il futuro del bb e' la "whole-body vibration therapy"?

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    il futuro del bb e' la "whole-body vibration therapy"?

    Eur J Appl Physiol 2000 Apr;81(6):449-54
    Hormonal responses to whole-body vibration in men.

    Bosco C, Iacovelli M, Tsarpela O, Cardinale M, Bonifazi M, Tihanyi J, Viru M, De Lorenzo A, Viru A.

    Societa Stampa Sportiva, Rome, Italy. c.bosco@quipo.it

    The aim of this study was to evaluate the acute responses of blood hormone concentrations and neuromuscular performance following whole-body vibration (WBV) treatment. Fourteen male subjects [mean (SD) age 25 (4.6) years] were exposed to vertical sinusoidal WBV, 10 times for 60 s, with 60 s rest between the vibration sets (a rest period lasting 6 min was allowed after 5 vibration sets). Neuromuscular performance tests consisting of counter-movement jumps and maximal dynamic leg presses on a slide machine, performed with an extra load of 160% of the subjects body mass, and with both legs were administered before and immediately after the WBV treatment. The average velocity, acceleration, average force, and power were calculated and the root mean square electromyogram (EMGrms) were recorded from the vastus lateralis and rectus femoris muscles simultaneously during the leg-press measurement. Blood samples were also collected, and plasma concentrations of testosterone (T), growth hormone (GH) and cortisol (C) were measured. The results showed a significant increase in the plasma concentration of T and GH, whereas C levels decreased. An increase in the mechanical power output of the leg extensor muscles was observed together with a reduction in EMGrms activity. Neuromuscular efficiency improved, as indicated by the decrease in the ratio between EMGrms and power. Jumping performance, which was measured using the counter-movement jump test, was also enhanced. Thus, it can be argued that the biological mechanism produced by vibration is similar to the effect produced by explosive power training (jumping and bouncing). The enhancement of explosive power could have been induced by an increase in the synchronisation activity of the motor units, and/or improved co-ordination of the synergistic muscles and increased inhibition of the antagonists. These results suggest that WBV treatment leads to acute responses of hormonal profile and neuromuscular performance. It is therefore likely that the effect of WBV treatment elicited a biological adaptation that is connected to a neural potentiation effect, similar to those reported to occur following resistance and explosive power training. In conclusion, it is suggested that WBV influences proprioceptive feedback mechanisms and specific neural components, leading to an improvement of neuromuscular performance. Moreover, since the hormonal responses, characterised by an increase in T and GH concentration and a decrease in C concentration, and the increase in neuromuscular effectiveness were simultaneous but independent, it is speculated that the two phenomena might have common underlying mechanisms.
    Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

    NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
    kluca64@yahoo.com
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    #2
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    Originally posted by buldozer
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    "sE QuAlCOSa mI Và sTORtO LO rADdRIzzO A cALCI iN CuLO!"

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      #3
      Io ho fatto una seduta con la Nemes di Bosco

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      • Zio
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        #4
        Originally posted by Guru
        Io ho fatto una seduta con la Nemes di Bosco
        Really..ma come funziona esattamente???????
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        Originally posted by buldozer
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        • Max_79
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          #5
          Scusate, ma c'ho capito davvero poco... qualche bravo ragazzo potrebbe spiegare ad un ignorante come me ?

          Bye
          Originariamente Scritto da TheSandman
          Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

          .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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          • Guru
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            #6
            E' stato dimostrato che particolari frequenze di vibrazione, agiscono su delle speciali strutture dette pressorecettori che influenzano notevolmente le secrezioni endogene di ormoni anabolizzanti, in particolare gh e testosterone agendo inoltre aumentando la densità ossea, tant'è che questo macchinario sarà usato nella preparazione fisica degli astronauti, proprio per prevenire la perdita di massa ossea dovuta alla mancanza di gravità.

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            • Shawn
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              #7
              si, la feci anche io

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              • Max_79
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                #8
                Grazie per la spiegazione Guru, e' davvero notevole...
                Shawn, l'hai fatta davvero ?
                Dal fisico che hai direi che e' andata bene ... ma scherzi a parte, posso chiederti come sono state le impressioni ?

                Bye
                Originariamente Scritto da TheSandman
                Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

                .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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                • quellogrosso
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                  #9
                  non so se lo avevo già postato tempo fa, comunque repetita iuvant:

                  n.b.: guru e shawn: impressioni avute? credo che bosco abbia allenato anche i calciatori della roma e squadre NBA.

                  L' INTERAZIONE FRA MUSCOLO, OSSO E LA VIBRAZIONE

                  Carmelo Bosco Ph. D. D.U.n D. Hon V.

                  Dipartimento di Fisiologia e biomeccanica dell'Università di Scienze Motorie di Budapest - Ungheria
                  Dipartimento di Biologia dell'attività fisica dell'Università di Jyvaskyla - Finlandia
                  Facoltà di Medicina e Chirurgia, Scuola di specializzazione in medicina fisica e riabilitazione - Tor Vergata -
                  Roma


                  Il sistema muscolo-scheletrico costituisce una complessa macchina biologica preposta alla locomozione
                  umana. Per poter svolgere e realizzare le varie richieste funzionali, questo sistema cambia continuamente
                  struttura e metabolismo, rispondendo all’uso con modificazioni sia nella forma, sia nella forza. I due sistemi
                  sono disegnati per poter sostenere lo stesso livello di tensione a cui viene sottoposta la struttura ossea.

                  Un "sovraccarico" costante che assicura uno stimolo biologico attraverso fattori strutturali e metabolici,
                  mantenendo i tessuti, sia delle ossa, sia dei muscoli, dentro un limite di sicurezza funzionale. Un periodo di
                  riposo prolungato a letto o di immobilizzazione causata da infortuni può indebolire le sue strutture tanto da
                  limitarne le funzioni. Qualche malattia comune, come osteoporosi o le miositi, riduce la qualità e la quantità
                  delle strutture ossee e muscolari con la relativa degenerazione che si manifesta con sintomi clinici. Quando i
                  carichi giornalieri da sostenere sono drasticamente ridotti, ne scaturisce una rimarchevole atrofia muscolare la
                  cui semi - vita dura circa 8-10 giorni, con un degrado selettivo della struttura proteica che forma la componente
                  contrattile del muscolo, specialmente a carico delle fibre lente. Questa è la causa principale che favorisce la
                  disfunzione e la diminuzione della forza sia delle ossa, sia di muscoli con il sopraggiungere della vecchiaia.

                  E’ stato suggerito che esercizi di piccola durata ma di altissima intensità producono effetti positivi sulle strutture
                  osseo-muscolari e articolari; tanto che sia la massa sia la forza sono mantenute ad un livello elevato in risposta
                  a questi sforzi ciclici. Ma normalmente l'uomo è sedentario, specie se avanti con gli anni. E, spesso, la sua
                  attività fisica, si riduce alla semplice locomozione per le normali funzioni quotidiane. La locomozione umana
                  che si realizza giornalmente rappresenta lo stimolo meccanico minimo che assicura il tono muscolare di base.
                  Ecco perché è consigliato ai vecchi di camminare molto. Questo stimolo, che generalmente viene richiesto per
                  vincere la forza di gravità, è appena sufficiente per proteggere le ossa dalle fratture. Infatti, durante la
                  locomozione, al momento dell’impatto al suolo, un treno di onde d’urto viene generato e trasmesso lungo tutto il
                  corpo. Queste vibrazioni vengono trasmesse attraverso il piede, la gamba, la colonna vertebrale e il collo. Tutto
                  ciò rappresenta un forte stimolo per la formazione delle ossa durante la vita dell’uomo. Sfortunatamente la
                  moderna concezione della vita limita fortemente l’attività di movimento, con un forte incremento dell’ipocinesia
                  e quindi ciò si risolve in un effetto negativo sul sistema muscolo-scheletrico. Per compensare la mancanza di
                  movimento sono stati pianificati diversi progetti per stimolare ed indurre la popolazione ad aumentare l’attività
                  fisica, purtroppo per mancanza di attrezzature e per uno stile di vita errato tutto ciò non avviene. O avviene in
                  scarsissima quantità. Spesso insufficiente ad evitare rischi.

                  A tale proposito è stato suggerito un nuovo metodo di allenamento che utilizza come fattore di stimolo gli effetti
                  indotti dalla vibrazione meccanica. Infatti è stato dimostrato che il trattamento con vibrazione meccanica
                  rappresenta un forte stimolo per l’intero organismo e specialmente per il sistema neuro-muscolare e
                  scheletrico.

                  Effetti della vibrazione sul sistema biologico

                  Studi di base sugli effetti della vibrazione a livello Biologico.

                  Incrementando la frequenza della vibrazione, da 5 Hz a 30 Hz, venne dimostrato un aumento della
                  concentrazione plasmatica di cortisone nel cervello del ratto, nello stesso tempo venne osservato con
                  l’aumentare dell’accelerazione una correlazione positiva tra il 5-HT ed il cortisone (r=93, P meno di 0.01)
                  (Ariizumi e Okada, 1983).
                  Alcuni autori hanno suggerito che le vibrazioni inducono un forte potenziamento dell’attivazione di nervi motori
                  attraverso il riflesso miotatico (riflesso di stiramento) (Lebedev e Poliakov). E’ stato dimostrato che nell’uomo le
                  vibrazioni attivano connessioni monosinaptiche e polisinaptiche. Queste ultime sono preposte a generare
                  contrazioni riflesse, mentre le prime influenzano solamente i pattern temporali dei treni d’impulso delle vie
                  nervose motorie (Burke e Schiller, 1976).

                  Studi sulle vibrazioni applicate in campo sportivo.

                  E’ stato dimostrato che trattamenti con vibrazioni incrementarono il volume respiratorio ed il volume/minuto
                  ventilatorio. Queste risposte, con molta probabilità, sono da attribuirsi a riflessi vibratori segmentali risalenti a
                  muscoli inspiratori ed espiratori (Homma e coll.1981). Un miglioramento meccanico dei muscoli estensori delle
                  gambe (potenza meccanica sviluppata durante esercitazioni alla pressa con carichi di 70-140 kg.) è stato
                  notato in alcune pallavoliste di livello nazionale dopo la somministrazione acuta di soli 10 minuti di vibrazioni.
                  Questi trattamenti vibratori furono somministrati in due set di cinque minuti in cui, ad un periodo di un minuto di
                  vibrazioni, venne fatto rispettare un minuto di pausa. Ogni set durò cinque minuti effettivi di vibrazione. Le atlete
                  venivano sottoposte a trattamenti di vibrazione totale mentre si trovavano in posizione di mezzo-squat sopra
                  una piattaforma vibratoria che oscillava ad una frequenza di 30 Hz circa (Bosco e coll. 1999a). In un successivo
                  esperimento è stato osservato un incremento della potenza muscolare durante la prestazione di salti dopo solo
                  10 giorni di trattamento con stimoli vibratori applicati solo per 10 minuti al giorno su atleti ben allenati (Bosco e
                  coll.1998). Una somministrazione acuta di cinque minuti effettivi di vibrazione, alternando un minuto di
                  trattamento vibratorio ad uno di riposo, applicato al braccio mostrò un incremento statisticamente significativo
                  della potenza muscolare dei muscoli flessori del braccio (bicipite omerale e brachio radiale) su alcuni pugili di
                  livelli internazionali (Bosco e coll. 1999b). E’ stato notato un incremento della potenza meccanica durante
                  l’esecuzione di 30 ripetizioni di flessione dell’avambraccio sul braccio con un manubrio, sottoposto a
                  vibrazione, di 2,8kg. Il miglioramento venne attribuito al potenziamento indotto dalla vibrazione sul sistema
                  nervoso (Bosco e coll.1999c). Inoltre sembrerebbe che le vibrazioni inducano ad un’alterazione dei sistemi
                  inibitori che generalmente sono presenti durante l’esecuzione di movimenti volontari causati da una riduzione
                  degli stimoli che partono dal SNC verso i nervi motori (Davies e Bailey 1997). Infine si deve ricordare che
                  l’esposizione a vibrazioni induce alla stimolazione di alcuni ormoni.

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                  • quellogrosso
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                    #10
                    Studi sull’effetto della vibrazione in riabilitazione e atrofia muscolare.

                    Studi clinici condotti su pazienti con traumi dei nervi periferici e contratture articolari hanno dimostrato
                    l’efficacia del trattamento con vibrazione accompagnato a metodi di trazione classica (Levitskii e coll.1997).
                    Recentissimi esperimenti hanno evidenziato un rimarchevole miglioramento della flessibilità della colonna
                    vertebrale e dei muscoli flessori delle gambe dopo trattamento vibratorio. Questo metodo, in modo
                    inequivocabile, si è dimostrato essere di gran lunga più efficace dei metodi tradizionali, quale quello balistico,
                    l’allungamento passivo, quello statico ed il PNF (Bosco e coll. In preparazione 1999). La stimolazione vibratoria
                    ha fatto registrare un miglioramento del dolore sul 69% dei pazienti trattati. Il tempo di applicazione si aggirava
                    sui 24-25 minuti, mentre risultava essere più efficace applicando anche un peso di 1 kg. Trattamenti con
                    vibrazioni ad alta frequenza sembrano indurre uno stress minore sia ai tendini sia ai muscoli (Park HS e Martin
                    BJ, 1993).
                    E’ stato suggerito che non solamente i tessuti nervosi vengono fortemente influenzati dalla vibrazione ma anche
                    il tessuto muscolare. A tale proposito 5 ore / die per due giorni furono sufficienti ad indurre un incremento della
                    sezione sia delle fibre muscolari lente sia veloci di ratti sottoposti a due differenti frequenze di trattamenti
                    vibratori (Necking LE e coll.1996).

                    Studi sulla vibrazione applicata in geriatria ed in osteoporosi.

                    Anche se gli studi rivolti all’applicazione della vibrazione per migliorare l’osteoporosi (osteopenia) sono difficili
                    da reperire nella letteratura internazionale, si può fortemente affermare che queste nuove metodologie
                    presentano indicazioni senza dubbio efficaci. Queste affermazioni sono suffragate dal fatto che l’evidente
                    miglioramento delle funzioni muscolari indotte dalla somministrazione di trattamenti vibratori producono
                    sollecitazioni efficacissime sulle funzioni biologiche delle ossa su cui si inseriscono. Queste sollecitazioni si
                    evidenziano specialmente sull’asse trasversale, che è quello più debole e quindi più soggetto a fratture (Bosco
                    1999).

                    COSI' VARIA LA POTENZA CON LE VIBRAZIONI




                    Variazione della potenza muscolare in funzione dell'età. In soggetti sedentari ed allenati la massima espressione di potenza
                    muscolare si nota verso l'età di 20-30 anni, dopo si riscontra un decremento che corre quasi parallelo all' invecchiamento. Con
                    l'allenamento è possibile rallentare il decremento indotto dalla vecchiaia. Gli effetti della vibrazione provocano ulteriori miglioramenti
                    non solo in soggetti sedentari ma anche in soggetti allenati (Bosco e coll. 1998-9a,b ; Bosco e Komi , 1980)

                    Bibliografia
                    Ariizumi M. and Okada A. Eur J Appl Physiol, 52,1:15 - 19, 1983.
                    Bosco C e Konii PV. Eur J AppI Physio, 45: 209 -219,1980.
                    Bosco C e coll. Biology of Sport, 15, 3: 157-164, 1998
                    Bosco C e coll . Clinical Physiology 19: 1-6, 1999a.
                    Bosco C e coll . Eur J Appl. Physiol , 79, 4:306-11, 1999b.
                    Burke D. and Schiller HH . J Neurosurg Psychiatry , 39 (8): 729-741,1976.
                    Davis, J.M. e Bailey, S.P. Med. Sci. Sp. Exer. 29 (1): 45-57.. (1997).
                    Homma et al. , J Appl Pysiol, 50,1 : 107 -111, 1981.
                    Lebedev MA,PoliakovAV. Neirofiziologiia,23,1:57-65,1991.
                    Levitskii e coll. , Vopr Kurotol Fizioter Lech Fiz Kult, 5: 26-28, 1997.
                    Necking LE e coll. Scand. J. Plast. Reconstr. Surg. Hand Surg. 3 0: 99, 1996
                    Park HS e Martin BJ . Scand J Work Environ Health, 19, 1 : 3 5 - 42, 1993.

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