L'entità del carico determina il numero di motoneuroni attivati.
Maggiore è il carico, maggiore sarà il numero di motoneuroni in azione e più vasto il numero di fibre attivate.
Più forza, quindi, maggior risposta dei motoneuroni e quindi massimo impiego delle fibre muscolari.
L'ipertrofia si colloca ad un livello più basso di intensità.
Per esempio se ho disponibili 100 unità motorie e utilizzo dei carichi in grado di sollecitarne una parte uguale a 65, significa che le 35 unità in disavanzo rappresenteranno il tessuto muscolare inutilizzato (inattivo).
Ma c'è di più.
Il numero di unità motorie attivate coinvolgerà tutta l'unità biologica, quindi i sistemi fisiologici ( tra cui il metabolismo, il sistema endocrino, immunologico, autocrino) si innescheranno ad un livello superiore per supportare questo specifico sistema di reclutamento.
Si evince come sorga quindi la necessità, per chi svolge lavori Ipertrofici, di ricercare sempre Volumi con alte Intensità la cui particolarità però rappresenta una via molto delicata di allenamento.
Il Volume con Alta Intensità si interpone proprio a cavallo tra lavori di volume ipertrofico e lavori di forza massimale o prossima al massimale.
Ad ora non vi sono studi convincenti di Modelli applicativi però inviterei ad una riflessione.
Dunque se il nostro sistema motorio, coordinativo, funzionale e biologico reagisce a questo principio, si tratterebbe di sollecitare più a fondo le unità motorie di quanto non si creda di fare abitualmente.
Il ritorno continuo a carichi elevati nella stesura di programmi ipertrofici dovrebbe trovare maggior spazio, ma senza per questo perdere di vista l'impostazione di un Volume importante.
La necessità di elaborare piani di allenamento in cui si utilizzano serie di forza e serie ipertrofiche nello stesso seduta, se da una parte questa tendenza rappresenta un primo passo verso questa supposta scientificità, dall'altra si avverte già da ora la necessità di un'architettura più razionale e funzionale di tali piani.
L'esatta composizione della struttura allenante ancora una volta, deve essere personalizzata.
Una serie, piuttosto che due serie, tre ripetizioni piuttosto che dodici, 30 secondi di recupero piuttosto di 2 minuti, ecc ecc, potrebbero essere le variabili definitive per garantirci lo sviluppo della nostra massima disponibilità di forza e ipertrofia.
Per molti anni abbiamo considerato esclusivamente volume e intensità del carico, tralasciando altri fattori allenanti oggi a parer mio importantissimi: il recupero tra le serie, il ritmo esecutivo, l'utilizzo di un numero elevato di esercizi, la motivazione, la sperimentazione e l'indice di recupero personale.
In definitiva molte persone ripongono molte aspettative sui programmi seguiti, dimenticano ancora una volta, che la motivazione è il motore del successo e l'autentica bacchetta magica in grado di trasformare un programma scarso n un ottimo programma vincente.
Un atleta motivato non legge panca piana sei serie da otto con ottanta kg, ma mentre legge si immagina fortemente l'azione nelle sue parti fondamentali, immagina quanto accadrà, vive cioè nel futuro e immagina il pieno successo e la realizzazione di un nuovo carico nell'ultima serie fosse anche 81 kg.
Maggiore è il carico, maggiore sarà il numero di motoneuroni in azione e più vasto il numero di fibre attivate.
Più forza, quindi, maggior risposta dei motoneuroni e quindi massimo impiego delle fibre muscolari.
L'ipertrofia si colloca ad un livello più basso di intensità.
Per esempio se ho disponibili 100 unità motorie e utilizzo dei carichi in grado di sollecitarne una parte uguale a 65, significa che le 35 unità in disavanzo rappresenteranno il tessuto muscolare inutilizzato (inattivo).
Ma c'è di più.
Il numero di unità motorie attivate coinvolgerà tutta l'unità biologica, quindi i sistemi fisiologici ( tra cui il metabolismo, il sistema endocrino, immunologico, autocrino) si innescheranno ad un livello superiore per supportare questo specifico sistema di reclutamento.
Si evince come sorga quindi la necessità, per chi svolge lavori Ipertrofici, di ricercare sempre Volumi con alte Intensità la cui particolarità però rappresenta una via molto delicata di allenamento.
Il Volume con Alta Intensità si interpone proprio a cavallo tra lavori di volume ipertrofico e lavori di forza massimale o prossima al massimale.
Ad ora non vi sono studi convincenti di Modelli applicativi però inviterei ad una riflessione.
Dunque se il nostro sistema motorio, coordinativo, funzionale e biologico reagisce a questo principio, si tratterebbe di sollecitare più a fondo le unità motorie di quanto non si creda di fare abitualmente.
Il ritorno continuo a carichi elevati nella stesura di programmi ipertrofici dovrebbe trovare maggior spazio, ma senza per questo perdere di vista l'impostazione di un Volume importante.
La necessità di elaborare piani di allenamento in cui si utilizzano serie di forza e serie ipertrofiche nello stesso seduta, se da una parte questa tendenza rappresenta un primo passo verso questa supposta scientificità, dall'altra si avverte già da ora la necessità di un'architettura più razionale e funzionale di tali piani.
L'esatta composizione della struttura allenante ancora una volta, deve essere personalizzata.
Una serie, piuttosto che due serie, tre ripetizioni piuttosto che dodici, 30 secondi di recupero piuttosto di 2 minuti, ecc ecc, potrebbero essere le variabili definitive per garantirci lo sviluppo della nostra massima disponibilità di forza e ipertrofia.
Per molti anni abbiamo considerato esclusivamente volume e intensità del carico, tralasciando altri fattori allenanti oggi a parer mio importantissimi: il recupero tra le serie, il ritmo esecutivo, l'utilizzo di un numero elevato di esercizi, la motivazione, la sperimentazione e l'indice di recupero personale.
In definitiva molte persone ripongono molte aspettative sui programmi seguiti, dimenticano ancora una volta, che la motivazione è il motore del successo e l'autentica bacchetta magica in grado di trasformare un programma scarso n un ottimo programma vincente.
Un atleta motivato non legge panca piana sei serie da otto con ottanta kg, ma mentre legge si immagina fortemente l'azione nelle sue parti fondamentali, immagina quanto accadrà, vive cioè nel futuro e immagina il pieno successo e la realizzazione di un nuovo carico nell'ultima serie fosse anche 81 kg.
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