Questo articolo verterà sulla panoramica dei costituenti più importanti dei nostri muscoli, gli aminoacidi. Gli aminoacidi vengono definiti nel nostro sport i mattoni dei nostri muscoli, in quanto necessari per il corretto sviluppo della nostra muscolatura e non solo, in quanto rivestono altre importanti funzioni nell'organismo. Dal punto di vista chimico gli aminoacidi sono i monomeri delle proteine, ossia le unità base di esse. Una proteina infatti è costituita da una sequenza aminoacidica più o meno lunga (dipende dalla proteina in questione), in cui gli aminoacidi sono uniti fra loro attraverso legami chimici covalenti, noti sotto il nome di legami peptidici. Ogni singolo aminoacido è una molecola organica, costituita da una catena laterale, definita come R (dove R sta ad indicare una normale catena alifatica o aromatica formata da vari carboni ed idrogeni), da un gruppo amminico -NH2 e da un gruppo carbossilico -COOH. Entrambi i gruppi sono legati ad un carbonio definito carbonio alfa. Questa particolare disposizione dei gruppi nel carbonio alfa, fa sì che gli aminoacidi vengano classificati nell’insieme denominato “serie L” o “serie naturale”. Questo è il motivo per cui si parla di L-glutammina, L-arginina, L-leucina, ecc. Le proprietà biochimiche degli aminoacidi sono determinate in maniera decisiva dalla struttura chimica delle catene laterali dell'aminoacido in questione. I legami peptidici fra due aminoacidi avvengono a livello del gruppo carbossilico e il residuo della catena laterale e viene attuato attraverso l'espulsione di una molecola d'acqua.
Dal punto di vista puramente nutrizionale, gli aminoacidi sono in tutto 20 e si dividono in essenziali e non essenziali. Gli aminoacidi essenziali sono così chiamati in quanto sono tutti quegli aminoacidi che non possono essere sintetizzati dall'organismo, per cui devono essere introdotti con l'alimentazione di tutti i giorni, mentre quelli non essenziali possono essere sintetizzati dal nostro corpo a partire da altri aminoacidi o da substrati diversi. Gli aminoacidi essenziali sono in tutto 8 e sono:
Isoleucina
Leucina
Lisina
Metionina
Fenilalanina
Treonina
Triptofano
Valina
Gli aminoacidi non essenziali invece sono 12 e sono:
Arginina
Cisteina
Istidina
Tirosina
Alanina
Acido aspartico
Acido L-glutammico
Glicina
Prolina
Serina
Idrossiprolina
Questo articolo, suddiviso in 3 parti, offrira una panoramica completa sulla struttura chimica, la funzione e il fabbisogno di ogni singolo aminoacido nel nostro sport.
Isoleucina
L'isoleucina è un aminoacido essenziale dal peso di 117 Dalton. Dal punto di vista chimico risulta formato da una catena laterale alifatica, da un gruppo amminico ed un gruppo carbossilico. La foto mostra la struttra molecolare dell'aminoacido:
Il gruppo COO – altro non è che il gruppo carbossilico, che ha subìto la perdita di un atomo d'idrogeno, mentre il gruppo amminico l'ha acquisito, diventando NH3 +. Per la caratteristica di possedere una catena laterale alifatica l'isoleucina fa parte di quella classe di aminoacidi tanto conosciuta a noi bodybuilder e nota sotto il nome di BCAA, la cui sigla sta per “Branched Chaned Amino Acids”, ossia aminoacidi a catena ramificata, insieme a leucina e valina. Infatti dal punto di vista strutturale questi tre aminoacidi sono pressocchè simili, ma ciò che stupisce di più è il fatto che abbiano in comune reazioni ed enzimi nelle loro vie biosintetiche. Tornando all'isoleucina, questo aminoacido è importantissimo in quanto essenziale per la formazione dell'emoglobina. Dal punto di vista metabolico, l'isoleucina non passa nel fegato, ma viene direttamente convogliata nel muscolo dove esplica un'azione anabolica ed anticatabolica. Poiché non passa per il circolo epatico e non provoca sovraccarichi all'organo, in terapia viene usata per pazienti molto debilitati con gravissimi problemi al fegato. Infatti l'uso di tale aminoacido è caldamente consigliato per tutti coloro i quali presentano livelli alti di transaminasi per esempio, i quali, se più alti della norma, sottolineano un certo affaticamento epatico. Oltre che l'affaticamento epatico, è in grado di prevenire quello renale. Possono quindi essere assunti a questo scopo durante l'arco della giornata.
L'assunzione di isoleucina prima o durante l'allenamento invece è in grado di contrastare la disgregazione delle proteine tissutali a livello muscolare, che avviene quando uno sforzo intenso depaupera tutte le riserve di glucosio a disposizione. Poiché l'organismo ha comunque bisogno di una fonte di energia per continuare l'allenamento, tale fonte deve prelevarla direttamente dalle proteine del tessuto muscolare per rigenerare i BCAA, da cui il corpo potrà prendere prontamente energia in mancanza di glucosio. La mancanza inoltre di BCAA fa utilizzare altri tipi di aminoacidi, di cui parleremo in seguito, gli aminoacidi aromatici tra cui figura il triptofano, diretto precursore di un potentissimo neurotrasmettitore, noto sotto il nome di serotonina, che induce uno stato di rilassamento a livello cerebrale, il che non è desiderabile nel bel mezzo di un allenamento con i pesi.
Da qui si può desumere il ruolo energetico dell'isoleucina, così come degli altri BCAA, nell'allenamento intenso e l'importanza che in esso riveste. In questo momento l'isoleucina funzionerebbe sia da agente catabolico, che da risparmiatore di glucosio. Quest'ultima funzione ha portato alla ribalta l'isoleucina assieme agli altri due BCAA, i quali furono correttamente definiti aminoacidi glucogenetici, ossia aminoacidi in grado di “creare” glucosio.
L'assunzione di isoleucina risulta molto utile anche nel post-workout. In questo momento l'isoleucina riveste una funzione differente rispetto a quella che aveva prima o durante l'allenamento. Qui l'isoleucina viene da noi usata soprattutto per favorire il recupero e quindi il processo anabolico.
Una fonte diretta di tale aminoacido ci proviene dalla dieta. Qui di seguito sono mostrati i cibi a più alto contenuto di isoleucina. Il valore è espresso in mg per 100 gr di proteine contenute nell'alimento:
Parmigiano 67 mg
Asiago 60 mg
Prosciutto crudo magro 46 mg
Fave secche 55 mg
Fontina 60 mg
Pasta glutinata 38 mg
Fagioli secchi 56 mg
Coniglio magro 54 mg
Tacchino (petto) 50 mg
Baccalà 56 mg
Manzo magro 54 mg
Pollo 53 mg
Merluzzo 55 mg
Maiale magro 51 mg
Uovo intero 68 mg
Pane integrale 42 mg
Riso brillato 44 mg
Latte fresco intero 62 mg
Il problema dell'assunzione di questo aminoacido nella dieta è che andrebbe assunto nella sua forma libera (free form), ossia senza che questo venga associato ad altre proteine presenti negli alimenti della lista. Questo perchè se così non avvenisse, si avrebbe la formazione di ammoniaca, una sostanza che come sappiamo viene prodotta come catabolita delle proteine. Il problema della produzione di ammoniaca sta nel fatto che essa stessa induce una forte inibizione nella sintesi di nuove proteine muscolare. Parlerò dell'aspetto dell'integrazione e soprattutto dall'importanza che riveste nel caso di tale tipologia di aminoacidi nel prossimo articolo, in cui mi occuperò dell'analisi degli altri due BCAA, la valina e la leucina.
Mirko Carta