Atleti disabili come sprono per i normalmente abili, parliamone.

[Giampo93]

Semplicemente,si sfrutta il più potente mezzo pubblicitario,come si è sempre fatto: l'inadeguatezza. Non hai l'iphone? Sei un poveraccio. Niente scarpe alla moda? Sfigato. Non ti iscrivi in palestra, quando perfino un disabile si allena oggigiorno? Qual è la tua scusa,lo fanno davvero tutti.
Aggiungiamoci il pizzico di retorica facile facile che la pietà regala sempre et voilà, il prodotto è venduto

[Manx]

ma è un'immagine qualsiasi a cui qualcuno (non si sa chi) ha aggiunto una frase "motivante". questa è roba da chi pretende sempre di voler insegnare qualcosa agli altri, come diceva viola, azzarderei che è qualcuno dei gruppi Facebook dei fomentatelli di palestra e affini. non confondiamolo con campagne ufficiali o con manifestazioni degnissime come la paralimpiadi.

io per esempio le vedo come il perfetto contrario, ma ne ho parlato pochi mesi fa proprio qui in caffetteria...tanto che mi sono arrivate anche mail di insulti

[Giampo93]

Io sono favorevole alle paralimpiadi perché non le vedo (né infatti lo sono) come una "fiera della pietà",su cui giocare per fare un po' di retorica. Si tratta di veri e propri atleti a cui è data la possibilità di gareggiare e competere su scala internazionale nonostante menomazioni...le quali però non sono totalmente invalidanti (un po' come chi,senza braccia né gambe,facesse trazioni appendendosi coi denti) ma semplicemente non permettono loro di gareggiare nei circuiti "ordinari"...
io personalmente quando vedo le paralimpiadi non provo pietà, ma ammirazione,la stessa nel vedere un atleta "sano" esibirsi

[germanomosconi]

L'ho sempre pensata come te...proprio come le para-olimpiadi e simili...mi sembra di averlo già detto altre volte...ma queste "pratiche" non sono certo un segno di dignità dell'uomo. E' solo strumentalizzazione ed estremo egalitarismo ("siamo tutti uguali", "l'handicap non esiste", "w i diversamente abili" ecc...e altre "vritu'" del XX e XXI secolo)
p.s. spero che la foto sia fake...anche perchè non capisco che cosa dovrebbe allenare, con quel movimento su di una panca, quel poveretto...

Sono pienamente d'accordo, un po' come quando la De Filippi per fare audience si porta i studio i down..

[Pesca]

a me non sembra che invochino al "siamo tutti uguali", ma a qualcosa più vicino al "sono diversi, ma lo stesso ottimi atleti", che è indubbio.

[KURTANGLE]

anche a me le paraolimpiadi "piacciono".

Mi sembra di immaginare quei ragazzi dire......non ho le gambe? ok, ma a me il basket piace comunque, mi piaceva magari quando le gambe le avevo (ipotizzo) o cmq anche se non le ho mai avute mi è sempre piaciuto.
Mi piace.....quindi ci gioco.......certo in carrozzella, ma ci gioco e mi diverto....e visto che sn anche bravino, voglio sfidare gli altri ragazzi con la mia stessa passione ed i miei stessi problemi.


mi piace

[Barone Bizzio]

io per esempio le vedo come il perfetto contrario, ma ne ho parlato pochi mesi fa proprio qui in caffetteria...tanto che mi sono arrivate anche mail di insulti

Mah, secondo me dipende dai casi. Gli sport paralimpici vanno bene se, pur nella disabilita', c'e' performance atletica: ad esempio il panchista senza gambe che solleva 250 e passa chili, i nuotatori senza braccia o i centometristi con le protesi.. In alcuni casi sembra solo uno spettacolo fatto per attrarre compassione, come il calcio per ciechi

[NaturalHardCore]

Io non riesco a fare di tutta l'erba un fascio, per esempio guardando il basket a rotelle non ho un moto di compassione, in altri casi si, ovviamente devo vedere caso per caso.

[Barone Bizzio]

Si, concordo con te, non si puo' fare che caso per caso.

[Bob Terwilliger]

I manicomi non nascono come luoghi di cura o di residenza facilitata per i malati mentali. Alle origini sono stalle in cui rinchiudere le persone che la massa non vuole avere sotto gli occhi perché troppo disturbanti.

Sotto alcuni commenti vedo lo stesso sentimento di disturbo. Gli handicappati sono sgradevoli da vedere, vero emblema di caducità in una società materialista che non vuole pensare alla corruttibilità del corpo. Lo sport per disabili viene visto come una fastidiosa esibizione di questa disabilità.

Visto che fanno schifo e pena, perché non se ne stanno nascosti? Non hanno un minimo di amor proprio? Non si vergognano quando la gente li guarda con "compassione"?

I disabili che fanno sport sono come gli altri. Amano fare sport, li fa stare bene, vogliono divertirsi con gli amici. Alcuni sono più appassionati e ossessionati e, come i normodotati, portano la competizione all'estremo. Alcuni vogliono essere i migliori e sfidano gli altri a livello regionale, poi nazionale, poi mondiale. Lo fanno nello stesso modo dei normodotati, creando società, organizzando eventi, scrivendo regolamenti ufficiali e statuti.
Quando gli avvenimenti crescono cercano sponsor che paghino l'affitto delle strutture e i viaggi. Le manifestazioni possono ricevere sovvenzioni anche pubbliche. Dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione, dallo Stato, dalla Comunità Europea.

Gli sponsor privati non danno soldi per la gloria ma per avere un ritorno di immagine. Questo può essere sia legato alla percezione dello sponsor come socialmente responsabile (succede anche nello sport normale), sia essere legato alla visibilità, sia essere legato all'associazione con atleti e squadre vincenti. In ultimo c'è l'associazione con il campione. Compro Puma perché è lo sponsor della squadra vincente, compro le scarpe Diadora rosa perché le usa Pirlo per giocare, compro il camelback Salomon perché lo usa il mio maratoneta paraplegico preferito.

Quello che si fa cinquanta chilometri in sedia a rotelle a tutta birra. Lo ammiro perché è un atleta forte. Lo ammiro perché dimostra che nella vita non bisogna cedere mai e tutti quegli slogan spesso demenziali che vengono postati continuamente su FB - di solito senza disabili annessi. L'ammirazione mi fa persino superare il naturale ribrezzo che provo. Magari tra me e me mi aiuta pure a eliminare quella sensazione di vergogna che provo perché ho ribrezzo di loro e la società con una mano mi dice che ciò è sbagliato e con l'altra mi dice che bisogna essere belli e con un corpo perfetto e che la bruttezza fisica è una colpa. Magari dicendomi che non ho scuse per essere secco e con la pancetta, guarda!, anche gli handicappati si allenano.
L'incoerenza.

Oh, essere disgustati dalla disabilità ci può stare.
Però bisogna mantenere il discernimento. Lo sport per disabili è espressione della voglia di fare sport e di competere, perché rimanere senza braccia o senza gambe o essere ciechi non trasforma in alieni. I meccanismi di organizzazione di competizioni fino a livello mondiale sono una naturale conseguenza dello sport competitivo e la ricerca di sponsor una necessità. La strumentalizzazione e la trasformazione scervellata in simboli sono epifenomeni.
Non ha senso parlarne come di un unicum.

Io domenica sera vado a giocare a calcetto con gli amici. Ci sono ciechi che fanno lo stesso a modo loro. Pensate che qualcuno abbia inventato la cosa per sfruttare lo spettacolo della disabilità e la vostra compassione? Ma no. I ciechi giocano a calcio perché si divertono.

[Giampo93]

I manicomi non nascono come luoghi di cura o di residenza facilitata per i malati mentali. Alle origini sono stalle in cui rinchiudere le persone che la massa non vuole avere sotto gli occhi perché troppo disturbanti.

Sotto alcuni commenti vedo lo stesso sentimento di disturbo. Gli handicappati sono sgradevoli da vedere, vero emblema di caducità in una società materialista che non vuole pensare alla corruttibilità del corpo. Lo sport per disabili viene visto come una fastidiosa esibizione di questa disabilità.

Visto che fanno schifo e pena, perché non se ne stanno nascosti? Non hanno un minimo di amor proprio? Non si vergognano quando la gente li guarda con "compassione"?

I disabili che fanno sport sono come gli altri. Amano fare sport, li fa stare bene, vogliono divertirsi con gli amici. Alcuni sono più appassionati e ossessionati e, come i normodotati, portano la competizione all'estremo. Alcuni vogliono essere i migliori e sfidano gli altri a livello regionale, poi nazionale, poi mondiale. Lo fanno nello stesso modo dei normodotati, creando società, organizzando eventi, scrivendo regolamenti ufficiali e statuti.
Quando gli avvenimenti crescono cercano sponsor che paghino l'affitto delle strutture e i viaggi. Le manifestazioni possono ricevere sovvenzioni anche pubbliche. Dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione, dallo Stato, dalla Comunità Europea.

Gli sponsor privati non danno soldi per la gloria ma per avere un ritorno di immagine. Questo può essere sia legato alla percezione dello sponsor come socialmente responsabile (succede anche nello sport normale), sia essere legato alla visibilità, sia essere legato all'associazione con atleti e squadre vincenti. In ultimo c'è l'associazione con il campione. Compro Puma perché è lo sponsor della squadra vincente, compro le scarpe Diadora rosa perché le usa Pirlo per giocare, compro il camelback Salomon perché lo usa il mio maratoneta paraplegico preferito.

Quello che si fa cinquanta chilometri in sedia a rotelle a tutta birra. Lo ammiro perché è un atleta forte. Lo ammiro perché dimostra che nella vita non bisogna cedere mai e tutti quegli slogan spesso demenziali che vengono postati continuamente su FB - di solito senza disabili annessi. L'ammirazione mi fa persino superare il naturale ribrezzo che provo. Magari tra me e me mi aiuta pure a eliminare quella sensazione di vergogna che provo perché ho ribrezzo di loro e la società con una mano mi dice che ciò è sbagliato e con l'altra mi dice che bisogna essere belli e con un corpo perfetto e che la bruttezza fisica è una colpa. Magari dicendomi che non ho scuse per essere secco e con la pancetta, guarda!, anche gli handicappati si allenano.
L'incoerenza.

Oh, essere disgustati dalla disabilità ci può stare.
Però bisogna mantenere il discernimento. Lo sport per disabili è espressione della voglia di fare sport e di competere, perché rimanere senza braccia o senza gambe o essere ciechi non trasforma in alieni. I meccanismi di organizzazione di competizioni fino a livello mondiale sono una naturale conseguenza dello sport competitivo e la ricerca di sponsor una necessità. La strumentalizzazione e la trasformazione scervellata in simboli sono epifenomeni.
Non ha senso parlarne come di un unicum.

Io domenica sera vado a giocare a calcetto con gli amici. Ci sono ciechi che fanno lo stesso a modo loro. Pensate che qualcuno abbia inventato la cosa per sfruttare lo spettacolo della disabilità e la vostra compassione? Ma no. I ciechi giocano a calcio perché si divertono.

Quotone

[huntermaster]

che poi non ho capito il discorso, spronare a cosa ?

se uno vuole stare sul divano e sta bene sul divano che problema c'è in fondo ?

tralasciando il discorso della visione comune, sedentario sfigato atleta iggesù gristo, che cambia alla fine, ti rende "migliore" ?

basta che ognuno viva bene con se stesso.

[huntermaster]

L'ho sempre pensata come te...proprio come le para-olimpiadi e simili...mi sembra di averlo già detto altre volte...ma queste "pratiche" non sono certo un segno di dignità dell'uomo. E' solo strumentalizzazione ed estremo egalitarismo ("siamo tutti uguali", "l'handicap non esiste", "w i diversamente abili" ecc...e altre "vritu'" del XX e XXI secolo)
p.s. spero che la foto sia fake...anche perchè non capisco che cosa dovrebbe allenare, con quel movimento su di una panca, quel poveretto...

hai ragione almeno per me.

il bello è che se scrivessi per un giornale e mettessi lo stesso commento che hai fatto, molto probabilmente verresti tacciato di zazzismo, fobia dei disabili e roba simile.
assurdo

[NaturalHardCore]

Oggi un altro video allucinante di un povero cristo con solo un moncone di braccio dove infila delle piastre a mo' di manubrio componibile e fa curl, sotto la solita frase qual è la tua scusa?

[huntermaster]

evitare di guardarli è la cosa giusta