Spatacco !

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  • Piero Nocerino
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    • Jan 2003
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    Spatacco !

    SPATACCO masch. sing. Sostantivo di carattere onomatopeico ( es.: ah! ah! spatacc, spatacc…), che , richiama il suono emesso durante l’evento. Viene usato per descrivere vissuti festaioli e goliardici con o senza la presenza di agenti chimici di carattere etilico o di THC ( cannabis spatacchibus ) che ne amplifichino la portata.

    Lo spatacco si usa nella vita di tutti i giorni quale spartiacque sedativo contro la sfiga di tutti i giorni ( Pugnetta Maxima”) e, per quanto mi riguarda, si manifesta in tutta la sua grandezza nella prima settimana di Marzo,proprio quando “ Governator “sforna il suo manufatto.

    Sara’ che in allegato Elio ed io espandiamo il concetto di escursione alla scoperta di usi e costumi caraibici , per scongelare le gonadi al sole e per meditare strategie di marketing immediatamente dopo il Columbus show. Normalmente, pero’, le funzioni cerebrali sfumano alla terza birra spesso accompagnata in superserie a qualche manufatto locale ( da cui il concetto di sfumato…).La situazione globale rende la vacanza una tragedia per i processi elaborativi e mnemonici ed il fuso orario , completamente “ a culo”, ci costringe vegetali sul lettino a blaterare frasi senza senso compiuto.

    Tutto cio’ giustifica, e chiedo scusa ad amici e parenti, risposte telefoniche francamente preoccupanti per evidenti disarmonie del lessico e della logica di base espresse nei 5 giorni che solitamente sono a cuscinetto tra l’Arnold ed il rientro alla base.

    Giusto..! L’Arnold Classic….

    Chi segue le mie escursioni, gia’ conosce la mia assoluta predilezione nei confronti di questa “ tre giorni” , unico appunto di quest’anno:

    1) Immagino per motivi di sicurezza, il mio idolo assoluto non si e’ manifestato nel suo festoso e remunerativo slalom tra gli stando,almeno a tutto sabato…..

    2) La gara in quanto tale ha subito un netto taglio nella durata e , come ovvio, nel suo essere magnifico spettacolo quale e’ stato nelle edizioni precedenti. La diretta via-cavo ha ristretto alla sola mattanza fisica i variegati fasti del passato.

    3) Il terzo punto non me lo ricordo piu’, ma qualcos’altro che non andava mi sembra ci fosse…

    Alla faccia della crisi mondiale che, dicono i bene informati, attanaglia il mondo dell’integrazione, a me sembra che le cose si siano sviluppate all’insegna del piu’ classico dei “casini della Madonna”, tanto che gia’ alla meta’ della prima giornata la nostra amica MRM aveva estinto tutti i barattoli di proteine al seguito. Mi auguro che un po’ di crisi di questo genere si abbatta a mo’ di mannaia anche sulla fiera di Rimini…..

    La gara e dintorni…..

    Incontriamo all’aeroporto di Chicago due deltoidi assurdi con in mezzo la testa di Ruhl. Dovrebbe essere lui in effetti, vista la solita,simpatica educazione che lo contraddistingue. E deve essere anche in aperta termogenesi, il bisteccone, vista la discrepanza nel rapporto temperatura esterna-abbigliamento che manifesta. “…Are you in shape, Markus?” chiediamo, “ Dio bonen !!” ci risponde manifestando un avambraccio che sembra un vecchio televisore Telefunken a valvole degli anni ’60.

    Per educazione, rispondiamo con un alemanno “ Eccheccazzen!”, di raffinata estrazione prussiana ma veniamo puniti “ alla grandissima” rimanendo in attesa dell’imbarco dietro di lui.

    Fate conto che la vostra faccia venga investita da una “scarburata” di merda purissima ma con l’assoluta privazione della liberta’ di fuggire. La morte di due vecchie signore ha tinto l’episodio di fosche sfumature thriller ma per noi era ormai troppo tardi e l’effetto esilarante degli agenti biochimici di Ruhl ci aveva tolto raziocinio e controllo della situazione. Dell’imbarco Chicago ( una citta’ il cui nome fa’ pensare…) – Columbus non ricordiamo nulla e nulla facciamo per ricordare, un brutto episodio che ha fatto male allo sport e malissimo a noi.

    LA GARA, stavolta quella vera….

    Tranciati di netto orpelli spettacolari, Arnold , che da sempre rispetta il passato e coloro che l’hanno disegnato, premia un sempre splendido Bill Pearl con tanto di video-album fotografico che ne percorre le tappe sportive ed umane. Segue discorso commosso del grande campione con mega-applauso in allegato. Ironia “ zero”. Queste sono situazioni che rendono Arnold ancora piu’ grande ai miei tasti di sentimento; sapere da dove veniamo accende un fascio di luce tracciante sul nostro futuro.

    ECCOLI!!!
    Per quanto possa autoimpormi il classico cinismo da overdose muscolare, la sindrome di Standhal si beffa di me imponendomi l’estrusione del condilo mandibolare dalla fisiologica sede. Non sono tanti, come nelle tradizioni dell’Arnold, e,onestamente, qualcuno di questi poteva rimanere a casina sua, se non fosse stato per l’evidente mediazione di una ditta del settore che ha probabilmente preteso l’esposizione di tutta la ” forza-lavoro” del team.


    Il nostro occhio “ zoomma” subito su coloro che appaiono per nome,casta e forma fisica i “papabili” alle chiavi dalla Hummer. Ovvio che la pupilla fissi il biologico obbiettivo sul biondo bombardiere amico della fiera di Roma. Tenendo conto che l’ultima ufficiale dichiarazione autogena lo poneva fuori dallo schieramento per eccesso di stanchezza post-Olympia, la forma di Jay mi era particolarmente gradita: telaio in lega piu’ leggera ma gradevolissima all’occhio di coloro che giudicano le gare coniugando al futuro il verbo “esistere”.

    Jay sorride,ma non troppo. Viene accolto da un applauso grande,ma non troppo. Alza il braccione in segno di giubilo,ma rimane a mezz’asta. Capisce che questo e’ il giorno del giudizio…Certo,la storia della ifbb-pro ci insegna che il vincente rimane tale a meno di manifesta inferiorita’, ma alcuni “promo” di blasonate riviste del settore davano Jay lottare per il secondo posto contro Dexter. Ed il cavallo vincente era colui che da sempre cova la brace sotto gli incendi altrui.

    Il buon Chris Cormier ci saluta in fiera con occhietti che qualche giorno dopo rincontreremo sulle spiagge giamaicane,gli “pacco” la spalla sulla tuta Adidas piu’ larga del dovuto,operazione che non mi consente un “check” adeguato. Viso non sofferente….non so, sul momento il giudizio si iguanizza in attesa di appello definitivo. E l’appello del palco lo promuove a pieni voti ma sempre con quell’asterisco sulla nota a margine ,classico del maestro elementare, che per non sbagliare dice alla mamma “ questo bambino puo’ fare di piu’..”.

    E io continuo ad affermare che quando di piu’ sara’ dato, il meglio in assoluto sara’ visto su quel fortunato palco. Ma non oggi, e non qui…

    Posso dire che avrei fatto vincere Dexter? Posso dire di aver visto cio’ che di piu’ accontenta il mio voler vedere di culturismo ( a parte il mio fratellino Thomas Benagli…) ?

    Posso dire che stasera la sintesi tra tutte le variabili dipendenti e indipendenti ( compresa quella dello sponsor principale della manifestazione ), siano convogliate nel corpicino di “The Blade” Jackson? Io credo di aver visto il miglior Dexter di sempre,un “pac man” alla conquista del mondo. mezzo manovale,mezzo artista . Profondita’ da Grand Canyon, fibre vive “oil free”, “modus posandi” mezzo street dance e mezzo alta scuola di danza, total package.

    Il resto non e’ di rilievo per la seconda gara del mondo,tanto che un banale Craig Titus senza infamia , e di sicuro senza lode , si infila di traverso in una finale che aveva vissuto fasti di gran lunga migliori.

    Azzardo un’ ipotesi a chiusura( forse delirante ma convinta) riguardo miscellanee improbabili ma non impossibili.

    Sbatterei un gavettone di atleti che hanno calcato ( e qualcuno ancora lo fa’…) il palco di meno blasonate gare italiane. Getterei a mo’ di dadi sul tappeto dell’Arnold alcuni soggetti miei idoli del passato e del presente culturistico italiano quali : Il fratellame Sarni, un Male’ al top della forma, il precitato Thomas Benagli , lo Stefano Biondi che ho conosciuto anni or sono ma con meno appetito ed alcune visioni futuriste di Alessandro e Daniele Seccarecci tra tre o quattro anni. Ci aggiungo Enzo Ferrari con una carezza particolare e un Marco Lucacci con piu’ follia culturistica e meno intelligenza… Se li potessi vedere gareggiare insieme, gli uni contro gli altri, il mio vecchio ma mai logoro “Io” culturistico potrebbe romanticamente , serenamente, spegnersi felice.
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