Originariamente Scritto da fenix91
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la carnitina è un derivato aminoacidico, deriva da una tri-metilazione e un'ossigenazione dell'aminoacido lisina, ma per la biosintesi richiede anche l'aminoacido metionina come donatore di gruppi metilici (ch3), biosintesi che avviene a livello epatico.
la carnitina è fondamentale nell'utilizzo degli acidi grassi a scopo energetico (beta-ossidazione), ma non centra nulla con la lipolisi. La lipolisi è il processo con cui una molecola di lipide, composta da una molecola di glicerolo esterificato con tre molecole di acidi grassi, viene scissa nei suoi componenti, ovvero glicerolo e acidi grassi. Il glicerolo è utilizzato a livello epatico per la sintesi di glucosio (glucogenesi), mentre gli acidi grassi vengono ossidati (in un processo detto beta-ossidazione) per fornire energia a livello dei mitocondri, organelli cellulari deputati all'ossidazione delle molecole per ricavarne energia (atp e calore). I mitocondri presentano due membrane, una esterna ed una interna; la membrana interna è altamente selettiva nei confronti dell'ingresso/fuoriuscita di molecole. Anche gli acidi grassi, a parte poche eccezioni (come i cosiddetti mct, acidi grassi a media catena), non possono attraversare liberamente la membrana mitocondriale interna, perciò è necessario un "carrier", un trasportatore che li veicoli all'interno dei mitocondri, dove verranno ossidati. Questo trasportatore è rappresentato dalla molecola della carnitina, molecola che possiede uno specifico carrier intermembrana (carnitina translocasi) che le consente di attraversare la membrana mitocondriale interna. La carnitina tramite l'enzima cat1 (carnitina acil-transferasi 1) si "carica" delll'acido grasso tramite un'esterificazione e lo trasporta all'interno del mitocondrio, dove lo rilascia tramite l'enzima cat 2, destinandolo alla beta-ossidazione.
Il trasporto degli acidi grassi all'interno dei mitocondri rappresenta la "tappa limitante" del processo ossidativo, ovvero la tappa da cui dipendono la velocità e l'efficenza dell'intero processo della beta ossidazione e quindi dell'utilizzo energetico degli acidi grassi (questa è anche la prima tappa che viene inibita in condizioni di lipogenesi). Risulta evidente che la carnitina ha un ruolo essenziale nell'ossidazione degli acidi grassi, ed un suo deficit può causare accumulo di grassi (steatosi) nei tessuti che "preferiscono" gli acidi grassi come fonte energetica, come il cuore o le fibre muscolari rosse.
L'integrazione di carnitina quindi, rappresenta un valido aiuto durante diete ipocaloriche volte al dimagrimento (ma anche in diete normo/ipercaloriche con elevate quantità di grassi, come ad esempio la metabolica), poichè aumentandone le concentrazioni si facilita l'utilizzo degli acidi grassi a scopo energetico.
Esistono diverse forme di carnitina, tra cui l'alc (acetil-carnitina) che presenta un gruppo acetilico grazie al quale è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e raggiungere il sistema nervoso centrale, dove influenza numerose altre importanti funzioni, neurologiche e anche ormonali; la l-carnitina l-tartrato, che aumenta l'espressione dei recettori per gli androgeni.
e' comunque scontato che se si vuole ottenere un dimagrimento, il deficit calorico è il fattore più importante in assoluto, non lo sono nè la lipolisi, nè l'ossidazione degli acidi grassi.
Inoltre è sbagliato dare un giudizio su un integratore se non si sà nemmeno a cosa serva o se ci si aspettano miracoli, non solo, ma integratori come la carnitina vanno utilizzati nel lungo termine per poter esprimere un giudizio, giudizio che a mio parere, solo persone con una certa esperienza di allenamento/dieta/integrazione alle spalle possono dare.
la carnitina è fondamentale nell'utilizzo degli acidi grassi a scopo energetico (beta-ossidazione), ma non centra nulla con la lipolisi. La lipolisi è il processo con cui una molecola di lipide, composta da una molecola di glicerolo esterificato con tre molecole di acidi grassi, viene scissa nei suoi componenti, ovvero glicerolo e acidi grassi. Il glicerolo è utilizzato a livello epatico per la sintesi di glucosio (glucogenesi), mentre gli acidi grassi vengono ossidati (in un processo detto beta-ossidazione) per fornire energia a livello dei mitocondri, organelli cellulari deputati all'ossidazione delle molecole per ricavarne energia (atp e calore). I mitocondri presentano due membrane, una esterna ed una interna; la membrana interna è altamente selettiva nei confronti dell'ingresso/fuoriuscita di molecole. Anche gli acidi grassi, a parte poche eccezioni (come i cosiddetti mct, acidi grassi a media catena), non possono attraversare liberamente la membrana mitocondriale interna, perciò è necessario un "carrier", un trasportatore che li veicoli all'interno dei mitocondri, dove verranno ossidati. Questo trasportatore è rappresentato dalla molecola della carnitina, molecola che possiede uno specifico carrier intermembrana (carnitina translocasi) che le consente di attraversare la membrana mitocondriale interna. La carnitina tramite l'enzima cat1 (carnitina acil-transferasi 1) si "carica" delll'acido grasso tramite un'esterificazione e lo trasporta all'interno del mitocondrio, dove lo rilascia tramite l'enzima cat 2, destinandolo alla beta-ossidazione.
Il trasporto degli acidi grassi all'interno dei mitocondri rappresenta la "tappa limitante" del processo ossidativo, ovvero la tappa da cui dipendono la velocità e l'efficenza dell'intero processo della beta ossidazione e quindi dell'utilizzo energetico degli acidi grassi (questa è anche la prima tappa che viene inibita in condizioni di lipogenesi). Risulta evidente che la carnitina ha un ruolo essenziale nell'ossidazione degli acidi grassi, ed un suo deficit può causare accumulo di grassi (steatosi) nei tessuti che "preferiscono" gli acidi grassi come fonte energetica, come il cuore o le fibre muscolari rosse.
L'integrazione di carnitina quindi, rappresenta un valido aiuto durante diete ipocaloriche volte al dimagrimento (ma anche in diete normo/ipercaloriche con elevate quantità di grassi, come ad esempio la metabolica), poichè aumentandone le concentrazioni si facilita l'utilizzo degli acidi grassi a scopo energetico.
Esistono diverse forme di carnitina, tra cui l'alc (acetil-carnitina) che presenta un gruppo acetilico grazie al quale è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e raggiungere il sistema nervoso centrale, dove influenza numerose altre importanti funzioni, neurologiche e anche ormonali; la l-carnitina l-tartrato, che aumenta l'espressione dei recettori per gli androgeni.
e' comunque scontato che se si vuole ottenere un dimagrimento, il deficit calorico è il fattore più importante in assoluto, non lo sono nè la lipolisi, nè l'ossidazione degli acidi grassi.
Inoltre è sbagliato dare un giudizio su un integratore se non si sà nemmeno a cosa serva o se ci si aspettano miracoli, non solo, ma integratori come la carnitina vanno utilizzati nel lungo termine per poter esprimere un giudizio, giudizio che a mio parere, solo persone con una certa esperienza di allenamento/dieta/integrazione alle spalle possono dare.
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