dopo aver letto il libro di Rea, dove consigliava di assumere un cucchiaino da thè al giorno di cannella, ho cercato in giro delle info al riguardo ed ho trovato qualche info interessante
Titolo: A Hydroxychalcone Derived from Cinnamon Functions as a Mimetic for Insulin in 3T3-L1 Adipocytes
Autore: Karalee J. Jarvill-Taylor, PhD, Richard A. Anderson, PhD, and Donald J. Graves, PhD
Department of Biochemistry, Biophysics and Molecular Biology, Iowa State University, Ames, Iowa (K.J.J.-T., D.J.G.),
Human Nutrition Research Center, ARS, USDA, Beltsville, Maryland (R.A.A.)
Obiettivi: Questi studi hanno analizzato l'abilità di un hydroxychalcone estratto dalla cannella di agire da mimetico dell’insulina negli adipociti 3t3-l1.
Metodi: Gli esperimenti comparativi sono stati effettuati con il polimero di methylhydroxychalcone, estratto della cannella (MHCP) (un composto solubile di acqua e polifenolo) e l'insulina rispetto all'assorbimento del glucosio, alla sintesi del glicogeno, alla dipendenza di fosfatidil inositolo l-3-chinasi, all'attivazione di sintesi del glicogeno ed all'attività di sintesi chinasi-3 del glicogeno. Inoltre è stato studiato lo stato di fosforilazione del recettore dell'insulina.
Risultati: Il trattamento con MHCP ha stimolato l'assorbimento del glucosio e la sintesi del glicogeno ad un livello simile a quello dell’insulina. La sintesi del glicogeno è stata inibita sia da wortmannina che da LY294002, inibitori diretti della PI-3-chinasi. Inoltre, il trattamento con MHCP ha attivato la sintasi del glicogeno e ha inibito le attività di sintasi chinasi-3 del glicogeno, effetti conosciuti del trattamento con l’insulina. L'analisi del recettore dell'insulina ha dimostrato che il recettore era fosforilato dall’esposizione al MHCP. Ciò sostiene la teoria secondo la quale la cascata dell'insulina è stata innescata da MHCP. Oltre agli esperimenti di comparazione del MHCP all’insulina, sono stati fatti esperimenti combinando il MHCP all'insulina. Le risposte osservate applicando la terapia duale sono stati maggiori che nell'additivo, indicando sinergia tra i due composti.
Conclusione: Insieme, questi risultati dimostrano che il MHCP è un efficace mimetico dell’insulina. Il MHCP può essere utile nel trattamento di resistenza all’insulina e nello studio sulle vie che conducono all'utilizzazione del glucosio nelle cellule.
Secondo una recente ricerca, aggiungere della cannella agli ingredienti della dieta quotidiana può contribuire a difendere l’organismo delle persone affette da diabete.
In uno studio si è osservato che le persone diabetiche che assumevano un grammo di cannella al giorno (circa un quarto di cucchiaino da tè) e per 40 giorni insieme alla loro alimentazione normale hanno avuto una diminuzione dei livelli di zucchero e dei grassi nel sangue e del colesterolo. Quanto di meglio possa succedere ad un diabetico.
Il diabete di tipo 2 si presenta quando il corpo perde la sensibilità ad insulina, un ormone che veicola gli zuccheri dal cibo verso le cellule per sviluppare l’energia.
La conseguenza è dunque la quantità elevata di zucchero nel sangue che porta nel lungo termine all’ aumento del rischio di malattia al cuore, ai rene e anche cecità.
Questa ricerca, condotta dal Dr. Richard A. Anderson del Beltsville Human Nutrition Research Center nel Maryland, suggerisce che una piccola quantità di cannella, magari aggiunta al caffè, al succo di arancia oppure bevuta come infuso può contribuire a proteggere i diabetici da queste ed altre complicazioni che potenzialmente peggiorano loro stato.
Anderson ha precisato che la cannella può anche aiutare stare lontani dalla fase iniziale del diabete di tipo 2 nelle persone a rischio. Ha inoltre avvertito che la cannella contiene alcune sostanze che possono essere tossiche se assunte in quantità elevate, per cui vanno evitati atteggiamenti volti a strafare con la speranza di combattere in maniera più accentuata il diabete, mentre ha precisato che bisogna invece limitarsi ad assumere un grammo della spezia che non è una quantità elevata in fatto di tossicità.
Durante lo studio, pubblicato su Diabetes Care, Anderson ed i suoi colleghi ha chiesto a 60 persone con diabete di tipo 2 di consumare 1, 3, o 6 grammi di cannella ogni giorno per 40 giorni, o una quantità equivalente di farina di frumento, come sostanza placebo. Sia la cannella che la farina di frumento sono state somministrate in forma di capsule.
Anderson e la sua squadra hanno osservato che per tutti coloro che avevano assunto cannella invece di placebo si è verificato un calo nei livelli di glucosio, di grassi e di colesterolo nel sangue fino al 30 per cento.
Nessun cambiamento invece è stato osservato nelle persone che avevano assunto le capsule di placebo. Anderson ha spiegato che la cannella contiene delle componenti che aiutano a rendere l'insulina più efficiente, migliorando la capacità dell'ormone di trasferire il glucosio alle cellule che ne hanno bisogno.
La cannella inoltre non contiene calorie. L’unico avvertimento è quello di non commettere l’errore di variare la propria dieta, al fine di assumere la cannella in modo tale da mangiare alimenti contenenti più zuccheri e grassi.
La cannella contiene meno di 3 calorie per grammo ed è un apporto trascurabile nella dieta quotidiana. Una ricerca precedente aveva indicato che la cannella aiuta le cellule di grasso a riconoscere e reagire all’insulina. Studi condotti In provetta e su studi animali evidenziano come la spezia aumentato il metabolismo del glucosio di circa 20 volte.
sapendo che la sensibilità all'insulina è un elemento determinante nel nostro sport, dite che è il caso di inserire questa spezia nella nostra dieta quotidiana ?
Titolo: A Hydroxychalcone Derived from Cinnamon Functions as a Mimetic for Insulin in 3T3-L1 Adipocytes
Autore: Karalee J. Jarvill-Taylor, PhD, Richard A. Anderson, PhD, and Donald J. Graves, PhD
Department of Biochemistry, Biophysics and Molecular Biology, Iowa State University, Ames, Iowa (K.J.J.-T., D.J.G.),
Human Nutrition Research Center, ARS, USDA, Beltsville, Maryland (R.A.A.)
Obiettivi: Questi studi hanno analizzato l'abilità di un hydroxychalcone estratto dalla cannella di agire da mimetico dell’insulina negli adipociti 3t3-l1.
Metodi: Gli esperimenti comparativi sono stati effettuati con il polimero di methylhydroxychalcone, estratto della cannella (MHCP) (un composto solubile di acqua e polifenolo) e l'insulina rispetto all'assorbimento del glucosio, alla sintesi del glicogeno, alla dipendenza di fosfatidil inositolo l-3-chinasi, all'attivazione di sintesi del glicogeno ed all'attività di sintesi chinasi-3 del glicogeno. Inoltre è stato studiato lo stato di fosforilazione del recettore dell'insulina.
Risultati: Il trattamento con MHCP ha stimolato l'assorbimento del glucosio e la sintesi del glicogeno ad un livello simile a quello dell’insulina. La sintesi del glicogeno è stata inibita sia da wortmannina che da LY294002, inibitori diretti della PI-3-chinasi. Inoltre, il trattamento con MHCP ha attivato la sintasi del glicogeno e ha inibito le attività di sintasi chinasi-3 del glicogeno, effetti conosciuti del trattamento con l’insulina. L'analisi del recettore dell'insulina ha dimostrato che il recettore era fosforilato dall’esposizione al MHCP. Ciò sostiene la teoria secondo la quale la cascata dell'insulina è stata innescata da MHCP. Oltre agli esperimenti di comparazione del MHCP all’insulina, sono stati fatti esperimenti combinando il MHCP all'insulina. Le risposte osservate applicando la terapia duale sono stati maggiori che nell'additivo, indicando sinergia tra i due composti.
Conclusione: Insieme, questi risultati dimostrano che il MHCP è un efficace mimetico dell’insulina. Il MHCP può essere utile nel trattamento di resistenza all’insulina e nello studio sulle vie che conducono all'utilizzazione del glucosio nelle cellule.
Secondo una recente ricerca, aggiungere della cannella agli ingredienti della dieta quotidiana può contribuire a difendere l’organismo delle persone affette da diabete.
In uno studio si è osservato che le persone diabetiche che assumevano un grammo di cannella al giorno (circa un quarto di cucchiaino da tè) e per 40 giorni insieme alla loro alimentazione normale hanno avuto una diminuzione dei livelli di zucchero e dei grassi nel sangue e del colesterolo. Quanto di meglio possa succedere ad un diabetico.
Il diabete di tipo 2 si presenta quando il corpo perde la sensibilità ad insulina, un ormone che veicola gli zuccheri dal cibo verso le cellule per sviluppare l’energia.
La conseguenza è dunque la quantità elevata di zucchero nel sangue che porta nel lungo termine all’ aumento del rischio di malattia al cuore, ai rene e anche cecità.
Questa ricerca, condotta dal Dr. Richard A. Anderson del Beltsville Human Nutrition Research Center nel Maryland, suggerisce che una piccola quantità di cannella, magari aggiunta al caffè, al succo di arancia oppure bevuta come infuso può contribuire a proteggere i diabetici da queste ed altre complicazioni che potenzialmente peggiorano loro stato.
Anderson ha precisato che la cannella può anche aiutare stare lontani dalla fase iniziale del diabete di tipo 2 nelle persone a rischio. Ha inoltre avvertito che la cannella contiene alcune sostanze che possono essere tossiche se assunte in quantità elevate, per cui vanno evitati atteggiamenti volti a strafare con la speranza di combattere in maniera più accentuata il diabete, mentre ha precisato che bisogna invece limitarsi ad assumere un grammo della spezia che non è una quantità elevata in fatto di tossicità.
Durante lo studio, pubblicato su Diabetes Care, Anderson ed i suoi colleghi ha chiesto a 60 persone con diabete di tipo 2 di consumare 1, 3, o 6 grammi di cannella ogni giorno per 40 giorni, o una quantità equivalente di farina di frumento, come sostanza placebo. Sia la cannella che la farina di frumento sono state somministrate in forma di capsule.
Anderson e la sua squadra hanno osservato che per tutti coloro che avevano assunto cannella invece di placebo si è verificato un calo nei livelli di glucosio, di grassi e di colesterolo nel sangue fino al 30 per cento.
Nessun cambiamento invece è stato osservato nelle persone che avevano assunto le capsule di placebo. Anderson ha spiegato che la cannella contiene delle componenti che aiutano a rendere l'insulina più efficiente, migliorando la capacità dell'ormone di trasferire il glucosio alle cellule che ne hanno bisogno.
La cannella inoltre non contiene calorie. L’unico avvertimento è quello di non commettere l’errore di variare la propria dieta, al fine di assumere la cannella in modo tale da mangiare alimenti contenenti più zuccheri e grassi.
La cannella contiene meno di 3 calorie per grammo ed è un apporto trascurabile nella dieta quotidiana. Una ricerca precedente aveva indicato che la cannella aiuta le cellule di grasso a riconoscere e reagire all’insulina. Studi condotti In provetta e su studi animali evidenziano come la spezia aumentato il metabolismo del glucosio di circa 20 volte.
sapendo che la sensibilità all'insulina è un elemento determinante nel nostro sport, dite che è il caso di inserire questa spezia nella nostra dieta quotidiana ?
Commenta