Originariamente Scritto da ma_75
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Cattolicesimo e ignoranza.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSe però ti poni un limite che va oltre l'orizzonte della vita terrena, necessariamente devi riprogrammare la tua esistenza, dal momento che sposti il traguardo più in là. Se l'obiettivo è la salvezza eterna, necessariamente devi tenerne conto nella quotidianità della tua vita terrena.
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Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggioio sono cattolico
non ho la terza elementare..
non ci trovo nessuna corrispondenza
credere da un senso a molti aspetti della vita
con la stessa logica potrei sostenere che i non credenti sono i principali artefici dello sfracello in cui si trova la società...
trans, puttane, droga e violenzaOriginariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza MessaggioNon vedo comunque quale possa essere il problema. Esiste un raccordo intimo pr chi crede tra vita attuale e vita eterna. E' un movimento progressivo che considera questa vita già come inizio della vita eterna e possibilità di farne esperienza.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioIl "problema" c'è nel senso che, se sei un vero credente, non puoi che vivere la tua esistenza come un continuum, tra vita mortale e vita eterna, aderendo, già in vita, a principi differenti da chi pensa che, dopo la morte, non ci sia nulla. Che poi molti di quelli che si proclamano credenti si ricordino della vita eterna solo sul letto di morte, facendo in tempo a pentirsi dei peccati commessi nel corso di una vita mortale nella quale evidentemente il pensiero dell'eternità non era il primo, è un altro discorso.
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Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza MessaggioGuardavo in tv una serie di interviste a cattolici in pellegrinaggio e notavo che il fedele medio è molto avanti negli anni,spesso del sud e quasi sempre con al massimo il diploma elementare conseguito.Ho iniziato a pensarci e raramente ho riscontrato esempi di praticanti di estrazione sociale e cultura più elevata.
Sicuramente ci sono eccezioni ma è possibile che i dogmi della chiesa si possano accettare solo con una buona dose di ignoranza e che anche un minimo di cultura,faccia porre delle domande incompatibili con il cattolicesimo?
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioIl "problema" c'è nel senso che, se sei un vero credente, non puoi che vivere la tua esistenza come un continuum, tra vita mortale e vita eterna, aderendo, già in vita, a principi differenti da chi pensa che, dopo la morte, non ci sia nulla. Che poi molti di quelli che si proclamano credenti si ricordino della vita eterna solo sul letto di morte, facendo in tempo a pentirsi dei peccati commessi nel corso di una vita mortale nella quale evidentemente il pensiero dell'eternità non era il primo, è un altro discorso.
E' normale che è un continuum...l'ho appena detto anche io, ma il fatto che sia un continuum non vuol dire ch non possa comportare delle cadute. Ciò che conta è l'intenzione che anima il cammino. La vita cristiana non è un meccanismo scientifico ma ha a che fare con la debolezza umana. Paradosalmente nemmeno chi non crede è in grad di vivere la propria vita come un continuum.
Il secondo caso è un caso falso. Nel senso che il pentimento richiede una sua verità che l'uomo esterno non è in grado di registrare e che conosce solo Dio. Spesso questo caso viene chiamato in ballo in modo secondo me gratuito come giustificazione per la propria scelta di non credere o di comportarsi in modo non moralmente cristiano. Sono in pratica leggende metropolitane comode per poter dire che tutti i cristiani sono ipocriti, ergo non vale la pena essere cristiani.
Se uno si riordina solo sul letto di morte in maniera più o meno autentica lo sa solo Dio.
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Originariamente Scritto da Tex88 Visualizza Messaggionon necessariamente. Gino Strada, per esempio, se non errò è ateo, ma ha dedicatto la sua vita ad aiutare il prossimo, proprio gli stessi principi a cui dovrebbe aderire un vero Cristiano
Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza MessaggioE' normale che è un continuum...l'ho appena detto anche io, ma il fatto che sia un continuum non vuol dire ch non possa comportare delle cadute. Ciò che conta è l'intenzione che anima il cammino. La vita cristiana non è un meccanismo scientifico ma ha a che fare con la debolezza umana. Paradosalmente nemmeno chi non crede è in grad di vivere la propria vita come un continuum.
Il secondo caso è un caso falso. Nel senso che il pentimento richiede una sua verità che l'uomo esterno non è in grado di registrare e che conosce solo Dio. Spesso questo caso viene chiamato in ballo in modo secondo me gratuito come giustificazione per la propria scelta di non credere o di comportarsi in modo non moralmente cristiano. Sono in pratica leggende metropolitane comode per poter dire che tutti i cristiani sono ipocriti, ergo non vale la pena essere cristiani.
Se uno si riordina solo sul letto di morte in maniera più o meno autentica lo sa solo Dio.
Si ma le continue cadute e le continue abiure dei propri peccati possono essere un meccanismo che si ripete all'infinito. Ti faccio un esempio: hai un parrocchiano che si confessa, che so una volta al mese, e, in ogni confessione, ti ripete sempre gli stessi peccati, ad esempio tradisce la moglie. Tu ogni volta lo assolvi, lui ogni volta si pente, e, la volta dopo, siamo punto e a capo. Ha senso un continuo pentirsi e un continuo ricadere negli stessi errori? Che senso ha un pentimento che si rivela, evidentemente, non in grado di arginare le tentazioni?In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da Sergio Visualizza MessaggioScusa, ma tu non eri quello cattolico? Mi sono perso qualche cosa?
Mia impressione.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
Si ma le continue cadute e le continue abiure dei propri peccati possono essere un meccanismo che si ripete all'infinito. Ti faccio un esempio: hai un parrocchiano che si confessa, che so una volta al mese, e, in ogni confessione, ti ripete sempre gli stessi peccati, ad esempio tradisce la moglie. Tu ogni volta lo assolvi, lui ogni volta si pente, e, la volta dopo, siamo punto e a capo. Ha senso un continuo pentirsi e un continuo ricadere negli stessi errori? Che senso ha un pentimento che si rivela, evidentemente, non in grado di arginare le tentazioni?
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSu questo siamo perfettamente d'accordo. La santità in vita non coincide, necessariamente, con l'essere cristiani o dichiarsi tali.
Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSi ma le continue cadute e le continue abiure dei propri peccati possono essere un meccanismo che si ripete all'infinito. Ti faccio un esempio: hai un parrocchiano che si confessa, che so una volta al mese, e, in ogni confessione, ti ripete sempre gli stessi peccati, ad esempio tradisce la moglie. Tu ogni volta lo assolvi, lui ogni volta si pente, e, la volta dopo, siamo punto e a capo. Ha senso un continuo pentirsi e un continuo ricadere negli stessi errori? Che senso ha un pentimento che si rivela, evidentemente, non in grado di arginare le tentazioni?
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Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggioche io ricordi nn l'ha mai detto.Semmai mi sembra che lui abbia una ''religiosità'', nel senso che nn esclude affatto l'esistenza di Dio e forse, a volte, ci crede pure.
Mia impressione.
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Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza MessaggioAvevo premesso che,com'è logico,ci siano delle eccezioni ma potete smontare la mia idea di praticante medio?
Se entriamo in una chiesa durante una messa o andiamo ad un qualsiasi pellegrinaggio,nella stragrande maggioranza dei casi,ci ritroviamo seduti accanto ad una vecchia analfabeta rincoglionita o ad una persona con una laurea prestigiosa anche in materie scientifiche?
Ci sono almeno tre livelli in tal senso: quello "ufficiale", affidato alle istituzioni religiose; quello "ordinario", che è dominio di tutti (e spesso sfocia nel "superstizioso" uscendo dai canoni della fede); quello "accademico", che è prerogativa di chi produce il sapere religioso.
E' chiaro come questi livelli presentino dei gap evidenti. Dovrebbe essere il canale ufficiale, tendendo le braccia ad entrambi gli altri ambiti, a fare da collante/collegamento per gli altri due. Purtroppo spesso non accade con le conseguenze che riporti: davanti al timore di una Chiesa che si spopola si scende facilmente a "compromessi".
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Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggioio sono cattolico
non ho la terza elementare..
non ci trovo nessuna corrispondenza
credere da un senso a molti aspetti della vita
con la stessa logica potrei sostenere che i non credenti sono i principali artefici dello sfracello in cui si trova la società...
trans, puttane, droga e violenza
Originariamente Scritto da Lucone Visualizza Messaggioche visione.....robba da mussulmani è....Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggio
infatti ecco la smentita al quesito posto dal trd
Da che pulpito
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Originariamente Scritto da Sergio Visualizza MessaggioScusa, ma tu non eri quello cattolico? Mi sono perso qualche cosa?
Sono decenni che te lo ripeto....sono CRISTIANO da non confondere con cattolico
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