Con Perseverance la Nasa stasera torna su Marte. "Sette minuti di terrore" per scoprire tracce di vita.
Alle 21 e 55 di oggi la sonda arriverà su Marte. In sette minuti dovrà passare da 20mila chilometri all'ora a zero. L'atterraggio in un punto particolarmente difficile, il cratere Jezero, pieno di massi e crateri. Ma molto promettente per cercare eventuali segni di vita perché era l'antico delta di un fiume.
Sette minuti di terrore: sono il prezzo da pagare per capire se su Marte ci sono tracce di vita. Una navicella della Nasa si presenterà stasera sull’orizzonte del pianeta rosso per far atterrare Perseverance: un rover - robot con le ruote - incaricato di esplorare il suolo, scavare, raccogliere campioni di terreno ed effettuare analisi per cercare elementi compatibili con la vita. La speranza è quella di riportare, con una missione successiva, alcuni di quei campioni sulla Terra per studi più approfonditi.
Alle 21 e 55 dovrebbe iniziare la discesa nel cratere Jezero: quello che sembra un antico delta fluviale. E’ stato scelto come il luogo più promettente per la ricerca della vita. Ma è anche irto di difficoltà: crateri, dune, pendii ripidi, massi. La precisione, durante la discesa, dovrà essere massima. Pena lo schianto al suolo e il fallimento della missione, come accaduto l’ultima volta nel 2016 a Schiaparelli, il lander della missione europea che non è riuscito a rallentare abbastanza prima dell’impatto con il suolo. Finora solo il 40% dei tentativi di atterraggio su Marte è riuscito.
Il cratere Jezero
Rallentare sarà la cosa più importante, nei sette minuti di terrore, passando da 20mila chilometri orari a zero. A 130 chilometri di altitudine Perseverance si staccherà dalla sonda che in sette mesi lo ha trasportato fino a Marte. L’attrito con la pur sottile atmosfera marziana - non l'ideale per agire da freno - farà salire la temperatura dello scudo termico che protegge il rover a 1.300 gradi in un solo minuto, e rallentare la discesa fino a 1.500 chilometri all’ora.
A 11 chilometri dal suolo, senza poter sbagliare di un secondo, Perseverance dovrà spalancare il suo paracadute di 21 metri di diametro, per calare ancora di velocità. Arriviamo così a 300 chilometri all’ora. Altri 20 secondi e Perseverance si libererà dello scudo termico, ritrovandosi per la prima volta a tu per tu con il panorama color ruggine.
A quel punto entrerà in azione una tecnologia completamente nuova: il Terrain Relative Navigation, un software che mette a confronto le immagini riprese dalle telecamere del rover con le mappe registrate nella sua memoria, dove sono indicate le zone più irte di ostacoli. Il sistema dovrà aiutare Perseverance a orientarsi verso il punto di atterraggio meno pericoloso. A due chilometri di altezza si staccherà anche lo scudo posteriore con il paracadute. Aiutato da un sistema di 8 razzi puntati verso il basso, ma orientabili, il rover si calerà il più lentamente possibile.
A 20 metri dal suolo e 2,7 chilometri all’ora, Perseverance atterrerà. Si ritroverà imbragato in un sistema di cavi chiamato Skycrane che lo farà calare lentamente, il più dolcemente possibile, verso la superficie. Si tratta di sottili fili di nylon lunghi 7,6 metri, decisivi per l'ultima fase dell'atterraggio, che dovranno poi volare via insieme all'intero Skycrane per non intralciare i primi passi di Perseverance. Quando, sul nostro pianeta, riceveremo sue notizie tutto si sarà già compiuto. A causa della distanza che ci separa da Marte, tutte le informazioni arrivano infatti sulla Terra con qualche minuto di ritardo.
Alle 21 e 55 di oggi la sonda arriverà su Marte. In sette minuti dovrà passare da 20mila chilometri all'ora a zero. L'atterraggio in un punto particolarmente difficile, il cratere Jezero, pieno di massi e crateri. Ma molto promettente per cercare eventuali segni di vita perché era l'antico delta di un fiume.
Sette minuti di terrore: sono il prezzo da pagare per capire se su Marte ci sono tracce di vita. Una navicella della Nasa si presenterà stasera sull’orizzonte del pianeta rosso per far atterrare Perseverance: un rover - robot con le ruote - incaricato di esplorare il suolo, scavare, raccogliere campioni di terreno ed effettuare analisi per cercare elementi compatibili con la vita. La speranza è quella di riportare, con una missione successiva, alcuni di quei campioni sulla Terra per studi più approfonditi.
Alle 21 e 55 dovrebbe iniziare la discesa nel cratere Jezero: quello che sembra un antico delta fluviale. E’ stato scelto come il luogo più promettente per la ricerca della vita. Ma è anche irto di difficoltà: crateri, dune, pendii ripidi, massi. La precisione, durante la discesa, dovrà essere massima. Pena lo schianto al suolo e il fallimento della missione, come accaduto l’ultima volta nel 2016 a Schiaparelli, il lander della missione europea che non è riuscito a rallentare abbastanza prima dell’impatto con il suolo. Finora solo il 40% dei tentativi di atterraggio su Marte è riuscito.
Il cratere Jezero
Rallentare sarà la cosa più importante, nei sette minuti di terrore, passando da 20mila chilometri orari a zero. A 130 chilometri di altitudine Perseverance si staccherà dalla sonda che in sette mesi lo ha trasportato fino a Marte. L’attrito con la pur sottile atmosfera marziana - non l'ideale per agire da freno - farà salire la temperatura dello scudo termico che protegge il rover a 1.300 gradi in un solo minuto, e rallentare la discesa fino a 1.500 chilometri all’ora.
A 11 chilometri dal suolo, senza poter sbagliare di un secondo, Perseverance dovrà spalancare il suo paracadute di 21 metri di diametro, per calare ancora di velocità. Arriviamo così a 300 chilometri all’ora. Altri 20 secondi e Perseverance si libererà dello scudo termico, ritrovandosi per la prima volta a tu per tu con il panorama color ruggine.
A quel punto entrerà in azione una tecnologia completamente nuova: il Terrain Relative Navigation, un software che mette a confronto le immagini riprese dalle telecamere del rover con le mappe registrate nella sua memoria, dove sono indicate le zone più irte di ostacoli. Il sistema dovrà aiutare Perseverance a orientarsi verso il punto di atterraggio meno pericoloso. A due chilometri di altezza si staccherà anche lo scudo posteriore con il paracadute. Aiutato da un sistema di 8 razzi puntati verso il basso, ma orientabili, il rover si calerà il più lentamente possibile.
A 20 metri dal suolo e 2,7 chilometri all’ora, Perseverance atterrerà. Si ritroverà imbragato in un sistema di cavi chiamato Skycrane che lo farà calare lentamente, il più dolcemente possibile, verso la superficie. Si tratta di sottili fili di nylon lunghi 7,6 metri, decisivi per l'ultima fase dell'atterraggio, che dovranno poi volare via insieme all'intero Skycrane per non intralciare i primi passi di Perseverance. Quando, sul nostro pianeta, riceveremo sue notizie tutto si sarà già compiuto. A causa della distanza che ci separa da Marte, tutte le informazioni arrivano infatti sulla Terra con qualche minuto di ritardo.
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