Experimental Powerlifting

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  • menez
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    non ti devi preoccupare.
    Non sempre sono immediato lo ammetto, ma la forza e l'ipertrofia non sono concetti semplici, anzi sono complessi e tutt'ora "oscuri", è probabile che le mie siano "visioni" anticipatorie ma credo, come è successo in altre circostanze, che possano rendersi utili a chi lavora nel settore come professionista ed è quindi consapevole di quanta difficoltà vi sia nel comprendere le molte sfaccettature proprie della forza.

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  • Hulkhogan
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    Menez non me ne volere ma dai tuoi post non riesco mai a ricavarci nulla. Sempre tanti bei paroloni difficili, frasi intricate di difficile comprensione ma MAI un suggerimento pratico e utile o un esempio su quello che vuoi dire.

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  • menez
    replied
    naturalmente se il picco neurale si ottiene solamente impiegando carichi di notevole entità allora quale sarà la reale entità di un carico di sviluppo per stimolare al più valore elevato la Fm?
    se l'attività neurale è massima ogni qualvolta si impiegano carichi notevoli e che a quanto pare la contaminazione sovietica nei più celebri metodi americani, impone anche l'utilizzo di mezzi a contrazione diffferenziata i quali non hanno la peculiarità di stimolare quanto è primario nel sollevamento di un carico massimale, allora perchè impiegarli?
    se l'effetto neurale è primario rispetto al metabolico, effettivamente i carichi non massimali potrebbero essere carichi di mantenimento quanto più si avvicinano ad un valore vicino alla fmm, disallenanti quanto più si allontanano dallo stesso valore, ecco la specificità dei carichi.
    se i carichi non massimali si avvicinano alla Fm, allora arricchiranno le competenze neurali, ma aumenterà il volume di allenamento e l'entità dell'adattamento diminuirà in osservanza del principio del ritorno decrescente.
    chiaramente per chi è principiante anche carichi scarsi possono indurre miglioramenti, per cui chiunque contraddica quanto scritto è principiante, ma per un atleta di esperienza pluriennale anche programmi di vero impegno potrebbero non apportare alcun miglioramento prestativo.

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  • menez
    replied
    penso di essere stato tra i primi proprio nel settore bbing, a rendere effettivo il discorso relativo alla o alle "sovrapposizioni metaboliche", credo negli anni 80 quando paralleleamente ad un allenamento già di per sè poco ortodosso, costringevo il muscolo a sedute incui si alternavano regimi di contrazione differenziati e con mezzi criticati.
    il problema è individuare:
    1) quanto sforzo massimale
    2) quanto sforzo ripetuto
    3) quanto sforzo resistente
    a quali specificità e in che percentuali nello sviluppo di una programmazione.
    nel west side si tiene conto anche di altro, ma la realtà è che sollecitazione neurale e sollecitazione metabolica avvengono inizialmente e tutte le prime volte (ripesa, cambio di stimoli) seguendo percorsi ed effetti separati.
    come mai questo?
    possibile quindi che la natura del sovraccarico e la sua grandezza renda così differenziata la risposta neurale e ormonale?
    se così, come pare, allora si aprono potenzialità recondite.
    dunque vediamo:
    un carico massimale è considerato di sviluppo
    un carico medio sollevato in modo dinamico ulteriore carico di sviluppo
    un carico medio sollevato all'esaurimento un ulteriore carico di sviluppo.
    poniamo che queste tre metodologie siano definite integrate e utilzzate nello stesso periodo ovviamente alternandone l'uso.
    quanto è influente sulla condizione fisica il carico di allenamento con sforzi massimali, rispetto ad un carico dinamico?
    e un carico dinamico rispetto ad un carico all'esaurimento?
    mi spiego meglio:
    dunque la prestazione da ricercare è considerata il 100% della Fm
    un carico massimale di questo genere corrisponde a 1Rmax, il coinvolgimento neurale è massimale.
    vediamo uno sforzo dinamico, percentualmente che valore rappresenta rispetto al 100% di 1 Rmax? e uno sforzo all'esaurimento?
    cercando quindi di individuare il livello corretto di "ausilio" di altri metodi rispetto al metodo 1Rmax.
    ad esempio sollevare un carico medio-basso sino al cedimento dovrà esprimere un livello di forza adeguato a stimolare nel breve termine possibile la più alta percentuale di Fm riducendo il volume di lavoro e massimizzando l'intensità del lavoro, solamente seguendo questa linea di impiego vi saranno le "equivalenze neurali e metaboliche" altrimenti le sovrapposizioni saranno controproducenti e fattori altamente limitanti la prestazione.

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  • EGMario86
    replied
    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
    una richiesta eccessiva di sforzi di tipo massimale e di tipo ripetuto possono brevemente condurti all'esaurimento.
    con manx si sperimentò un protocollo analogo ma considera appunto l'individualizzazione date le caratteristiche strutturali di manx.
    vi sono dei collegamenti sottili tra impegno neurale e impegno metabolico ma la letteratura ne scinde i campi di intervento.
    questo significa che occorre molto tempo per adattarsi ad una promiscuità di stimoli, ma fattore ancor più importante è che il livello raggiunto per ciascuna delle qualità allenate temporaneamente, sarà sempre più basso rispetto al raggiungimento di un plateau raggiunto allenando una sola qualità alla volta.
    infatti se non sbaglio è anche ciò che dice Gruzza quando parla di confusione metabolica cioè che schemi allenanti diversi sullo stesso schema motorio possono portare a un decremento della prestazione e non un miglioramento (tipo fare panca per l'ipertrofia e il giorno dopo farla in schema di forza)

    cmq son daccordo con menez su tutti i punti anche quelli espressi nei post precedenti

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  • Ansicora_Gherreri
    replied
    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
    una richiesta eccessiva di sforzi di tipo massimale e di tipo ripetuto possono brevemente condurti all'esaurimento.
    con manx si sperimentò un protocollo analogo ma considera appunto l'individualizzazione date le caratteristiche strutturali di manx.
    vi sono dei collegamenti sottili tra impegno neurale e impegno metabolico ma la letteratura ne scinde i campi di intervento.
    questo significa che occorre molto tempo per adattarsi ad una promiscuità di stimoli, ma fattore ancor più importante è che il livello raggiunto per ciascuna delle qualità allenate temporaneamente, sarà sempre più basso rispetto al raggiungimento di un plateau raggiunto allenando una sola qualità alla volta.
    si questo si...ma anche nel west side si usa lo sforzo massimale e il repetition effort nei complementari..

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  • NewNewDeal
    replied
    Originariamente Scritto da DR. MORTE Visualizza Messaggio
    scusate se intervengo....interessantissimo il 3d e ho pensato fosse il luogo adatto x avere un vostro consiglio.
    da dopo le vacanze, previo ricondizionamento generale vorrei impostare un programma in parte stile pl ma molto contaminato...mi spiego meglio:
    5 sedute a settimana
    3 stile bbuilding privilegiando complementare non i fondamentali: in queste 3 allenerei tutto il corpo.
    2 sedute mirate al miglioramento di:
    panca
    stacco
    squat
    military press
    trazioni
    rematore

    ora alla luce della vostra esperienza come dividereste gli esercizi suddetti sulle 2 sedute e con che modalità li allenereste?
    forse vi sembrerà bizzarra come richiesta...ma volevo sapere un vostro punto di vista.
    se il tuo grado di forza non è elevato è inutile fare 3 sedute di complementari, molto più utile fare 3-4 sedute di fondamentali e 1 intera di complementari, c'è gente che si allena così ed ottiene risultari molto buoni.

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  • menez
    replied
    una richiesta eccessiva di sforzi di tipo massimale e di tipo ripetuto possono brevemente condurti all'esaurimento.
    con manx si sperimentò un protocollo analogo ma considera appunto l'individualizzazione date le caratteristiche strutturali di manx.
    vi sono dei collegamenti sottili tra impegno neurale e impegno metabolico ma la letteratura ne scinde i campi di intervento.
    questo significa che occorre molto tempo per adattarsi ad una promiscuità di stimoli, ma fattore ancor più importante è che il livello raggiunto per ciascuna delle qualità allenate temporaneamente, sarà sempre più basso rispetto al raggiungimento di un plateau raggiunto allenando una sola qualità alla volta.

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  • Ansicora_Gherreri
    replied
    Originariamente Scritto da DR. MORTE Visualizza Messaggio
    scusate se intervengo....interessantissimo il 3d e ho pensato fosse il luogo adatto x avere un vostro consiglio.
    da dopo le vacanze, previo ricondizionamento generale vorrei impostare un programma in parte stile pl ma molto contaminato...mi spiego meglio:
    5 sedute a settimana
    3 stile bbuilding privilegiando complementare non i fondamentali: in queste 3 allenerei tutto il corpo.
    2 sedute mirate al miglioramento di:
    panca
    stacco
    squat
    military press
    trazioni
    rematore

    ora alla luce della vostra esperienza come dividereste gli esercizi suddetti sulle 2 sedute e con che modalità li allenereste?
    forse vi sembrerà bizzarra come richiesta...ma volevo sapere un vostro punto di vista.
    sarà un pò difficile se vai a cedimento e cose varie...però secondo me se ci potrebbe uscire qualcosa...

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  • DR. MORTE
    replied
    scusate se intervengo....interessantissimo il 3d e ho pensato fosse il luogo adatto x avere un vostro consiglio.
    da dopo le vacanze, previo ricondizionamento generale vorrei impostare un programma in parte stile pl ma molto contaminato...mi spiego meglio:
    5 sedute a settimana
    3 stile bbuilding privilegiando complementare non i fondamentali: in queste 3 allenerei tutto il corpo.
    2 sedute mirate al miglioramento di:
    panca
    stacco
    squat
    military press
    trazioni
    rematore

    ora alla luce della vostra esperienza come dividereste gli esercizi suddetti sulle 2 sedute e con che modalità li allenereste?
    forse vi sembrerà bizzarra come richiesta...ma volevo sapere un vostro punto di vista.

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  • menez
    replied
    Originariamente Scritto da spot86 Visualizza Messaggio
    menez, personalmente non capisco il tuo punto

    sei stato chiaro, hai detto cose che bene o male sappiamo a facciamo un po' tutti, pianificare, individualizzare e periodizzare, assegnando i vari scopi a vari mesocicli.

    xò non capisco il fulcro del discorso, la tua conclusione.

    x quanto riguarda i metodi, sono appunto metodi. linee guida da cui prendere spunto. un atleta 'avanzato' non dovrebbe scopiazzare gli esempi di tali metodi e seguirli alla perfezione in ogni dettaglio...se c'è scritto 'oggi 5x5 al 65%, domani 5x3 all'85%' bisognerebbe capire xké è stato scritto e comportarsi di conseguenza

    se cioè -x esempio- capisco che 'con il 5x5 al 65% l'obbiettivo è arrivare a rallentare solo alle ultime 1-2 rep, con il 5x3 all'85% l'obbiettivo è chiudere al limite l'ultima rep', posso regolarmi senza dover seguire le % o le serie 'prescritte'
    la conclusione è che una programmazione corretta a mio avviso non deve seguire protocolli "prestampati" per quanto abbia risposto in parte nel post sopra, in quanto non rispetta l'individuo nella sua completezza.
    quando trovi scritto oggi 5x5 al 65% e domani 5x3 all'85% significa che:
    1) se riesci a eseguire "facile" il lavoro significa che ti sei sottoallenato
    2) se non riesci a completare il lavoro significa che non sei in linea con il protocollo.
    ora detto questo, nel primo caso vi è stata una sovrastima del sovraccarico e nel secondo caso il carico previsto è "assuefatto" e perde così di efficacia. Questi sono due errori a mio avviso recuperabili ma che potrebbero condizionare tutto l'intero protocollo adottato nel complesso del grande ciclo allenante.
    d'altronde poi se parti con uno sheiko e modifichi tale lavoro che significato potrà avere?
    che non è più uno sheiko.
    per questo non essendo più l'originale si tratterà di "individualizzazione" del protocollo e allora l'atleta seguirà un "suo" percorso, in pratica finalmente un percorso che potrebbe quando programmato sulla propria "atomicità" condurlo veramente lontano.

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  • menez
    replied
    Originariamente Scritto da EGMario86 Visualizza Messaggio
    menez sono pienamente daccordo con te, ma in qualche modo i preparatori per farsi conoscere e pubblicare teorie devono generalizzare... sheiko non potrebbe mica seguire tutti noi singolarmente e studiare un allenamento preciso, quello poi spetta all'allenatore personale dell'atleta.
    una periodizzazione ben fatta si studia persino negli sport di squadra sull'individuo singolo e non sulla massa globale
    individualizzare e personalizzare fanno parte del complesso definito di adattamento ed è composto della grandezza dello stimolo, dell'assuefazione, della specificità e appunto della personalizzazione e dell'individualizzazione.
    Il programma deve essere adattato ai gusti, alle esigenze di una data qualità da allenare, deve quindi essere reso individuale cioè conforme alla caratterstica o alle caratteristiche che contraddistinguono un individuo dagli altri.
    detto questo se l'atleta in questione cerca di adattarsi ad un lavoro che nonm è conforme alle sue caratterstiche fallisce lo scopo o non lo raggiunge appieno, in pratica il suo potenziale di carico non viene rispettato nè viene esaltato.
    per quanto riguarda gli sport collettivi, devo invece dire considerando le mie esperienze rare ma continue, che le esercitazioni collettive superano di gran lunga quelle individuali.
    ma non solo, quelle individuali sono di supporto alle collettive e meno l'opposto, significa che l'anello debole deve essere potenziato individualmente (dedicando un tempo variabile a secondo del mesociclo in questione), e collettivamente richiedendo maggiori sforzi proprio in campo.
    Last edited by menez; 29-07-2010, 14:22:01.

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  • spot86
    replied
    menez, personalmente non capisco il tuo punto

    sei stato chiaro, hai detto cose che bene o male sappiamo a facciamo un po' tutti, pianificare, individualizzare e periodizzare, assegnando i vari scopi a vari mesocicli.

    xò non capisco il fulcro del discorso, la tua conclusione.

    x quanto riguarda i metodi, sono appunto metodi. linee guida da cui prendere spunto. un atleta 'avanzato' non dovrebbe scopiazzare gli esempi di tali metodi e seguirli alla perfezione in ogni dettaglio...se c'è scritto 'oggi 5x5 al 65%, domani 5x3 all'85%' bisognerebbe capire xké è stato scritto e comportarsi di conseguenza

    se cioè -x esempio- capisco che 'con il 5x5 al 65% l'obbiettivo è arrivare a rallentare solo alle ultime 1-2 rep, con il 5x3 all'85% l'obbiettivo è chiudere al limite l'ultima rep', posso regolarmi senza dover seguire le % o le serie 'prescritte'

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  • EGMario86
    replied
    menez sono pienamente daccordo con te, ma in qualche modo i preparatori per farsi conoscere e pubblicare teorie devono generalizzare... sheiko non potrebbe mica seguire tutti noi singolarmente e studiare un allenamento preciso, quello poi spetta all'allenatore personale dell'atleta.
    una periodizzazione ben fatta si studia persino negli sport di squadra sull'individuo singolo e non sulla massa globale

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  • Hulkhogan
    replied
    Grazie tante Spot!

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