Per pubblicazione scientifica si intende, normalmente, lo strumento con cui la Scienza rende disponibile il lavoro della Ricerca, alla Ricerca. Una pubblicazione scientifica, quindi, nasce da ricercatori per ricercatori: solo questi, infatti, hanno una formazione adeguata per dare il giusto significato e valore ad un lavoro di ricerca. Un ricercatore fa, tipicamente, riferimento ad una o più pubblicazioni scientifiche per produrre nuova e originale ricerca.
I risultati della Scienza sono, invece, trasmessi all'opinione pubblica tramite i mezzi della divulgazione scientifica (documentari, periodici a stampo scientifico, libri, internet, ecc.). Frequentemente, purtroppo, tali mezzi, con l'intento di propinare il "sensazionale" e/o perseguire vendite, non fanno informazione scientifica, bensì piegano la Ricerca a strumentalizzazione e conseguente disinformazione.
Un primo modo per distinguere informazione da strumentalizzazione scientifica è fare attenzione all'enfasi: un pezzo di divulgazione dovrebbe rispecchiare sempre i toni di una pubblicazione scientifica, ponendo un punto di vista di equilibrio, pacato e assolutamente distaccato. Inoltre, un pezzo di divulgazione ben costruito riporterà sempre un elenco dei riferimenti a pubblicazioni scientifiche (la cosiddetta bibliografia) da cui trae ispirazione. Tutto ciò, di fatto, con lo spirito di informare e non di convincere.
Esistono diversi tipi di pubblicazioni scientifiche, sebbene vengano spesso, dal "grande pubblico", indicati con il generico appellativo di "studi". E' bene distinguerne almeno due poiché il loro ruolo, nell'ambito della diffusione del sapere scientifico, è nettamente differente: l'articolo di ricerca e la review.
L'articolo di ricerca ha una struttura costante che si può riconoscere in quattro sviluppi essenziali:
- oggetto di studio;
- metodo condotto;
- risultati della ricerca;
- interpretazione degli autori;
L'oggetto di studio costituisce il tema della ricerca ed è, di solito, estremamente particolare e specializzato. Il metodo rappresenta, invece, l'organizzazione del lavoro di ricerca e descrive le tecniche utilizzate per approcciare/indagare l'oggetto. I risultati non sono altro che il prodotto del metodo. Da questi gli autori traggono una interpretazione ed, eventualmente, dei suggerimenti per chi deciderà di produrre altra ricerca con oggetto affine.
Quindi scopo dell'articolo di ricerca è comunicare/indicare, relativamente ad uno specialissimo oggetto, come continuare o modificare i relativi criteri di indagine.
La review ha una struttura costante che si può riconoscere in tre sviluppi essenziali:
- oggetto;
- cronologia di articoli e commento;
- interpretazione degli autori;
L'oggetto di una review costituisce, come per l'articolo, nient'altro che il tema della ricerca. Il corpo della review è invece costituito dalla cronologia e dal relativo commento da parte degli autori: qui essi riportano un ampio insieme di articoli di ricerca pubblicati nel corso di mesi o anni con oggetto affine e mettono in evidenza elementi comuni e le naturali discordanze (riconducibili, magari, ad oggetti non propriamente omogenei, a differenze nei metodi, a disuniformità dei risultati, ad interpretazioni e supposizioni semplicemente differenti). Nell'interpretazione gli autori fanno il punto della situazione.
Quindi scopo della review, presentando un oggetto più generale del singolo articolo, è fornire un punto di vista ampio e "complessivo"; in questo modo, pertanto, più vicino alla verità scientifica (questo scopo è particolarmente giustificato e significativo nell'ambito delle Scienze Mediche e Biologiche).
Per quanto detto sopra, articolo di ricerca e review presentano differenze radicali anche nel processo di pubblicazione; esse si evidenziano:
- nell'iniziativa (autonoma da parte degli autori per gli articoli, su richiesta/commissione/invito da parte di istituzioni scientifiche per le review);
- nella frequenza di pubblicazione (nettamente superiore per gli articoli che per le review);
- nello stile letterario (decisamente tecnico e arduo quello degli articoli, più abbordabile e "divulgativo" quello delle review).
Le review sono sicuramente il tipo di pubblicazione scientifica che meglio si presta alla divulgazione e all'informazione.
E' atteggiamento purtroppo diffuso ed erroneo quello di considerare le naturali discordanze tra articoli di ricerca come contraddizioni in seno all'Indagine Scientifica che gettano discredito sul significato e il valore del suo lavoro. Anche questa posizione può rivelare intento di strumentalizzazione e disinformazione scientifica.
D'altra parte, il processo di diffusione scientifica (specialmente nell'ambito delle Scienze Mediche e Biologiche) è talvolta affetto, più o meno involontariamente, da publication bias che si verifica quando "i risultati di una ricerca dipendono dalla sua natura e direzione". La Comunità Scientifica è ovviamente conscia dell'esistenza di questo fenomeno e dispone di strumenti per riconoscerlo e limitarlo, come segnala questo riferimento:
Dickersin K., The existence of publication bias and risk factors for its occurrence, JAMA 263(10): 1385 (1990)
I risultati della Scienza sono, invece, trasmessi all'opinione pubblica tramite i mezzi della divulgazione scientifica (documentari, periodici a stampo scientifico, libri, internet, ecc.). Frequentemente, purtroppo, tali mezzi, con l'intento di propinare il "sensazionale" e/o perseguire vendite, non fanno informazione scientifica, bensì piegano la Ricerca a strumentalizzazione e conseguente disinformazione.
Un primo modo per distinguere informazione da strumentalizzazione scientifica è fare attenzione all'enfasi: un pezzo di divulgazione dovrebbe rispecchiare sempre i toni di una pubblicazione scientifica, ponendo un punto di vista di equilibrio, pacato e assolutamente distaccato. Inoltre, un pezzo di divulgazione ben costruito riporterà sempre un elenco dei riferimenti a pubblicazioni scientifiche (la cosiddetta bibliografia) da cui trae ispirazione. Tutto ciò, di fatto, con lo spirito di informare e non di convincere.
Esistono diversi tipi di pubblicazioni scientifiche, sebbene vengano spesso, dal "grande pubblico", indicati con il generico appellativo di "studi". E' bene distinguerne almeno due poiché il loro ruolo, nell'ambito della diffusione del sapere scientifico, è nettamente differente: l'articolo di ricerca e la review.
L'articolo di ricerca ha una struttura costante che si può riconoscere in quattro sviluppi essenziali:
- oggetto di studio;
- metodo condotto;
- risultati della ricerca;
- interpretazione degli autori;
L'oggetto di studio costituisce il tema della ricerca ed è, di solito, estremamente particolare e specializzato. Il metodo rappresenta, invece, l'organizzazione del lavoro di ricerca e descrive le tecniche utilizzate per approcciare/indagare l'oggetto. I risultati non sono altro che il prodotto del metodo. Da questi gli autori traggono una interpretazione ed, eventualmente, dei suggerimenti per chi deciderà di produrre altra ricerca con oggetto affine.
Quindi scopo dell'articolo di ricerca è comunicare/indicare, relativamente ad uno specialissimo oggetto, come continuare o modificare i relativi criteri di indagine.
La review ha una struttura costante che si può riconoscere in tre sviluppi essenziali:
- oggetto;
- cronologia di articoli e commento;
- interpretazione degli autori;
L'oggetto di una review costituisce, come per l'articolo, nient'altro che il tema della ricerca. Il corpo della review è invece costituito dalla cronologia e dal relativo commento da parte degli autori: qui essi riportano un ampio insieme di articoli di ricerca pubblicati nel corso di mesi o anni con oggetto affine e mettono in evidenza elementi comuni e le naturali discordanze (riconducibili, magari, ad oggetti non propriamente omogenei, a differenze nei metodi, a disuniformità dei risultati, ad interpretazioni e supposizioni semplicemente differenti). Nell'interpretazione gli autori fanno il punto della situazione.
Quindi scopo della review, presentando un oggetto più generale del singolo articolo, è fornire un punto di vista ampio e "complessivo"; in questo modo, pertanto, più vicino alla verità scientifica (questo scopo è particolarmente giustificato e significativo nell'ambito delle Scienze Mediche e Biologiche).
Per quanto detto sopra, articolo di ricerca e review presentano differenze radicali anche nel processo di pubblicazione; esse si evidenziano:
- nell'iniziativa (autonoma da parte degli autori per gli articoli, su richiesta/commissione/invito da parte di istituzioni scientifiche per le review);
- nella frequenza di pubblicazione (nettamente superiore per gli articoli che per le review);
- nello stile letterario (decisamente tecnico e arduo quello degli articoli, più abbordabile e "divulgativo" quello delle review).
Le review sono sicuramente il tipo di pubblicazione scientifica che meglio si presta alla divulgazione e all'informazione.
E' atteggiamento purtroppo diffuso ed erroneo quello di considerare le naturali discordanze tra articoli di ricerca come contraddizioni in seno all'Indagine Scientifica che gettano discredito sul significato e il valore del suo lavoro. Anche questa posizione può rivelare intento di strumentalizzazione e disinformazione scientifica.
D'altra parte, il processo di diffusione scientifica (specialmente nell'ambito delle Scienze Mediche e Biologiche) è talvolta affetto, più o meno involontariamente, da publication bias che si verifica quando "i risultati di una ricerca dipendono dalla sua natura e direzione". La Comunità Scientifica è ovviamente conscia dell'esistenza di questo fenomeno e dispone di strumenti per riconoscerlo e limitarlo, come segnala questo riferimento:
Dickersin K., The existence of publication bias and risk factors for its occurrence, JAMA 263(10): 1385 (1990)
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