è interpretazione nota da tempo.
io propendo per il caso, cioè credo fosse inconsapevole e qua è il genio.
del resto micro e macro cosmo si ripetono all'infinito, per un'esteta come me, anche - poeticamente - per un discorso di armonia delle proporzioni ed ecco che il dio delle proporzioni ha riprodotto - ignaro - la meraviglia delle proporzioni umane.
dico che propendo per questa interpretazione senza basi, propendo con il cuore senza ragioni, direi.. per fede.
c'è sempre qualcosa che sfugge all'artista stesso, quella partecipazione dell'infinito di cui parla platone, per me questo è il solco dell'arte, quel contatto con il Bello che l'arte (o ciò che chiamiamo tale perché finisce nei musei e nelle biennali e nelle aste milionarie) attuale ha perso, troppo cervello - ahahah forse e mi viene ora, ha visto anche avanti nel tempo, forse il troppo cervello nell'arte era un monito alle future genti ahahah sto delirando, chiaramente; tornando all'oggi troppe cose che l'artista presume di volerci dire; di avere il dovere di dirci, mentre l'estasi artistica ha quel punto magico, mistico, estatico, appunto, di spossessamento del sé, in cui l'artista si fa da parte, e lascia che tramite lui e la sua suprema tecnica un altro mondo parli.
io propendo per il caso, cioè credo fosse inconsapevole e qua è il genio.
del resto micro e macro cosmo si ripetono all'infinito, per un'esteta come me, anche - poeticamente - per un discorso di armonia delle proporzioni ed ecco che il dio delle proporzioni ha riprodotto - ignaro - la meraviglia delle proporzioni umane.
dico che propendo per questa interpretazione senza basi, propendo con il cuore senza ragioni, direi.. per fede.
c'è sempre qualcosa che sfugge all'artista stesso, quella partecipazione dell'infinito di cui parla platone, per me questo è il solco dell'arte, quel contatto con il Bello che l'arte (o ciò che chiamiamo tale perché finisce nei musei e nelle biennali e nelle aste milionarie) attuale ha perso, troppo cervello - ahahah forse e mi viene ora, ha visto anche avanti nel tempo, forse il troppo cervello nell'arte era un monito alle future genti ahahah sto delirando, chiaramente; tornando all'oggi troppe cose che l'artista presume di volerci dire; di avere il dovere di dirci, mentre l'estasi artistica ha quel punto magico, mistico, estatico, appunto, di spossessamento del sé, in cui l'artista si fa da parte, e lascia che tramite lui e la sua suprema tecnica un altro mondo parli.