TORINO - Un nuovo e rivoluzionario uso della somatostatina puo' consentire la guarigione dal tumore dell'ipofisi. Lo ha messo a punto uno studio che ha coinvolto oltre 100 pazienti e a cui hanno preso parte 30 istituti europei, tra i quali l'Istituto torinese diretto dal professor Ezio Ghigo, ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l'Ospedale Molinette di Torino.
Ad oltre 30 anni dalla scoperta che valse il premio Nobel al professor Roger Guillemin, la somatostatina (neurormone prodotto dall'ipotalamo che regola la funzione dell'ipofisi) si rivela, quindi un prezioso alleato per la cura del tumore dell'ipofisi responsabile dell'acromegalia, una malattia che determina una produzione incontrollata dell'ormone della crescita (GH), che in Italia ha colpito 2.500 persone negli ultimi 10 anni. Questa ipersecrezione di Gh determina un accrescimento incontrollato di alcune parti corporee di organi e di apparati la cui funzione risulta progressivamente stravolta fino a determinare la morte del paziente. Uno studio multicentrico, che ha coinvolto oltre 100 pazienti e a cui hanno preso parte 30 istituti europei, tra i quali l'Istituto torinese diretto dal professor Ezio Ghigo, ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l'Ospedale Molinette di Torino, ha messo a punto un nuovo e rivoluzionario analogo sintetico della Somatostatina identificato con la sigla SOM 230.
Il farmaco, che verra' presentato proprio a Torino nel corso del Convegno internazionale dal titolo ''Somatostatin and its natural and synthetic analogues'', in programma al Lingotto dal 18 al 20 settembre prossimi, e' candidato ad essere la cura di eccellenza per l'acromegalia e per altre patologie in campo oncologico (sia ipofisario sia neuroendocrino) cosi' come in campo oftalmologico. Si e' dimostrato efficace, infatti, anche in quei pazienti, circa il 40%, che hanno pochi o addirittura nessun vantaggio dai farmaci attuali.
''L'acromegalia e' una malattia molto grave - spiega il professor Ezio Ghigo, organizzatore del convegno - purtroppo difficile da diagnosticare e per la quale non esiste prevenzione. I sintomi che la caratterizzano - disfunzioni cardiache, cefalea, impotenza e dolori diffusi - vengono infatti spesso sottovalutati o fraintesi. Cosi' il paziente prima di rivolgersi all'endocrinologo si rivolge ad altri specialisti perdendo tempo prezioso per la diagnosi e la cura''.
Se curata al manifestarsi dei primi sintomi con l'analogo sintetico della Somatostatina, in grado di inibire l'eccessiva produzione di ormone della crescita, questa malattia, che ancora oggi uccide un importante numero di pazienti, puo' essere curata e addirittura guarita nella quasi totalita' dei casi. Ma le potenzialita' degli analoghi sintetici della Somatostatina sono notevolmente piu' ampie. Nel corso del workshop verranno presentate le fondamentali applicazioni. ''Tra queste - aggiunge il professor Ghigo - le linee guide per il trattamento di tumori neuroendocrini a carico soprattutto del sistema gastrointestinale, le possibili applicazioni nel trattamento del diabete e di alcune complicanze e nell'ambito della diagnostica per immagini. Si tratta - conclude il professor Ghigo - di uno studio senza precedenti che presto verra' pubblicato su una delle piu' autorevoli riviste scientifiche del mondo. E' il primo di una lunga serie di studi, alcuni dei quali gia' in corso.
Esso ha aperto la strada ad un nuovo importante filone di ricerca con importanti potenzialita'''. E mentre la Somatostatina si conferma determinante per l'avanzamento della ricerca, un altro peptide molto simile e' stato di recente isolato e gia' si candida a diventare fondamentale per lo studio di malattie importanti. Si tratta della Cortistatina, neurormone che agisce sulla regolazione del sonno e che quindi potrebbe aprire la strada alla cura di malattie come l'insonnia, sempre piu' diffuse e invalidanti, e a quelle del sistema linfatico.
Ad oltre 30 anni dalla scoperta che valse il premio Nobel al professor Roger Guillemin, la somatostatina (neurormone prodotto dall'ipotalamo che regola la funzione dell'ipofisi) si rivela, quindi un prezioso alleato per la cura del tumore dell'ipofisi responsabile dell'acromegalia, una malattia che determina una produzione incontrollata dell'ormone della crescita (GH), che in Italia ha colpito 2.500 persone negli ultimi 10 anni. Questa ipersecrezione di Gh determina un accrescimento incontrollato di alcune parti corporee di organi e di apparati la cui funzione risulta progressivamente stravolta fino a determinare la morte del paziente. Uno studio multicentrico, che ha coinvolto oltre 100 pazienti e a cui hanno preso parte 30 istituti europei, tra i quali l'Istituto torinese diretto dal professor Ezio Ghigo, ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l'Ospedale Molinette di Torino, ha messo a punto un nuovo e rivoluzionario analogo sintetico della Somatostatina identificato con la sigla SOM 230.
Il farmaco, che verra' presentato proprio a Torino nel corso del Convegno internazionale dal titolo ''Somatostatin and its natural and synthetic analogues'', in programma al Lingotto dal 18 al 20 settembre prossimi, e' candidato ad essere la cura di eccellenza per l'acromegalia e per altre patologie in campo oncologico (sia ipofisario sia neuroendocrino) cosi' come in campo oftalmologico. Si e' dimostrato efficace, infatti, anche in quei pazienti, circa il 40%, che hanno pochi o addirittura nessun vantaggio dai farmaci attuali.
''L'acromegalia e' una malattia molto grave - spiega il professor Ezio Ghigo, organizzatore del convegno - purtroppo difficile da diagnosticare e per la quale non esiste prevenzione. I sintomi che la caratterizzano - disfunzioni cardiache, cefalea, impotenza e dolori diffusi - vengono infatti spesso sottovalutati o fraintesi. Cosi' il paziente prima di rivolgersi all'endocrinologo si rivolge ad altri specialisti perdendo tempo prezioso per la diagnosi e la cura''.
Se curata al manifestarsi dei primi sintomi con l'analogo sintetico della Somatostatina, in grado di inibire l'eccessiva produzione di ormone della crescita, questa malattia, che ancora oggi uccide un importante numero di pazienti, puo' essere curata e addirittura guarita nella quasi totalita' dei casi. Ma le potenzialita' degli analoghi sintetici della Somatostatina sono notevolmente piu' ampie. Nel corso del workshop verranno presentate le fondamentali applicazioni. ''Tra queste - aggiunge il professor Ghigo - le linee guide per il trattamento di tumori neuroendocrini a carico soprattutto del sistema gastrointestinale, le possibili applicazioni nel trattamento del diabete e di alcune complicanze e nell'ambito della diagnostica per immagini. Si tratta - conclude il professor Ghigo - di uno studio senza precedenti che presto verra' pubblicato su una delle piu' autorevoli riviste scientifiche del mondo. E' il primo di una lunga serie di studi, alcuni dei quali gia' in corso.
Esso ha aperto la strada ad un nuovo importante filone di ricerca con importanti potenzialita'''. E mentre la Somatostatina si conferma determinante per l'avanzamento della ricerca, un altro peptide molto simile e' stato di recente isolato e gia' si candida a diventare fondamentale per lo studio di malattie importanti. Si tratta della Cortistatina, neurormone che agisce sulla regolazione del sonno e che quindi potrebbe aprire la strada alla cura di malattie come l'insonnia, sempre piu' diffuse e invalidanti, e a quelle del sistema linfatico.
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 16/09/2005 11:37