Troppi liquidi fanno male se si fa sport?
Bere troppa acqua durante l’attività fisica potrebbe avere conseguenze dannose o persino fatali?
Secondo uno studio dell’Università del Sud Africa a Città del Capo, un eccesso di fluidi potrebbe causare una condizione nota come encefalopatia iponatremica, ovvero l’ingrossarsi del cervello dovuto a una mancanza di sali nel sangue,
Fino ad ora in letteratura sono riportati 250 casi di questotipo di malattia e sette di questi hanno avuto effetti letali, questo secondo il curatore dello studio Dr. Noakes.
L’attenzione su questo tipo di incidente sembra sia stata attirata dall’ incidente capitato ad un atleta della maratona di Boston dello scorso anno.
Una ragazza di 28 anni dell’Ecuador Cynthia Lucero di 28 anni, bevve una grande quantità di bevande durante la corsa e fini per morire per encefalopatia iponatremica.
Secondo il ricercatore le donne sono più a rischio per questo tipo di incidenti ma l’inconveniente si può facilemente evitare con una corretta idratazione tra i 400 e gli 800 ml per ora durante una prestazione fisica.
Al di fuori della notizia da “ANSA”, per così dire, posso riportare una differente versione. Per la verità il fenomeno di morte legato ad iperidratazione esiste ma in questo caso è l’eccesso di sali e non la mancanza a determinarla.
Infatti con il sudore si perdono meno sali ma molta più acqua, e quindi la concentrazione salina nel plasma rimane più elevata che all’inizio della prestazione. Da qui si avverte poi il bisogno di ripristinare l’acqua e quindi il senso di sete.
Quello che sembra capitato quindi alla maratoneta non sembra tanto la morte per scarsità di sali ma per eccesso di sali, visto che la notizia riporta per la verità idratazione tramite bevande tipo Gatorade. In questo caso quindi la bevanda ricca di sali, apportava pochi fluidi ma molti sali minerali, portando ad una concentrazione di sali eccessiva e un conseguente aumento del volume del cervello.
Il miglior modo quindi di reidratarsi è prima bere acqua e solo poi ripristinare i sali minerali persi.
Andrea Casagrande
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