Spotter e training partner

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  • MrAffondo
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    Spotter e training partner

    Ok, è un "copia e incolla"...mi sembra che non sia mai stato fatto . Quanti di noi si sono ritrovati a dover chiedere un aiuto a qualcuno durante una serie pesante di panca (o altri ex)? Quel qualcuno ha saputo davvero aiutarci permettendo di completare la nostra serie in tutta sicurezza? La serie l'avete fatta voi o lui? Ho trovato a riguardo un articolo interessante sul sito di muscle&fitness in italiano ed un pò di link tratti dal sito bodybuilding.com. Se qualcuno trova altri articoli su come dovrebbe essere uno "spotter" magari li può postare qui


    Questo è quello trovato su muscle-fitness.it

    SPOTTER CERCASI
    L’importanza di saper dare una mano al momento giusto
    di Jeff O’Connell & Bill Dobbins
    Uno spotter può essere molto importante per controllare l’esecuzione di un esercizio, sia come mezzo di prevenzione dei traumi che come sprone per completare ad esempio un paio di ripetizioni forzate. Quando ci si allena coi pesi liberi, tuttavia, lo spotter deve fare davvero molta attenzione, altrimenti il rischio è davvero grosso.
    Prendete il caso di Mike Francois, un bodybuilder ex-professionista estremamente forte, che tuttavia ha vissuto una volta il peggior incubo per qualsiasi bodybuilder: non è riuscito a completare una ripetizione con un carico estremamente elevato, ed il suo spotter non ha saputo aiutarlo. Prima di fare uno squat con 270 kg, il campione dell’Arnold Classic 1995 aveva chiesto ad un cliente della palestra che passava lì accanto di assisterlo per cinque ripetizioni.
    “ Ne ho fatte alcune da solo, ma il tizio non stava molto attento - racconta Mike - Arrivato alla quinta ripetizione, mi sono abbassato completamente ma sono riuscito a tornare su solo a metà. Invece di intervenire sfruttando ancora la mia spinta iniziale per aiutarmi ad alzarmi, il tizio ha lasciato che cadessi all’indietro, e una volta che ti ritrovi sotto un carico simile è già troppo tardi. Ringraziando il cielo non mi sono fatto nulla, ma poteva finire davvero male”.
    Per ritrovarsi in situazioni pericolose non c’è bisogno di usare carichi come quello di Mike. Capita spesso che il training partner si offra di fare da spotter, ed a volte anche altri membri della palestra si mettono a disposizione di chi ha bisogno di un assistente, ma il modo in cui si comporta uno spotter può fare la differenza tra un set produttivo ed uno inutile, per non parlare della differenza tra un set ben riuscito ed un brutto incidente. Quando si sollevano carichi davvero grossi, si dipende completamente dalla forza e dalla capacità dello spotter, che deve saper prendere in mano la situazione in caso di improvvisi cedimenti.
    PREVENIRE I TRAUMI
    La capacità di intervenire in una ripetizione per evitare un infortunio è la caratteristica più importante di uno spotter. Per trarre il massimo da ogni set, sappiamo che è importante sapersi allenare fino al “cedimento”, ovvero fino al punto in cui non riusciamo più ad eseguire un’altra ripetizione con un determinato carico. Negli esercizi come i curl per i bicipiti è difficile trovarsi in situazioni rischiose, ma quando sei sotto una sbarra durante un bench press o uno squat, come nel caso di Francois, cedere nell’ultima ripetizione può essere pericolosissimo.
    Se perdiamo il controllo della sbarra durante un press pesante, questa può cadervi sul collo, la testa o il petto. L’incapacità di completare uno squat può invece causare traumi alle ginocchia, il bacino o la schiena (o anche in altre parti del corpo). Infine, non riuscire a controllare la sbarra in un press dietro il collo può significare un trauma alla testa, il collo o le spalle.
    Per evitare simili catastrofi, chi si assume la responsabilità di farvi da spotter deve conoscere le tecniche di base necessarie ad allenarsi in modo sicuro.
    BILANCIERE
    Quando assistete qualcuno che si allena col bilanciere, avete i vantaggio di poter controllare e stabilizzare la sbarra con entrambe le mani, cosa che aumenta la sicurezza dell’esercizio. D’altra parte, però, i carichi spesso utilizzati sono superiori a quelli dei manubri, ed ogni errore può portare a conseguenze molto gravi.
    Esistono tre tecniche fondamentali nell’assistere durante gli esercizi col bilanciere.
    1. Quando ci si rende conto che l’atleta sta per raggiungere il cedimento, state con le mani sotto la sbarra, toccandola appena con le dita, per poterla afferrare tempestivamente. Il tempo necessario ad avvicinarsi se le mani non sono abbastanza vicine o a fare un passo in avanti per intervenire può avere conseguenze disastrose.
    2. Assicuratevi di posizionarvi in modo da poter controllare la sbarra nel caso che l’assistito sia in seria difficoltà. Se tenete i piedi troppo lontani dal peso e dovete piegarvi in avanti, potreste trovarvi impossibilitati ad aiutarlo in modo sostanziale. Se il peso si trova troppo in alto rispetto a voi, trovate un rialzo robusto e stabile dove stare in piedi per assumere la posizione più adatta.
    3. Assicuratevi che il carico non sia eccessivo per voi nel caso dobbiate intervenire. Se per qualche motivo non riuscite a trovarvi nella posizione ideale per offrire un aiuto valido, fatevi sostituire da un altro spotter o chiamate qualcun altro per agire in due, ognuno ad un’estremità della sbarra.
    MANUBRI
    Coi manubri non c’è il rischio che chi si allena finisca sotto una sbarra pesante, ma anche con questi attrezzi è possibile farsi male, ad esempio lasciandoli cadere o stressando eccessivamente polsi, gomiti, spalle o pettorali.
    La prima cosa che fanno molti spotter è mettere le mani sotto i gomiti dell’assistito, sulla parte superiore del braccio, ma si tratta di un errore molto grave e pericoloso, come spiega Thomas Beachle, docente e direttore del dipartimento di scienza dell’esercizio presso la Creighton University di Omaha, Nebraska, e direttore esecutivo della American NSCA Certification Commission. “Il gomito viene a trovarsi tra la spalla ed il manubrio, e se cede mentre voi spingete sul braccio, chi si allena può ritrovarsi col manubrio in bocca. Spesso gli spotter non assistono veramente negli esercizi coi manubri, ma si limitano ad aiutare nel sollevamento, il che è ben diverso. In realtà, lo spotter dovrebbe stare abbastanza vicino da poter afferrare al volo il manubrio nel caso questo cominci a spostarsi pericolosamente verso il volto o il petto”.
    SPOTTER E INTENSITÀ
    Avere uno spotter a disposizione può aiutare anche ad aumentare l’intensità dell’allenamento. Ci sono diverse tecniche, infatti, che prevedono l’allenarsi oltre la capacità di eseguire ripetizioni da soli. I muscoli crescono quando le cellule che li costituiscono iniziano ad aumentare di dimensioni in risposta al carico, e maggiore è il carico, maggiore sarà la risposta di adattamento, a patto di recuperare in modo adeguato. Come sa ogni bodybuilder, il carico è maggiore quando non si riesce può a spostarlo, situazione nota come cedimento. L’unico modo per superare questa fase è chiedere al training partner di assumersi parte del carico.
    LE TECNICHE PIÙ DIFFUSE
    1. Ripetizioni forzate. Quando si raggiunge il cedimento, lo spotter imprime una spinta necessaria appena a continuare per poche altre ripetizioni, altrimenti impossibili.
    2. Ripetizioni negative. Usando un carico troppo elevato anche per una ripetizione, abbassate il peso da soli più lentamente possibile, dopo di che lo spotter interviene per aiutarvi a sollevarlo nella fase positiva, quindi lo riabbassate da solo, il tutto per 4-6 ripetizioni circa.
    3. Negative forzate. Invece di limitarsi a farvi eseguire da soli la porzione negativa del movimento, lo spotter può spingere delicatamente sul peso rendendolo così più pesante. Si tratta di una tecnica molto avanzata, sconsigliata per i principianti ed il livello intermedio.
    Per assistere negli esercizi ad intensità elevata, uno spotter deve essere ben cosciente delle capacità dell’assistito. Durante una ripetizione forzata, infatti, deve applicare solo la forza necessaria a completare la ripetizione, non sostituirsi completamente a chi si allena. Occorre inoltre fare molta attenzione per rendersi conto del livello di stanchezza dell’atleta, così da poter intervenire per evitargli un infortunio in caso di improvviso cedimento muscolare.
    PARLATE!
    Qualunque sia l’esercizio, parlate sempre col partner prima di iniziare, così da avere entrambi un quadro esatto della situazione. Se vi chiede di fare qualche ripetizione forzata, dovrete rendervi conto da soli quando sarà vicino al cedimento, perché lui avrà a malapena il fiato per respirare e magari imprecare qualche oscenità, ma non certo per instaurare una conversazione costruttiva. Prima del set, quindi, concordate un segnale per il momento di intervenire.
    La comunicazione riguarda anche l’altro, principale ruolo dello spotter: l’incoraggiamento. Dopo la prima vittoria alla Night of Champions, nel 1997, Chris Cormier ha attribuito parte del merito per i progressi fatti all’aiuto del suo nuovo training partner, la leggenda vivente del body-building Robby Robinson. “Chris ed io ci siamo continuamente spronati l’un l’altro a dare il massimo. Per me è questo il vero motivo per allenarsi in coppia”, ha raccontato Robby.





    I link tratti da Bodybuilding.com - The Future Of Bodybuilding! Huge Bodybuilding Site. :

    Bodybuilding.com - Jon Huston - How To Be A Perfect Training Partner!
    Bodybuilding.com - Nick Nilsson - How To Be The Best Spotter In The Gym!
    Bodybuilding.com - Shannon Clark - Helpful Tips For Choosing The Right Workout Partner!
    Bodybuilding.com - Matt Danielsson - Partners In Pain!
    Bodybuilding.com - AnimalPak - The Art Of Spotting!
    Bodybuilding.com - Phano Paul Som - The Importance Of Having A Good Training Partner!

    Questi sono quelli che ho ritenuto più interessanti ma ve ne sono altri..
    Last edited by MrAffondo; 20-01-2009, 19:19:46.
    sigpic
    hana wa sakuragi, hito wa bushi.
  • The_Doc
    Bodyweb Member
    • Oct 2007
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    #2
    Bell'articolo, io ormai è da un anno che mi alleno con un ragazzo, io conosco lui e lui conosce me ed entrambi sappiamo quando e come intervenire per aiutare l'altro.Sapere che c'è qualcuno di cui ti puoi fidare che ti sorveglia ti da sicurezza e ti permette di allenarti al max.

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    • LorenzoCB
      Bodyweb Advanced
      • Feb 2008
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      #3
      mi segno perkè è molto interessante..
      sigpic
      HARDCORE TRAINING
      TRAIN LIKE A TRAIN

      Originariamente Scritto da master wallace
      Spesso in palestra. .fra una pompata e l'altra non riesco a frenare movenze popping. .

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      • Spartaco88
        Bodyweb Member
        • Jun 2008
        • 2549
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        • 84
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        #4
        Bello, bell'articolo, ci sono alcune precisazioni interessanti.
        Live Fast, Ride Hard!!!
        sigpic
        >>DIARIO DI SPARTACO<<

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