Direi una palestra molto completa. C'è tutto per diventare grossi...
Allenamenti RAW in Congo
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggioragazzi però non esageriamo...non sono mica gli indios...
addirittura non mangiano?
nel congo non sono proprio a livello di capanne di fango e paglia...la povertà è più diffusa da noi...ma chi va ad allenarsi lì e ha tempo da perdere non credo che sia la persona che non ha il pane e l'acqua alla sera per campare....
gente povera, media, e ricca ci sono come noi...cambiano le % sul totale...
ok l'arretratezza....ma credo che agricoltura e allevamento, e soprattutto pesca, le abbiano scoperte.....non avranno l'ultimo integratore del momento a 150 euro ogni 20 capsule...ma ciò che conta realmente lo avranno..di sicuro non succhiano la terra con la cannuccia e non si vestono con la foglia di fico questi del video.
a parte gli scherzi, molti dei piatti loro con la fauna locale hanno quantità esorbitanti di proteine....
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Originariamente Scritto da BigPaschi Visualizza Messaggio?
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggiomi son perso un che nella fretta...doveva essere un "che da noi"I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggiomi son perso un che nella fretta...doveva essere un "che da noi"
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Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggiorazzista
Originariamente Scritto da jahi Visualizza MessaggioI guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.
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Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggiole banane forniscono il potassio, le arachidi i grassi insaturi, si sa.Arrivare al cedimento è come fare una passeggiata tra le fiamme dell'inferno, inferno in cui io mi sento sovrano!!!
Non c'è miglior ornamento addosso che la carne attorno all'osso.
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Non vedo il motivo di stupirsi del fatto che sappiano come allenarsi. Siamo nel 2010, e anche in Congo esiste l'internet wireless, non siamo mica ai tempi delle colonie europee. Poi che li ci sia un colpo di stato ogni 3 anni e che in certe zone ti mozzano la testa a vista è un altro discorso, non prendete come campione un gruppo di ragazzi che si allenano per decretare il livello sociale-economico, quelli probabilmente ci dormono in quella palestra.YOU WANT SOMETHING?GO AND GET IT.PERIOD.
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In Congo la povertà uccide più della stessa guerra. Lo rivela una drammatica indagine svolta sul campo da Medici senza Frontiere da uno studio su cinque aree del Congo, situate in quattro diverse regioni. La Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire, ha vissuto una tremenda guerra civile durata cinque anni ed ufficialmente conclusasi (molte ancora le "code", che provocano ogni giorno decine di uccisioni) nel luglio del 2003, dopo aver causato circa quattro milioni di morti. Eppure, ad oltre due anni dalla fine ufficiale della guerra, la situazione sanitaria è peggiorata, e non solo nelle zone dove ancora si combatte. La grande maggioranza delle vittime soffrono e muoiono di malattie infettive come malaria, infezioni respiratorie e diarree. Tutte patologie evitabili, ma che richiedono cure. Ma il sistema sanitario non raggiunge neanche un malato su due: secondo il rapporto tra il 45 ed il 67 per cento delle persone intervistate non ha accesso ad alcuna assistenza medica di base. Il problema non è solo l'assoluta mancanza di strutture e strumenti, ma anche il problema delle distanze da coprire per raggiungere un ospedale con mezzi di trasporto di fatto inesistenti. "Anche un ticket estremamente basso -spiega Meinie Nicolai, direttrice delle operazioni di Msf per i Grandi Laghi- costituisce una barriera insormontabile". Secondo i parametri medici, il tasso di mortalità per la popolazione stabile in un paese in via di sviluppo è di 0,5 per 10.000 persone al giorno, 0,3 nei paesi industrializzati. Se la percentuale supera l'uno per cento, sempre su 10.000 al giorno, si parla di stato di emergenza, sopra il due la valutazione è di catastrofe umanitaria. Ebbene, in Congo la situazione è addirittura peggiore: nell'Inongo (regione del Bandundu) il tasso di mortalità quotidiana sempre su 10.000 persone è di 2,2; nel Basankusu (regione Equatore) di 2,3; nel Lubutu (area di Maniema) di 3,4. Disperato grido di allarme, dunque, per una situazione disperata. Mentre il governo unitario di transizione nazionale non è mai del tutto decollato, e spesso scricchiola paurosamente: ampie zone del Paese (non a caso le più ricche di materie prime, in particolare il nord Est) sono ancora ben lungi dall'essere pacificate. Malgrado la massiccia presenza dei caschi blu dell'Onu: quella del Congo è la più grande missione delle Nazioni Unite, con 16.700 peacekeepers. Che però paiono incidere ben poco.
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