Marrazzo ricattato per un video
Il Governatore: "E' una bufala"
"Atto di barbarie, ma io non mi dimetto e vado avanti"
La Procura: "Nessun complotto, solo un caso di criminalità comune"
ROMA - Quattro carabinieri arrestati, una sorta di associazione a delinquere nascosta tra le stellette, un video compromettente, un ricatto ai danni del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Ed ancora smentite e polemiche. E' una storia dai confini ancora oscuri quella che coinvolge il Governatore. Una vicenda che parte da un video che lo ritrarrebbe in un contesto tanto scomodo da poter essere usato per un ricatto. Girato da quattro carabinieri, ora arrestati e che saranno interrogati domani. Questi i reati: rapina, violazione della privacy, violazione di domicilio ed estorsione. Sarebbero stati proprio loro a filmare Marrazzo in "atteggiamenti compromettenti", per poi ricattarlo. E sempre loro avrebbero ricevuto dal Governatore 80 mila euro, consegnati in diverse tranche.
Secondo indiscrezioni Marrazzo sarebbe stato sorpreso durante un "rapporto mercenario", pare con un transessuale, avvenuto a luglio scorso. Durante il quale sarebbe stato privato dei soldi che aveva nel portafoglio. A riferire il particolare, a quanto si apprende da fonti giudiziarie, sarebbe stato lo stesso Marrazzo, sentito nei giorni scorsi dagli inquirenti. Per questo Marrazzo, sempre stando a quanto accertato finora dagli inquirenti, per cercare di fermare il ricatto sarebbe stato anche costretto a staccare dal suo carnet, 4 assegni (mai riscossi) per circa 50mila euro complessivi. I 4 arrestati, però, sempre secondo indiscrezioni investigative, avrebbero sostenuto che il denaro sarebbe stato "offerto" dal presidente della regione Lazio e non estorto con ricatto. Da luglio ad oggi, si è appreso, nessuna denuncia in merito alla vicenda è stata fatta da Marrazzo. Verifiche si stanno svolgendo anche sul modesto quantitativo di sostanza stupefacente che sarebbe stato trovato durante il blitz dei carabinieri.
In Procura, inoltre, si precisa come "in questa vicenda non esistano mandanti nè complotti di alcun tipo. Il caso va inquadrato in un ambito di criminalità comune che ha visto protagonisti quattro carabinieri che volevano fare i soldi colpendo il privato di altri soggetti".
Marrazzo, però, nega tutto. E fermamente: "Mi vogliono colpire alla vigilia delle elezioni. Sono amareggiato e sconcertato per il tentativo di infangare l'uomo per colpire il Presidente. Quel filmato, se davvero esiste, è un falso. E' stato sventato un tentativo di estorsione basato su una bufala. Non ho mai pagato, nego di aver mai versato soldi. Bisogna vedere se l'assegno che dimostrerebbe il pagamento l'ho firmato io. Occorrerà attendere l'esito delle perizie calligrafiche". Poi ribadisce: "Non ero a conoscenza di questa vicenda, quanto sta accadendo non risponde a verità. Quanto è successo, è un atto di una gravità inaudita, e dimostra che nel nostro paese la lotta politica ha raggiunto livelli di barbarie intollerabili. Ma io non mi dimetto e vado avanti".
I quattro arrestati sarebbero sottufficiali di una compagnia dell'arma di Roma e sono stati bloccati dai carabinieri del Ros. Gli investigatori sono arrivati a loro tramite alcune intercettazioni che riguardavano un'altra inchiesta di competenza della Dda. Nel corso delle quali è saltata fuori la storia del ricatto a Marrazzo. I militari, inizialmente, avrebbero tentato di vendere il filmato a diverse agenzie in tutta Italia. Un tentativo che avrebbe permesso di smascherare il piano contro il presidente della Regione.
PS: ma tutti con la fissa dei trans?
Il Governatore: "E' una bufala"
"Atto di barbarie, ma io non mi dimetto e vado avanti"
La Procura: "Nessun complotto, solo un caso di criminalità comune"
ROMA - Quattro carabinieri arrestati, una sorta di associazione a delinquere nascosta tra le stellette, un video compromettente, un ricatto ai danni del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Ed ancora smentite e polemiche. E' una storia dai confini ancora oscuri quella che coinvolge il Governatore. Una vicenda che parte da un video che lo ritrarrebbe in un contesto tanto scomodo da poter essere usato per un ricatto. Girato da quattro carabinieri, ora arrestati e che saranno interrogati domani. Questi i reati: rapina, violazione della privacy, violazione di domicilio ed estorsione. Sarebbero stati proprio loro a filmare Marrazzo in "atteggiamenti compromettenti", per poi ricattarlo. E sempre loro avrebbero ricevuto dal Governatore 80 mila euro, consegnati in diverse tranche.
Secondo indiscrezioni Marrazzo sarebbe stato sorpreso durante un "rapporto mercenario", pare con un transessuale, avvenuto a luglio scorso. Durante il quale sarebbe stato privato dei soldi che aveva nel portafoglio. A riferire il particolare, a quanto si apprende da fonti giudiziarie, sarebbe stato lo stesso Marrazzo, sentito nei giorni scorsi dagli inquirenti. Per questo Marrazzo, sempre stando a quanto accertato finora dagli inquirenti, per cercare di fermare il ricatto sarebbe stato anche costretto a staccare dal suo carnet, 4 assegni (mai riscossi) per circa 50mila euro complessivi. I 4 arrestati, però, sempre secondo indiscrezioni investigative, avrebbero sostenuto che il denaro sarebbe stato "offerto" dal presidente della regione Lazio e non estorto con ricatto. Da luglio ad oggi, si è appreso, nessuna denuncia in merito alla vicenda è stata fatta da Marrazzo. Verifiche si stanno svolgendo anche sul modesto quantitativo di sostanza stupefacente che sarebbe stato trovato durante il blitz dei carabinieri.
In Procura, inoltre, si precisa come "in questa vicenda non esistano mandanti nè complotti di alcun tipo. Il caso va inquadrato in un ambito di criminalità comune che ha visto protagonisti quattro carabinieri che volevano fare i soldi colpendo il privato di altri soggetti".
Marrazzo, però, nega tutto. E fermamente: "Mi vogliono colpire alla vigilia delle elezioni. Sono amareggiato e sconcertato per il tentativo di infangare l'uomo per colpire il Presidente. Quel filmato, se davvero esiste, è un falso. E' stato sventato un tentativo di estorsione basato su una bufala. Non ho mai pagato, nego di aver mai versato soldi. Bisogna vedere se l'assegno che dimostrerebbe il pagamento l'ho firmato io. Occorrerà attendere l'esito delle perizie calligrafiche". Poi ribadisce: "Non ero a conoscenza di questa vicenda, quanto sta accadendo non risponde a verità. Quanto è successo, è un atto di una gravità inaudita, e dimostra che nel nostro paese la lotta politica ha raggiunto livelli di barbarie intollerabili. Ma io non mi dimetto e vado avanti".
I quattro arrestati sarebbero sottufficiali di una compagnia dell'arma di Roma e sono stati bloccati dai carabinieri del Ros. Gli investigatori sono arrivati a loro tramite alcune intercettazioni che riguardavano un'altra inchiesta di competenza della Dda. Nel corso delle quali è saltata fuori la storia del ricatto a Marrazzo. I militari, inizialmente, avrebbero tentato di vendere il filmato a diverse agenzie in tutta Italia. Un tentativo che avrebbe permesso di smascherare il piano contro il presidente della Regione.
PS: ma tutti con la fissa dei trans?
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