Come sempre in questi casi le notizie vanno prese con le pinze, il falso è sempre in agguato, specie quando si dà una coloritura pubblicitaria molto marcata alla scoperta. Oltretutto leggo notizia discordanti sul testo, alcuni dicono che sia scritto in greco, altri in ebraico, altri ancora in fenicio. Si fanno largo anche ipotesi molto nette contro l'autenticità, tra l'altro quella-non sospetta- di Messori che tuttavia non è nè un filologo nè un esperto di iconografia antica. Quello che mi pare chiaro è che, volendo, il dubbio si spuò risolvere in maniera scientifica: dal momento che il rotolo ha una copertina in pelle, un esame al C14 è possibile e se si tratta di un falso moderno i risultati saranno inequivocabili. Bisognerebbe, oltretutto, sapere in quale contesto è stato trovato: se si tratta di materiale rinvenuto in un contesto archeologico intatto, i materiali insieme ai quali giaceva potranno fornire utili elementi per la datazione.