Studi sull'allenamento al fallimento muscolare

Collapse
X
Collapse
Messaggi
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts
  • termosimone86
    The Assist-Man
    • Aug 2008
    • 4893
    • 359
    • 907
    • Emilia Romagna
    • Send PM

    #61
    Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
    quello potrebbe essere un modo per sfruttare alternativamente e attivamente il riscaldamento. è qualcosa che si ibridizza con il preaffaticamento, ma viene fatto con multiarticolari e in maniera meno impattante.
    Vero.
    Certo che però ci sarebbe il problema dell'acido lattico dovuto dal riscaldamento che potrebbe invalidare la fase della massima performance. A questo tu come ovvieresti?

    Commenta

    • PrinceRiky
      Bodyweb Senior
      • Apr 2008
      • 40284
      • 1,549
      • 895
      • Send PM

      #62
      Originariamente Scritto da termosimone86 Visualizza Messaggio
      Vero.
      Certo che però ci sarebbe il problema dell'acido lattico dovuto dal riscaldamento che potrebbe invalidare la fase della massima performance. A questo tu come ovvieresti?
      è una delle tante variabili con cui avere a che fare. l'intossicazione lattacida non credere sia poi così semplice da raggiungere, soprattutto in soggetti allenati. detto ciò, un muscolo un po' affaticato è già bello "marinato" e pronto per essere cucinato con una cottura molto più rapida rispetto a quando si tenta la cottura da "fresco". questo implica la possibilità/necessità di usare meno serie "allenanti"; e se si è raggiunta la condizione senza impattare eccessivamente sul sistema, non è nemmeno detto che i carichi siano inferiori (anzi).

      Commenta

      • barney137
        Bodyweb Advanced
        • Aug 2006
        • 1483
        • 81
        • 35
        • Send PM

        #63
        Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
        io mi concentrerei più sull'aspetto "riscaldamento/avvicinamento" e "isolamento/sfinimento" rispetto al "core" dell'allenamento, che è l'argomento più trattato di sempre, ma spesso senza tenere conto che senza le condizioni giuste non si può mettere molto in pratica. c'è una fase di preparazione alla performace nella quale il muscolo deve essere messo in condizioni di lavorare al massimo (o meglio, di essere "danneggiato" al massimo): si prende il diamante grezzo, lo si tratta e poi quando è pronto lo si colpisce tramite uno scalpello con un colpo secco: settimane di studio per un solo colpo. a questo punto si passa al taglio di precisione e alla lucidatura.

        trovo che la fase più trascurata (e quindi importante) sia proprio quella di preparazione, perché se parliamo di un 4x6 come primo esercizio, forse nella testa di molti c'è qualche serie di avvicinamento e poi i carichi al limite: ma siamo sicuro che un muscolo leggermente più "stanco" non sia più "malleabile" rispetto ad un muscolo più forte, ma che appunto richiede performance molto più elevate per ottenere lo stesso risultato? il confine tra cosa sia allenante e cosa non lo sia è molto labile. tanto riscaldamento, poche serie al massimo e poi qualche serie in più per rifinire. su un arco di 60 minuti di esempio, 25 dedicati al riscaldamento, 15 alla performance, 20 alla rifinitura.
        Fantastico. 20 anni di allenamento, provando ogni teoria e variante possibile e immaginabile, per poi scoprire che la prima scheda che mi e' stata fatta in palestra (e che all'epoca facevano quasi tutti), era la migliore..

        Commenta

        Working...