Ti ricordo, "Tonio" Imbriani...
Ricordo quando mi raccontavi di allenarti da giovane con il tuo amico Alfredo Forgelli in uno scantinato usando secchi di vernice riempiti di calce...
Ricordo quando venivi a casa e io, che erano le prime volte che mi allenavo coi pesi, ti mostravo il braccio tutto contento...
Ricordo il tuo faccione che mi osservava soddisfatto...
Ricordo con quanti sacrifici hai cresciuto ed educato, con il tuo modesto stipendio da ferroviere, i miei quattro cugini...
Ricordo con quanta dignità ti davi agli altri senza pretendere niente in cambio...
Ricordo quando da bambino, mi regalavi tonnellate di fumetti che trovavi sui treni...
Ricordo i presepi che costruivi nei minimi dettagli con le tue mani grandi...Ma come facevi?
Ricordo quando un mese fa ti sono venuto a trovare in ospedale e, vedendoti straziato nel corpo e nella mente da quella subdola malattia che si chiama diabete, ti ho detto in dialetto "zio, ti voglio vedere con la stessa grinta di quando sollevavi i pesi..ti ricordi?"
Ricordo che mi hai guardato ancora una volta sorridendo, ma i tuoi occhi erano bagnati dalle lacrime...
Ricordo che quando te ne sei andato l'hai fatto, ancora una volta, con quel sorriso dignitoso che non dimenticherò mai...
Ciao zione, mi mancherai...
Ricordo quando mi raccontavi di allenarti da giovane con il tuo amico Alfredo Forgelli in uno scantinato usando secchi di vernice riempiti di calce...
Ricordo quando venivi a casa e io, che erano le prime volte che mi allenavo coi pesi, ti mostravo il braccio tutto contento...
Ricordo il tuo faccione che mi osservava soddisfatto...
Ricordo con quanti sacrifici hai cresciuto ed educato, con il tuo modesto stipendio da ferroviere, i miei quattro cugini...
Ricordo con quanta dignità ti davi agli altri senza pretendere niente in cambio...
Ricordo quando da bambino, mi regalavi tonnellate di fumetti che trovavi sui treni...
Ricordo i presepi che costruivi nei minimi dettagli con le tue mani grandi...Ma come facevi?
Ricordo quando un mese fa ti sono venuto a trovare in ospedale e, vedendoti straziato nel corpo e nella mente da quella subdola malattia che si chiama diabete, ti ho detto in dialetto "zio, ti voglio vedere con la stessa grinta di quando sollevavi i pesi..ti ricordi?"
Ricordo che mi hai guardato ancora una volta sorridendo, ma i tuoi occhi erano bagnati dalle lacrime...
Ricordo che quando te ne sei andato l'hai fatto, ancora una volta, con quel sorriso dignitoso che non dimenticherò mai...
Ciao zione, mi mancherai...
Commenta