Aggressione razzista a Genova
Giovane angolano pestato da 13 italiani
La Digos di Genova ha avviato un'indagine sull'aggressione subita venerdì notte da uno studente angolano di 24 anni, Assunçao Benvindo Muteba, picchiato da tredici persone dopo essere stato ingiuriato con insulti marcatamente razzisti. Il giovane, visitato e refertato all'ospedale San Martino di Genova, ha riportato lesioni al capo e agli arti giudicate guaribili in otto giorni. La Digos cerca i 13 aggressori - "Attendiamo di acquisire la denuncia formale da parte del ragazzo - ha spiegato Giuseppe Gonan, capo della Digos genovese -. Quindi verificheremo se i soggetti che hanno dato vita a questo episodio, di per sé deprecabile in ogni caso, abbiano avuto intenti realmente razziali. In tal caso saranno sanzionati come previsto dal codice penale".
Aggressori potrebbero far parte di un gruppo di estrema destra - Secondo quanto riferito dalla vittima e dalla ragazza che era con lui, gli aggressori avrebbero pronunciato frasi pesantissime: "Stasera ho voglia di picchiare qualcuno. Guarda sta passando uno sporco *****... quasi quasi mi sfogo con lui. Puzzi, lo sai *****? Te ne devi tornare al tuo paese, in Africa. Ti ammazzo", avrebbe detto uno di questi. Il ventiquattrenne ha cercato di evitare contatti, senza riuscirvi. Il branco, inizialmente composto da otto persone, lo ha circondato e malmenato. Al primo gruppo di aggressori si sono unite altre cinque persone. Solo quando la ragazza ha chiamato la polizia, il gruppo si è dileguato.
Il racconto della vittima - "E' stato terribile - racconta il giovane, figlio di un dirigente del ministero del'Innovazione dell'Angola e studente laureando in economia e commercio -. Mi arrivavano colpi da ogni parte. Al volto, alle gambe, all'addome. Non riuscivo a respirare, non vedevo nulla. E poi gli insulti, terribili. Non voglio neppure ripeterli. Cosa ho pensato in quel momento? Solo a non cadere, a rimanere in piedi. Se fossi finito a terra probabilmente a quest'ora non sarei qui a raccontare questa storia".
Giovane angolano pestato da 13 italiani
La Digos di Genova ha avviato un'indagine sull'aggressione subita venerdì notte da uno studente angolano di 24 anni, Assunçao Benvindo Muteba, picchiato da tredici persone dopo essere stato ingiuriato con insulti marcatamente razzisti. Il giovane, visitato e refertato all'ospedale San Martino di Genova, ha riportato lesioni al capo e agli arti giudicate guaribili in otto giorni. La Digos cerca i 13 aggressori - "Attendiamo di acquisire la denuncia formale da parte del ragazzo - ha spiegato Giuseppe Gonan, capo della Digos genovese -. Quindi verificheremo se i soggetti che hanno dato vita a questo episodio, di per sé deprecabile in ogni caso, abbiano avuto intenti realmente razziali. In tal caso saranno sanzionati come previsto dal codice penale".
Aggressori potrebbero far parte di un gruppo di estrema destra - Secondo quanto riferito dalla vittima e dalla ragazza che era con lui, gli aggressori avrebbero pronunciato frasi pesantissime: "Stasera ho voglia di picchiare qualcuno. Guarda sta passando uno sporco *****... quasi quasi mi sfogo con lui. Puzzi, lo sai *****? Te ne devi tornare al tuo paese, in Africa. Ti ammazzo", avrebbe detto uno di questi. Il ventiquattrenne ha cercato di evitare contatti, senza riuscirvi. Il branco, inizialmente composto da otto persone, lo ha circondato e malmenato. Al primo gruppo di aggressori si sono unite altre cinque persone. Solo quando la ragazza ha chiamato la polizia, il gruppo si è dileguato.
Il racconto della vittima - "E' stato terribile - racconta il giovane, figlio di un dirigente del ministero del'Innovazione dell'Angola e studente laureando in economia e commercio -. Mi arrivavano colpi da ogni parte. Al volto, alle gambe, all'addome. Non riuscivo a respirare, non vedevo nulla. E poi gli insulti, terribili. Non voglio neppure ripeterli. Cosa ho pensato in quel momento? Solo a non cadere, a rimanere in piedi. Se fossi finito a terra probabilmente a quest'ora non sarei qui a raccontare questa storia".
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