La ciclizzazione dell'allenamento

[alessandrocar88]

uuu cosa mi stavo perdendo!
copio, incollo e studio

grande Manx

[Marco pl]

Stare nel mezzo ha l'indubbio vantaggio "di andare bene per tutti", mentre gli approcci più estremi esaltano le individualità.

I problemi di quanto proposto nel mio approccio sono (almeno) due:
- Non ho definito in modo chiaro chi dovrebbe allenarsi così, quindi magari Master preso da una crisi di mezza età si mette ad allenarsi in multifrequenza e rinsecchisce
- Il metododo è molto complicato, quindi spesso non si capisce bene il perchè di successi e insuccessi. I ragazzi che ho allenato di persona hanno avuto incrementi notevoli finchè ero presente, ma poi appena non sono più potuto allenarmi con loro hanno stallato di brutto.

I limiti e le ambiguatà di quello che ho sempre proposto sono (almeno) questi due, quindi è chiaro che se la parte del metodo che fa da tramite tra la teoria e la pratica è imperfetta, tutto il metodo è inefficace indipendentemente dai contenuti.

La mazzata empirica è quella dei risultati. Il fatto che il BIIO dica una cosa e la multifrequenza un'altra, significa solo che entrambe le teorie sono scorrette o che lo è solo una delle due.

Altro limite di quanto è sempre detto è la sua inneficacia nello spiegare gli obbiettivi da raggiungere. Quando scrissi il "manifesto" della multifrequenza, non avevo ben chiara questa cosa e associavo prestazione a aspetto. Adesso sono convinto che tale relazione esiste ma che non è così semplice come "più sei forte più sei grosso, per definirti basta la dieta".

I numeri buttati li erano solo indicazioni per degli esempi in cui era inutile stare a precisare troppo sulle altre variabili.

[Manx]

Che non hai invetanto niente di nuovo è chiaro. L'innovazione ormai è solo un raccoglimento di un dato gruppo di idee che se messe insieme possano costuire qualcosa di unitatrio e coerente. Tra i milioni di praticanti del BBing e i decenni di esistenza di questo sport sicuramente ci sono state più idee di quelle possiamo immaginare.

Un articolo di riferimento di una teoria, "un manifesto", ha lo scopo di mettere ordine tra il numero spropositato di informazioni e di renderle fruibili ai più in modo compatto. Avendo delle regole chiare e coerenti è possibile mettere in pratica in modo preciso la teoria verificandone i limiti a riadattandola secondo le esigenze individuali.
Con un manifesto preciso non fai altro che dare inzio al procedimento da te proprosto:

Teoria->pratica->risultato->valutazione del risultato->“nuova” teoria

Se la teoria non è ben delineata non è possibile dare il via a questo processo perchè non sarebbe possibile una valutazione oggettiva del risultato, quindi se il tutto (allenamento, dieta e integrazione) ha avuto successo, non se capisce a fondo il perchè e non ci sarà ci sarà una spiegazione generale di quanto ccaduto che permetta di replicare il risultato anche in altre condizioni.

Per esempio se mi sono allenato sempre per la forza (quindi a basso volume) e poi provo del lavoro lattacido in breve diventerò più grosso, quindi potrei concludere che il lavoro lattacido è adatto alla massa, quindi più massa = più lavoro lattacido. Conclusione ovviamente sbagliata perchè se non incrementa anche il carico prima o poi si stalla.

In oltre se non chiarisci le definizioni di base ci saranno sempre delle incomprensioni con chi si allena diversamente. Per esempio tu hai definito il volume come il numero di set, io lo definisco come il tonnellaggio totale. Sono entrambe definizioni valide e che si adattano ai contesti di applicazione.

Se fai serie "pesanti" da 6-8 rip, e serie lattacide da 10-12 rip, mantenendo delle proporzioni tra i set di diversi stimolo (per esempio 6x6 multi articolare + 4x12 complementare) è chiaro che si fa prima a contare il numero di set che non a contare il tonnellaggio.

Però se si inizia a variare un po' di più usando schemi più complessi, se non si conta il tonnellaggio si perde di vista la quantità del lavoro svolto ed è più difficile fare raffronti oggettivi tra i vari schemi. Per esempio meglio un 5x4-6-8-10-12 o un 5x-12-10-8-6-4?
Stesso numero di set e di ripetizioni ma tonnellaggio diverso, perchè per varie ragioni si riesce a caricare di più (anche se di poco) nel piramidale inverso.

Ho fatto degli esempi banali lo so, però spero sia chiaro il messaggio che volevo comunicare.

Ok, niente da ridire, d'accordo su tutta la linea. Sul "manifesto" di questo tipo di lavoro... porta pazienza...ci sto lavorando, anzi, ci stiamo lavorando.

La mia "svolta" verso questi tipi di approcci diversi dai miei standard "voluminosi" derivano prima dall'incontro con Dorian del forum, poi, e in modo decisivo, dall'incontro con Menez che segue me e la mia ragazza.

Se hai fatto caso io, Menez e Girl abbiamo in firma un logo particolare: "SdS-Team".

Sul suo significato mi sono espresso raramente, forse nel mio diarip... perché appunto ci penserà Menez stesso con un vero e proprio "manifesto" del Team e delle metodiche di allenamento che io e Girl abbiamo sperimentato...e che, forse, potranno provare altri del forum. Lui saprà argomentare molto meglio i punti focali di questo tipo di allenamento, rivestendo il tutto anche di quel tecnicismo che non mi compete e che non padroneggio. Alla fine io e Girl facciamo un po' da cavia...e finché teniamo botta... andiamo avanti!

Sul volume la tua osservazione é esatta; bene anche distinguere il volume di lavoro in numero dei set e in tonnellaggio complessivo, anche se quest'ultimo parametro potrebbe, come ho detto prima, essere significativo anche per determinare l'intensità del lavoro stesso, benché questo sia "soggettivo" e variabile nel tempo in riferimento non solo all'allenamento eseguito ma anche alla progressione/regressione dell'atleta.

Stare nel mezzo ha l'indubbio vantaggio "di andare bene per tutti", mentre gli approcci più estremi esaltano le individualità.

Senz'altro. Ma si puo' essere "mono-frequenzialisti" e avere un approccio comunque estremo - le due sessioni delle gambe (non perché le abbia fatte io e con successo, sia ben chiaro) postate, soprattutto quella da 30 serie con lo squat a 20 rip, sono forse ben + estreme che allenarsi in multi. Il problema é che prima o poi fai corto circuito, anche se sei molto "strapazzabile" sia seguendo una direzione che seguendone un'altra.

I problemi di quanto proposto nel mio approccio sono (almeno) due:
- Non ho definito in modo chiaro chi dovrebbe allenarsi così, quindi magari Master preso da una crisi di mezza età si mette ad allenarsi in multifrequenza e rinsecchisce
- Il metododo è molto complicato, quindi spesso non si capisce bene il perchè di successi e insuccessi. I ragazzi che ho allenato di persona hanno avuto incrementi notevoli finchè ero presente, ma poi appena non sono più potuto allenarmi con loro hanno stallato di brutto.

I limiti e le ambiguatà di quello che ho sempre proposto sono (almeno) questi due, quindi è chiaro che se la parte del metodo che fa da tramite tra la teoria e la pratica è imperfetta, tutto il metodo è inefficace indipendentemente dai contenuti.

La mazzata empirica è quella dei risultati. Il fatto che il BIIO dica una cosa e la multifrequenza un'altra, significa solo che entrambe le teorie sono scorrette o che lo è solo una delle due.

Puo' essere, "ma anche no".

Del resto entrambe le "teorie" hanno i loro pro oltre che i contra (cosi' come il Weider e i metodi post-Weider), sono le loro estremizzazioni che sono "illogiche". E se devo essere sincero e se dovessi difendere a priori una delle due teorie, difenderei la "multi" e non certo il BIIO, proprio perché la multi ha ben + fiducia nelle potenzialità del corpo umano rispetto al "pessimismo" e al "sottovalutarsi perché sono natural e gli altri che son grossi no" del BIIO e sistemi "gemelli".


Altro limite di quanto è sempre detto è la sua inneficacia nello spiegare gli obbiettivi da raggiungere. Quando scrissi il "manifesto" della multifrequenza, non avevo ben chiara questa cosa e associavo prestazione a aspetto. Adesso sono convinto che tale relazione esiste ma che non è così semplice come "più sei forte più sei grosso, per definirti basta la dieta".

I numeri buttati li erano solo indicazioni per degli esempi in cui era inutile stare a precisare troppo sulle altre variabili.

Ah, ok. qui avevo frainteso, cmq credo il mio fraintendimento sia servito per chiarire meglio quello che intendevo.

Marco non posso ringraziarti ora per le tue osservazioni, appena mi "ricarico" di "grazie" provvedo.

[Marco pl]

Grazie a te per aver dato peso alle mie osservazioni.

[diavolettoroma81]

Mi segno a questo 3d interessantissimo

[Hombrillo]

bello, grande manx, rep appena posso

[missapple]

stasera mi sono riletta con calma l'articolo...

il senso generale della parte tecnica l'ho seguita...alcune cose un pò tecniche...non sono riuscita a seguirle bene nel particolare... in fondo sono la più neofita di tutti...quella che se non se li ripassa...si confonde ancora tra gli esercizi..

una cosa che mi ha colpito moltissimo in questo articolo... è la parte umana... le lacrime di girl che non molla e non si lamenta... gli allenamenti che fate e che seguo nei diari... e poi la frase più vera e più difficile... "affidarsi alle proprie forze, sia fisiche che intellettuali, nel voler individuare la propria guida, la propria strada, senza spauracchi, limiti o dogmi"...

senza spauracchi...senza limiti o dogmi... c'è da pensare... perchè non esiste tecnica che abbia successo... se non c'è una testa dietro...

articolo di notevole interesse sotto molti punti di vista... grazie!

attendiamo il prox...

[menez]

La ciclizzazione è un'arte, non esistono ciclizzazioni obsolete o moderne.
vi sono in realtà, per uno stesso risultato delle scelte di preparazione varie e personali.
Importante di questo è spiegare come si sia giunti a concepire quel modello, questo è veramente raro e se rileggete i vari threads vi accorgerete della scarsità di informazioni generali che si hanno proprio sul come si è giunti a un risultato evidente, lampante, duraturo.
E' proprio questo palese non saper come fare una delle cause principali di quel senso di scoraggiamento che molti ritraggono dalle loro tabelle lasciate proprio al caso o all'ispirazione del momento fornita da un'esperienza limitata o vasta che sia.
perchè dunque?
perchè la nostra energia fisica supera di gran lunga quella mentale, e molto spesso si pensa che non dobbiamo neppure preoccuparci di usare la conoscenza, ma solamente il muscolo, per questo ci manca una maggior arte e un'adeguata pazienza.

[cla89]

complimenti manx, gran bell'articolo, anche se imho, ciclizzare il tutto toglie un pò il gusto della scoperta.

[Manx]

complimenti manx, gran bell'articolo, anche se imho, ciclizzare il tutto toglie un pò il gusto della scoperta.

E' proprio il contrario invece ed é il senso ultimo dello scritto:

se alterniamo sempre l'approccio all'allenamento e a tutte le sue varianti, non fossilizzandoci su di un unico aspetto/metodo di esso, non solo abbiamo più possibilità di successo e di non cadere nello "stallo" (sia fisico che motivazionale), ma ci addentriamo empre + avanti nella scoperta di noi stessi e delle potenzialità del corpo umano in generale.

Capire che per ottenere C si puo' passare sia per A e B che per A1 e B2 é la chiave del successo e il risultato C potrebbe diventare un C elevato alla 2a.

Proprio Menez tempo fa nel mio diario scrisse: "2+2 fa 4, é lampante e non discutibile, ma fa 4 anche 7 - 3... perché non lavorare su questa direzione?".

E' questo il senso della ciclizzazione: scoprire, cercare e non fermarsi.

[Yashiro]

Il tuo articolo è molto ben curato Manx, complimenti
In effetti è necessario scrollarsi di dosso i preconcetti ed i limiti di sperimentazione che ci poniamo: io stesso a forza di frequentare il forum ho provato diverse strategie che non avrei mai tentato rimanendo ad allenarmi chiuso in me stesso. Da sempre sono stato un convinto lifter, interloquendo con utenti più esperti e preparati sono passato al pompaggio elevato ottenendo risultati ma soprattutto nozioni utili, così come l'aver provato almeno in parte la multifrequenza (molto giovane) e l'infrequenza, traendo le mie conclusioni a riguardo. Sono d'accordissimo sul concetto di ciclizzazione, spiegato in maniera chiara, anche se per mia ammissione non sono così variabile nella programmazione. Ma questo articolo mi ha proposto una ulteriore nuova visione e ne prenderò spunto per pianificare, come sempre, un nuovo tipo di allenamento per me.
Non posso repparti ma consideralo fatto

[Manx]

Il tuo articolo è molto ben curato Manx, complimenti
In effetti è necessario scrollarsi di dosso i preconcetti ed i limiti di sperimentazione che ci poniamo: io stesso a forza di frequentare il forum ho provato diverse strategie che non avrei mai tentato rimanendo ad allenarmi chiuso in me stesso. Da sempre sono stato un convinto lifter, interloquendo con utenti più esperti e preparati sono passato al pompaggio elevato ottenendo risultati ma soprattutto nozioni utili, così come l'aver provato almeno in parte la multifrequenza (molto giovane) e l'infrequenza, traendo le mie conclusioni a riguardo. Sono d'accordissimo sul concetto di ciclizzazione, spiegato in maniera chiara, anche se per mia ammissione non sono così variabile nella programmazione. Ma questo articolo mi ha proposto una ulteriore nuova visione e ne prenderò spunto per pianificare, come sempre, un nuovo tipo di allenamento per me.
Non posso repparti ma consideralo fatto

Ci tenevo al tuo parere grazie

[marzanoa]

piu' ke da un non tecnico sembra scritto da un gran bell'esperto!bell'articoletto!

[Manx]

piu' ke da un non tecnico sembra scritto da un gran bell'esperto!bell'articoletto!

Grazie, ma è la verità non sono affatto un tecnico, ma vado molto ad intuito e "sbatto il muso" in prima persona. Piü che altro ho ottimi maestri qui sul forum

p.s. mi fa piacere che almeno su qualcosa siamo d'accordo

[BigPaschi]

manu grazie... ottima spiegazione