Ciao boys,volevo un parere da chi può avere voce in merito per conoscenza ed esperienza:l iperazotemia può interferire con l allenamento causando malessere ?Ho letto che anche indice di sovrallenamento...ma più che altro di una tossicità del sangue causata, se nn da un malfunzionamento dei reni,da una dieta iperproteica portata avanti per troppo tempo.
l iperazotemia(urea a 52)può rendere difficile allenarsi?
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questo valore si ritrova nelle normali analisi del sangue??Last edited by TheSandman; 01-08-2008, 18:39:58.
Tessera N° 6
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Originariamente Scritto da tonyx52 Visualizza MessaggioCiao boys,volevo un parere da chi può avere voce in merito per conoscenza ed esperienza:l iperazotemia può interferire con l allenamento causando malessere ?Ho letto che anche indice di sovrallenamento...ma più che altro di una tossicità del sangue causata, se nn da un malfunzionamento dei reni,da una dieta iperproteica portata avanti per troppo tempo.
L'azotemia, comunque non dovrebbe darti problemi di affaticamento o malessere in allenamento, sicuramente non a livelli così bassi."Ho rivestito il petto con la cotta di maglia, l'anima con l'armatura della fede, non temo né l'uomo né il demonio"
Originariamente Scritto da SeanCiò che si indirizza verso l'alto ordina, ciò che si indirizza verso il basso disgrega.
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Originariamente Scritto da WhiteTyson Visualizza MessaggioIn alcuni laboratori il limite massimo dell'azotemia è di 60, quindi 52 anche se per i valori normali è un po' alto non è niente di preoccupante. Semplicemente puoi avere i reni leggermente affaticati, e probabilmente avendo una dieta da bb (?) potrebbe essere semplicemente dovuta ad una eccessiva quantità di proteine, prova ad abbassarle per un po' e ripetere l'esame sevuoi essere sicuro.
L'azotemia, comunque non dovrebbe darti problemi di affaticamento o malessere in allenamento, sicuramente non a livelli così bassi.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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nell altro post 'ANALISI POST LOW CARB' ho avuto mdo di riflettere e capire su questo fenomeno,sono arrivato a capo che nn si può protrarre una dieta low carb e hi pro per troppo tempo,soprattutto senza neanche dell allenamento cardiovascolare a sufficienza per eliminare le scorie prodotte dall allenamento con i pesi.Nel
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Originariamente Scritto da tonyx52 Visualizza Messaggionell altro post 'ANALISI POST LOW CARB' ho avuto mdo di riflettere e capire su questo fenomeno,sono arrivato a capo che nn si può protrarre una dieta low carb e hi pro per troppo tempo,soprattutto senza neanche dell allenamento cardiovascolare a sufficienza per eliminare le scorie prodotte dall allenamento con i pesi.Nel
nel mio caso questo fenomeno della tossicità del sangue si è abbinato a stress psico fisico e al sovrallenamento,cmq posto un articolo sull iper azotemia e metabolismo degli AA
Il nome deriva dal greco proteos, primo, perché sono le sostanze fondamentali della vita, poiché hanno un ruolo chiave in quasi tutti i processi vitali del nostro corpo: il trasporto dell’ossigeno nel sangue, i muscoli, la resistenza ed il supporto alla pelle ed alle ossa, la protezione contro sostanze estranee e potenzialmente pericolose, come i virus ed i batteri. Anche la visione dei colori o il gusto dei vari sapori dipendono dalle proteine. Le oltre 100.000 proteine diverse del nostro organismo sono tutte costruite nello stesso modo: lunghe catene ripiegate composte solo da una ventina di diverse unità base, gli amminoacidi. Questi sono allineati secondo una sequenza che è specifica di ogni proteina e determinata nel patrimonio genetico di ogni persona. Gli amminoacidi si distinguono in non essenziali, che l'organismo è in grado di produrre, e essenziali, che devono essere assunti attraverso le proteine alimentari. I processi digestivi rompono le proteine e rendono gli amminoacidi disponibili ed utilizzabili dall’organismo. Possiamo trovare le proteine sia in alimenti di origine animale, come la carne, il pesce, le uova e il latte, sia in quelli di origine vegetale, i semi, i cereali ed i legumi. La quantità di proteine che dobbiamo mangiare varia secondo la nostra corporatura e la nostra età ma non dall’attività che facciamo.
Le proteine sono molecole complesse formate da tanti amminoacidi uniti da legami forti; di questi ne esistono una ventina in natura, 8 dei quali non sono sintetizzati dal nostro organismo, per cui è necessario introdurli con la dieta. A differenza dei carboidrati e dei lipidi (grassi) non hanno solo atomi di C (carbonio), H (idrogeno) e O (ossigeno), ma anche N (azoto); questo impedisce a questi di entrare nelle catene metaboliche per produrre energia. C’è quindi la necessità di eliminare l’azoto (ogni amminoacido contiene una molecola di azoto): ad ogni amminoacido (AA) esiste un enzima specifico in grado di deaminarlo: cioè staccare la molecola di N sottoforma di ammoniaca (NH3). Una volta deaminato l’amminoacido (AA) si trasformerà in un intermedio del ciclo di krebs, in Acetil Coa o in piruvato; come detto prima di AA ne esistono 20 per cui alcuni si trasformeranno in piruvato (esempio Alanina) altri in Acetil-Coa (Leucina ed Isoleucina) tramite la sola deaminazione o altre reazioni. Quello che più importa comunque è il fatto che questi AA una volta deaminati si trasformeranno in molecole in grado di entrare nella via di degradazione dei carboidrati (vedi articolo “METABOLISMO DEI CARBOIDRATI”) e quindi ricaricare l’ATP! Inoltre alcuni possano essere trasformati in piruvato (punto di partenza della gluconeogenesi) e conseguentemente in glucosio (nel fegato); questo è un processo fondamentale per il mantenimento della glicemia in particolar modo quando viene esaurito il glicogeno epatico.
Destino dell’ammoniaca: l’ammoniaca (NH3) è una molecola dannosa per il nostro organismo, per cui deve essere necessariamente eliminata. Senza addentrarci eccessivamente nelle reazioni biochimiche coinvolte basta precisare che l’NH3 viene trasportata grazie alla glutammina nei mitocondri del fegato, rilasciata, captata dal ciclo dell’Urea (4 reazioni enzimatiche); l’urea conseguentemente formata (che contiene l’NH3) verrà rilasciata nel sangue ed eliminata dai reni. Una cosa molto importante da sottolineare che contrariamente a quello che avviene per i lipidi o i carboidrati, gli amminoacidi e quindi le proteine non possono essere accumulate in depositi nel nostro corpo, per cui la quota introdotta con la dieta se è eccessiva verrà deaminata: ciò comporterà produzione di urea che se eccessiva può dare affaticamento renale e accumulo di scheletri carboniosi (AA una volta deaminati) che possono essere trasformati in acidi grassi se non utilizzati a scopo energetico. Se invece la quota introdotta con la dieta è eccessivamente bassa, il nostro corpo attingerà gli AA dalle proteine muscolari.
Dieta e proteine: per chi affronta gli sport di endurance è consigliata una quota di proteine di 1.2-1.5 g/Kg di massa magra; per chi effettua sport di potenza la quota consigliata è più o meno la stessa. C’è anche chi afferma che chi è del gruppo sanguigno “0” abbia una necessità di proteine maggiore a parità peso rispetto a chi è del gruppo “A” La quota introdotta quindi non avrà solamente scopi energetici, ma anche ricostituente: infatti la massa asciutta dei nostri muscoli è formata soprattutto da proteine. Quelle introdotte con la dieta vengono digerite nel nostro apparato digerente fino a diventare AA, successivamente questi vengono assorbiti nel sangue, trasportati nei muscoli e negli altri organi ed utilizzati per costruire le proteine del nostro corpo, come se fossero mattoni. La sintesi proteica muscolare è particolarmente intensa nel recupero di sforzi particolarmente lunghi e intensi; basta pensare ad un maratoneta, alla fine della gara (o di un allenamento intenso) con i muscoli doloranti per le microlesioni muscolari dovute agli impatti con il suolo e ai danni dei radicali liberi; la sintesi proteica in questo caso servirà per riparare i muscoli danneggiati. E’ da ricordare che la deaminazione degli AA avviene soprattutto quando sono utilizzati a scopi energetici; questo accade principalmente quando le scorte di carboidrati stanno per finire e si rende necessario quindi l’utilizzo di substrati alternativi oltre ai grassi e ai carboidrati. Nel caso di sforzi prolungati oltre le 2 ore gli AA possono fornire fino al 9-12% dell’energia totale per svolgere la gara; da qui si capisce come siano gli atleti meno allenati che fanno maggiormente uso di questo metabolismo durante la gara, anche se comunque è di minore importanza rispetto a quello dei carboidrati e dei grassi.
IPERAZOTEMIA: l’aumento dell’azoto ematico sottoforma di ammoniaca è uno d principali cataboliti della fatica: infatti quando il metabolismo degli AA diventa importante (cioè quando il glicogeno scarseggia) la deaminazione porta ad aumentare la concentrazione di ammoniaca nel sangue per i meccanismi prima citati.
A livello periferico (muscoli) lo ione ammonio inibisce la funzionalità della piruvato deidrogenasi (tappa limitante la via aerobica) e aumenta quella della PFK (provocando accumulo di acido lattico). Inoltre la produzione di urea (correlata all’aumento dell’ammoniaca) diminuisce la disponibilità cardiocircolatoria di O2 (maggiore volume respiratorio a pari Vo2 richiesto).
A livello centrale invece contribuisce a diminuire la concentrazione di ATP in alcune zone dell’encefalo aumentando invece l’attività dei carrier di trasporto del triptofano attraverso la barriera ematoencefalica accentuando la sensazione di fatica.
Altre cause di aumento dell’ammonemia: la deaminazione comunque non è l’unico fenomeno che determina aumento dell’ammonemia. Esistono altri 2 meccanismi abbastanza significativi:
1) L’attività fisica comporta uno ridistribuzione del sangue nei tessuti, accentuando il flusso nei muscoli e nel cuore; di conseguenza gli organi deputati allo smaltimento dell’ammoniaca (fegato e reni) saranno meno perfusi e la loro azione di eliminazione limitata.
2) In condizioni di uno sforzo breve ed intenso la risintesi di ATP avverrà anche attraverso questa reazione grazie all’enzima miokinasi: ADP + ADP -> ATP + AMP. All’AMP poi verrà “staccato” lo ione ammonio che andrà nel sangue. Non a caso la produzione di AMP è maggiore nelle fibre veloci (bianche) cioè quelle in grado di effettuare sforzi più violenti.
N.B.: è stato visto che l’aumento dell’ammonemia avviene in parallelo alla produzione di lattato, quindi anche nel caso di sforzi intensi.
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Originariamente Scritto da tonyx52 Visualizza Messaggionell altro post 'ANALISI POST LOW CARB' ho avuto mdo di riflettere e capire su questo fenomeno,sono arrivato a capo che nn si può protrarre una dieta low carb e hi pro per troppo tempo,soprattutto senza neanche dell allenamento cardiovascolare a sufficienza per eliminare le scorie prodotte dall allenamento con i pesi.Nel
l'importante e' non perseverare
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggiosollevi una questione che avevo posto anche io ad Eagle (senza che abbia avuto occasione di rispondermi) e che secondo me è molto importante per capire il reale valore di certi parametri.
Non mi ricordo esattamente la domanda, comunque bisogna precisare che l'urea non e' ammoniaca, ma semplicemente "azoto non proteico" (mi riferisco a qualche post successivo al tuo).
Secondo me una urea appena ai limiti superiori della norma non da ALCUN sintomo e non interferisce con nessuna sensazione o funzione.
Tenendo conto che in questa sede stiamo parlando di persone sane e sportive, quindi lasciando da parte problemi di insufficienza epatica, shock, emorragie digestive e similia, le cause che poterbbero essere implicate in un aumento dell'azotemia sono da ricercarsi in 3 cose:
1 - troppe pro nella dieta
2 - sovrallenamento, catabolismo
3 - disidratazione
Tenete poi presente che queste 3 cose possono anche coesistere (anzi spesso lo fanno).
Se uno ingerisce 35 volte le proteine (= azoto) che riesce poi ad utilizzare, le 34 "dosi" che deve buttar via in qualche modo si traducono in un elevato valore di urea nel sangue. Non sto esprimendo un giudizio sul fatto che queste pratiche possano essere dannose o meno, solo che portano ad un aumento dell'azotemia.
Se uno e' in stato catabolico per definizione "fissa" meno azoto di quello che "perde", e spesso l'urea si alza. Ovviamente questo effetto va ad intrecciarsi col precedente, quindi se uno non introduce azoto o ne introduce molto poco, anche in stato leggermente catabolico puo' essere che l'urea non vada oltre i limiti.
Su discorsi piu' profondi e profusi, pagine e pagine di trattati sui metabolismi intermedi, non mi azzardo, sono troppo impegnativi per la mia testolina semplice.
EagleIo credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
kluca64@yahoo.com
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Originariamente Scritto da tonyx52 Visualizza Messaggionell altro post 'ANALISI POST LOW CARB' ho avuto mdo di riflettere e capire su questo fenomeno,sono arrivato a capo che nn si può protrarre una dieta low carb e hi pro per troppo tempo,soprattutto senza neanche dell allenamento cardiovascolare a sufficienza per eliminare le scorie prodotte dall allenamento con i pesi.NelIo credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
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Originariamente Scritto da Eagle Visualizza MessaggioChe diplomatico che sei
Non mi ricordo esattamente la domanda, comunque bisogna precisare che l'urea non e' ammoniaca, ma semplicemente "azoto non proteico" (mi riferisco a qualche post successivo al tuo).
Secondo me una urea appena ai limiti superiori della norma non da ALCUN sintomo e non interferisce con nessuna sensazione o funzione.
Tenendo conto che in questa sede stiamo parlando di persone sane e sportive, quindi lasciando da parte problemi di insufficienza epatica, shock, emorragie digestive e similia, le cause che poterbbero essere implicate in un aumento dell'azotemia sono da ricercarsi in 3 cose:
1 - troppe pro nella dieta
2 - sovrallenamento, catabolismo
3 - disidratazione
Tenete poi presente che queste 3 cose possono anche coesistere (anzi spesso lo fanno).
Se uno ingerisce 35 volte le proteine (= azoto) che riesce poi ad utilizzare, le 34 "dosi" che deve buttar via in qualche modo si traducono in un elevato valore di urea nel sangue. Non sto esprimendo un giudizio sul fatto che queste pratiche possano essere dannose o meno, solo che portano ad un aumento dell'azotemia.
Se uno e' in stato catabolico per definizione "fissa" meno azoto di quello che "perde", e spesso l'urea si alza. Ovviamente questo effetto va ad intrecciarsi col precedente, quindi se uno non introduce azoto o ne introduce molto poco, anche in stato leggermente catabolico puo' essere che l'urea non vada oltre i limiti.
Su discorsi piu' profondi e profusi, pagine e pagine di trattati sui metabolismi intermedi, non mi azzardo, sono troppo impegnativi per la mia testolina semplice.
Eagle
Non ero affatto ironico, e la tua spiegazione è chiarissima, solo che mi chiedevo come si spiegasse che, un certo parametro sia fissato a 50 in un laboratorio e a 60 in un altro. Come mai questa discrezionalità?In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioNon ero affatto ironico, e la tua spiegazione è chiarissima, solo che mi chiedevo come si spiegasse che, un certo parametro sia fissato a 50 in un laboratorio e a 60 in un altro. Come mai questa discrezionalità?
guarda bene che hai sbagliato a leggere in tutti i laboratori ita il limite è 50.peppe ha l urea a 60 ma il limite è 50
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Originariamente Scritto da tonyx52 Visualizza Messaggioguarda bene che hai sbagliato a leggere in tutti i laboratori ita il limite è 50.peppe ha l urea a 60 ma il limite è 50Originariamente Scritto da WhiteTyson Visualizza MessaggioIn alcuni laboratori il limite massimo dell'azotemia è di 60, quindi 52 anche se per i valori normali è un po' alto non è niente di preoccupante.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioNon ero affatto ironico, e la tua spiegazione è chiarissima, solo che mi chiedevo come si spiegasse che, un certo parametro sia fissato a 50 in un laboratorio e a 60 in un altro. Come mai questa discrezionalità?
pare dipenda dal tipo di "kit" che usa il lab. Anche per la creatinina ed altre sosstanze, i valori, pur con identiche unita' di misura, cambiano da kit a kit. Probabilmente alcuni kit "sottodosano" ed altri "sovradosano".
Ovvio che sarebbe meglio avere delle opportune "correzioni" in modo che il valore finale fosse assolutamente paragonabile indipendentemente dal tipo di kit usato, ma purtroppo non lo fanno.
Nel mio ospedale da 3 anni la creatinina a 120 e' diventata anormale, perche' e' cambiato il kit, e il valore massimo ammesso e' 105. Stessa unita' di misura. Cosi un paziente che 5 anni fa aveva 120 e adesso ha ancora 120 dicono che ha una lieve insufficienza renale ... che 3 anni fa non aveva ...
EagleIo credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
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