credo sia assolutamente adatto all'autore: fascista, tra i firmatari del manifesto della razza, autore di illuminati articoli sulla congiura ebraica mondiale ed oggi, senza pudore o vergogna, pontefice dell'antifascismo e grande amico degli ebrei.

                      Senza pudore

                      di GIORGIO BOCCA


                      GIORNALI e televisioni si occupano di una questione storica inventata, forse a scopi elettorali, dal sindaco di Roma Alemanno: se il fascismo sia condannabile in toto o da dividere in due tempi. Quello del regime modernizzatore del paese, entrato nel novero delle potenze coloniali con il consenso della maggioranza degli italiani. E quello del crepuscolo che per allinearsi con il nazismo hitleriano promulga le leggi razziali e resta fedele all'alleanza con Hitler fino alla disfatta. Diciamo una distinzione incomprensibile da parte del suo autore, il sindaco di Roma Alemanno, e del suo stretto parente Rauti, che hanno militato proprio in quel neofascismo che raccoglieva l'eredità del Mussolini filonazista, del Mussolini del male assoluto.

                      È vero, come dice Alemanno, che il fascismo nel corso della sua storia breve ma intensa è stato anche altro dalla politica razziale, anzi, spesso il suo contrario, dallo schieramento militare contro l'occupazione nazista dell'Austria, alla protezione che l'esercito italiano assicurò ai perseguitati ebrei in tutti i territori occupati, come ben sanno i piemontesi che dopo l'armistizio videro arrivare dalla Francia migliaia di ebrei al seguito della IV armata. La storia è già di per sé un via vai confuso che si presta alle più varie revisioni e confutazioni, ma non rendiamola più complicata di quanto già sia.

                      Dividere il fascismo tra imperialismo normale, accettabile storicamente, e regime del male assoluto da rifiutare in toto, andando in visita con lo zucchetto ebraico in testa al sacrario di Gerusalemme, è un'operazione politica anguillesca, che solo dei politici di normale cinismo possono praticare. Non sappiamo che cosa si riprometta di ricavarne il sindaco neofascista di Roma. Forse di far credere ai suoi elettori l'impossibile, cioè di separare il fascismo dal suo Duce. Ma si tratta di un'operazione, non solo storicamente infondata, ma politicamente rischiosa, si tratta di far passare a un tempo la tesi di un Mussolini antisemita favorevole alla Soluzione Finale, ma di mascherare la cosa certamente peggiore del suo opportunismo, del fatto cioè che era disposto ad avallare la strage degli innocenti per stare dalla parte del più forte. Un opportunismo confermato dai documenti storici che non giova certo al neofascismo.


                      La testimonianza del ministro degli esteri e parente di Mussolini Galeazzo Ciano è chiarissima: "Egli (Mussolini) ritiene ormai stabilita l'egemonia prussiana in Europa. È di avviso che una coalizione di tutte le altre potenze, noi compresi, potrebbe frenare l'espansione germanica, ma non respingerla, non fermarla". E aggiunge: "La sua non è una valutazione scientifica delle forze in campo, non considera un intervento anglo-francese-sovietico, che potrebbe in poche ore schiacciare la Germania rinata dalle ceneri di Compiègne. La sua è una convinzione politica e mitica, che affascina anche coloro che per scienza e professione dovrebbero conoscere i veri rapporti di forze".

                      Siamo all'irruzione dell'irrazionale nella storia. Ma è proprio questo modo irrazionale, contradditorio di fare la storia il lato oscuro dei movimenti autoritari, del neofascismo come del neocomunismo, questo mettere d'accordo i contrari che fu tipico di Mussolini e per cui gli Alemanno e i Fini possono fare gli elogi dei caduti della Resistenza come dei "ragazzi di Salò", che impiccavano e fucilavano i partigiani, dei soldati che difesero Roma dalle truppe naziste, come di quelli della Repubblica Sociale di cui il ministro della difesa La Russa ha detto: "Dal loro punto di vista combatterono credendo nella difesa della patria".

                      Con questo relativismo senza limiti e senza pudori si può discutere a non finire di potere, ma lasciando in pace la comune ragione e la sua evidenza. Quella ricordata per l'occasione da alcuni familiari delle vittime dell'Olocausto: "Non sappiamo se il fascismo fu il male assoluto. Ci basta sapere che con il fascismo alleato di Hitler i nostri parenti finirono nelle camere a gas".
                      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                      ma_75@bodyweb.com

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                      • ma_75
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                        Che grande risorsa è la rete! Vi ho trovato anche l'illuminato articolo di cui sopra, che Bocca scrisse per «La Provincia granda - Sentinella d'Italia», foglio d'ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo, nel 1942



                        Documenti dell'odio giudaico.
                        «I 'Protocolli' dei Savi di Sion»


                        Sono i «Protocolli dei Savi di Sion» un documento dell'internazionale ebraica contenente i piani attraverso a cui il popolo ebreo intende giungere al dominio del mondo.
                        La logica costruzione del testo trae ragione e causa da un esame critico e profondo della realtà del mondo e della natura umana.
                        Non vi sono perciò ragionamenti aprioristici ed astratti, ma solo studio, critica, deduzione e, come ultimo risultato, la proposizione.
                        Il povero «gojm» o «gentile» così il testo chiama i non ebrei, leggendo quei «Protocolli» rimane al tempo stesso stupito ed atterrito.
                        Anche se è in grado di sceverare da ciò che ha effettivo valore tutto quello che può essere enfasi ieratica o presunzione propria di chi si crede prediletto da Dio, il lettore ariano rimane impressionato dinanzi ad un opera così macchinosa e gigantesca, così ammalata di criminalità con tanta tenacia e spaventosa perseveranza condotta attraverso ai secoli da esseri che si sono sempre tenuti nell'ombra ed al riparo di propizi paraventi.
                        Il testo, dopo aver enunciato il principio che diritto è uguale a forza, descrive i mezzi ed indica i risultati a cui il popolo ebreo è già arrivato e quali mete dovrà ancora raggiungere per possedere il monopolio della forza, cioè del diritto, cioè del dominio del mondo.
                        In questo intento il popolo eletto, sparsosi per volontà di Dio in tutte le parti del mondo, ha lottato e lavorato per allontanare i «gentili» sempre più da una visione realistica della vita, per gettarli in braccia all'utopia, per indebolire la forza dei loro governi e per carpire nel frattempo le loro sostanze per mezzo della speculazione.
                        Lungo tempo è durata la preparazione consistente nella formazione di un reticolo capillare, unito negli intenti e potente nella finanza; quindi ha avuto inizio l'opera di dissolvimento.
                        I primi ostacoli da abbattere erano le due forze dell'aristocrazia e del clero.
                        Gli ebrei preparano la rivoluzione francese; l'aristocrazia cade nelle loro mani per mezzo del denaro, il clero viene combattuto e discreditato per mezzo della critica e della stampa.
                        Il malgoverno da essi prodotto stanca e disgusta il popolo.

                        Gli ebrei lanciano allora il grido: «Libertà, eguaglianza, fratellanza».
                        La massa illusa e piena di speranza abbatte le solide istituzioni e prepara il campo a quelle forme di governo liberali e democratiche in cui gli ebrei, padroni dell'oro, divengono i dominatori.
                        Dice il testo: «Abbiamo trasformato i loro governi in arene dove si combattono le guerre di partito» e più oltre «l'abuso di potere da parte dei singoli farà crollare tutte le istituzioni».
                        Un gran passo è già stato fatto, ma altre forze sono ancora da abbattere: la famiglia e la religione. Menti ebraiche preparano allora e confezionano per i veramente ingenui «gentili» un'altra più affascinante utopia: il collettivismo.
                        Cervelli ebraici dirigono la rivoluzione bolscevica, banchieri ebraici la finanziano.
                        Dice il testo: «Lasceremo che cavalchino il corsiero delle vane speranze di poter distruggere l'individualità umana».
                        Quando non esisteranno più nerbi di forza che si possano opporre, quando i popoli saranno esasperati dal fallimento di queste teorie e delle forme di governo che ne sono la conseguenza, allora, con la forza del denaro, gli ebrei imporranno la loro autocrazia, solida, forte e decisa, unita nella persona del monarca del sangue di Davide, imperniata sulla divisione gerarchica delle caste.
                        Non tutti i «gentili» - per sfortuna degli ebrei - sono stati però degli «ingenui» o «zucche vuote» come essi amano chiamarli.
                        Anche essi, o almeno una parte di essi ha saputo guardare il viso non amabile forse, ma pur tuttavia
                        immutabile, della realtà.
                        Un colpo tremendo deve aver subito il cuore ebreo nel vedere sorgere un movimento, quale quello fascista che denunciava la inconsistenza pratica della parola libertà nel campo politico dove gli uomini sono in tal modo costrutti da trasformare la libertà loro accordata in anarchia.
                        Una rabbia immensa deve aver riempito il cuore degli anziani di Sion, nel sentire dei non ebrei dire che il comunismo è un utopia irraggiungibile e che le sue applicazioni pratiche sono costruzioni meccaniche e crudeli dove milioni di schiavi lavorano per una minoranza di dirigenti (ebrei).

                        L'odio di chi vede svelati i suoi piani è enorme, l'odio di chi vede rovinati i propri piani è tremendo.
                        Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale.
                        La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e della Russia; in realtà sarebbe una vittoria degli ebrei.
                        A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei?
                        E' certo una buona arma di propaganda presentare gli ebrei come un popolo di esseri ripugnanti o di avari strozzini, ma alle persone intelligenti è sufficiente presentarli come un popolo intelligente, astuto, tenace, deciso a giungere, con qualunque mezzo, al dominio del mondo.
                        Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell'Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù.

                        Giorgio Bocca





                        Si, senza pudore
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • gorgone
                          for a while
                          • May 2008
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                          • 835
                          • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Comincio dol dire che non ti daròdella comunista, parola che, peraltro, per me è assolutamente nobile
                          Il fascismo fu una dittatura? Certo. Prese il potere illegalmente? Affatto, lo prese col consenso popolare
                          urca.
                          sono giorni che vedo passare questo thread e neanche lo apro, tanto a leggerlo tutto mi ci vorrebbero giorni e poi intanto continuate a scrivere visto soprattutto che, come è consuetudine da un po' in italia, si mettono tutti la cravatta e vanno in israele. e non posso scrivere senza leggere che poi finirei di sicuro per dire cose che avete gia detto.
                          allora ho iniziato a leggerlo a ritroso, perché comunque sono curiosa come una zabetta, ovviamente capendo una cippa e oh vabbé sono arrivata qua.

                          non che sia una gran sostenitrice della democrazia o di altro, ma così sembra che capo del governo il crapone ci sia diventato per libere elezioni.

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                          • Sean
                            Csar
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                            • In piedi tra le rovine
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                            L'odio di chi vede svelati i suoi piani è enorme, l'odio di chi vede rovinati i propri piani è tremendo.
                            Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale.
                            La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e della Russia; in realtà sarebbe una vittoria degli ebrei.
                            A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei?
                            E' certo una buona arma di propaganda presentare gli ebrei come un popolo di esseri ripugnanti o di avari strozzini, ma alle persone intelligenti è sufficiente presentarli come un popolo intelligente, astuto, tenace, deciso a giungere, con qualunque mezzo, al dominio del mondo.
                            Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell'Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù.


                            Giorgio Bocca





                            Si, senza pudore
                            Ah, queste leggi razziali, questo "male assoluto", e questi cambi d'abito;
                            Eccone un altro di quelli che hanno mutato direzione alle vele...

                            Il vecchio trombone ha dato fiato al suo comodo strumento di scena, tu gli hai ricordato il vero col suono della campana
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • PrinceRiky
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                                Ah, queste leggi razziali, questo "male assoluto", e questi cambi d'abito;
                                Eccone un altro di quelli che hanno mutato direzione alle vele...

                                Il vecchio trombone ha dato fiato al suo comodo strumento di scena, tu gli hai ricordato il vero col suono della campana
                                Credo che Bocca, come Scalfari, ogni volta che parla di fascismo dovrebbe avere il pudore di ricordare il proprio passato. Ma egli gioca sul fatto che sono pochi, pochissimi, coloro che hanno ben chiaro il suo pedigree.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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