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Posto qui un interessante studio del 2006 sulla correlazione negativa tra diete a basso intake di carboidrati e rischio coronarico in un ampio campione di soggetti di sesso femminile. Purtroppo è solo un abstract in inglese ma lo trovo comunque degno di nota. L'ho trasformato in pdf in modo che lo possiate scaricare e stampare se vi serve. Buona lettura.
Spero di riproporre presto l'argomento "diete low-carb", in maniera più completa, riportando una apposita review.
Intanto allego il .pdf completo del tuo riferimento e ne approfitto per suggerire come indicare esplicitamente un riferimento all'interno del post che lo cita.
Di solito questi lavori su rivista scientifica sono individuati tramite:
- autore/i (obbligatorio, tramite cognome e iniziali del nome; se più di uno si riporta il primo e la dicitura et al. per indicare gli altri)
- titolo (facoltativo, se inserito andrebbe tra virgolette o in corsivo)
- rivista (obbligatoria, si indica con il nome esteso o, molto più frequentemente, tramite la sigla della rivista)
- volume e pagina (obbligatori, sono separati da un ":"; al volume può essere associato un sottovolume tra parentesi)
- anno (facoltativo, se inserito andrebbe tra parentesi e senza virgola prima)
Autore/i, titolo, rivista e volume sono separati da virgole.
Nel caso del riferimento in questione:
- autore: Halton T. L. et al.
- titolo: Low-carbohydrate-diet score and the risk of coronary heart disease in women
- rivista: N Engl J Med (questa è la sigla per la rivista The New England Journal of Medicine)
- volume e pagina: 355(19):1991
- anno: (2006)
Quindi:
Halton T. L. et al, Low-carbohydrate-diet score and the risk of coronary heart disease in women, N Engl J Med, 355(19):1991 (2006)
Scrivere il riferimento in questo modo fornisce subito tutti i dati per ritrovarlo anche fuori dal contesto internet, oltre a consentire di inquadrare subito la fonte e la sua "autorevolezza".
Spero di riproporre presto l'argomento "diete low-carb", in maniera più completa, riportando una apposita review.
Intanto allego il .pdf completo del tuo riferimento e ne approfitto per suggerire come indicare esplicitamente un riferimento all'interno del post che lo cita.
Di solito questi lavori su rivista scientifica sono individuati tramite:
- autore/i (obbligatorio, tramite cognome e iniziali del nome; se più di uno si riporta il primo e la dicitura et al. per indicare gli altri)
- titolo (facoltativo, se inserito andrebbe tra virgolette o in corsivo)
- rivista (obbligatoria, si indica con il nome esteso o, molto più frequentemente, tramite la sigla della rivista)
- volume e pagina (obbligatori, sono separati da un ":"; al volume può essere associato un sottovolume tra parentesi)
- anno (facoltativo, se inserito andrebbe tra parentesi e senza virgola prima)
Autore/i, titolo, rivista e volume sono separati da virgole.
Nel caso del riferimento in questione:
- autore: Halton T. L. et al.
- titolo: Low-carbohydrate-diet score and the risk of coronary heart disease in women
- rivista: N Engl J Med (questa è la sigla per la rivista The New England Journal of Medicine)
- volume e pagina: 355(19):1991
- anno: (2006)
Quindi:
Halton T. L. et al, Low-carbohydrate-diet score and the risk of coronary heart disease in women, N Engl J Med, 355(19):1991 (2006)
Scrivere il riferimento in questo modo fornisce subito tutti i dati per ritrovarlo anche fuori dal contesto internet, oltre a consentire di inquadrare subito la fonte e la sua "autorevolezza".
Aggiungerei anche l'Impact Factor!! Non tutti i Journal sono uguali.
Cmq sono molti gli studi, che grazie ad una diminuizione del colesterolo, in particolare LDL e VLDL. Ho anche casi di studio visti personalmente, sono nutrzionista, nei quali è stato possibile diminuire la terapia farmacologica grazie alla low carb....anche se ce ne sono tante in giro!
Ingegnere biochimico
Tecnologo alimentare
Nutrizionista sportivo
Zone Consultant
Personal trainer
Membro ACSM, SiNSEB, ISSN, SINU
Consulente sviluppo e caratterizzazione integratori
Docente di nutrizione ed integrazione nello sport presso SaNIS, ACS, 4MOVE ed EdiErmes
Consulente FIT, FIGC e WKF
Nutrizionista Benetton Treviso Rugby
CONSULENZE ONLINE PERSONALIZZATE RICEVO IN STUDIO A IVREA, TRENTO, MONZA, MILANO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, COSENZA E REGGIO CALABRIA
Aggiungerei anche l'Impact Factor!! Non tutti i Journal sono uguali.
Indubbiamente. C'è comunque da dire che neanche l' Impact Factor è garanzia di rigore, essendo più strettamente correlato all'interesse della ricerca al tema trattato dalla rivista, più che al valore delle singole ricerche in essa pubblicate.
Ovviamente niente è garanzia assoluta, come giustamente hai scritto, bisognerebbe imparare a valutare gli studi specialmente in base al numero di soggetti usati, al protocollo usato, alla metodica per valutare i risultati, ma per fare ciò bisogna avere delle basi scientifiche complete e magari avere pubblicato uno studio anche per rendersi conto di come si opera.
Concludendo sull'Impact è vero non è una garanzia assoluta, ma è più difficile trovare cose "strane" su Nuture che su altri journal...o no?
Ingegnere biochimico
Tecnologo alimentare
Nutrizionista sportivo
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Personal trainer
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Consulente sviluppo e caratterizzazione integratori
Docente di nutrizione ed integrazione nello sport presso SaNIS, ACS, 4MOVE ed EdiErmes
Consulente FIT, FIGC e WKF
Nutrizionista Benetton Treviso Rugby
CONSULENZE ONLINE PERSONALIZZATE RICEVO IN STUDIO A IVREA, TRENTO, MONZA, MILANO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, COSENZA E REGGIO CALABRIA
Indubbiamente. C'è comunque da dire che neanche l' Impact Factor è garanzia di rigore, essendo più strettamente correlato all'interesse della ricerca al tema trattato dalla rivista, più che al valore delle singole ricerche in essa pubblicate.
E' vero cio' che dici, l'impact factor e' utile quando paragoni tra loro giornali che riguardano uno stesso ramo della scienza.
Anche li' poi bisogna considerare che un giornale che pubblica solo reviews fisiologicamente avra' un impatto molto piu' alto degli altri. Il che spiega perche' molti giornali abbiano cominciato a fare i furbacchioni e ad infilare reviews qui e li', magari sotto mentite spoglie (le chiamano highligths o robe simili).**
Oppure, un giornale che accetta solo communications ha, a parita' di qualita', un impact factor piu' alto di uno che fa solo full papers, insomma il discorso e' lungo..
Per tenerla corta, l'impact factor e' molto utile per avere un'idea della qualita' di un giornale, ma solo a patto di conoscere bene il campo, gli impact factors che girano in quel settore, e il tipo di articoli che un dato giornale pubblica.
** a volte in sede di selezione o per calcolare l'h factor, le reviews non vengono neanche prese in considerazione.
E' vero cio' che dici, l'impact factor e' utile quando paragoni tra loro giornali che riguardano uno stesso ramo della scienza.
Anche li' poi bisogna considerare che un giornale che pubblica solo reviews fisiologicamente avra' un impatto molto piu' alto degli altri. Il che spiega perche' molti giornali abbiano cominciato a fare i furbacchioni e ad infilare reviews qui e li', magari sotto mentite spoglie (le chiamano highligths o robe simili).**
Oppure, un giornale che accetta solo communications ha, a parita' di qualita', un impact factor piu' alto di uno che fa solo full papers, insomma il discorso e' lungo..
Per tenerla corta, l'impact factor e' molto utile per avere un'idea della qualita' di un giornale, ma solo a patto di conoscere bene il campo, gli impact factors che girano in quel settore, e il tipo di articoli che un dato giornale pubblica.
** a volte in sede di selezione o per calcolare l'h factor, le reviews non vengono neanche prese in considerazione.
Concludendo sull'Impact è vero non è una garanzia assoluta, ma è più difficile trovare cose "strane" su Nuture che su altri journal...o no?
Nature è una "garanzia" indipendentemente dall' IF, che è elevato non tanto in relazione al prestigio della rivista, quanto per la vastità di ambiti di ricerca da essa trattati, soprattutto in campo medico-biologico (sono questi, infatti, i settori per cui si rilevano gli IF più elevati).
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