Mancanza dell'affetto paterno per una figlia

[centos]

si sentiva uno straccio perchè magari si era fatto canne e aveva bevuto tanto?
anche io dopo che mi son fatto un bel po di cannoni e ho bevuto come un deficente mi sento una cacca...ma è normale;il fisico reagisce in una certa maniera a certe cose

per lui non era una questione fisica ma morale, si sentiva male per il suo comportamento non per i postumi

si ok ma il tema è:" perchè la mancanza dell'affetto di un padre porta ad un tipo di comportamento come quello delle ragazze che ho descritto? ". non mi sembra che hai parlato del padre di sto tizio o che si prostituisce con le donne

non è detto che queste ragazze reagiscano per forza così a causa della mancanza di affetto di un padre
potrebbe essere una spiegazione certo

[DIA power]

per lui non era una questione fisica ma morale, si sentiva male per il suo comportamento non per i postumi

e questo chi può assicurartelo??piangere,urlare,vomitare etc sono tutte perle di una stessa collana chiamata "postumi potenti"

[raspa]

Facendo una generalizzazione mostruosa, il tipo di comportamento che descrivi di solito è legato a uno sviluppo del Sé deficitario. Un Sé poco coeso e/o fermo a uno stadio di sviluppo arcaico. La persona non ha avuto il necessario riscontro speculare (per mille ragioni) e ha quindi bisogno di situazioni in cui le viene "riconosciuta" la sua esistenza (la capacità di esistere come unità dotata di senso e di iniziativa).

Ridurre tutto a "mancanza di affetto da parte del padre" è molto semplicistico. Un caso classico è quello dell'abuso sessuale infantile (anche lieve). La bambina si relaziona in un certo modo a una figura di riferimento. Questa figura le impone poi di fingere che non sia successo nulla. Per un bambino, che ha bisogno di un riscontro esterno che validi la sua realtà per imparare appunto ad avere un corretto esame di realtà e rapporto con il mondo, è obbligata a creare due realtà separate: ciò che è successo (realtà accaduta ma non riconosciuta) e ciò che non è successo (realtà riconosciuta ma non reale). Per farlo spezza il Sé e sviluppa le due parti indipendentemente.

Così ha bisogno di atti esterni che le permettano di vicariare quel senso di unitarietà carente: come sei bella, ti amo tanto, sei fantastica, eccetera. Nel momento in cui ciò viene a mancare (quando lui, dopo l'amplesso, slette di essere carino e premuroso) la frattura vine avvertita in maniera più forte ed esplicita del solito, dando luogo a un'esperienza di irrealtà, incompletezza, vuoto. A ciò si possono aggiungere vari sensi di colpa, perché la parte fratturata prevalente nel funzionamento normale magari si sente invasa dall'altra parte scorporata, la disconosce, peccato che disprezzare una parte di sé (una parte del Sé) significa disprezzare sé stessi, a meno di fratture talmente massicce da provocare scompensi psicotici come personalità multiple o proiezioni paranoiche. Eccetera eccetera.

Questo è un esempio di quale possa essere un funzionamento che porta alla situazione da te descritta. Ovviamente ci sono altre possibilità.

lo potresti spiegare in altre parole?

[naoto]

lo potresti spiegare in altre parole?

[centos]

e questo chi può assicurartelo??piangere,urlare,vomitare etc sono tutte perle di una stessa collana chiamata "postumi potenti"

nessuno, se non il vederlo e parlargli durante e dopo

[Bob Terwilliger]

lo potresti spiegare in altre parole?

Fanno le veci di.
La persona non è in grado di autoregolare l'autostima. Così ha bisogno di situazioni in cui si senta apprezzata in maniera totale e incondizionata (anche se spesso queste situazioni sono insincere).