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Ecco, teniamo presente che non era un telefilm di pura azione, ma aveva tutt'altro ritmo, e tutt'altro modo di renderlo attraverso la recitazione
La musica finale del film era qualcosa di ipnotico e agghiacciante.
Cosi' come le prime inquadrature non appena iniziava il telefilm: ricordo quel cavalcavia ingiallito e ammuffito sopra ad una strada trafficata, che ogni volta veniva mandato in onda. Era qualcosa di indescrivibile, angoscioso e "alieno".
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la mia intenzione era di rendere tonico l'addome con la palestra e, se ci riesco, coprire le smagliature con dei tatuaggi... visto che mi sono stancato del sentirmi dire dalle ragazze, ogni votla che mi vedono nudo, '' Sei una persona fantastica ma...''. Grazie
La musica finale del film era qualcosa di ipnotico e agghiacciante.
Cosi' come le prime inquadrature non appena iniziava il telefilm: ricordo quel cavalcavia ingiallito e ammuffito sopra ad una strada trafficata, che ogni volta veniva mandato in onda. Era qualcosa di indescrivibile, angoscioso e "alieno".
manx te a stare con i crucchi hai preso una brutta piega. Ti devo portare io in qualche bel posto ridente, altro che cavalcavia marcio. Ma almeno sotto il cavalcavia c'era qualche cosa di interessante?
"Qualsiasi cosa che non sia la morte è un leggero infortunio"
A me ha sempre messo una tristezza addosso. Quel telefilm esprimeva "senilità", e tutto il grigiore della mid-Europa. Inoltre, la pochezza di mezzi, se comparato alle controparti americane, era evidentissima.
A me ha sempre messo una tristezza addosso. Quel telefilm esprimeva "senilità", e tutto il grigiore della mid-Europa. Inoltre, la pochezza di mezzi, se comparato alle controparti americane, era evidentissima.
Lo "squallore" credo in realtà sia nient'altro che la povertà d'azione apparente rispetto a quella interiore dei personaggi. Se in superficie sembrava non accadere nulla era perchè ciò che doveva accadere accadeva nell'interiorità del personaggio. Se badi bene, spesso i colpevoli confessavano da soli, non sotto la minaccia delle armi o dopo un pestaggio. L'abilità del personaggio Derrick era, appunto, quella di convincere il colpevole del proprio errore, sotterrarlo sotto i sensi di colpa e portarlo ad una confessione liberatoria. Direi che esemplificava perfettamente la catarsi tragica.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
- È morto sabato scorso in una clinica di Monaco di Baviera Horst Tappert, l'attore tedesco che per quasi un quarto di secolo è stato protagonista della serie tv cult «L'ispettore Derrick». Tappert aveva 85 anni. A dare notizia del decesso è stata la moglie di Tappert, Ursula in una dichiarazione al settimanale Bunte. Horst Tappert era nato a Elberfeld (Wuppertal) il 26 maggio 1923.
azz, dal titolo mi era venuto in mente che fosse morto Derekkia
bon mi spiace per lui,comunque non era un giovinotto e ha fatto una bella vita, Wallace direbbe nore a lui
Lo "squallore" credo in realtà sia nient'altro che la povertà d'azione apparente rispetto a quella interiore dei personaggi. Se in superficie sembrava non accadere nulla era perchè ciò che doveva accadere accadeva nell'interiorità del personaggio. Se badi bene, spesso i colpevoli confessavano da soli, non sotto la minaccia delle armi o dopo un pestaggio. L'abilità del personaggio Derrick era, appunto, quella di convincere il colpevole del proprio errore, sotterrarlo sotto i sensi di colpa e portarlo ad una confessione liberatoria. Direi che esemplificava perfettamente la catarsi tragica.
Probabilmente il tessuto profondo è questo che descrivi, ma in ogni caso a me, ed a quanto vedo non solo, faceva permeare uno stato d'animo non gaio.
Poi, considerazione en passant, Derrik mi dava l'impressione dell'incarnificazione umana del simbolo della dentiera
In tutta sincerità mi dispiaccio di certi commenti, perchè l'intenzione del Thread (almeno credo) non era certo quella di portare a massimo sistema il telefilm Derrick, ma, più schiettamente, il ricordare quello che comunque è stato ciò che oggi definiremmo un serial-cult della televisione, morto il suo protagonista principale.
Per molti sopra i trenta un ricordo cui poter dedicare cinque righe sincere, senza certo l'intenzione di aprire una disputa sui pregi ed i difetti (che certo ci saranno stati, ma in un Thread in memoria mi sembra inelegante qui sottolinearli) di questa serie TV e del suo interprete, quanto piuttosto offrire un omaggio nostalgico, come il giro di valzer della bella sigla iniziale.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Mi sento tirato in ballo: si critica il prodotto televisivo, non l'uomo. Riguardo quest'ultimo, posso provare una generale mestizia legata alla morte ed esplicitare un umano cordoglio, ma non posso esprimere un giudizio di merito, non conoscendolo nella sua dimensione privata. Attenendosi al prodotto televisivo, se vi sono stati dei commenti positivi, vi sarà pur spazio per la controparte negativa: critica televisiva ed elogio funebre non vanno confusi, in quanto piani differenti.
All' "inelegante", io potrei rispondere con "inappropriato"
Mi sento tirato in ballo: si critica il prodotto televisivo, non l'uomo. Riguardo quest'ultimo, posso provare una generale mestizia legata alla morte ed esplicitare un umano cordoglio, ma non posso esprimere un giudizio di merito, non conoscendolo nella sua dimensione privata. Attenendosi al prodotto televisivo, se vi sono stati dei commenti positivi, vi sarà pur spazio per la controparte negativa: critica televisiva ed elogio funebre non vanno confusi, in quanto piani differenti. All' "inelegante", io potrei rispondere con "inappropriato"
Allora sei d'accordo con me che trovi sia ineleganti che inappropriati certi passaggi (non riferiti in maniera personale e diretta a te, intendiamoci, non vorrei nè potrei mai) che, a mio modo di vedere e solo in base a quello, non si riferiscono nè al ricordo funebre nè al merito della "qualità" del telefilm, di cui lo scomparso era il protagonista
Ho avvertito, ma forse solo in base ad una mia errata lettura del Thread, piccole note stonate, tutto qua
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Mi sento tirato in ballo: si critica il prodotto televisivo, non l'uomo. Riguardo quest'ultimo, posso provare una generale mestizia legata alla morte ed esplicitare un umano cordoglio, ma non posso esprimere un giudizio di merito, non conoscendolo nella sua dimensione privata. Attenendosi al prodotto televisivo, se vi sono stati dei commenti positivi, vi sarà pur spazio per la controparte negativa: critica televisiva ed elogio funebre non vanno confusi, in quanto piani differenti.
All' "inelegante", io potrei rispondere con "inappropriato"
si però che *****, ancora un po' era più corto il treadh sulla morte di Paul Newman , mi sembra alquanto ingiusto
"Qualsiasi cosa che non sia la morte è un leggero infortunio"
Allora sei d'accordo con me che trovi sia ineleganti che inappropriati certi passaggi (non riferiti in maniera personale e diretta a te, intendiamoci, non vorrei nè potrei mai) che, a mio modo di vedere e solo in base a quello, non si riferiscono nè al ricordo funebre nè al merito della "qualità" del telefilm, di cui lo scomparso era il protagonista
Ho avvertito, ma forse solo in base ad una mia errata lettura del Thread, piccole note stonate, tutto qua
Sean, neanche io "potrei mai", nei tuoi confronti: ci stiamo solo scambiando opinioni, sui diversi, possibili, punti di vista.
Ma, il mio "inappropriato/a" era riferito alla valutazione di merito contenuta nell'appellativo "ineleganti".
Kind regards
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