Ebbene sì.
Volendo fare un ultimo allenamento prima dello stop di una settimana e non essendoci (incredibile a dirsi) in giro per tutta una città da 300.000 abitanti una palestra che fosse aperta il 13 agosto, ho optato per la Virgin Active. Ero stato, un anno e mezzo fa all'apertura, a fare un giro di prova, e ne avevo ricavato una pessima impressione, ma m'era rimasta la curiosità di provare. Così ho preso due piccioni con una fava e ho fatto un ingresso (25 diconsi VENTICINQUE euro).
Breve cronistoria.
Entro in reception, subito avvicinato dal tipo dal sorriso supersmagliante. "Vuoi informazioni?"
"No grazie voglio solo fare un ingresso."
"Ah ok..."
Nell'ordine mi chiedono:
Sorvolo sul fatto che manco per entrare negli HQ della CIA a Langley chiedono tutta sta roba, sborso i miei 25 sacchi e vado.
La struttura è davvero bellissima, lo spogliatoio maschile è grande probabilmente solo quello come la mia palestra intera. Poca luce naturale, il tutto risulta un bel po' lugubre.
Dirigo in sala pesi.
Naturalmente è una parte minima della palestra attrezzata con pesi liberi.
Storco il naso a vedere il pavimento di parquet che suona per di più vuoto quando lo si calpesta e mi chiedo quanto mai potrà essere resistente.
I pesi sono molto belli però: a parte alcuni rack di manubrietti Reebok (manco sapevo esistessero), i dischi sono tutti gommati, così come i moltissimi manubri, marca Eclipse. I manubri in particolare sono pregevoli: ottimamente bilanciati (più lunghi di quelli tradizionali) e hanno la caratteristica di avere l'impugnatura via via più spessa al salire del peso, il che rende molto comodo l'utilizzo.
Il resto del materiale è Technogym, come sempre senza infamia e senza lode.
Alla fine, mi alleno per benino.
Già che ho cacciato 25 sacchi, decido di sfruttarli per bene e così oltre a petto e quads che erano in programma sfondo per benino anche le braccia, un richiamino male non fa.
Provo anche qualche macchina Technogym.
Ottimo feeling, devo dire. Una incline chest press ben fatta che isola benissimo il petto, davvero la migliore che abbia mai provato, insieme ad un altra pec dec piana. Meno convincente la pressa orizzontale, mi è sembrata davvero "leggera" rispetto alla pressa Panatta 45° con cui mi alleno di solito.
In tutto ciò, naturalmente, il folklore è costituito da:
Comunque alla fine tiro fuori due ore abbondanti di allenamento (si lo so, il cortisolo, ma i 25 euro dove li mettiamo?) e me ne vado soddisfatto, sebbene già più che convinto che non ci metterò più piede.
Ultimo episodio: all'uscita vado a ritirare il mio documento, e non è più in reception. Sento il ragazzo dire ad un altro: "ma i documenti li hanno di sopra?"
E io: "di sopra dove scusa? Dove mandate in giro i miei documenti?"
"Ah no no non preoccuparti è solo che bla bla bla" (qualche scusa mal conciata).
Irritato dalla cosa mi metto ad aspettare. Passano 10 minuti, torno verso il bancone pronto a chiamare i caramba se non esce fuori la mia carta d'identità, e finalmente arriva il tizio sorridente: "ecco qua!"
"Serve altro? Vuoi qualche informazione?"
"No grazie. Volevo solo il mio documento."
In sostanza, la struttura è veramente bellissima.
Però, al di là del costo esagerato (per carità magari anche giustificato dalle spese di gestione) c'è un'atmosfera che, oggettivamente, non mi aggrada.
Resto fedele alla mia palestra un po' più modesta ma più "umana".
Volendo fare un ultimo allenamento prima dello stop di una settimana e non essendoci (incredibile a dirsi) in giro per tutta una città da 300.000 abitanti una palestra che fosse aperta il 13 agosto, ho optato per la Virgin Active. Ero stato, un anno e mezzo fa all'apertura, a fare un giro di prova, e ne avevo ricavato una pessima impressione, ma m'era rimasta la curiosità di provare. Così ho preso due piccioni con una fava e ho fatto un ingresso (25 diconsi VENTICINQUE euro).
Breve cronistoria.
Entro in reception, subito avvicinato dal tipo dal sorriso supersmagliante. "Vuoi informazioni?"
"No grazie voglio solo fare un ingresso."
"Ah ok..."
Nell'ordine mi chiedono:
- di firmare la liberatoria sotitutiva del certificato medico
- di firmare il registro degli ingressi
- di indossare un braccialetto di gomma rossa
- di lasciare numero di telefono, nome cognome e un documento d'identità che mi sarà trattenuto e restituito all'ingresso
Sorvolo sul fatto che manco per entrare negli HQ della CIA a Langley chiedono tutta sta roba, sborso i miei 25 sacchi e vado.
La struttura è davvero bellissima, lo spogliatoio maschile è grande probabilmente solo quello come la mia palestra intera. Poca luce naturale, il tutto risulta un bel po' lugubre.
Dirigo in sala pesi.
Naturalmente è una parte minima della palestra attrezzata con pesi liberi.
Storco il naso a vedere il pavimento di parquet che suona per di più vuoto quando lo si calpesta e mi chiedo quanto mai potrà essere resistente.
I pesi sono molto belli però: a parte alcuni rack di manubrietti Reebok (manco sapevo esistessero), i dischi sono tutti gommati, così come i moltissimi manubri, marca Eclipse. I manubri in particolare sono pregevoli: ottimamente bilanciati (più lunghi di quelli tradizionali) e hanno la caratteristica di avere l'impugnatura via via più spessa al salire del peso, il che rende molto comodo l'utilizzo.
Il resto del materiale è Technogym, come sempre senza infamia e senza lode.
Alla fine, mi alleno per benino.
Già che ho cacciato 25 sacchi, decido di sfruttarli per bene e così oltre a petto e quads che erano in programma sfondo per benino anche le braccia, un richiamino male non fa.
Provo anche qualche macchina Technogym.
Ottimo feeling, devo dire. Una incline chest press ben fatta che isola benissimo il petto, davvero la migliore che abbia mai provato, insieme ad un altra pec dec piana. Meno convincente la pressa orizzontale, mi è sembrata davvero "leggera" rispetto alla pressa Panatta 45° con cui mi alleno di solito.
In tutto ciò, naturalmente, il folklore è costituito da:
- avventori medi. Potete ben immaginare il livello di seccume/fighetteria/abbronzatura improbabile/attitudine alla chiacchiera
- "istruttori" e "personal trainer" che rivaleggiano in secchezza e fighetteria con gli avventori, spesso superandoli
- il posto, non so come, era strapieno di donnine sudamericane di mezza età in evidente sovrappeso. Ma dico io: dove li trovano i soldi dei 110 euro mensili di abbonamento?
- inutile dire che appena vedono qualcuno fare uno squat libero e una panca piana con più di 5 chili per parte subito si scatena la curiosità generale
Comunque alla fine tiro fuori due ore abbondanti di allenamento (si lo so, il cortisolo, ma i 25 euro dove li mettiamo?) e me ne vado soddisfatto, sebbene già più che convinto che non ci metterò più piede.
Ultimo episodio: all'uscita vado a ritirare il mio documento, e non è più in reception. Sento il ragazzo dire ad un altro: "ma i documenti li hanno di sopra?"
E io: "di sopra dove scusa? Dove mandate in giro i miei documenti?"
"Ah no no non preoccuparti è solo che bla bla bla" (qualche scusa mal conciata).
Irritato dalla cosa mi metto ad aspettare. Passano 10 minuti, torno verso il bancone pronto a chiamare i caramba se non esce fuori la mia carta d'identità, e finalmente arriva il tizio sorridente: "ecco qua!"
"Serve altro? Vuoi qualche informazione?"
"No grazie. Volevo solo il mio documento."
In sostanza, la struttura è veramente bellissima.
Però, al di là del costo esagerato (per carità magari anche giustificato dalle spese di gestione) c'è un'atmosfera che, oggettivamente, non mi aggrada.
Resto fedele alla mia palestra un po' più modesta ma più "umana".

Commenta