Originariamente Scritto da simones
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Quel mio passaggio si presta in effetti a fraintendimento, volendo in verità intendere quel "muta con l'uomo" ciò che in maniera molto chiara tu esprimi nella parte sottolineata, e che anch'io così intendo.
Il mio mutare era riferito solo alle strutture economico-sociali proprie dei tempi, non certo all'impronta etica, vero cardine del Fascismo, che si incarica appunto non di impiantarla, ma di trarla dall'uomo, e questo lo differenzia in maniera decisiva da ogni altra "dittatura".
Hai ragione sullo sbocco ultimo (almeno in potenza) anche del socialismo di Lenin, ma qui questo "finale" si scontra col fatto che il comunismo impianta la divinità-partito, il sole farlocco cui tutti devono guardare, che nella concezione dello Stato comunista è destinato a non tramontare:
Il Fascismo, come ricordato, guarda ad altro, e da altro trae la sua forza, non contempla l'identificazione Stato-partito, ma opera sulle coscienze dal basso, portandole a maturazione;
Mussolini stesso in fondo dice che il Fascismo è a-partitico, e che avendo potuto, avrebbe fatto anche a meno di utilizzare delle tessere:
La linfa al Fascismo non viene data dal partito impiantato su di un'ideologia, ma dalla natura valoriale e spirituale di un popolo.
(grazie per la preziosa segnalazione del libro di Fantini).
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