Caso Marrazzo. Gli sviluppi delle indagini.

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  • rocky 80
    Bodyweb Senior
    • Apr 2005
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    #16
    la gente è malata ormai ne sono certo...
    bisognerebbe introdurre la psicoanalisi fin dalle scuole medie per risolvere il problema a monte
    la perversione-depravazione abbinati con l'uso smodato di droghe, sta crescendo in maniera incotrallata e incontrollabile...
    che schifo........
    http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8

    sigpic

    "Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "

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    • ma_75
      Super Moderator
      • Sep 2006
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      #17
      Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
      la sola coerenza che abbia una qualche lungimiranza è quella alla propria parte politica. in questo, è coerente
      Peccato che si professi super partes
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

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      • thetongue
        Bodyweb Senior
        • Mar 2003
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        #18
        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
        Peccato che si professi super partes
        che è sempre una cagata incommensurabile...però è un peccato veniale il pensare di esserlo, perchè alla fine non si realizza che il bias di pensiero attanaglia tutti.
        cmq, io non lo tollero perchè faceva quei programmi tipo "mi manda rai3", quelli che vedono tutti i sinistroidi spilorci

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        • gabriele81
          eh eh son manzo
          • Jul 2006
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          #19
          Il Pd si sta impiccando da solo. Strombazzava le dimissioni di Berlusconi e ora esprime massima solidarietà a Marrazzo e lo conferma per le prossime elezioni. Cinque mesi di "questione morale" e uno dei suoi esponenti di spicco si scopre essere navigato addentatore di membri. Addirittura conosciuto da tutti i travoni del Lazio.

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          • thetongue
            Bodyweb Senior
            • Mar 2003
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            #20
            Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
            Il Pd si sta impiccando da solo. Strombazzava le dimissioni di Berlusconi e ora esprime massima solidarietà a Marrazzo e lo conferma per le prossime elezioni. Cinque mesi di "questione morale" e uno dei suoi esponenti di spicco si scopre essere navigato addentatore di membri. Addirittura conosciuto da tutti i travoni del Lazio.
            eh...in effetti. perlomeno silvio è un silverback eterosessuale che si tromba femmine mezzo secolo più giovani di lui. marrazzo si fa insifonare da enormi membri brasiliani con due tette extra size sopra, l'elitario mitterand si intratteneva con bambini dello stesso sesso e li introduceva ai vizi della vita. ma per cortesia, teniamoci il nostro silvio silverback e siamone orgogliosi e che i rosiconi non rompessero più i maroni...

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            • ma_75
              Super Moderator
              • Sep 2006
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              #21
              Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
              Il Pd si sta impiccando da solo. Strombazzava le dimissioni di Berlusconi e ora esprime massima solidarietà a Marrazzo e lo conferma per le prossime elezioni. Cinque mesi di "questione morale" e uno dei suoi esponenti di spicco si scopre essere navigato addentatore di membri. Addirittura conosciuto da tutti i travoni del Lazio.
              Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
              eh...in effetti. perlomeno silvio è un silverback eterosessuale che si tromba femmine mezzo secolo più giovani di lui. marrazzo si fa insifonare da enormi membri brasiliani con due tette extra size sopra, l'elitario mitterand si intratteneva con bambini dello stesso sesso e li introduceva ai vizi della vita. ma per cortesia, teniamoci il nostro silvio silverback e siamone orgogliosi e che i rosiconi non rompessero più i maroni...

              Ovviamente sono d'accordo sull'incoerenza del PD, ma rimarco come Marrazzo non abbia candidato tale Natalì a differenza di Berlusca con la D'Addario.
              Comunque pare che una parte almeno del PD lo voglia scaricare.
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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              • gabriele81
                eh eh son manzo
                • Jul 2006
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                #22
                Dal sito di Piero Marrazzo:

                Mi chiamo Piero Marrazzo e vorrei raccontarvi due o tre cose che so di me. Ho 46 anni e sono nato a Roma, all'Aventino il 29 luglio 1958.
                La famiglia è la mia vera grande passione. Ho tre figlie: Giulia che ha 14 anni, Diletta che ne ha 11 e la più piccolina, Chiara, che da poco ha compiuto tre anni. Con loro e con Roberta, la donna della mia vita, passo tutto il mio tempo libero.

                Mi piace giocare a pallone. Faccio parte della nazionale dei giornalisti, con la quale sosteniamo molti progetti di solidarietà.

                Sono cattolico, cresciuto, come molti ragazzi della mia generazione, frequentando l'oratorio e la parrocchia di Santa Chiara.


                Mio padre era un giornalista, Giuseppe Marrazzo detto Giò, uno dei più grandi inviati, autore di inchieste su mafia e camorra, ma anche sui giovani, sulle tossicodipendenze, sulle categorie sociali. Condannato a morte dalla mafia, come ha detto Giovanni Brusca. Sono orgoglioso e fiero di essere il figlio di un uomo così. Purtroppo l'ho perso presto, nel 1985, a 26 anni, e pochi mesi dopo ho perso anche mamma, Luigia Spina, italo-americana, nata a Minturno e portata a New York dai suoi genitori ad appena 9 mesi, così come tanti altri abitanti del Lazio in varie epoche della nostra storia.

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                • thetongue
                  Bodyweb Senior
                  • Mar 2003
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                  #23
                  Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                  Dal sito di Piero Marrazzo:

                  Mi chiamo Piero Marrazzo e vorrei raccontarvi due o tre cose che so di me. Ho 46 anni e sono nato a Roma, all'Aventino il 29 luglio 1958.
                  La famiglia è la mia vera grande passione. Ho tre figlie: Giulia che ha 14 anni, Diletta che ne ha 11 e la più piccolina, Chiara, che da poco ha compiuto tre anni. Con loro e con Roberta, la donna della mia vita, passo tutto il mio tempo libero.

                  Mi piace giocare a pallone. Faccio parte della nazionale dei giornalisti, con la quale sosteniamo molti progetti di solidarietà.

                  Sono cattolico, cresciuto, come molti ragazzi della mia generazione, frequentando l'oratorio e la parrocchia di Santa Chiara.


                  Mio padre era un giornalista, Giuseppe Marrazzo detto Giò, uno dei più grandi inviati, autore di inchieste su mafia e camorra, ma anche sui giovani, sulle tossicodipendenze, sulle categorie sociali. Condannato a morte dalla mafia, come ha detto Giovanni Brusca. Sono orgoglioso e fiero di essere il figlio di un uomo così. Purtroppo l'ho perso presto, nel 1985, a 26 anni, e pochi mesi dopo ho perso anche mamma, Luigia Spina, italo-americana, nata a Minturno e portata a New York dai suoi genitori ad appena 9 mesi, così come tanti altri abitanti del Lazio in varie epoche della nostra storia.

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                  • odisseo
                    Bodyweb Senior
                    • Oct 2008
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                    #24
                    "Piero lo conosco da sette anni, so che molti mi accusano ma io non c'entro nulla con il filmato"
                    "Da quando è scoppiata la bufera, visite a raffica dei carabinieri"


                    "Glielo dicevo, attento a con chi esci"
                    il racconto di Natalì, trans brasiliana


                    di MARIA ELENA VINCENZI e PAOLO G. BRERA



                    ROMA
                    - "Glielo dicevo, io: Piero, stai attento a con chi esci. Lasciala perdere, la Brendona, quella è drogata ti fa finire nei guai". Natalì, 30 anni, professionista del sesso a cottimo, brasiliana transessuale con studio-abitazione in via Gradoli, nella periferia ordinata lungo la Cassia, ha gli occhi lucidi ma giura che "è solo il collirio". Ci sono volute due ore per sciogliere il muro dei "non so nemmeno chi sia", e per farle raccontare la sua versione dei fatti. "Piero lo conosco da sette anni - dice - e non mi ha mai fatto niente di male, quindi non gliene voglio fare nemmeno io. L'ho sentito anche oggi, mi ha chiamata tre volte. Mi ha detto: "Stai tranquilla, Natalì, che non c'è nessun video. Ti voglio bene, non parlarne con nessuno"".

                    Dalla comunità trans che la notte si vende al Flaminio e all'Acqua Acetosa, a Prati e alla Moschea, esce un ritratto sconvolgente - e tutto da provare - se riferito al presidente della Regione Lazio. "Marrazzo lo conosciamo tutte benissimo da anni", afferma Luana, anche lei transessuale brasiliana della Cassia: "Quando lo vedono passare - dice - i trans si tirano su le tette per essere scelte: lui paga molto, molto bene. Ci sono "ragazze" come Natalì che ci hanno fatto una fortuna, decine di migliaia di euro. Natalì è la sua preferita, ma stava spesso anche con Brenda, una tipa grande e grossa che chiamiamo la Brendona e che da un pezzo andava in giro a dire che cercava di vendere un video compromettente ma non trovava nessuno che lo comprasse. Una vera stronza: questa è estorsione, mi sa che con questo caos è scappata".

                    Da quando è scoppiata la bufera, le transessuali che abitano nella zona di via Gradoli hanno ricevuto visite a raffica dai carabinieri del Ros: "Sono andati dalla Palomina sulla Cassia, da Tiffany e Maira in via Gradoli, da Camilla ai Due Ponti, da Brenda e da un sacco di altre. A tutte - dice Natalì - hanno preso i computer e i telefonini per cercare immagini. Ma non troveranno nulla. Lo so che accusano tutti me, ma io giuro che non c'entro proprio niente con le foto e i video. Io sono sicura che non usciranno mai perché non ci sono, ma se spunterà fuori un video vi invito a confrontarlo con me e con casa mia". Un appartamentino ordinato, pulito, arredato con gusto in stile etnico: salotto con cucinino, bagno e camera con il letto in ferro battuto e il quadro di un cherubino dietro la testiera.


                    "Di Piero non voglio parlare - insiste Natalì ogni volta che si accorge di aver raccontato più di quello che avrebbe voluto - ma una cosa su quei quattro carabinieri la voglio proprio dire. Li conoscevamo tutti, sono vera gentaccia. C'è una questione di droga, dietro tutto questo casino. Quando un cliente ci chiede un festino con la cocaina, c'è uno spacciatore, uno che ora è morto e si chiamava Rino (è citato anche nell'ordinanza di custodia cautelare, ndr), che ce la porta a domicilio a patto che ne acquisti almeno dieci grammi. Quei carabinieri lo lasciavano lavorare a patto che lui li avvertisse sempre della consegna e della situazione: quando la giudicavano interessante facevano irruzione e ci rapinavano, si prendevano droga e soldi ricattando i clienti". Sono le "mele marce" di cui parla il comandante provinciale dei carabinieri, il generale Tommasone.

                    Ne parla anche la Luana (che in realtà si chiama con un altro nome) di Rino che portava la droga e dei clienti rapinati e ricattati per questo dai quattro carabinieri. Una situazione in cui, afferma Luana, avrebbe riguardato anche il governatore del Lazio. Anche di questo, dice Luana, "della cocaina", tutti sapevano tutto nel mondo romano della prostituzione transessuale. "Lui, Marrazzo, andava quasi sempre con Natalì - insiste Luana - che aveva conosciuta alla Moschea, dove batteva fino a qualche anno fa. Ma stava spesso anche con Tabata, che è morta sei mesi fa. E anche con Paloma e Brenda: non sapete che liti, quando lui sceglieva una anziché l'altra".
                    "I carabinieri non mi hanno ancora trovata, e mi sono già rivolta a un avvocato - dice Natalì: ma i Ros busseranno alla sua porta mezzora più tardi - e domattina me ne vado, parto e sto via un mese. Se mi avete filmato, dico che eravate solo una coppia in cerca di sesso estremo. Addio".

                    "Glielo dicevo, attento a con chi esci" il racconto di Natalì, trans brasiliana - cronaca - Repubblica.it
                    Last edited by odisseo; 24-10-2009, 12:14:47.
                    "
                    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                    • odisseo
                      Bodyweb Senior
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                      #25
                      I magistrati parlano di una "messa in scena intenzionale" per la presenza di droga
                      Nelle riprese di due minuti la voce disperata del governatore, che indossa solo una camicia


                      Il tesserino, la cocaina, gli assegni
                      nel filmato del ricatto a Marrazzo


                      di CARLO BONINI



                      ROMA
                      - Cosa è accaduto a Piero Marrazzo in un appartamento della Cassia abitato da una transessuale? Cosa documentano le immagini del video di due minuti girato in quella circostanza? Quale rispondenza hanno le dichiarazioni pubbliche del Governatore ("Una bufala. Un falso") con quanto sin qui accertato dalla Procura della Repubblica, il Ros e il Nucleo provinciale dei carabinieri di Roma? Marrazzo ha pagato davvero chi lo ricattava? E perché, per tre mesi, ha taciuto il ricatto?

                      La scena si apre in un giorno feriale della prima settimana del luglio scorso. E' tarda mattina. I carabinieri Luciano Simeone, 30 anni, e Carlo Tagliente, 29, del Nucleo di polizia giudiziaria della stazione carabinieri Trionfale, fanno irruzione in un appartamento che le indagini collocano in via Gradoli, indirizzo carico di ben altre suggestioni della nostra storia repubblicana. E' una casa che sanno essere l'alcova di una transessuale brasiliana che si fa chiamare "Natalì" dove - dicono - è stata segnalata "una grossa partita di cocaina". Non è dato sapere, al momento, chi gli indichi proprio quell'indirizzo ("Un confidente", sostengono genericamente giovedì pomeriggio nelle loro dichiarazioni spontanee al momento dell'arresto). Né è dato sapere (i due carabinieri lo negano) se siano al corrente che in casa c'è un ospite dal nome importante, Piero Marrazzo.

                      Rintracciata da "Repubblica", "Natalì" conferma di conoscere il Governatore, ma nega la circostanza di quell'incontro ("in luglio ero in Brasile", dice). Sostiene che il "vero luogo" dell'irruzione non sia molto lontano da casa. E che, quella mattina di luglio, Marrazzo fosse in compagnia di una tale "Brenda".

                      Il dettaglio non è evidentemente secondario per valutare i ricordi e l'attendibilità dei protagonisti di questa storia. Ma non cambia la sostanza delle cose. Perché è un fatto (per altro confermato da Marrazzo nell'interrogatorio che rende come parte lesa alla Procura della Repubblica mercoledì 21 ottobre), che al momento della loro rumorosa irruzione (sia via Gradoli o un condominio non lontano), i carabinieri si trovano di fronte un transessuale ("Natalì" o "Brenda", o come si faccia chiamare, lo accerteranno presto le indagini) che si copre frettolosamente il busto con uno scialle e il governatore del Lazio con indosso la sola camicia.


                      Nella stanza da letto del piccolo appartamento - a stare ancora alle dichiarazioni spontanee dei due carabinieri arrestati - su un tavolino accanto al letto, c'è il portafoglio di Marrazzo, la sua tessera plastificata per gli ingressi alla Regione e una striscia di cocaina. I due carabinieri sostengono di aver identificato i due uomini e di aver quindi lasciato la casa dopo aver verificato che la cocaina sul tavolo non supera la "modica quantità". Negano di aver girato un video che ritrae la scena.

                      I carabinieri Simeone e Tagliente, con tutta evidenza, mentono e non a caso dell'irruzione di quel giorno non lasciano alcuna traccia documentale nei registri di servizio. Ma fino a che punto mentono?
                      Il video, girato con un telefonino, e della durata di circa due minuti, esiste. Ritrae Marrazzo e il suo compagno esattamente nelle condizioni di tempo e di luogo dell'irruzione. Le immagini indugiano sulle nudità. Sui dettagli della striscia di cocaina, il portafoglio, il tesserino plastificato. Si distingue la voce di Marrazzo articolare parole di disperazione ("È una rovina". "Mi rovinate"). Solo loro possono averlo girato. E che siano loro, lo confermerà il tentativo, a partire dal settembre scorso, con cui il loro commilitone, Antonio Tamburrino, prova a trattarne la vendita (tra gli 80 e i 100 mila euro) con un'agenzia fotografica di Roma, una di Bologna, e Massimiliano Scarfone, il fotografo dello scatto a Sircana, portavoce di Prodi, su un marciapiede di Roma frequentato da transessuali. Il professionista che, in qualità di mediatore, prenderà contatto con "testate giornalistiche nazionali" (mercoledì scorso, i carabinieri hanno chiesto una acquisizione di atti alla redazione di Milano del "Giornale") per sondare l'interesse alla "merce".

                      Se si può dunque dare per scontato - come del resto fanno gli inquirenti - che il video venga girato dai due carabinieri al momento della loro irruzione, altro discorso è stabilire se si tratti di una messa in scena. Ascoltato in Procura mercoledì scorso come parte lesa, Marrazzo conferma la sua presenza nell'appartamento sulla Cassia. Spiega di aver consegnato tremila euro in contanti al suo compagno di quel giorno e di essere stato derubato dai carabinieri di altri duemila che erano nel portafoglio. Aggiunge che i militari si sarebbero fatti consegnare "con modi intimidatori" i suoi documenti di identità (tesserino della Regione compreso) e che, solo a quel punto, e nonostante le dimensioni ridotte della stanza da letto (non più di 10 metri quadri) avrebbe realizzato che sul tavolino della stanza da letto c'erano "delle strisce di cocaina". Marrazzo non ricorda neppure che i carabinieri abbiano girato un video. È convinto che abbiano introdotto la cocaina nell'appartamento (circostanza che la Procura al momento accoglie, stigmatizzando nel decreto di fermo sia che la "presenza della cocaina è un'intenzionale messa in scena, effetto reso ancor più evidente dalla collocazione accanto allo stupefacente del tesserino di Marrazzo"). Aggiunge che le minacce dei carabinieri lo convincono a staccare e consegnare immediatamente ai due militari tre assegni in bianco per un importo di circa 20 mila euro. E che quegli assegni - come avrà modo di verificare tempo dopo - non verranno incassati, tanto da convincerlo a denunciarne lo smarrimento. Marrazzo non è altrettanto preciso su quel che accade tra luglio e le settimane scorse. Parla di nuovi contatti con la banda in divisa. Ma non è in grado di precisare né dove, né quando, né come i militari tentino di estorcergli nuovo denaro minacciando la diffusione del video. Né è in grado di spiegare perché, né quel giorno di luglio, né i giorni che seguirono, scelse di tacere il ricatto alla magistratura, all'Arma dei carabinieri, alla polizia.

                      Il tesserino, la cocaina, gli assegni nel filmato del ricatto a Marrazzo - cronaca - Repubblica.it
                      "
                      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                      • thetongue
                        Bodyweb Senior
                        • Mar 2003
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                        #26
                        gli esempi sono innumerevoli: uomini di potere si lasciano andare a vari tipi di vizi, più o meno stravaganti, che non sono alla portata della gente con risorse più limitate. ora, questi stessi uomini professano una vita di facciata completamente diversa: famiglia, moglie, figli, valori, cristianesimo, tradizione etc etc... perchè lo fanno? perchè la massa non accetterebbe il loro stile di vita...seppur quella massa, messa nelle stesse condizioni di vantaggio, con tutta probabilità finirebbe a fare lo stesso. infatti, gli individui di potere non si sentono più legati alle comuni convenzioni, ma cercano apparentemente di rispettarle per non perdere il consenso pubblico dato dalla massa rosicona

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                        • VINICIUS
                          Lo Sbloccafemmine
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                          #27
                          E' presto per poter trarre delle conclusioni.
                          Se le cose dette sono vere, sembra emergere uno scenario di un uomo che frequenta da anni un gruppo di trans e in particolare colpisce il rapporto di affetto con tale Natalì, che va ben oltre la sfera sessuale.
                          E' peraltro evidente il tentativo di incastrarlo, filmato su commissione e probabilmente, per calcare la mano, è stata aggiunta da qualcuno anche la cocaina, che non può stare sul tavolo accanto al tesserino della regione... E' ridicolo...

                          Comunque secondo me le dimissioni arrivano, è solo questione di tempo.
                          Andare a trans o andare a troie di fronte all'opinione pubblica non è la stessa cosa.
                          Ciao.

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                          • thetongue
                            Bodyweb Senior
                            • Mar 2003
                            • 9739
                            • 731
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                            • Send PM

                            #28
                            ma qualcuno ha la bontà di dirmi marrazzo come è come amministratore?

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                            • ma_75
                              Super Moderator
                              • Sep 2006
                              • 52669
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                              • 775
                              • Send PM

                              #29
                              Originariamente Scritto da VINICIUS Visualizza Messaggio
                              E' presto per poter trarre delle conclusioni.
                              Se le cose dette sono vere, sembra emergere uno scenario di un uomo che frequenta da anni un gruppo di trans e in particolare colpisce il rapporto di affetto con tale Natalì, che va ben oltre la sfera sessuale.
                              E' peraltro evidente il tentativo di incastrarlo, filmato su commissione e probabilmente, per calcare la mano, è stata aggiunta da qualcuno anche la cocaina, che non può stare sul tavolo accanto al tesserino della regione... E' ridicolo...

                              Comunque secondo me le dimissioni arrivano, è solo questione di tempo.
                              Andare a trans o andare a troie di fronte all'opinione pubblica non è la stessa cosa.

                              Concordo. I carabinieri che spiano per conto terzi, in Italia, purtroppo, sono un film già visto. Sono convinto che la storia dei trans sia vera, mentre la coca in bella evidenza potrebbe essere stata piazzata lì dai carabinieri.
                              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                              ma_75@bodyweb.com

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                              • Leonida
                                Filosofo del *****
                                • Nov 2006
                                • 12672
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                                #30
                                Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio

                                Sono cattolico, cresciuto, come molti ragazzi della mia generazione, frequentando l'oratorio e la parrocchia di Santa Chiara.

                                ora capisco
                                Originariamente Scritto da gorgone
                                è plotino la chiave universale per le vagine
                                Originariamente Scritto da gorgone
                                secondo me sono pazzi.

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