finalmente mi sono sottoposto all'ipnosi regressiva con lo scopo di..vedere eventuali mie vite precedenti..mentre digito vi ammetto che mi tremano le mani per lo sconvolgimento che mi ha dato quello che ho potuto vedere e che reputo senza dubbio visioni delle mie vite passate..durante lo stato ipnotico mi sono venuti flash e immaggini nitide di 3 di queste mie vite....
1) Mimose.
una giovane ragazza timida e assolutamente ingenua, la data : 1756 o 1856, ma non so a che evento corrisponda.
Sua mamma è arrendevole e impreparata nei confronti della vita, me la ricordo mentre ricama vicino ad una tenda di pizzo su una sedia di legno scuro. la sua ingenuità l'ho presa da lei, e mi sarà fatale.
Vengo affidata adolescente ad una specie di tutor, un donnone energico e inflessibile, per poter andare in città e studiare danza assieme ad un gruppo di altre ragazze.
Sono carina, ma essendo timida e insicura mi sento sfigata e poco meritevole.
Non vivo molto a lungo, mi innamoro di un mezzo nobile che non mi degna e soffro come un cane, vengo violentata piu' volte da persone diverse, finisco la mia misera e breve vita suicidandomi o sotto una carrozza in corsa.
questo spiga le mie doti di danzatore in questa vita nonostante non abbia mai fatto lezioni.
2) jacob , il pittore pazzo... si ispira ai pittori olandesi del 1700 ma credo che sia vissuto nella I o II guerra mondiale, perchè ho visto i soldati tedeschi.
Olandese vissuto a Parigi, pittore, povero e pazzo, mi ricordo la sensazione di quando stava per avere un attacco di pazzia, una specie di liquido acido e caldo entrava lentamente nella mia testa e poi perdevo completamente il controllo.
Mi sentivo sporco perchè ero gay e all'epoca era una cosa non accettata.
In manicomio mi ricordo l'elettroschock, e quando ero piccolo in questa vita ancora sognavo questa brutale tortura. Mi trattenevano mettendomi questa cosa in testa, la sensazione mi fa ancora venire da piangere.
Avevo dei drappi verdi agli specchi perchè quando mi guardavo allo specchio - a causa della mia pazzia, vedevo me stesso che mi faceva le smorfie, deformando la faccia.
L'unico quadro di cui mi ricordo era un autoritratto (ero alto mediamente, per l'epoca, capelli grigio bianchi molto lunghi, viso allungato e zigomi larghi, naso con la gobba pronunciata) un pastrano verde color biliardo, e mi ero identificato con una specie di struzzo ...la frase che pronunciò finito il quadro mi fa venire i brividi, come se avesse uno strano significato : "Eccomi qui, con la mia tuta verde e le piume al vento ..."..moriro' pazzo e solo in manicomio.
questo spiegherebbe come mai so disegnare..e la sensazione di malessere che ho quando metto le cuffie della radio..mi ricorda l'elettroshock.
3) Birma..assistente in un laboratorio avanzato, in un luogo o tempo più progredito di qui...forse su un altro pianeta.
Alta, bionda, ma non bella, ancora insicura, razionale, fredda, cinica per necessità, forse per insicurezza.
Studia, la materia sono le energie sottili dell'uomo.
lavora in un centro-ospedale dove stanno facendo esperimenti strani, hanno appena creato una macchina che "scarica" le immagini del cervello, sono ancora disturbate e in bianco e nero, ma stiamo facendo progressi,
sono preoccupata perchè i miei migliori amici ho scoperto che si drogano, ho scoperto quella bava color miele che lasciano dopo la dose, questa droga si sta diffondendo troppo fra i giovani ho la sensazione che ci sarà qualcosa di catastrofico,
forse non avremmo dovuto fare esperimenti con quell'apparecchio, perchè a volte guardare nel cervello di certe persone ti fa vedere delle cose che vorresti non avere mai visto, specie nel momento della sua morte, sono turbato,
ho scoperto che ero innamorata quando oramai l'avevo perso, io credevo di odiarlo gentilmente, e anche lui mi prendeva in giro, la sua superiorità scientifica glielo permetteva..sono morta ammazzata da un pusher senza confessare il mio amore per lui.
1) Mimose.
una giovane ragazza timida e assolutamente ingenua, la data : 1756 o 1856, ma non so a che evento corrisponda.
Sua mamma è arrendevole e impreparata nei confronti della vita, me la ricordo mentre ricama vicino ad una tenda di pizzo su una sedia di legno scuro. la sua ingenuità l'ho presa da lei, e mi sarà fatale.
Vengo affidata adolescente ad una specie di tutor, un donnone energico e inflessibile, per poter andare in città e studiare danza assieme ad un gruppo di altre ragazze.
Sono carina, ma essendo timida e insicura mi sento sfigata e poco meritevole.
Non vivo molto a lungo, mi innamoro di un mezzo nobile che non mi degna e soffro come un cane, vengo violentata piu' volte da persone diverse, finisco la mia misera e breve vita suicidandomi o sotto una carrozza in corsa.
questo spiga le mie doti di danzatore in questa vita nonostante non abbia mai fatto lezioni.
2) jacob , il pittore pazzo... si ispira ai pittori olandesi del 1700 ma credo che sia vissuto nella I o II guerra mondiale, perchè ho visto i soldati tedeschi.
Olandese vissuto a Parigi, pittore, povero e pazzo, mi ricordo la sensazione di quando stava per avere un attacco di pazzia, una specie di liquido acido e caldo entrava lentamente nella mia testa e poi perdevo completamente il controllo.
Mi sentivo sporco perchè ero gay e all'epoca era una cosa non accettata.
In manicomio mi ricordo l'elettroschock, e quando ero piccolo in questa vita ancora sognavo questa brutale tortura. Mi trattenevano mettendomi questa cosa in testa, la sensazione mi fa ancora venire da piangere.
Avevo dei drappi verdi agli specchi perchè quando mi guardavo allo specchio - a causa della mia pazzia, vedevo me stesso che mi faceva le smorfie, deformando la faccia.
L'unico quadro di cui mi ricordo era un autoritratto (ero alto mediamente, per l'epoca, capelli grigio bianchi molto lunghi, viso allungato e zigomi larghi, naso con la gobba pronunciata) un pastrano verde color biliardo, e mi ero identificato con una specie di struzzo ...la frase che pronunciò finito il quadro mi fa venire i brividi, come se avesse uno strano significato : "Eccomi qui, con la mia tuta verde e le piume al vento ..."..moriro' pazzo e solo in manicomio.
questo spiegherebbe come mai so disegnare..e la sensazione di malessere che ho quando metto le cuffie della radio..mi ricorda l'elettroshock.
3) Birma..assistente in un laboratorio avanzato, in un luogo o tempo più progredito di qui...forse su un altro pianeta.
Alta, bionda, ma non bella, ancora insicura, razionale, fredda, cinica per necessità, forse per insicurezza.
Studia, la materia sono le energie sottili dell'uomo.
lavora in un centro-ospedale dove stanno facendo esperimenti strani, hanno appena creato una macchina che "scarica" le immagini del cervello, sono ancora disturbate e in bianco e nero, ma stiamo facendo progressi,
sono preoccupata perchè i miei migliori amici ho scoperto che si drogano, ho scoperto quella bava color miele che lasciano dopo la dose, questa droga si sta diffondendo troppo fra i giovani ho la sensazione che ci sarà qualcosa di catastrofico,
forse non avremmo dovuto fare esperimenti con quell'apparecchio, perchè a volte guardare nel cervello di certe persone ti fa vedere delle cose che vorresti non avere mai visto, specie nel momento della sua morte, sono turbato,
ho scoperto che ero innamorata quando oramai l'avevo perso, io credevo di odiarlo gentilmente, e anche lui mi prendeva in giro, la sua superiorità scientifica glielo permetteva..sono morta ammazzata da un pusher senza confessare il mio amore per lui.
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