NAPOLI- In Italia c'é "un consumo gigantesco di cocaina, una spaventosa domanda di cocaina". A lanciare l'allarme è stato oggi il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, al termine degli incontri tenuti negli uffici della Prefettura di Napoli per verificare l'andamento del "Piano Napoli" per la sicurezza. Ma il responsabile del Viminale ha parlato anche di possibili misure di controllo per sconfiggere la criminalità, che tenta di controllare anche gli appalti pubblici. Tra le misure ipotizzate c'é quella della "stazione appaltante unica". Per quanto attiene al consumo della droga il ministro ha ricordato che in Campania, in un anno, è stata sequestrata una tonnellata di cocaina.
"Tutta questa cocaina forse non era destinata alla regione, ma vuol dire comunque che c'é un consumo gigantesco nel Paese", ha spiegato il ministro. "Non si può chiedere alle forze dell' ordine di contrastare se c'é una tale domanda che viene dalle famiglie, dagli italiani adulti, dagli italiani giovani adulti". Un terreno, questo, ha detto Amato, in cui "l'azione di contrasto si intreccia con le azioni di natura pubblica e privata, sulle quali è bene che si rifletta". La diffusione della cocaina "é una delle attività che provoca più tensioni", ha aggiunto. E anche gli arresti effettuati non sono pochi, ma sono in crescita. L'altro fronte è quello della trasparenza degli appalti: per garantirla vanno fatti passi decisivi. Il primo potrebbe essere proprio quello di rafforzare le singole amministrazioni.
Come? La strada ipotizzata è quella quella dell'istituzione di una "stazione appaltante unica". Per ora, ha detto il ministro, "stiamo valutando provincialmente, non regionalmente. Nessuno impedisce ai comuni o ad un certo numero di comuni di convenire tra di loro che il conferimento dei loro appalti e, quindi, le loro gare, avviene avvalendosi di un unico, chiamiamolo ufficio, che è la stazione appaltante". Riguardo all'attuazione del Piano Napoli per la sicurezza (sottoscritto lo scorso 3 novembre), che ha tenuto impegnato il ministro in una verifica con i vertici, Amato si è detto "soddisfatto". Il responsabile del Viminale è stato in trasferta a Napoli tre volte in pochi mesi, proprio per confrontarsi con i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni.
"Percepisco che è cambiato il clima - ha detto Amato nel corso della conferenza stampa conclusiva -, c'é la percezione di un'azione continua che, pezzo dopo pezzo, sta smontando situazioni di relativa impunità. Naturalmente non mi azzardo a dire che la percezione che i napoletani hanno della sicurezza è migliorata, perché questo me lo devono dire loro, non lo devo dire io". 'Spero che possa esserci anche questo - ha aggiunto - ma mi rendo conto che la percezione e' l'ultima a cambiare".
Quindi che facciamo, legalizziamo!?
"Tutta questa cocaina forse non era destinata alla regione, ma vuol dire comunque che c'é un consumo gigantesco nel Paese", ha spiegato il ministro. "Non si può chiedere alle forze dell' ordine di contrastare se c'é una tale domanda che viene dalle famiglie, dagli italiani adulti, dagli italiani giovani adulti". Un terreno, questo, ha detto Amato, in cui "l'azione di contrasto si intreccia con le azioni di natura pubblica e privata, sulle quali è bene che si rifletta". La diffusione della cocaina "é una delle attività che provoca più tensioni", ha aggiunto. E anche gli arresti effettuati non sono pochi, ma sono in crescita. L'altro fronte è quello della trasparenza degli appalti: per garantirla vanno fatti passi decisivi. Il primo potrebbe essere proprio quello di rafforzare le singole amministrazioni.
Come? La strada ipotizzata è quella quella dell'istituzione di una "stazione appaltante unica". Per ora, ha detto il ministro, "stiamo valutando provincialmente, non regionalmente. Nessuno impedisce ai comuni o ad un certo numero di comuni di convenire tra di loro che il conferimento dei loro appalti e, quindi, le loro gare, avviene avvalendosi di un unico, chiamiamolo ufficio, che è la stazione appaltante". Riguardo all'attuazione del Piano Napoli per la sicurezza (sottoscritto lo scorso 3 novembre), che ha tenuto impegnato il ministro in una verifica con i vertici, Amato si è detto "soddisfatto". Il responsabile del Viminale è stato in trasferta a Napoli tre volte in pochi mesi, proprio per confrontarsi con i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni.
"Percepisco che è cambiato il clima - ha detto Amato nel corso della conferenza stampa conclusiva -, c'é la percezione di un'azione continua che, pezzo dopo pezzo, sta smontando situazioni di relativa impunità. Naturalmente non mi azzardo a dire che la percezione che i napoletani hanno della sicurezza è migliorata, perché questo me lo devono dire loro, non lo devo dire io". 'Spero che possa esserci anche questo - ha aggiunto - ma mi rendo conto che la percezione e' l'ultima a cambiare".
Quindi che facciamo, legalizziamo!?
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