Ciao a tutti, sperando di fare cosa utile (visto che oggi pomeriggio sono in vacanza, se ho sbagliato sezione chiedo di spostarla, anche se mi sembra corretta poiché dopo un infortunio del genere l'unica cosa in cui sei impossibilitato è l'allenamento) riporto la mia esperienza in modo che possa essere di aiuto a chi potesse capitare la stessa cosa, infortunio accaduto all'incirca 9 mesi fa (aprile 2013), ovvero frattura scomposta dell'omero sinistro facendo braccio di ferro.
La motivazione per cui scrivo è che ho girovagato a lungo nei giorni successivi all'incidente in rete cercando testimonianze e conseguenze su questo tipo di infortunio ma ho trovato ben poco, e tanto avrei voluto vederne scritta una dettagliata per darmi conforto o rassegnarmi e la scrivo anche un po' per sfogo che non guasta mai
Innanzi tutto come si è svolto l'incidente: solita serata al pub con gli amici fuori città, ci viene la brillante idea di cominciare una sorta di torneo di braccio di ferro, ovviamente essendo il fissato di palestra del gruppo, vengo preso di mira da tutti che vogliono confrontarsi contro di me, accetto la sfida visto che questo genere di gare mi han sempre trovato entusiasta fin da bambino, anche a scuola durante le ore di supplenza in classe eravamo soliti a fare dei tornei.
Arriva il momento di cominciare, io contro un ragazzo che fa bmx, magro ma la forza non gli manca e ha dei begli avambracci. Mi chiede di usare il sinistro per avvantaggiarlo, accetto e cominciamo. Visto che era un momento goliardico mi son messo in una posizione abbastanza svantaggiosa, eravamo abbastanza distanti, spingo e vedo che con facilità arrivo quasi alla vittoria ma lui resiste, allora carico praticamente tutto il peso e la forza sulla spalla, spingo e chiudo gli occhi. In tutto il pub rimbomba un "tac" fortissimo, io non sento nulla al braccio e sembra che mi abbiano tirato uno schiaffo in testa, apro gli occhi e vedo che il braccio è dall'altra parte di dove l'avevo lasciato, con la mano ancora insieme a quella del mio amico, quando gli occhi li avevo chiusi.
Tutto va al rallentatore, guardo la faccia dei miei amici che sono sconvolti. Lui mi lascia la mano e il braccio cade sul tavolo. Provo ad alzare il braccio ma non risponde, allora con il destro lo prendo e me lo porto sulla pancia e li sento un dolore pazzesco, capisco che è successo qualcosa di grave.
Tra ipotesi varie di cosa possa essere successo, ci mobilitiamo subito per andare al pronto soccorso, che dista circa poco più di mezz'ora di macchina da dov'è situato il pub. La mezz'ora più lunga della mia vita, ogni curva sento l'osso che internamente si muove e ormai ho già capito di cosa si tratta.
Arriviamo finalmente al pronto soccorso, subito radiografia: frattura scomposta dell'omero sinistro.
La notte la passo insonne in pronto soccorso, mi mettono una flebo di antidolorifico ma poco fa, il miei pensieri per tutta la notte vanno a come mi rimetterò e a quali conseguenze mi porterà questo tipo di infortunio...e anche me la potevo risparmiare.
Il giorno dopo l'ortopedico mi mette il gesso e mi dice che entro la settimana dopo mi opereranno, è ottimista e dice che potrò riprendere gradualmente a fare pesi ma ci vorrà un bel po' di tempo salvo che l'operazione vada bene.
Passa una settimana di inferno in cui ti senti un leone in gabbia perché non puoi allenarti e pensi solo a quello, continui a fare la tua dieta normalmente sperando di non perdere tutto il lavoro fatto in precedenza.
Arriva finalmente il giorno dell'operazione, 4 giorni in ospedale, anestesia totale, mi avvertono che data la frattura molto vicina al nervo radiale, se durante l'operazione mi dovessero toccare il nervo o lesionarlo la sensibilità dell'avambraccio e l'attività motoria della mano potrebbero essere limitate per qualche settimana/mese.
Durante l'operazione mi faranno un taglio nel bicipite dove inseriranno una stanghetta di titanio per tenere le ossa unite in modo che si saldino nuovamente. Operazione riuscita perfettamente, riesco a muovere la mano e ho piena sensibilità nell'avambraccio.
Si torna finalmente a casa, con il tutore che dovrò tenere per 2-3 settimane dopodiché, se sarà necessario, farò fisioterapia.
Mi peso, noto tristemente che ho perso 8 kg e guardandomi allo specchio noto tristemente che la maggior parte del peso perso è muscolo.
Riscrivo la dieta per mantenere il peso corrente senza perdere ulteriore massa e comincio a integrare con un multi vitaminico a dosi sufficientemente alte in calcio.
Mi tolgono i punti di sutura e l'infermiera dice che la ferita sta guarendo veramente bene.
Passano anche le settimane col tutore e, provando senza peso, riesco a compiere il movimento dell'alzata frontale e laterale benissimo, ma ho non riesco a flettere e a estendere il braccio completamente. Il dottore alla visita di controllo mensile mi dice che probabilmente il braccio non si rimetterà a pieno e quei gradi di flessione ed estensione li perderò definitivamente.
L'ematoma viola-nero che partiva da sotto l'ascella e arrivava al gomito comincia a rimpicciolirsi.
Non mi arrendo e arrivato a casa mi metto subito a fare una sorta di "auto-fisioterapia", con l'altro braccio mi aiuto e imprimo forza a estendere e flettere il braccio. Passa una settimana e mezzo circa e il braccio si flette completamente e dopo qualche giorno recupero tutto anche in estensione.
Sono passati quasi 4 mesi (luglio), alla visita il medico mi dice che sto guarendo benissimo e dalla radiografia risulta che la frattura è quasi sparita. Comincio a fare qualcosa di allenamento (contro il volere del medico), bilanciere semi scarico, manubrio senza peso e aggiungo 1-2 kg ad allenamento e anche 20-30 minuti di corsa.
Arriva settembre e l'ultima visita di controllo. E' tutto a posto e il medico dice che son stato fortunato, il lavoro del chirurgo è stato impeccabile e preciso. Ho l'ok per ricominciare ad allenarmi seriamente (cosa che avevo già cominciato a fare), il braccio sinistro ricomincia a crescere.
A ottobre prendo i massimali, 90kg panca, 110 squat, 120 stacco, sono soddisfatto, pensavo ci mettessi molto più tempo a recuperare, nonostante massimali inferiori alla data dell'infortunio ora penso quasi di averli superati.
Le dimensioni del braccio sinistro arrivano a 40.5, il braccio destro è 42, quasi recuperato del tutto (contando che prima dell'infortunio il sinistro era 42 e il destro 43), pecca solo l'avambraccio che deve ancora recuperare bene la pienezza su cui sto lavorando.
Questo è quanto, ora di questa brutta esperienza rimane una cicatrice che prima o poi faro coprire con un tatuaggio (credo che sarebbe stata più piccola di dimensioni se non fosse che ho iniziato troppo presto a allenarmi dopo l'operazione) e rammarico per il tempo sprecato.
A volte facendo trazioni e dip sento che l'osso si sforza e da un leggero fastidio che passa poi subito finita la serie, dolore che diminuisce ad ogni allenamento.
Volendo ad aprile potrei farmi togliere la placca in titanio, ma ciò comporterebbe un'altra anestesia totale e la riapertura della cicatrice, che eviterò certamente di fare, è un operazione necessaria solo se la placca provoca fastidio andando avanti.
In conclusione posso dire di essere stato fortunato poiché leggendo quelle poche testimonianze raccolte sul web molti hanno avuto seri problemi riportando fratture all'omero e anche dopo anni accusano ancora dolori e fastidi.
Spero che questa testimonianza possa essere di aiuto e una motivazione in più a non mollare, in un momento che per me è stato davvero difficoltoso sapendo di non potermi allenare e non potermi dedicare a pieno a questo mondo che amo ogni giorno di più.
P.S. Non fate braccio di ferro in moltissimi si sono rotti il braccio giocandoci, la torsione del braccio che si compie facendo facendo quel tipo di gesto è innaturale per la fisiologia del braccio e quindi sovraccaricando l'omero c'è il rischio di romperlo, come è successo a me. Chi fa gare nei campionati (si spaccano anche loro) si allena e impara tecniche atte ad evitare questo genere di incidenti.
Per i più temerari su youtube cercando una cosa come "Arm wrestling broken arm compilation" la maggior parte si rompe il braccio in modo identico a come me lo son rotto io.
La motivazione per cui scrivo è che ho girovagato a lungo nei giorni successivi all'incidente in rete cercando testimonianze e conseguenze su questo tipo di infortunio ma ho trovato ben poco, e tanto avrei voluto vederne scritta una dettagliata per darmi conforto o rassegnarmi e la scrivo anche un po' per sfogo che non guasta mai
Innanzi tutto come si è svolto l'incidente: solita serata al pub con gli amici fuori città, ci viene la brillante idea di cominciare una sorta di torneo di braccio di ferro, ovviamente essendo il fissato di palestra del gruppo, vengo preso di mira da tutti che vogliono confrontarsi contro di me, accetto la sfida visto che questo genere di gare mi han sempre trovato entusiasta fin da bambino, anche a scuola durante le ore di supplenza in classe eravamo soliti a fare dei tornei.
Arriva il momento di cominciare, io contro un ragazzo che fa bmx, magro ma la forza non gli manca e ha dei begli avambracci. Mi chiede di usare il sinistro per avvantaggiarlo, accetto e cominciamo. Visto che era un momento goliardico mi son messo in una posizione abbastanza svantaggiosa, eravamo abbastanza distanti, spingo e vedo che con facilità arrivo quasi alla vittoria ma lui resiste, allora carico praticamente tutto il peso e la forza sulla spalla, spingo e chiudo gli occhi. In tutto il pub rimbomba un "tac" fortissimo, io non sento nulla al braccio e sembra che mi abbiano tirato uno schiaffo in testa, apro gli occhi e vedo che il braccio è dall'altra parte di dove l'avevo lasciato, con la mano ancora insieme a quella del mio amico, quando gli occhi li avevo chiusi.
Tutto va al rallentatore, guardo la faccia dei miei amici che sono sconvolti. Lui mi lascia la mano e il braccio cade sul tavolo. Provo ad alzare il braccio ma non risponde, allora con il destro lo prendo e me lo porto sulla pancia e li sento un dolore pazzesco, capisco che è successo qualcosa di grave.
Tra ipotesi varie di cosa possa essere successo, ci mobilitiamo subito per andare al pronto soccorso, che dista circa poco più di mezz'ora di macchina da dov'è situato il pub. La mezz'ora più lunga della mia vita, ogni curva sento l'osso che internamente si muove e ormai ho già capito di cosa si tratta.
Arriviamo finalmente al pronto soccorso, subito radiografia: frattura scomposta dell'omero sinistro.
La notte la passo insonne in pronto soccorso, mi mettono una flebo di antidolorifico ma poco fa, il miei pensieri per tutta la notte vanno a come mi rimetterò e a quali conseguenze mi porterà questo tipo di infortunio...e anche me la potevo risparmiare.
Il giorno dopo l'ortopedico mi mette il gesso e mi dice che entro la settimana dopo mi opereranno, è ottimista e dice che potrò riprendere gradualmente a fare pesi ma ci vorrà un bel po' di tempo salvo che l'operazione vada bene.
Passa una settimana di inferno in cui ti senti un leone in gabbia perché non puoi allenarti e pensi solo a quello, continui a fare la tua dieta normalmente sperando di non perdere tutto il lavoro fatto in precedenza.
Arriva finalmente il giorno dell'operazione, 4 giorni in ospedale, anestesia totale, mi avvertono che data la frattura molto vicina al nervo radiale, se durante l'operazione mi dovessero toccare il nervo o lesionarlo la sensibilità dell'avambraccio e l'attività motoria della mano potrebbero essere limitate per qualche settimana/mese.
Durante l'operazione mi faranno un taglio nel bicipite dove inseriranno una stanghetta di titanio per tenere le ossa unite in modo che si saldino nuovamente. Operazione riuscita perfettamente, riesco a muovere la mano e ho piena sensibilità nell'avambraccio.
Si torna finalmente a casa, con il tutore che dovrò tenere per 2-3 settimane dopodiché, se sarà necessario, farò fisioterapia.
Mi peso, noto tristemente che ho perso 8 kg e guardandomi allo specchio noto tristemente che la maggior parte del peso perso è muscolo.
Riscrivo la dieta per mantenere il peso corrente senza perdere ulteriore massa e comincio a integrare con un multi vitaminico a dosi sufficientemente alte in calcio.
Mi tolgono i punti di sutura e l'infermiera dice che la ferita sta guarendo veramente bene.
Passano anche le settimane col tutore e, provando senza peso, riesco a compiere il movimento dell'alzata frontale e laterale benissimo, ma ho non riesco a flettere e a estendere il braccio completamente. Il dottore alla visita di controllo mensile mi dice che probabilmente il braccio non si rimetterà a pieno e quei gradi di flessione ed estensione li perderò definitivamente.
L'ematoma viola-nero che partiva da sotto l'ascella e arrivava al gomito comincia a rimpicciolirsi.
Non mi arrendo e arrivato a casa mi metto subito a fare una sorta di "auto-fisioterapia", con l'altro braccio mi aiuto e imprimo forza a estendere e flettere il braccio. Passa una settimana e mezzo circa e il braccio si flette completamente e dopo qualche giorno recupero tutto anche in estensione.
Sono passati quasi 4 mesi (luglio), alla visita il medico mi dice che sto guarendo benissimo e dalla radiografia risulta che la frattura è quasi sparita. Comincio a fare qualcosa di allenamento (contro il volere del medico), bilanciere semi scarico, manubrio senza peso e aggiungo 1-2 kg ad allenamento e anche 20-30 minuti di corsa.
Arriva settembre e l'ultima visita di controllo. E' tutto a posto e il medico dice che son stato fortunato, il lavoro del chirurgo è stato impeccabile e preciso. Ho l'ok per ricominciare ad allenarmi seriamente (cosa che avevo già cominciato a fare), il braccio sinistro ricomincia a crescere.
A ottobre prendo i massimali, 90kg panca, 110 squat, 120 stacco, sono soddisfatto, pensavo ci mettessi molto più tempo a recuperare, nonostante massimali inferiori alla data dell'infortunio ora penso quasi di averli superati.
Le dimensioni del braccio sinistro arrivano a 40.5, il braccio destro è 42, quasi recuperato del tutto (contando che prima dell'infortunio il sinistro era 42 e il destro 43), pecca solo l'avambraccio che deve ancora recuperare bene la pienezza su cui sto lavorando.
Questo è quanto, ora di questa brutta esperienza rimane una cicatrice che prima o poi faro coprire con un tatuaggio (credo che sarebbe stata più piccola di dimensioni se non fosse che ho iniziato troppo presto a allenarmi dopo l'operazione) e rammarico per il tempo sprecato.
A volte facendo trazioni e dip sento che l'osso si sforza e da un leggero fastidio che passa poi subito finita la serie, dolore che diminuisce ad ogni allenamento.
Volendo ad aprile potrei farmi togliere la placca in titanio, ma ciò comporterebbe un'altra anestesia totale e la riapertura della cicatrice, che eviterò certamente di fare, è un operazione necessaria solo se la placca provoca fastidio andando avanti.
In conclusione posso dire di essere stato fortunato poiché leggendo quelle poche testimonianze raccolte sul web molti hanno avuto seri problemi riportando fratture all'omero e anche dopo anni accusano ancora dolori e fastidi.
Spero che questa testimonianza possa essere di aiuto e una motivazione in più a non mollare, in un momento che per me è stato davvero difficoltoso sapendo di non potermi allenare e non potermi dedicare a pieno a questo mondo che amo ogni giorno di più.
P.S. Non fate braccio di ferro in moltissimi si sono rotti il braccio giocandoci, la torsione del braccio che si compie facendo facendo quel tipo di gesto è innaturale per la fisiologia del braccio e quindi sovraccaricando l'omero c'è il rischio di romperlo, come è successo a me. Chi fa gare nei campionati (si spaccano anche loro) si allena e impara tecniche atte ad evitare questo genere di incidenti.
Per i più temerari su youtube cercando una cosa come "Arm wrestling broken arm compilation" la maggior parte si rompe il braccio in modo identico a come me lo son rotto io.
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