Italiani: poco sport e molti dolci
Aumentano i golosi e i sedentari nel nostro paese. Il rapporto 2009 di Osservasalute spiega, come stiano cambiando i gusti e le abitudini degli italiani, che snobbano la dieta mediterranea, amano i dolci e starsene seduti davanti alla televisione.
I principi nutrizionali della dieta mediterranea sono i migliori da seguire, eppure gli italiani li snobbano, evitando di impegnarsi in un regime alimentare sano, che potrebbe aiutarli ad evitare molti problemi di salute.
Solo il 5,6 per cento degli italiani consuma giornalmente frutta e verdura, sostituendole invece con dolci, snack, bevande iperzuccherate ed alcolici che cominciano ad essere sempre più di moda.
Inoltre evitano lo sport a meno che non sia programmato in televisione. Il risultato, secondo il rapporto di Osservasalute 2009, presentato sabato alla Cattolica di Roma, è che stiamo diventando una popolazione di obesi.
Nella maggior parte delle regioni si riscontra un aumento delle persone in sovrappeso, che sarebbero in media il 35,6 per cento, cioè un italiano su tre. Il primato è delle regioni del Sud, con la percentuale più alta, in Campania sono il 41,3 per cento e in Sicilia il 41,1 per cento, mentre le persone obese sfiorano in Molise il 13,2 per cento ed in Basilicata il 12,6 per cento.
La percentuale di popolazione obesa o in sovrappeso, cresce con l’aumentare dell’età, a partire dal 16,5 per cento tra i 18 e i 24 anni al 60 per cento ed oltre tra i 55 e i 74 anni. Diminuisce invece tra gli anziani con il 55,8 per cento tra le persone di 75 anni ed oltre.
La condizione di sovrappeso o obesità risulta più diffusa tra gli uomini, che detengono il 44,3 per cento e il 10,6 per cento rispetto al 27,6 per cento e al 9,2 per cento delle donne.
Purtroppo tra i genitori, c’è la tendenza a trasmettere cattivi messaggi culturali, del tipo ” più mangi, più stai bene”, come se l’ingozzarsi fosse sinonimo di salute, per questo il 36 per cento dei bambini ha problemi con la bilancia.
Piacciono sempre di più i dolci, ed in forte crescita sono anche gli snack salati. Diminuiscono invece i consumi di bevande gassate e di aperitivi analcolici.
Per le bevande alcoliche decresce il consumo di birra, vino, amari e superalcolici, ma si consolida la tendenza, già osservata nel precedente Rapporto Osservasalute, al consumo di aperitivi alcolici.
Inoltre gli italiani sono diventati più pigri e sedentari, nel 2007 poco più di un italiano su cinque aveva dichiarato di praticare uno sport in modo continuativo nel tempo libero e il 9,6 per cento in modo saltuario.
La situazione peggiora passando dal Nord al Sud della penisola, in particolare in regioni come il Molise, la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia, più della metà delle persone dichiarano di non praticare nessuno sport, spesso vantandosi di non averlo mai fatto.
Un dato invece confortante, a quanto rivela lo studio di Osservasalute, è che diminuiscono i fumatori soprattutto nel Lazio che passa dal 25,7 per cento al 24,4 per cento e in Sicilia dove diminuisce dal 25,5 per cento al 22,5 per cento.
Giulia Di Trinca
non serve neanche commentare, la posto solo a carattere informativo
Aumentano i golosi e i sedentari nel nostro paese. Il rapporto 2009 di Osservasalute spiega, come stiano cambiando i gusti e le abitudini degli italiani, che snobbano la dieta mediterranea, amano i dolci e starsene seduti davanti alla televisione.
I principi nutrizionali della dieta mediterranea sono i migliori da seguire, eppure gli italiani li snobbano, evitando di impegnarsi in un regime alimentare sano, che potrebbe aiutarli ad evitare molti problemi di salute.
Solo il 5,6 per cento degli italiani consuma giornalmente frutta e verdura, sostituendole invece con dolci, snack, bevande iperzuccherate ed alcolici che cominciano ad essere sempre più di moda.
Inoltre evitano lo sport a meno che non sia programmato in televisione. Il risultato, secondo il rapporto di Osservasalute 2009, presentato sabato alla Cattolica di Roma, è che stiamo diventando una popolazione di obesi.
Nella maggior parte delle regioni si riscontra un aumento delle persone in sovrappeso, che sarebbero in media il 35,6 per cento, cioè un italiano su tre. Il primato è delle regioni del Sud, con la percentuale più alta, in Campania sono il 41,3 per cento e in Sicilia il 41,1 per cento, mentre le persone obese sfiorano in Molise il 13,2 per cento ed in Basilicata il 12,6 per cento.
La percentuale di popolazione obesa o in sovrappeso, cresce con l’aumentare dell’età, a partire dal 16,5 per cento tra i 18 e i 24 anni al 60 per cento ed oltre tra i 55 e i 74 anni. Diminuisce invece tra gli anziani con il 55,8 per cento tra le persone di 75 anni ed oltre.
La condizione di sovrappeso o obesità risulta più diffusa tra gli uomini, che detengono il 44,3 per cento e il 10,6 per cento rispetto al 27,6 per cento e al 9,2 per cento delle donne.
Purtroppo tra i genitori, c’è la tendenza a trasmettere cattivi messaggi culturali, del tipo ” più mangi, più stai bene”, come se l’ingozzarsi fosse sinonimo di salute, per questo il 36 per cento dei bambini ha problemi con la bilancia.
Piacciono sempre di più i dolci, ed in forte crescita sono anche gli snack salati. Diminuiscono invece i consumi di bevande gassate e di aperitivi analcolici.
Per le bevande alcoliche decresce il consumo di birra, vino, amari e superalcolici, ma si consolida la tendenza, già osservata nel precedente Rapporto Osservasalute, al consumo di aperitivi alcolici.
Inoltre gli italiani sono diventati più pigri e sedentari, nel 2007 poco più di un italiano su cinque aveva dichiarato di praticare uno sport in modo continuativo nel tempo libero e il 9,6 per cento in modo saltuario.
La situazione peggiora passando dal Nord al Sud della penisola, in particolare in regioni come il Molise, la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia, più della metà delle persone dichiarano di non praticare nessuno sport, spesso vantandosi di non averlo mai fatto.
Un dato invece confortante, a quanto rivela lo studio di Osservasalute, è che diminuiscono i fumatori soprattutto nel Lazio che passa dal 25,7 per cento al 24,4 per cento e in Sicilia dove diminuisce dal 25,5 per cento al 22,5 per cento.
Giulia Di Trinca
non serve neanche commentare, la posto solo a carattere informativo
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