GLI INFORTUNI NEL BB
Il BB è uno sport eccezionale, ma, come in ogni cosa bella, c'è un rovescio della medaglia.Ogni sport è caratterizzato da una schiera d’infortuni tipici ben precisi, e l'allenamento coi pesi non fa eccezione.Per di più il "nostro" sport non è sicuramente ben visto dalla maggior parte dell'enturage dei medici, che sostengono che i pesi "rovinino le articolazioni", mostrando una concezione a volte un po' "antica".Vediamo dunque quali possono essere a grandi linee i problemi cui può andare incontro un BodyBuilder.
Gli infortuni si dividono classicamente in due grandi categorie: acuti e cronici.
Per ACUTI intendiamo quegli infortuni dove sia individuabile una causa ben precisa ad un dolore insorto improvvisamente (per di più un trauma): in questa categoria rientrano le lesioni muscolari e le distorsioni.
Per CRONICI s’intendono quei dolori per cui non è identificabile un solo evento scatenante, ma una molteplicità di fattori, quali possono essere il sovraccarico funzionale, para e dismorfismi, tecnica d’esecuzione degli esercizi ripetutamente errata.Rientrano in questo gruppo le famose tendiniti e alcune forme di lombalgia, solo per citarne due.
Vediamo qualche linea guida da attuare in caso s’incorra in un infortunio di qualsiasi tipo.Piccola premessa: con quest’articolo non ci si vuole sostituire in alcun modo alle figure mediche e paramediche, alle quali si consiglia di fare riferimento sempre, ma solamente cercare di esporre in maniera generica qualche principio di riabilitazione.
Anche gli infortuni che abbiamo classificato come cronici, spesso cominciano a manifestarsi con una fase d’infiammazione acuta, che si attenua dopo qualche giorno. I segni classici dell'infiammazione sono: dolore all'articolazione interessata, calore, rossore e gonfiore della medesima.Gli stessi segni si ritrovano immediatamente dopo un evento traumatico.
Esiste una formula, chiamata con un acronimo inglese R.I.C.E., che riassume ala perfezione il comportamento da tenere in questi casi.RICE sta per Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (compressione), Elevation (elevazione).
Il rest si commenta da sé, un po' meno gli altri tre.Attenzione, infatti, a non abusare del ghiaccio (Ice) per non rischiare di peggiorare il problema, aggiungendo magari un'ustione cutanea.Ghiaccio applicato 3-4 volte al dì per circa 20 minuti rappresenta un ottimo standard.
La compressione si attua per lo più con un bendaggio apposito, fatto di materiale antinfiammatorio (ad esempio l'ossido di zinco).In caso di lesione muscolare si può applicare anche una piccola compressa di lattice o altro materiale per comprimere meglio la zona di sospetta lesione.
L'elevazione e il tenere l'articolazione in scarico servono a drenare e limitare l'edema.
Una volta limitata la fase acuta con il RICE, si può pensare al da farsi.Vediamo qualche linea guida caso per caso d’alcuni infortuni tra i più comuni, incominciando dagli acuti.
Lesioni muscolari: sono caratterizzate da un danno, in parte esteso, delle fibre muscolari.E' comunemente accettato di dividerle in I, II, III grado a seconda del numero di fibre coinvolte. I meccanismi lesivi sono spesso allungamento passivo e allungamento in contrazione.Nello specifico del BB sono possibili ad esempio perdendo il controllo del bilanciere e dei manubri e cercando di correggersi immediatamente.Clinicamente si apprezzano dolorabilità locale alla palpazione, e dolore sia in allungamento sia in contrazione. L'ecografia può stabilire l'entità del danno, ma non prima di 48 ore.Una nuova terapia fisica che sta prendendo piede ultimamente è rappresentata dall'ipertermia, che pare possa accelerare notevolmente il processo di guarigione.Gli altri cardini della riabilitazione sono kinesiterapia e stretching (solo a cicatrizzazione avvenuta).
Distorsioni: rappresentano la lesione in parte estesa di strutture di supporto dell'articolazione (legamenti e più difficilmente tendini).Il meccanismo lesivo è spesso dovuto al forzare un'articolazione in posizione estrema.Tipico l'esempio della distorsione del compartimento esterno della caviglia.Sono infortuni rari nel BB, e presuppongono sempre una perdita di controllo dell'attrezzo che si ha in mano.
Per quanto riguarda gli infortuni cronici (lasciando purtroppo da parte le lombalgie che sono un argomento troppo vasto da trattare qui) la regina indiscussa è la tendinite.Si definisce tendinite un processo infiammatorio (e ovviamente doloroso) a carico di un tendine, ovverosia la giunzione connettivale tra osso e muscolo.
Colpitissimi i tendini dell'arto superiore: conflitto sub acromiale, epicondilite, epitrocleite, sindrome del tunnel carpale sono oramai diventati nomi familiari a chi frequenta una palestra.
Le cause che portano ad una tendinite sono le più complesse, ma riconducibili probabilmente ad un solo meccanismo patologico, ovverosia il sovraccarico.Questo non vuol dire necessariamente che "ci alleniamo troppo" o "usiamo troppo peso", ma semplicemente che il tendine sta sopportando troppo lavoro, per qualche ragione.
Spesso il motivo di questo sovraccarico sta nell’insufficiente forza dei muscoli interessati.Andando a vedere quali tendini sono colpiti, ci accorgiamo che per la stragrande maggioranza si tratta di tendini appartenenti a muscolatura di supporto e stabilizzazione delle articolazioni: la cuffia dei rotatori della spalla, gli stabilizzatori di polso...Questi muscoli sono spesso bistrattati dal BBer, che li ritiene inutili.Spesso invece gli esercizi "riabilitativi" per i muscoli stabilizzatori possono aiutare a prevenire e a curare gli infortuni.
Alcuni esempi d’esercizi?L'esercizio fondamentale e indiscutibilmente efficace per quanto riguarda l'articolazione della spalla sono le aperture a L e tutte le loro varianti.
Il lavoro per la presa e per gli estensori di polso contribuiscono a prevenire infortuni quali tendinite di polso ed epicondilite.
Per ovvi motivi di spazio non si può esporre in maniera esaustiva alcun protocollo riabilitativo, e in ogni modo tutto l'articolo ha scopi puramente informativi.
Prima di concludere qualche parola su due aspetti importanti anch'essi bistrattatissimi dal BBer: il riscaldamento e lo stretching.Il riscaldamento è fondamentale per "oliare" le articolazioni e prepararle allo sforzo. L'aumento della temperatura corporea è fondamentale prima di sottoporre l'organismo ad uno stress notevole, e nondimeno il riscaldamento ci permette di trovare la connessione "muscolo-mente" per affrontare al meglio le serie allenanti.
Sullo stretching si è detto molto e molto si può dire: non prima dello sforzo, non subito dopo, solo nei giorni di riposo, tutti i giorni...la costante rimane sempre BUON SENSO. Non esagerate ma tenete conto che un buono stretching è fondamentale: innanzi tutto per prevenire infortuni dovuti a cattiva postura, e secondariamente per essere più flessibili ed avere migliori esecuzioni degli esercizi, con tutti i vantaggi che ne conseguono.
In conclusione, possiamo affermare che il BB sia si uno sport che sottopone a rischio d’infortunio, ma assolutamente non a rischi maggiori di sport più traumatici e micro-traumatici, vedi calcio, pallavolo....A dire il vero, se ci pensiamo bene, il BB è uno sport che ci permette di controllare minuziosamente i nostri movimenti, di pianificare altrettanto minuziosamente gli allenamenti, e ci evita tutti i rischi legati al contatto fisico.Io affermerei che è più uno sport a basso rischio d’infortuni.....
A questo punto penso proprio di NON aver detto tutto, ma ci sarebbe da scrivere un libro.
Saluti e buon allenamento
Articolo by joepiada
to contact me:
joepiada@libero.it
15836507 ICQ
Il BB è uno sport eccezionale, ma, come in ogni cosa bella, c'è un rovescio della medaglia.Ogni sport è caratterizzato da una schiera d’infortuni tipici ben precisi, e l'allenamento coi pesi non fa eccezione.Per di più il "nostro" sport non è sicuramente ben visto dalla maggior parte dell'enturage dei medici, che sostengono che i pesi "rovinino le articolazioni", mostrando una concezione a volte un po' "antica".Vediamo dunque quali possono essere a grandi linee i problemi cui può andare incontro un BodyBuilder.
Gli infortuni si dividono classicamente in due grandi categorie: acuti e cronici.
Per ACUTI intendiamo quegli infortuni dove sia individuabile una causa ben precisa ad un dolore insorto improvvisamente (per di più un trauma): in questa categoria rientrano le lesioni muscolari e le distorsioni.
Per CRONICI s’intendono quei dolori per cui non è identificabile un solo evento scatenante, ma una molteplicità di fattori, quali possono essere il sovraccarico funzionale, para e dismorfismi, tecnica d’esecuzione degli esercizi ripetutamente errata.Rientrano in questo gruppo le famose tendiniti e alcune forme di lombalgia, solo per citarne due.
Vediamo qualche linea guida da attuare in caso s’incorra in un infortunio di qualsiasi tipo.Piccola premessa: con quest’articolo non ci si vuole sostituire in alcun modo alle figure mediche e paramediche, alle quali si consiglia di fare riferimento sempre, ma solamente cercare di esporre in maniera generica qualche principio di riabilitazione.
Anche gli infortuni che abbiamo classificato come cronici, spesso cominciano a manifestarsi con una fase d’infiammazione acuta, che si attenua dopo qualche giorno. I segni classici dell'infiammazione sono: dolore all'articolazione interessata, calore, rossore e gonfiore della medesima.Gli stessi segni si ritrovano immediatamente dopo un evento traumatico.
Esiste una formula, chiamata con un acronimo inglese R.I.C.E., che riassume ala perfezione il comportamento da tenere in questi casi.RICE sta per Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (compressione), Elevation (elevazione).
Il rest si commenta da sé, un po' meno gli altri tre.Attenzione, infatti, a non abusare del ghiaccio (Ice) per non rischiare di peggiorare il problema, aggiungendo magari un'ustione cutanea.Ghiaccio applicato 3-4 volte al dì per circa 20 minuti rappresenta un ottimo standard.
La compressione si attua per lo più con un bendaggio apposito, fatto di materiale antinfiammatorio (ad esempio l'ossido di zinco).In caso di lesione muscolare si può applicare anche una piccola compressa di lattice o altro materiale per comprimere meglio la zona di sospetta lesione.
L'elevazione e il tenere l'articolazione in scarico servono a drenare e limitare l'edema.
Una volta limitata la fase acuta con il RICE, si può pensare al da farsi.Vediamo qualche linea guida caso per caso d’alcuni infortuni tra i più comuni, incominciando dagli acuti.
Lesioni muscolari: sono caratterizzate da un danno, in parte esteso, delle fibre muscolari.E' comunemente accettato di dividerle in I, II, III grado a seconda del numero di fibre coinvolte. I meccanismi lesivi sono spesso allungamento passivo e allungamento in contrazione.Nello specifico del BB sono possibili ad esempio perdendo il controllo del bilanciere e dei manubri e cercando di correggersi immediatamente.Clinicamente si apprezzano dolorabilità locale alla palpazione, e dolore sia in allungamento sia in contrazione. L'ecografia può stabilire l'entità del danno, ma non prima di 48 ore.Una nuova terapia fisica che sta prendendo piede ultimamente è rappresentata dall'ipertermia, che pare possa accelerare notevolmente il processo di guarigione.Gli altri cardini della riabilitazione sono kinesiterapia e stretching (solo a cicatrizzazione avvenuta).
Distorsioni: rappresentano la lesione in parte estesa di strutture di supporto dell'articolazione (legamenti e più difficilmente tendini).Il meccanismo lesivo è spesso dovuto al forzare un'articolazione in posizione estrema.Tipico l'esempio della distorsione del compartimento esterno della caviglia.Sono infortuni rari nel BB, e presuppongono sempre una perdita di controllo dell'attrezzo che si ha in mano.
Per quanto riguarda gli infortuni cronici (lasciando purtroppo da parte le lombalgie che sono un argomento troppo vasto da trattare qui) la regina indiscussa è la tendinite.Si definisce tendinite un processo infiammatorio (e ovviamente doloroso) a carico di un tendine, ovverosia la giunzione connettivale tra osso e muscolo.
Colpitissimi i tendini dell'arto superiore: conflitto sub acromiale, epicondilite, epitrocleite, sindrome del tunnel carpale sono oramai diventati nomi familiari a chi frequenta una palestra.
Le cause che portano ad una tendinite sono le più complesse, ma riconducibili probabilmente ad un solo meccanismo patologico, ovverosia il sovraccarico.Questo non vuol dire necessariamente che "ci alleniamo troppo" o "usiamo troppo peso", ma semplicemente che il tendine sta sopportando troppo lavoro, per qualche ragione.
Spesso il motivo di questo sovraccarico sta nell’insufficiente forza dei muscoli interessati.Andando a vedere quali tendini sono colpiti, ci accorgiamo che per la stragrande maggioranza si tratta di tendini appartenenti a muscolatura di supporto e stabilizzazione delle articolazioni: la cuffia dei rotatori della spalla, gli stabilizzatori di polso...Questi muscoli sono spesso bistrattati dal BBer, che li ritiene inutili.Spesso invece gli esercizi "riabilitativi" per i muscoli stabilizzatori possono aiutare a prevenire e a curare gli infortuni.
Alcuni esempi d’esercizi?L'esercizio fondamentale e indiscutibilmente efficace per quanto riguarda l'articolazione della spalla sono le aperture a L e tutte le loro varianti.
Il lavoro per la presa e per gli estensori di polso contribuiscono a prevenire infortuni quali tendinite di polso ed epicondilite.
Per ovvi motivi di spazio non si può esporre in maniera esaustiva alcun protocollo riabilitativo, e in ogni modo tutto l'articolo ha scopi puramente informativi.
Prima di concludere qualche parola su due aspetti importanti anch'essi bistrattatissimi dal BBer: il riscaldamento e lo stretching.Il riscaldamento è fondamentale per "oliare" le articolazioni e prepararle allo sforzo. L'aumento della temperatura corporea è fondamentale prima di sottoporre l'organismo ad uno stress notevole, e nondimeno il riscaldamento ci permette di trovare la connessione "muscolo-mente" per affrontare al meglio le serie allenanti.
Sullo stretching si è detto molto e molto si può dire: non prima dello sforzo, non subito dopo, solo nei giorni di riposo, tutti i giorni...la costante rimane sempre BUON SENSO. Non esagerate ma tenete conto che un buono stretching è fondamentale: innanzi tutto per prevenire infortuni dovuti a cattiva postura, e secondariamente per essere più flessibili ed avere migliori esecuzioni degli esercizi, con tutti i vantaggi che ne conseguono.
In conclusione, possiamo affermare che il BB sia si uno sport che sottopone a rischio d’infortunio, ma assolutamente non a rischi maggiori di sport più traumatici e micro-traumatici, vedi calcio, pallavolo....A dire il vero, se ci pensiamo bene, il BB è uno sport che ci permette di controllare minuziosamente i nostri movimenti, di pianificare altrettanto minuziosamente gli allenamenti, e ci evita tutti i rischi legati al contatto fisico.Io affermerei che è più uno sport a basso rischio d’infortuni.....
A questo punto penso proprio di NON aver detto tutto, ma ci sarebbe da scrivere un libro.
Saluti e buon allenamento
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