da: www.ilnuovo.it
"Cristiani decapitati
Islamici filippini, decapitano ostaggi
Due di sei ostaggi rapiti ieri dalla guerriglia islamica nelle Filippine, sono stati decapitati. Nelle mani dei rapitori altre donne. Secondo gli Usa il gruppo, che fa capo ad Abu Sayyaf, è legato ad al-Qaeda.
ZAMBOANGA (Filippine) - "Chi non crede in Allah subirà la stessa sorte". Il cartello è firmato da uno dei gruppi fondamentalisti islamici più crudeli, quello del separatista Abu Sayyaf, attivo nell Filippine, e campeggia davanti alla testa mozzata di un ostaggio, sequestrato ieri insieme a sette compagni, tutti di nazionalità filippina sebbene affiliati ai testimoni di Geova e intenti, con bibbie e opuscoli reliiosi, a far propaganda di fede sull'isola. La testa, lasciata ritrovare ai militari dell'esercito, è la seconda mozzata a uno degli ostaggi finiti ieri nelle mani della guerriglia islamica dell'arcipelago.
Le autorità del governo nazionale stanno disperatamente cercando il gruppo di estremisti, per fermarli. Nelle loro mani, restano quattro persone, tutte donne. I rapiti, erano inizialmente otto, tre uomini e cinque donne. Secondo le prime indiscrezioni sarebbero stati addrittura rappresentanti della Avon, una delle più grandi catene di vendita per corrispondenza di cosmetici. Poi, l'azienda statunitense ha smentito che gli otto facessero parte dell'elenco dei loro rappresentanti, mentre l'sercito ha cofnermato che sono invece testimoni di Geova.
Due di loro però, maschi, di religione musulmana, sono stati liberati subito. Gli altri, sono andati incontro a un vero e proprio inferno.
Il gruppo, che combatte per istaurare un governo islamico sull'isola, fa capo ad Abu Sayyaf, specializzato nella cattura di ostaggi per ottenere riscatti miliardari. Tre indonesiani, rapiti nel giugno scorso, sono ancora nelle mani dei loro sequestratori, nell'isola di Jolo, roccaforte della guerriglia. Nell'ottobre scorso erano stati rapiti anche tre americani. Uno di loro era stato liberato soltanto a giugno. Gli altri due, erano stati barbaramente assassinati.
Così, d'altronde, sono già morti due degli ostaggi catturati ieri. L'esecuzione per decapitazione, con la macabra esposizione della testa delle vittime, sembra un messaggio fin troppo chiaro. Gli islamici filippini non sembrano disponibili ad alcuna trattativa. Secondo gli Stati Uniti, la guerriglia legata ad Abu Sayyaf farebbe parte della Grande Rete del Terrore, messa in piedi dal miliardario Bin Laden con al-Qaeda, e sta tentando disperatamente di autofinanziarsi in mancanza di altri fondi.
Proprio soldati statunitensi, e inviati delle forze speciali americane, erano sbarcati sull'isola qualche tempo fa, per addestrare le locali forze governative a combattere la guerriglia interna. L'Isola di Jolo però, non era stata teatro dell'intervento mlitare, che si era concentrato su un'altra zona ostaggio della guerriglia, quella di Basilan. Ora, per i militari, è una lotta contro il tempo.
(22 AGOSTO 2002, ORE 7.28)"
"Cristiani decapitati
Islamici filippini, decapitano ostaggi
Due di sei ostaggi rapiti ieri dalla guerriglia islamica nelle Filippine, sono stati decapitati. Nelle mani dei rapitori altre donne. Secondo gli Usa il gruppo, che fa capo ad Abu Sayyaf, è legato ad al-Qaeda.
ZAMBOANGA (Filippine) - "Chi non crede in Allah subirà la stessa sorte". Il cartello è firmato da uno dei gruppi fondamentalisti islamici più crudeli, quello del separatista Abu Sayyaf, attivo nell Filippine, e campeggia davanti alla testa mozzata di un ostaggio, sequestrato ieri insieme a sette compagni, tutti di nazionalità filippina sebbene affiliati ai testimoni di Geova e intenti, con bibbie e opuscoli reliiosi, a far propaganda di fede sull'isola. La testa, lasciata ritrovare ai militari dell'esercito, è la seconda mozzata a uno degli ostaggi finiti ieri nelle mani della guerriglia islamica dell'arcipelago.
Le autorità del governo nazionale stanno disperatamente cercando il gruppo di estremisti, per fermarli. Nelle loro mani, restano quattro persone, tutte donne. I rapiti, erano inizialmente otto, tre uomini e cinque donne. Secondo le prime indiscrezioni sarebbero stati addrittura rappresentanti della Avon, una delle più grandi catene di vendita per corrispondenza di cosmetici. Poi, l'azienda statunitense ha smentito che gli otto facessero parte dell'elenco dei loro rappresentanti, mentre l'sercito ha cofnermato che sono invece testimoni di Geova.
Due di loro però, maschi, di religione musulmana, sono stati liberati subito. Gli altri, sono andati incontro a un vero e proprio inferno.
Il gruppo, che combatte per istaurare un governo islamico sull'isola, fa capo ad Abu Sayyaf, specializzato nella cattura di ostaggi per ottenere riscatti miliardari. Tre indonesiani, rapiti nel giugno scorso, sono ancora nelle mani dei loro sequestratori, nell'isola di Jolo, roccaforte della guerriglia. Nell'ottobre scorso erano stati rapiti anche tre americani. Uno di loro era stato liberato soltanto a giugno. Gli altri due, erano stati barbaramente assassinati.
Così, d'altronde, sono già morti due degli ostaggi catturati ieri. L'esecuzione per decapitazione, con la macabra esposizione della testa delle vittime, sembra un messaggio fin troppo chiaro. Gli islamici filippini non sembrano disponibili ad alcuna trattativa. Secondo gli Stati Uniti, la guerriglia legata ad Abu Sayyaf farebbe parte della Grande Rete del Terrore, messa in piedi dal miliardario Bin Laden con al-Qaeda, e sta tentando disperatamente di autofinanziarsi in mancanza di altri fondi.
Proprio soldati statunitensi, e inviati delle forze speciali americane, erano sbarcati sull'isola qualche tempo fa, per addestrare le locali forze governative a combattere la guerriglia interna. L'Isola di Jolo però, non era stata teatro dell'intervento mlitare, che si era concentrato su un'altra zona ostaggio della guerriglia, quella di Basilan. Ora, per i militari, è una lotta contro il tempo.
(22 AGOSTO 2002, ORE 7.28)"
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