...allora anti, lo chiamo così per comodità, è il primo che sento criticare in modo corretto il weiderianesimo.
Infatti quelli di weider sono principi, validi ora e sempre, che mancano di telaio per il semplice fatto che quaranta anni fa quasi non si periodizzava memmeno nell'atletica figuriamoci nel BB, infatti io mi definisco post-weideriano perchè da sempre applico i principi di weider, amo l'alto volume "sostenibile", alle basi di periodizzazione che ho studiato ed imparato sul campo di discipline prestazionali.
Siamo qui sul foro però anche per superare le "etichette" se una cosa funziona è buona a prescindere da chi l'ha ideata.
Ora detto questo dirò, perchè sia chiaro in futuro quando ne parlo, che Tozzi parte sul piano teorico da premesse sacrosante ed addirittura ovvie, ma che ovvie non erano evidentemente, le condivido appieno.
Solo che lo sviluppo pratico di queste premesse sembra scritto da uno che in palestra non è mai entrato, e si che ha avuto come maestro un certo Massaroni che ne sa parecchio, chissà chi era il suo preparatore quando gareggiava, ma questa è un'altra storia. Ammiro Tozzi per la sua intelligenza, il suo tempismo e la sua capacità imprenditoriale, come tecnico non lo stimo.
X Marco mi farà piacere fare due chiacchiere con te.
Ma ricordati che sbagliano i medici figurati i tecnici non esiste il verbo ma principi di allenamento che derivano dalla conoscenza del corpo umano e dall'esperienza sul campo, i due elementi non sono scindibili.
Ora quando si analizza una scheda si può fare in molti modi ma è importante dare tutti gli elementi possibili, cosa si è fatto prima, cosa si farà dopo, quali sono le priorità, quali gli eventuali problemi ecc.ecc.
Se butti una scheda al volo senza dire nulla le opzioni sono due, sembra una cagata perchè lo è veramente oppure sembra una cagata perchè non sapendo quali necessità hanno prodotto quella scheda non la si può capire.
comunque come promesso ti dirò in giornata perchè non mi piace e come la farei, poi alla fine sei sempre tu che decidi.
Infatti quelli di weider sono principi, validi ora e sempre, che mancano di telaio per il semplice fatto che quaranta anni fa quasi non si periodizzava memmeno nell'atletica figuriamoci nel BB, infatti io mi definisco post-weideriano perchè da sempre applico i principi di weider, amo l'alto volume "sostenibile", alle basi di periodizzazione che ho studiato ed imparato sul campo di discipline prestazionali.
Siamo qui sul foro però anche per superare le "etichette" se una cosa funziona è buona a prescindere da chi l'ha ideata.
Ora detto questo dirò, perchè sia chiaro in futuro quando ne parlo, che Tozzi parte sul piano teorico da premesse sacrosante ed addirittura ovvie, ma che ovvie non erano evidentemente, le condivido appieno.
Solo che lo sviluppo pratico di queste premesse sembra scritto da uno che in palestra non è mai entrato, e si che ha avuto come maestro un certo Massaroni che ne sa parecchio, chissà chi era il suo preparatore quando gareggiava, ma questa è un'altra storia. Ammiro Tozzi per la sua intelligenza, il suo tempismo e la sua capacità imprenditoriale, come tecnico non lo stimo.
X Marco mi farà piacere fare due chiacchiere con te.
Ma ricordati che sbagliano i medici figurati i tecnici non esiste il verbo ma principi di allenamento che derivano dalla conoscenza del corpo umano e dall'esperienza sul campo, i due elementi non sono scindibili.
Ora quando si analizza una scheda si può fare in molti modi ma è importante dare tutti gli elementi possibili, cosa si è fatto prima, cosa si farà dopo, quali sono le priorità, quali gli eventuali problemi ecc.ecc.
Se butti una scheda al volo senza dire nulla le opzioni sono due, sembra una cagata perchè lo è veramente oppure sembra una cagata perchè non sapendo quali necessità hanno prodotto quella scheda non la si può capire.
comunque come promesso ti dirò in giornata perchè non mi piace e come la farei, poi alla fine sei sempre tu che decidi.
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