ANORESSIA
Può iniziare con una semplice dieta che degenerando vede un ricercarsi di una magrezza impossibile tramite un rifiuto del cibo. Il corpo denutrito degenera con cali delle funzionivitali insufficienza renale cardiovascolare perdita di denti e capelli.
La fase ultima è la morte!
x diagnosticare una Anoressia Nervosa ci deve essere la presenza contemporanea di alcune caratteristiche patologiche.
- Rifiuto di mantenere il peso a un livello minimo di almeno l'85% del peso previsto sulla base delle proprie caratteristiche costituzionali.
- paura di recuperare il peso pure in presenza di denutrizione.
- preoccupazione x il peso e l’aspetto fisico, associata al bisogno ossessivo di controllare forma e il peso anche a costo di danni fisiologici evidenti.
-Amenorrea che dati tre mesi.
Un BMI <17,5 è un segno di sottopeso sospetto soprattutto se nn può essere spiegato da malattie di altro genere.
BULIMIA
È sintomo di una bassa stima della propria persona e presenta un vuoto interiore incolmabile al quale si cerca di rimediare compulsivamente ingurgitando cibo anche contro voglia e in grandi quantità, per far fronte a dipendenza al pari di una droga vengono escogitati sistemi di eliminazione calorica preventiva come il vomito autoindotto o l’abuso di diuretici e lassativi.
OBESITA'
Viene utilizzato il cibo come soluzione, fuga o anestetico, è una forma di autodifesa contro la depressione.
Per diagnosticare una Bulimia Nervosa ci deve essere la presenza contemporanea di alcune caratteristiche patologiche.
- Abbuffate con frequenza almeno settimanale in cui vengono consumati alimenti in quantità decisamente superiori a quelli che la maggior parte delle persone riescono a consumare in singoli pasti.
- Presenza di comportamenti rivolti a compensare le abbuffate e ad impedire il conseguente aumento di peso: tra queste il vomito autoindotto, l'abuso di farmaci lassativi e diuretici, l'attività fisica esagerata.
- L' autostima e la fiducia in sé stessi sono legate esclusivamente all'aspetto fisico e al peso corporeo.
- Assenza di una diagnosi preesistente di Anoressia Nervosa, e assenza di grave sottopeso
Chi soffre di Bulimia Nervosa ha un comportamento impulsivo ed è scontenta del suo sintomo che vive come minaccioso rispetto al suo desiderio di magrezza. Una ragazza bulimica ha lo stesso desiderio di magrezza di una ragazza anoressica, ma non tollera la disciplina ferrea necessaria a mantenere una alimentazione estremamente ridotta.
Obesità e rischio per la salute
Il grasso fa bene. Almeno il 3-5% del peso corporeo dovrebbe essere costituito da adipe, per proteggere gli organi interni, isolare termicamente l’organismo ed ammortizzare i colpi.
L’obesità invece fa male. Un peso eccessivo può provocare gravi disturbi e gli individui obesi hanno dal doppio al triplo di probabilità di morire prematuramente rispetto agli individui normopeso.
Un individuo viene definito obeso quando il suo BMI è >30.
Quando il BMI è >40 parleremo di obesità grave, ovvero di una forma di obesità che comporta un grave rischio per la salute del soggetto.
Un obeso è quindi un individuo che ha un peso che supera di gran lunga quello ritenuto ideale dal punto di vista sanitario (ed anche dal punto di vista assicurativo).
I rischi che corre un obeso consistono in una serie di malattie che si è visto essere + frequentemente correlate all’obesità e tanto più probabili quanto più grave è il livello di obesità presentato da un individuo.
Queste malattie sono: diabete, calcolosi biliare, insufficienza respiratoria, apnee notturne, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, artrosi della colonna vertebrale e degli arti inferiori, gotta, anomalie della fertilità, cancro.
Lo stato di obesità costituisce inoltre un fattore di rischio specifico per gli incidenti anestesiologici, nel caso in cui occorra sottoporsi ad una anestesia generale per affrontare un intervento chirurgico.
È stato altresì dimostrato che questi rischi possono essere grandemente ridimensionati tenedo sotto controllo alcuni parametri di cui paradossalmente il peso sarà quello meno influente.
Ricerche hanno dimostrato che una perdita del 10% del peso iniziale, oltre che essere un risultato facile da raggiungere e da mantenere nel tempo, è già un fattore sufficiente per ridurre del 20% la mortalità totale per obesità, ridurre del 40% la mortalità legata all'aumentato rischio di cancro legato all’obesità, ridurre del 30% la mortalità legata al diabete, etc.
Quindi un piccolo calo di peso può dare grandi benefici per la salute.
Ma come fare a stabilire con più esattezza i propri indici di rischio?
Come capire quando è opportuno perdere peso?
Una volta calcolato il BMI, bisogna calcolare anche la circonferenza del giro-vita (che misura il grado di obesità addominale e che può essere calcolata con un semplice metro da sarto) in quanto il grado di obesità addominale è un altro fattore che si è visto essere correlato in maniera direttamente proporzionale al rischio sanitario per l’obesità.
La circonferenza del giro-vita è però un dato utile soltanto nel caso in cui,
il valore del BMI sia <35 (in quanto se è superiore vuol dire che l'indice di rischio è già sin troppo elevato di per sè).
Per ridurre l'indice di rischio patologico legato all'obesità la circonferenza del giro-vita dovrebbe essere mantenuta inferiore a 88 cm x le donne e a 102 cm x gli uomini.
La perdita di peso sarà pertanto altamente consigliabile in tutti quei casi in cui:
- il valore del BMI è >30
- il valore del BMI è compreso tra 25-30, ma la circonferenza del giro-vita è superiore a 88 cm x la donna o 102 cm x l'uomo
- esistono delle condizioni patologiche legate all'obesità
(respiratorie, cardiovalscolari, diabete, etc ... ) già in atto
In tutti questi casi, seguendo un programma di controllo del peso oggi disponibile in molti centri ospedalieri italiani, è possibile ridurre significativamente il rischio patologico legato alla condizione di obesità pure senza sottoporsi a diete massacranti o incongrue.
Binge Eating Disorder
Il Binge Eating Disorder (Disturbo da Alimentazione Incontrollata) viene diagnosticato in persone in sovrappeso e che manifestano sintomi di patologia del comportamento alimentare senza rientrare nella diagnosi di Bulimia Nervosa.
- Abbuffate simili alla Bulimia Nervosa oppure frequenti pasti o spuntini nel corso della giornata. I pasti possono essere più o meno consistenti, ma si susseguono in continuazione.
- Assenza di vomito compensatorio
- Presenza di vergogna x il nn controllo alimentare.
Questi individui non presentano mai un peso normale. Il BED è presente nell'1-4% dei soggetti obesi e nel 20-30% degli obesi che richiedono un trattamento specialistico. La probabilità di soffrire di un BED aumenta con la gravità dell'obesità.
Disturbo Alimentare Atipico
Oltre ai classici disturbi alimentari: Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e
Binge Eating Disorder, esistono altri quadri clinici che nn presentano i criteri per diagnosticare un disturbo specifico.
Per esempio, se si hanno tutti i criteri diagnostici della Anoressia Nervosa ma nn il ciclo mestruale, si avrà un Disturbo Atipico del Comportamento Alimentare.
Quindi se si ha solo 2-3 dei criteri validi per l'Anoressia o per la Bulimia, ma non tutti, si soffrirà cmq di un disturbo del comportamento alimentare.
Un altro esempio: mangiare il giusto, ma ogni tanto indursi il vomito ed essere angosciati dalla bilancia. Anche questo è un Disturbo Atipico del Comportamento Alimentare.
Il criterio per valutare la presenza di un disturbo alimentare (anche se atipico) è l' atteggiamento che una persona ha nei confronti del suo peso e del suo aspetto fisico.
Quando una persona passa la maggior parte del suo tempo a preoccuparsi per la forma ed il peso del suo corpo o fa dipendere la sua autostima dall'aspetto del suo corpo ha sicuramente un qualche tipo di disturbo alimentare.
ALTRI DISTURBI
Nn essendo un problema di appetito convive spesso con altri sintomi quali la depressione, l’ansia, disturbi psicosomatici e dipendenze varie.
Questi disturbi “secondari” rimangono spesso radicati anche oltre quello principale al quale si accompagnano.
-Binge Eating
-Ricorrenti abbuffate senza azioni risolutorie tipiche della bulimia nervosa
-masticazione del cibo ma mancanza di deglutizione
- soggetto di peso nella norma che applica esagerate soluzioni compensatorie (es: vomito) x piccole quantità di cibo
-Vomito: Oltre a sottoporsi ad una dieta ferrea e a routine di esercizio fisico massacrante molte persone che soffrono di queste patologie, allo scopo di limitare l'assorbimento di calorie, si inducono il vomito.
Questo disturbo è presente nella maggior parte dei casi di Bulimia Nervosa ed in una buona metà dei casi di Anoressia Nervosa.
Pare essere una pratica piuttosto diffusa tra le donne in età compresa tra i 15 ed i 35 anni anche in assenza di disturbi alimentari specifici.
Studi in Europa e USA hanno evidenziato che circa un 10% delle donne in questa fascia di età riferisce di indursi occasionalmente il vomito ed un 2% di vomitare 1 o + volte alla settimana.
I metodi usati sono i + vari, dalla stimolazione manuale o meccanica (eseguita con posate, bacchette, spazzolini da denti, abbassalingua) dell'ugola e della zona retrolinguale fino all'ingestione di grandi quantità di bevande gassate, alla compressione addominale ottenuta manualmente o mediante oggetti diversi.
In questo modo si è convinti di eliminare gli effetti del cibo ingerito sull'aumento del peso (in realtà studi recenti eseguiti a Pittsburgh, USA, hanno dimostrato che con il vomito si eliminano circa il 50% delle calorie ingerite).
Il vomito ha effetti molto deleteri sul comportamento alimentare.
Si è visto che quando uno inizia ad indursi il vomito, il numero delle abbuffate inzia a crescere in maniera vertiginosa, essendo convinto di aver trovato una bacchetta magica che gli consentirà di mangiare quello che vuole.
Il vomito ha un effetto ansiolitico che ne rinforza l’abuso.
L'abitudine ad auto-indursi il vomito non è una pratica scevra da complicazioni per la salute di chi la usa. È causa di disturbi gastrici, danni dentali irreversibili, laringiti acide ad andamento cronico, infiammazioni e rigonfiamenti delle ghiandole salivari. Nei casi + sfortunati può causare rottura esofagea e morte per emorragia.
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Può iniziare con una semplice dieta che degenerando vede un ricercarsi di una magrezza impossibile tramite un rifiuto del cibo. Il corpo denutrito degenera con cali delle funzionivitali insufficienza renale cardiovascolare perdita di denti e capelli.
La fase ultima è la morte!
x diagnosticare una Anoressia Nervosa ci deve essere la presenza contemporanea di alcune caratteristiche patologiche.
- Rifiuto di mantenere il peso a un livello minimo di almeno l'85% del peso previsto sulla base delle proprie caratteristiche costituzionali.
- paura di recuperare il peso pure in presenza di denutrizione.
- preoccupazione x il peso e l’aspetto fisico, associata al bisogno ossessivo di controllare forma e il peso anche a costo di danni fisiologici evidenti.
-Amenorrea che dati tre mesi.
Un BMI <17,5 è un segno di sottopeso sospetto soprattutto se nn può essere spiegato da malattie di altro genere.
BULIMIA
È sintomo di una bassa stima della propria persona e presenta un vuoto interiore incolmabile al quale si cerca di rimediare compulsivamente ingurgitando cibo anche contro voglia e in grandi quantità, per far fronte a dipendenza al pari di una droga vengono escogitati sistemi di eliminazione calorica preventiva come il vomito autoindotto o l’abuso di diuretici e lassativi.
OBESITA'
Viene utilizzato il cibo come soluzione, fuga o anestetico, è una forma di autodifesa contro la depressione.
Per diagnosticare una Bulimia Nervosa ci deve essere la presenza contemporanea di alcune caratteristiche patologiche.
- Abbuffate con frequenza almeno settimanale in cui vengono consumati alimenti in quantità decisamente superiori a quelli che la maggior parte delle persone riescono a consumare in singoli pasti.
- Presenza di comportamenti rivolti a compensare le abbuffate e ad impedire il conseguente aumento di peso: tra queste il vomito autoindotto, l'abuso di farmaci lassativi e diuretici, l'attività fisica esagerata.
- L' autostima e la fiducia in sé stessi sono legate esclusivamente all'aspetto fisico e al peso corporeo.
- Assenza di una diagnosi preesistente di Anoressia Nervosa, e assenza di grave sottopeso
Chi soffre di Bulimia Nervosa ha un comportamento impulsivo ed è scontenta del suo sintomo che vive come minaccioso rispetto al suo desiderio di magrezza. Una ragazza bulimica ha lo stesso desiderio di magrezza di una ragazza anoressica, ma non tollera la disciplina ferrea necessaria a mantenere una alimentazione estremamente ridotta.
Obesità e rischio per la salute
Il grasso fa bene. Almeno il 3-5% del peso corporeo dovrebbe essere costituito da adipe, per proteggere gli organi interni, isolare termicamente l’organismo ed ammortizzare i colpi.
L’obesità invece fa male. Un peso eccessivo può provocare gravi disturbi e gli individui obesi hanno dal doppio al triplo di probabilità di morire prematuramente rispetto agli individui normopeso.
Un individuo viene definito obeso quando il suo BMI è >30.
Quando il BMI è >40 parleremo di obesità grave, ovvero di una forma di obesità che comporta un grave rischio per la salute del soggetto.
Un obeso è quindi un individuo che ha un peso che supera di gran lunga quello ritenuto ideale dal punto di vista sanitario (ed anche dal punto di vista assicurativo).
I rischi che corre un obeso consistono in una serie di malattie che si è visto essere + frequentemente correlate all’obesità e tanto più probabili quanto più grave è il livello di obesità presentato da un individuo.
Queste malattie sono: diabete, calcolosi biliare, insufficienza respiratoria, apnee notturne, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, artrosi della colonna vertebrale e degli arti inferiori, gotta, anomalie della fertilità, cancro.
Lo stato di obesità costituisce inoltre un fattore di rischio specifico per gli incidenti anestesiologici, nel caso in cui occorra sottoporsi ad una anestesia generale per affrontare un intervento chirurgico.
È stato altresì dimostrato che questi rischi possono essere grandemente ridimensionati tenedo sotto controllo alcuni parametri di cui paradossalmente il peso sarà quello meno influente.
Ricerche hanno dimostrato che una perdita del 10% del peso iniziale, oltre che essere un risultato facile da raggiungere e da mantenere nel tempo, è già un fattore sufficiente per ridurre del 20% la mortalità totale per obesità, ridurre del 40% la mortalità legata all'aumentato rischio di cancro legato all’obesità, ridurre del 30% la mortalità legata al diabete, etc.
Quindi un piccolo calo di peso può dare grandi benefici per la salute.
Ma come fare a stabilire con più esattezza i propri indici di rischio?
Come capire quando è opportuno perdere peso?
Una volta calcolato il BMI, bisogna calcolare anche la circonferenza del giro-vita (che misura il grado di obesità addominale e che può essere calcolata con un semplice metro da sarto) in quanto il grado di obesità addominale è un altro fattore che si è visto essere correlato in maniera direttamente proporzionale al rischio sanitario per l’obesità.
La circonferenza del giro-vita è però un dato utile soltanto nel caso in cui,
il valore del BMI sia <35 (in quanto se è superiore vuol dire che l'indice di rischio è già sin troppo elevato di per sè).
Per ridurre l'indice di rischio patologico legato all'obesità la circonferenza del giro-vita dovrebbe essere mantenuta inferiore a 88 cm x le donne e a 102 cm x gli uomini.
La perdita di peso sarà pertanto altamente consigliabile in tutti quei casi in cui:
- il valore del BMI è >30
- il valore del BMI è compreso tra 25-30, ma la circonferenza del giro-vita è superiore a 88 cm x la donna o 102 cm x l'uomo
- esistono delle condizioni patologiche legate all'obesità
(respiratorie, cardiovalscolari, diabete, etc ... ) già in atto
In tutti questi casi, seguendo un programma di controllo del peso oggi disponibile in molti centri ospedalieri italiani, è possibile ridurre significativamente il rischio patologico legato alla condizione di obesità pure senza sottoporsi a diete massacranti o incongrue.
Binge Eating Disorder
Il Binge Eating Disorder (Disturbo da Alimentazione Incontrollata) viene diagnosticato in persone in sovrappeso e che manifestano sintomi di patologia del comportamento alimentare senza rientrare nella diagnosi di Bulimia Nervosa.
- Abbuffate simili alla Bulimia Nervosa oppure frequenti pasti o spuntini nel corso della giornata. I pasti possono essere più o meno consistenti, ma si susseguono in continuazione.
- Assenza di vomito compensatorio
- Presenza di vergogna x il nn controllo alimentare.
Questi individui non presentano mai un peso normale. Il BED è presente nell'1-4% dei soggetti obesi e nel 20-30% degli obesi che richiedono un trattamento specialistico. La probabilità di soffrire di un BED aumenta con la gravità dell'obesità.
Disturbo Alimentare Atipico
Oltre ai classici disturbi alimentari: Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e
Binge Eating Disorder, esistono altri quadri clinici che nn presentano i criteri per diagnosticare un disturbo specifico.
Per esempio, se si hanno tutti i criteri diagnostici della Anoressia Nervosa ma nn il ciclo mestruale, si avrà un Disturbo Atipico del Comportamento Alimentare.
Quindi se si ha solo 2-3 dei criteri validi per l'Anoressia o per la Bulimia, ma non tutti, si soffrirà cmq di un disturbo del comportamento alimentare.
Un altro esempio: mangiare il giusto, ma ogni tanto indursi il vomito ed essere angosciati dalla bilancia. Anche questo è un Disturbo Atipico del Comportamento Alimentare.
Il criterio per valutare la presenza di un disturbo alimentare (anche se atipico) è l' atteggiamento che una persona ha nei confronti del suo peso e del suo aspetto fisico.
Quando una persona passa la maggior parte del suo tempo a preoccuparsi per la forma ed il peso del suo corpo o fa dipendere la sua autostima dall'aspetto del suo corpo ha sicuramente un qualche tipo di disturbo alimentare.
ALTRI DISTURBI
Nn essendo un problema di appetito convive spesso con altri sintomi quali la depressione, l’ansia, disturbi psicosomatici e dipendenze varie.
Questi disturbi “secondari” rimangono spesso radicati anche oltre quello principale al quale si accompagnano.
-Binge Eating
-Ricorrenti abbuffate senza azioni risolutorie tipiche della bulimia nervosa
-masticazione del cibo ma mancanza di deglutizione
- soggetto di peso nella norma che applica esagerate soluzioni compensatorie (es: vomito) x piccole quantità di cibo
-Vomito: Oltre a sottoporsi ad una dieta ferrea e a routine di esercizio fisico massacrante molte persone che soffrono di queste patologie, allo scopo di limitare l'assorbimento di calorie, si inducono il vomito.
Questo disturbo è presente nella maggior parte dei casi di Bulimia Nervosa ed in una buona metà dei casi di Anoressia Nervosa.
Pare essere una pratica piuttosto diffusa tra le donne in età compresa tra i 15 ed i 35 anni anche in assenza di disturbi alimentari specifici.
Studi in Europa e USA hanno evidenziato che circa un 10% delle donne in questa fascia di età riferisce di indursi occasionalmente il vomito ed un 2% di vomitare 1 o + volte alla settimana.
I metodi usati sono i + vari, dalla stimolazione manuale o meccanica (eseguita con posate, bacchette, spazzolini da denti, abbassalingua) dell'ugola e della zona retrolinguale fino all'ingestione di grandi quantità di bevande gassate, alla compressione addominale ottenuta manualmente o mediante oggetti diversi.
In questo modo si è convinti di eliminare gli effetti del cibo ingerito sull'aumento del peso (in realtà studi recenti eseguiti a Pittsburgh, USA, hanno dimostrato che con il vomito si eliminano circa il 50% delle calorie ingerite).
Il vomito ha effetti molto deleteri sul comportamento alimentare.
Si è visto che quando uno inizia ad indursi il vomito, il numero delle abbuffate inzia a crescere in maniera vertiginosa, essendo convinto di aver trovato una bacchetta magica che gli consentirà di mangiare quello che vuole.
Il vomito ha un effetto ansiolitico che ne rinforza l’abuso.
L'abitudine ad auto-indursi il vomito non è una pratica scevra da complicazioni per la salute di chi la usa. È causa di disturbi gastrici, danni dentali irreversibili, laringiti acide ad andamento cronico, infiammazioni e rigonfiamenti delle ghiandole salivari. Nei casi + sfortunati può causare rottura esofagea e morte per emorragia.
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Il punto comune è la fame d’amore.
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