La SOIA : zizzania e confusione

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    La SOIA : zizzania e confusione

    dato che un utente aveva postato sulla soia facendo riferimento ad un articolo su Olympian ma omettendo le varie fonti mi ero fatto carico di trascrivere l'articolo, ho anche aggiunto altri ritagli di roba attinente che ho trovato nell'ultima ora, chiedo scusa x eventuali errori di scrittura o abbreviazioni.
    tutto il materiale è in ogni modo da prendere con le pinzette e valutare oggettivamente tenendo conto che poco probabilmente ci sarà qualcosa di nn inciuciato in fini commerciali.
    inoltre mi sono astenuto da commenti personali x cui ogni considerazione nn mi appartiene.
    spero sia utile a creare ancora + confusione nella ormai dilagante fobia (sopratutto mascolina) x la soia

    _________________________


    Proteina della soia (del dott. Brett Hall)
    La pianta colpisce ancora


    La proteina della soia non è mai stata di moda nelle palestre (sottovalutazione). Voglio dire, in palestra non si sente mai nessuno dire "Hey Frankie, quando finiamo questo allenamento bestiale per le gambe, facciamo fuori un bel piatto fumante di tofu". Non succede proprio mai. Perché? Dunque, prima di tutto perché mangiare il tofu è un po' come mangiare bruchi freschi nel deserto australiano. Ma, cosa più importante, la proteina della soia (specialmente nella sua forma non raffinata come il tofu o la proteina vegetale strutturata [TVP]) non è mai stata considerata una proteina di alta qualità. Dato che è derivata da una fonte vegetale, è sempre stata considerata inferiore e incompleta. E in parte, io concordo (o meglio dovrei dire che concordavo) con questa percezione. Le mie idee a riguardo stanno cambiando con il progredire dell'industria della proteina della soia.
    I prodotti a base di soia sono usati come additivi alimentari da anni, ma solo nel corso degli ultimi dieci anni circa la soia è approdata al mercato degli integratori. Quando è apparsa per la prima volta sul mercato, è arrivata come un grezzo concentrato di proteina della soia senza un profilo di qualità di amminoacidi e pieno di sodio e di carboidrati. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, grazie soprattutto agli sforzi di una ditta di St. Louis, Missouri, di nome Protein Technologies (una divisione della Ralston Purina) i procedimenti di estrazione, concentrazione e sviluppo della proteina della soia sono cambiati enormemente. Adesso è disponibile un buon numero di prodotti a base di proteina della soia di alta qualità. Queste nuove proteine della soia sono dette isolati della proteina della soia (il nome di commercializzazione di questi isolati è Supro®).
    Sebbene il Supro sia un prodotto piuttosto nuovo, il suo produttore non ha perso tempo mettendo questo prodotto alla prova attraverso le ricerche cliniche. Per prima cosa hanno messo l'isolato della soia alla prova contro le proteine di latte, uovo e manzo per quanto riguarda le qualità delle proteine. Il metodo di misurazione più avanzato delle qualità di una proteina oggigiorno disponibile è la digeribilità della proteina corretta con il punteggio degli amminoacidi (PDCAAS) sviluppata dall'Organizzazione Mondiale per la Salute. Il punteggio PDCAAS massimo è 1,0, quindi tutte le proteine con punteggio 1,0 sono considerate complete per l'essere umano. L'isolato della proteina della soia, insieme alla caseina e alle proteine dell'uovo ha totalizzato un perfetto 1,0. Cosa interessante, il manzo ha totalizzato solo 0,92.
    Per rafforzare ulteriormente queste scoperte, è stata intrapresa una prova clinica per determinare gli effetti dell'isolato della proteina della soia rispetto alle proteine del manzo sul trattenimento delle proteine da parte dei tessuti negli uomini giovani sani. Durante questo studio a lungo termine, i soggetti hanno assunto 0,8 g di proteina della soia o del manzo per ogni chilogrammo di peso corporeo (solo 72 g per un uomo di 90 kg). Era la loro unica fonte proteica. Lo studio clinico ha scoperto che gli equilibri proteici dei tessuti del corpo erano simili fra i due gruppi e la massa delle cellule del corpo non mostrava nessun deterioramento21.
    Gli autori dello studio hanno riassunto le loro scoperte dicendo, "La qualità alimentare della proteina della soia isolata è alta e questa proteina vegetale può funzionare come unica fonte di amminoacidi essenziali e azoto per il mantenimento proteico negli adulti". Parole piuttosto forti, queste, dette dai ricercatori.
    Quindi, adesso abbiamo determinato che questi nuovi isolati della proteina della soia sono di alta qualità e forniscono un buon profilo di amminoacidi. Ma cos'altro possono fare? Hanno qualche proprietà funzionale unica? Molto e sì, rispettivamente. Diamo un'occhiata.

    Punti di forza
    L'isolato di proteina della soia vanta la concentrazione più alta di amminoacidi di quello che la Protein Technologies chiama il "gruppo fondamentale". Compresi in questo gruppo fondamentale di amminoacidi ci sono i BCAA e gli amminoacidi condizionalmente essenziali glutammina e arginina. Questi 5 amminoacidi compongono il 36,2% del prodotto a base di soia Supro. La sola glutammina rappresenta il 19,1%, appena meno della caseina. Questa fonte concentrata di amminoacidi fondamentali può favorire la salvaguardia del muscolo quando le calorie vengono ridotte.
    Molti studi hanno mostrato che l'assunzione costante di isolato della proteina della soia può aumentare la produzione di tiroxina (T4), ormone tireotropo (TSH), triiodotironina (T3) e anche insulina più di molti altri tipi di proteine, come la caseina e le proteine del pesce1,3,4,9,10,17. La tiroxina ricopre un ruolo importante nella regolazione del ritmo metabolico (cioè il ritmo a cui il corpo brucia le calorie). In parole povere, più tiroxina c'è, più il metabolismo è veloce. Questo aiuto metabolico può essere utile per le persone che cercano di perdere grasso corporeo.
    Forse secondario agli effetti descritti precedentemente, la ricerca sugli animali indica che rispetto alla caseina l'isolato e i peptidi della proteina della soia possono aiutare a ridurre la perdita di azoto e aumentare la perdita di grasso20.
    Interessanti ricerche sugli animali indicano che uno degli isoflavoni che si trovano nell'isolato di proteina della soia (daidzein) può avere un effetto specifico per ogni genere sessuale di normalizzazione della produzione degli ormoni sessuali. Le cavie da laboratorio maschi hanno sperimentato una secrezione maggiore di testosterone e di ormone della crescita oltre a una maggiore crescita muscolare, mentre le cavie femmine hanno perso peso e mostrato una diminuzione del testosterone e dell'ormone della crescita19.
    Molti studi indicano gli effetti di diminuzione del colesterolo e dei trigliceridi dati dalla soia2.
    Gli isolati della proteina della soia sembrano anche avere la capacità interessante di diminuire la viscosità del sangue (rendendolo un po' più fluido, come fa l'aspirina). Questa proprietà funzionale può favorire la circolazione e il trasporto dei nutrienti nei muscoli allenati14.

    Punti deboli
    Molti prodotti a base di proteina della soia presenti sul mercato contengono concentrati di proteina della soia che non offrono il profilo nutrizionale di alta qualità degli isolati della proteina della soia e non hanno le stesse proprietà funzionali uniche. Un modo per essere sicuri della qualità della proteina della soia di un prodotto è ricercare la marca Supro.
    L'isolato della proteina della soia ha un livello relativamente basso dell'amminoacido essenziale metionina, che agisce come amminoacido limitante per quanto riguarda la disponibilità della proteina.

    J.W. Anderson, et al., "Meta-Analysis of the Effects of Soy Protein Intake on Serum Lipids," New England J. of Med., 333 (1995) : 276-282.
    C.A. Barth, et al., "Difference of Plasma Amino Acids Following Casein or Soy Protein Intake: Significance for Differences of Serum Lipid Concentrations," J. Nutr. Sci. Vitaminol. 36 suppl. II (1990) : S111-S117.
    W. Forsythe, "Comparison of Dietary Casein or Soy Protein Effects on Plasma Lipids and Hormone Concentrations in the Gerbil," J. Nutr. 116.7 (1986) : 1165-1171.
    W. Forsythe, "Soy Protein, Thyroid Regulation and Cholesterol Metabolism," J. Nutr. 125.3 (1995) : 619S-623S.
    V. Stroescul, et al., "Metabolic and Hormonal Responses in Elite Female Gymnasts Undergoing Strenuous Training And Supplementation With Supro® Brand Isolated Soy Protein" (Brussels, Belgium: Second International Symposium on the Role of Soy in Preventing and Treating Chronic Disease,1996) 38.
    J. Wang and Z.K. Han, "Effects of Daidzein on Muscle Growth and Some Endogenous Hormone Levels in Rats" (Brussels, Belgium: Second International Symposium on the Role of Soy in Preventing and Treating Chronic Disease, 1996) 45.
    T. Yamamoto, et al., "Soy Protein and Its Hydrolysate Reduce Bodyfat of Dietary Obese Rats" (Brussels, Belgium: Second International Symposium on the Role of Soy in Preventing and Treating Chronic Disease, 1996) 55-56.
    R. Young, et al., "A Long-Term Metabolic Balance Study in Young Men to Assess the Nutrional Quality of an Isolated Soy Protein and Beef Proteins," Amer. J. Clin. Nutr. 39 (1984) : 8-15.


    e ancora:

    L'isolato della proteina della soia ha mostrato di aumentare la produzione di ormoni tiroidei, il che può aumentare il ritmo metabolico favorendo la perdita di grasso. Gli isoflavoni presenti nella soia hanno mostrato di avere numerosi benefici per la salute compresi effetti di diminuzione del colesterolo e dei trigliceridi. Contiene una proporzione eccellente di glutammina, arginina e BCAA. È una fonte proteica abbastanza economica ma può avere benefici positivi soprattutto per le donne ma anche per gli uomini.
    di Rehan Jalali - rehan@thinkmuscle.com
    endorfino dipendente

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    #2
    aggiunta info su altra ricerca

    e ancora:

    EINA della SOIA:
    ea o VELENO ?


    La soia è la “cocchina ” dell ’industria degli integratori alimentari di oggi e i prodotti
    di soia sono quelli più ingannevolmente reclamizzati fra tutti i prodotti dietetici.
    Leggendo la stampa popolare sui prodotti di soia,è naturale credere che la soia sia
    una panacea e un sostituto ideale delle proteine animali nella dieta dell ’uomo.


    di Don Matesz

    Si dice che la proteina della soia abbia una qualità pari a quella delle proteine animali, però più povera di grassi e priva di colesterolo. I promotori della soia dicono molte cose campate in aria, spe-cialmente a riguardo degli isoflavoni della soia, le molecole simili agli estrogeni (dette xenoestrogeni) presenti nella pianta. Si dice che questi isoflavoni dei prodotti di soia prevengano il cancro al seno e l’o-steoporosi e agiscano da sostituti degli estrogeni per le donne post-menopausali. In realtà, secondo alcuni noti ricercatori della soia, le evidenze a sostegno di que-ste affermazioni sono molto deboli (vedere in seguito). Solitamente i promotori della soia fanno riferimento al basso tasso di cardiopatia, cancro al seno e alla prostata, osteoporosi e sintomi della menopausa, nelle popolazioni asiatiche e dicono che tutto ciò è dovuto alle diete asiatiche che si basano sulla soia. Ma ci vuole un bel po’ di immagi-nazione per definire quella asiatica una dieta “basata sulla soia”. Secondo l’asso-ciazione no-profit Soy On Line Service (www.soyonli-neservice. co.nz), la dieta tipica giapponese contiene solo 0,08-0,13 mg di isofla-voni per chilogrammo di peso corporeo il giorno. Questo signifi-ca solo 5,6-9,1 mg di isoflavoni il giorno per una persona di 70 kg. Questa quantità è presente in circa 8 g di soia! Confrontiamo questo valore con gli 1,4-1,8 kg di cibo mangiati ogni giorno dalla persona nella media. 8 g rappresentano soltanto lo 0,5% della dieta giapponese, 30 g rappresentano l’1,5% della dieta. La consuetudine di mangiare la soia è presente in tutta l’Asia, dove la soia è consumata soprattutto come parte di condimenti fermentati molto salati, come lo shoyu (salsa di grano e soia), il tamari (salsa di soia senza grano) o la pasta miso. Gli asiatici non stanno diventando dei “folli” della soia e non bevono latte di soia, non usano la proteina isolata della soia e non mangiano tofu burger o hot dog di soia tre volte il giorno. Perciò, gli asiatici non seguono una dieta basata sulla soia! La loro dieta comprende un po’ di soia che però non è un elemen-to fondamentale della dieta come implica invece la parola “basata”. Questo getta delle ombre sull’idea che la soia sia il segreto della salute degli asiatici. Consumando solo 9 g di soia e 9 mg di isoflavoni il giorno, sembra che gli asiatici abbiano tassi di cardiopatia, cancro al seno e alla prostata, osteoporosi e menopausa, molto più bassi rispetto agli americani. Ciò nonostante, i promotori della soia dicono che la protezione contro la cardiopatia ecc. necessita dell’assunzione di 25 g di proteina della soia il giorno, una quantità che può fornire fino a 5 volte gli isoflavoni presenti nella dieta asiatica tipica. Inoltre, gli alimenti di soia fermentata tradizionali sono piuttosto diversi dagli alimenti di soia raffinati venduti nel mercato degli “alimenti salubri”. La soia contiene molti antinutrienti pericolosi, compresi gli inibitori della tripsina che bloccano la digestione delle proteine e i fitati che bloccano l’assorbimento dei minerali. La lunga fermentazione tradizionale (3-48
    mesi) della soia, per produrre le salse di soia e le paste miso, distrugge quantità significative di questi antinutrienti, mentre i processi industriali moderni per pro-durre salse di soia, latte di soia, tofu e imitazioni della carne, non eliminano questi elementi dannosi. Recentemente, in risposta a una petizione presentata alla FDA dalla Protein Technologies International (PTI), un ramo della corporazione DuPont che produce la proteina della soia a marca Supro
    ® , la FDA ha per-messo che la seguente affermazione sia associata ai prodotti di soia che contengono proteina della soia: “Le diete povere di grassi saturi e colesterolo che contengono 25 g di proteina della soia il giorno possono
    ridurre il rischio di cardiopatia”. Questa frase è stata permessa probabilmente in base ad alcuni esami clinici che mostrano che l’aggiunta della proteina della soia a una dieta povera di grassi e colesterolo produce la riduzione del colesterolo oltre quello che succede seguendo una dieta già povera di grassi e di colesterolo. Comunque, altri studi non hanno mostrato questo beneficio. Perciò, la frase autorizzata è fonte di incertezza perché dice “possono ridurre il rischio…”. Notare anche che il possibile beneficio del consumo della soia è ipotizzato solo congiuntamente a una dieta povera di grassi e di colesterolo, che “può” di per se ridurre il rischio di cardiopatia (un’altra incertezza);
    quindi, se il rischio diminuisce quando si consuma la soia come parte di una dieta povera di grassi e di cole-sterolo, di chi è il merito, della soia o della dieta? Incertezze simili sono associate ad altri presunti benefici per la salute della soia. Alcuni studi hanno indicato che assumere la soia riduce le caldane e altri sintomi della menopausa e incrementa la densità ossea delle donne in menopausa; altri studi non sono arrivati a queste conclusioni. Chiaramente, si tratta di esperimenti non verificati su larga scala. I promotori della soia dicono che si può consumare in sicurezza qualsiasi quantità di soia, ma non è vero. Infatti, ci sono alcune evidenze piuttosto forti che assumere la soia su base giornaliera, anche in quantità piuttosto modeste, e sicuramente in grandi quantità, può avere degli effetti negativi gravi sulle funzioni endocrine, sulle funzioni del sistema immunitario e sulla riparazione delle cellule cerebrali. Ecco i dettagli:

    Qualità delle proteine
    Chi vende soia dice che la proteina della soia è uguale alle proteine animali. Queste affermazioni sono favorite dall’approvazione da parte della FDA del punteggio per la digeribilità delle proteine corretto per gli amminoacidi (PDCAAS) che usa la proteina della soia come standard. Comunque, il PDCAAS non si cura della digeribilità e classifica le proteine solo in base al loro punteggio degli amminoacidi; inoltre, la FDA ha scelto la proteina della soia come standard anche se le proteine animali hanno digeribilità e profili di amminoacidi superiori. A parte la FDA, i biochimici alimentari continuano a classificare le proteine in base al valore biologico e lo standard per il valore biologico è la proteina del latte umano (una proteina animale) a cui è assegnato un punteggiodi 100. Il valore biologico della proteina della soia è solo 73 e tutte le proteine animali hanno valori superiori alla proteina della soia nella classifica del valore biologico, con le proteine dell’uovo e del siero del latte in cima alla scala, insieme al latte umano.

    Funzione riproduttiva
    Gli isoflavoni della soia sono molecole simili agli estrogeni. I tossicologi ambientali li chiamano xenoe-strogeni. Molti medici temono che la salute umana sia compromessa dall’assunzione crescente di xenoestrogeni, compresi gli isoflavoni della soia, perché stimolano svariati processi di crescita indesiderabili nelle ragazze e nelle donne e possono interferire con il normale sviluppo dipendente dagli ormoni dei ragazzi e con le capacità funzionali degli uomini.
    Nel 1997, i ricercatori hanno detto che “l’esposizione giornaliera dei bambini agli isoflavoni presenti nelle formule per i bambini è di 6-11 volte superiore, in un modello basato sul peso corporeo, rispetto alla dose che produce effetti ormonali negli adulti che consumano alimenti di soia. Le concentrazioni circolanti di isoflavoni nei sette bambini alimentati con formule a base di soia erano 13.000-22.000 volte superiori alle concentrazioni di estradiolo ematico nei primi anni di vita, e possono essere sufficienti per esercitare effetti biologici, mentre l’apporto di isoflavoni da parte del latte materno e del latte di mucca è marginale” [Lancet, 5 luglio 1997, 350, 9070, pp. 23-7]. Nel 1998, alcuni ricercatori neozelandesi hanno scoperto che il tasso di assunzione degli isoflavoni nei bambini alimentati con formule, cereali, pasti e biscotti a base di soia “è molto più alto di quello necessario negli adulti umani per alterare gli ormoni riproduttivi”. I ricercatori hanno detto: “Dato che le evidenze disponibili indicano che i bambini possono digerire e assorbire i fitoestrogeni nelle forme attive e dato che i neonati sono generalmente più suscettibili degli adulti alle interferenze nell’ambiente ormonale, concludiamo che sarebbe molto utile studiare gli effetti degli isoflavoni della soia sui processi di sviluppo dipendenti dagli steroidi nei bambini [Proc Soc Exp Biol Med, marzo 1998, 217, 3, pp. 247-53]. Prima di questi studi recenti, nel 1982, gli endocrinologi pediatrici di Porto Rico hanno riscontrato un incremento dell’incidenza dello sviluppo prematuro del seno nelle ragazze sotto gli 8 anni di età. Di 130 casi studiati, 85 presentavano lo sviluppo del seno nelle bambine sotto i 18 mesi di età. Di quegli 85 casi, 22 sono stati associati all’uso di una formula con soia, ricca di isoflavoni [Am J Dis Child, dicembre 1986, 140, 12, pp. 1263-7]. Le prove a sostegno delle proprietà di prevenzione del cancro degli alimenti e degli isoflavoni della soia sono piuttosto deboli 1 . Alcuni studi epidemiologici hanno mostrato una relazione fra il consumo di soia e la protezione contro il cancro al seno e all’endometrio, però non sono stati in grado di separare l’effetto della soia da quello di altri elementi molto presenti nelle diete asiatiche, come il consumo di pochi grassi e tante fibre, pesce, cereali interi, verdure, frutta e legumi
    diversi dalla soia; soprattutto perché la soia è una parte così piccola delle diete asiatiche. Contemporaneamente, alcune evidenze cliniche indicano che dosi alte di isolati della proteina della soia e isoflavoni (che non fanno parte delle diete asiatiche tradizionali) possono in realtà favorire il cancro. Nel 1996, per 5 mesi un gruppo di ricercatori ha somministrato ad alcune pre- e post-menopausali 38 g di isolato della proteina della soia contenenti 38 mg di isoflavoni. È interessante notare che questi ricercatori hanno affermato, “Non sono state riscontrate variazioni nelle concentrazioni di prolattina ematica, di globulina legante gli ormoni sessuali, di colesterolo, di colesterolo legato alle lipoproteine ad alta densità e di trigliceridi”. [enfasi aggiunta] Forse le donne non seguivano anche una dieta povera digrassi e di colesterolo? Oppure seguivano una dieta del genere ma neanch’essa è certa ridurre il colesterolo e i trigliceridi?
    Quello che invece hanno scoperto è che durante i mesi di assunzione della soia c’è stata una maggiore produzione di liquido nel seno nelle donne pre-meno-pausali e che “le concentrazioni ematiche di estradiolo [estrogeno] erano aumentate tantissimo attraverso un ciclo mestruale ‘composito’”. Inoltre, i ricercatori hanno considerato “preoccupante l’individuazione citologica dell’iperplasia epiteliale in 7 donne su 24 (29,2%) durante i mesi in cui hanno assunto isolati della proteina della soia” e hanno concluso che questo studio pilota indica che il consumo prolungato di isolati della proteina della soia ha un effetto stimolante sul seno delle donne pre-menopausali, caratterizzato dall’aumento della secrezione di fluido del seno, dalla comparsa di cellule epiteliali iperplastiche (abnormi) e dall’aumento dei livelli di estradiolo ematico” [Cancer Epidemiol Biomarkers Prev, 5 ottobre 1996, 10, pp. 785-94]. Nel 1997, un altro gruppo di ricercatori ha studiato l’effetto dell’isoflavone della soia genisteina sulle cellule del cancro al seno e ha affermato che “in basse concentrazioni, gli estrogeni alimentari non agiscono come antiestrogeni ma agiscono
    come il DDT e l’estradiolo stimolando le cellule del cancro al seno umano a entrare nel ciclo cellulare” [Environ Health Perspect, aprile 1997, 105, supplemento 3, pp. 633-6]. Nel numero del settembre 1998 di Cancer Research, il
    dott. William G. Helferich dell’Università dell’Illinois, ha detto che le cellule del cancro al seno dipendente dagli estrogeni iniettati nelle cavie, si moltiplicavano se alle cavie era somministrata la genisteina. Helferich dice, “Molte buone ricerche indicano che la genisteina è una buona prevenzione contro il cancro ma è pericolosa per le persone che hanno già il cancro… la cautela è d’obbligo”2 . Uno studio epidemiologico eseguito in Cina ha scoperto che l’alta assunzione di soia non ha offerto protezione contro il cancro al seno [“Dieta e cancro al seno a Shanghai e Yianjin, Cina” Br J Cancer, 1995, 71, pp. 1353-8]. A una conferenza recente sugli alimenti di soia e la salute, il dott. Mike Messina, fautore della soia e autore del libro La soia e la salute, ha detto: “Al momento è semplicemente impossibile trarre conclusioni sul consumo della soia e la prevenzione del cancro, sono certamente necessarie ulteriori ricerche” [Honolulu Star Bulletin 11/19/99, http://starbulletin.com/1999/11/19/news/story4.html]. Ciò è ovviamente contrario all’immagine della soia presentata dai pubblicitari che vorrebbero far credere alle donne che mangiare la soia prevenga il cancro al seno. Altre ricerche hanno mostrato che alcune donne pre-menopausali che hanno assunto 60 g di proteina della soia il giorno (45 mg di isoflavoni) hanno livelli di ormone luteinizzante pari al 33% del normale e
    livelli di ormoni follicolo stimolanti pari a solo il 53% dei livelli normali [Am J Clin Nutr, settembre 1994, 60:3, pp. 333-40]. Questi livelli sono abbastanza bassi per inibire l’ovulazione in alcuni individui. Nel 1994, una squadra di ricercatori ha affermato che in vitro “la genisteina, un inibitore delle tirosina cinasi, compreso il c-kit, ha bloccato la crescita dell’ovocita e ha interferito con la morfologia del follicolo”. In pratica, la genisteina ha bloccato la crescita dell’uovo e ha
    causato variazioni abnormi nella forma del follicolo [Dev Biol, gennaio 1994, 161:1, pp. 194-205]. Ci suono buone ragioni per sospettare che gli estrogeni della soia siano una causa dell’infertilità maschile. Nel corso degli ultimi 30-50 anni, con l’aumento dell’esposizione dell’uomo agli xenoe-strogeni (compresi gli isoflavoni della soia, presenti in così tanti alimenti raffinati che contengono la proteina della soia), c’è stato anche un incremento dell’incidenza dei disturbi dello sviluppo degli organi riproduttivi maschili e una diminuzione dello sperma. I ricercatori hanno scoperto che gli isoflavoni della soia genisteina e daidzeina inibiscono l’attività di un enzima necessario per il metabolismo appropriato
    degli steroidi fondamentali per le funzioni ormonali; in particolare, questo enzima è necessario per la produzione di testosterone [Biochem Biophys Res Commun, 24 ottobre 1995, 215:3, pp. 1137-44]. Gli isoflavoni della soia hanno mostrato di interferire con le normali funzioni riproduttive a livello cellulare. Nel 1996, i ricercatori hanno mostrato che la genisteina è un forte stimolante della rottura dei filamenti del DNA, perciò clastogena e mutagena [Food Chem Toxicol, 1996, 35, pp. 605-13]. Nel 1998, i ricercatori hanno affermato che “il coumestrolo e la genisteina sono clastogeni nelle cellule delle mammelle e producono mutazioni genetiche” [Z Lebensm Unters Forsch A, 1998, 206, pp. 367-73]. Di seguito descriveremo in che modo ciò può influenzare i sistemi immunitari e nervosi.

    Soia e funzionamento della tiroide
    Un numero significativo di ricerche ha indicato che gli isoflavoni della soia simili agli estrogeni presenti in 25 g di proteina della soia possono interferire gravemente con altre funzioni endocrine. Alla fine degli anni ’50 e nei primi anni ’60, ci sono state notizie di bambini alimentati con formule di soia che sviluppavano il gozzo (ingrossamento della tiroide). Uno studio eseguito in Giappone nel 1991 ha scoperto che il gozzo e l’ipotiroidismo erano presenti nella metà dei soggetti dopo l’assunzione di 30 g il giorno, per tre mesi, di germogli di soia sottaceto arrostiti [Ishisuki Y. et ali, Effetti sulla tiroide della soia som-ministrata sperimentalmente nei soggetti sani”, Nippon Nibunpi Gawk Zasshi (1991), 67, pp. 622-629]. Nel 1997 è stato mostrato che i presunti salubri estrogeni/isoflavoni della soia sopprimono l’attività della tiroide 3 . Come inibitori della tiroide, gli isoflavoni della soia sono considerati essere un po’ più potenti dei comuni
    farmaci ant-itiroide e agiscono per inibire l’azione di un enzima che converte l’amminoacido tirosina in un ormone tiroideo. Il dott. Daniel R. Doerge, uno dei ricercatori del Centro nazionale FDA per la ricerca tossicologica coinvolti nello
    studio che ha isolato e studiato il meccanismo anti-tiroide degli isoflavoni della soia, dice: “Non penso che possano insorgere problemi mangiando qualche alimento di soia nei limiti di una dieta bilanciata… però vedo dei rischi sostanziali nell’assumere gli integratori di soia o nel mangiare quantità enormi di alimenti di soia per il loro presunto valore di prevenzione delle malattie. C’è assolutamente il rischio di un’interferenza con la tiroide”4 .

    Soia e funzione immunitaria
    Molti studi hanno mostrato che gli isoflavoni della soia sopprimono il sistema immunitario. Infatti, la genisteina è stata studiata come potente farmaco da somministrare a chi ha subito un trapianto. Questi soggetti ricevono sempre farmaci repressivi per impedire che il corpo rigetti i tessuti trapiantati estranei. Una squadra di ricercatori ha studiato il potenziale immunorepressivo della genisteina e ha affermato, “I nostri dati indicano che la genisteina è un potente agente immunorepressivo, senza effetti tossici sulle cellule T e ha un uso potenziale nella profilassi e nella cura del rigetto dell’omotrapianto” [Transplantation, febbraio 1991, 51:2, pp. 448-50]. In altre parole, la genisteina ha un effetto repressivo simile a quello dei farmaci immunorepressivi somministrati ai trapiantati. Altri ricercatori hanno scoperto che la genisteina funziona come immunorepressivo causando la frammentazione della cromatina [Biochem Biophys Res Commun, luglio 1993, 194:2, pp. 944-50]. Nel 1998, i ricercatori hanno detto che “L’esposizione delle cellule delle mammelle alla genisteina produce un danno del DNA simile a quello indotto dall’inibitore topo-II e mutageno cromosomico m-amsa”. Questi ricercatori hanno scoperto che “la genisteina è un mutageno cromosomico” che causa la mutazione e la morte delle cellule linfatiche umane (Mutat Res, 31 agosto 1998, 405:1, pp. 45-56].

    Soia e funzione cerebrale
    Secondo l’Honolulu Star-Bulletin (11/9/99), recentemente l’assunzione della soia è stata associata allo sviluppo della demenza. L’Istituto nazionale dell’invecchiamento ha finanziato uno studio su 3.634 uomini giapponesi-americani delle Hawaii che ha scoperto che quelli che mangiavano più tofu soffrivano di demenza avanzata e l’autopsia ha mostrato che i cervelli degli uomini che mangiavano più di due porzioni la settimana di tofu pesavano meno dei cervelli degli uomini che consumavano meno di due porzioni di tofu la settimana. È stato scoperto che l’incidenza dei disturbi era anche correlata all’assunzione di soia. Quelli che non mangiavano tofu mostravano capacità mentali degli uomini di 5 anni più giovani, mentre quelli che mangiavano molto tofu hanno ottenuto risultati simili a quelli di 5 anni più vecchi. Su 27 alimenti controllati, compresa la carne, solo la soia è stata scoperta essere sempre correlata all’aumento dell’incidenza e della gravità della demenza [http://star-bulletin.com/1999/11/19/news/sto-ry4.html]. Questa scoperta è supportata dall’evidenza sperimentale che ha mostrato che gli isoflavoni della soia riducono la riparazione e la sintesi del DNA nel cervello delle cavie [Yakisich JS et ali, “Effetti del modulatore della proteina cinasi sulla sintesi del DNA nella corteccia cerebrale delle cavie”, Exp Neurol, settembre 1999; 159(1), pp. 164-76; Schmitz C, Axmacher B, Sunker U, Korr H, “Variazioni legate all’età nella riparazione del DNA e nella sintesi mitocondriale del DNA nel cervello delle cavie”, Acta Neuropathol (Berl) 1999; 97(1), pp. 71-81]. Secondo lo Star-Bulletin, questo studio che lega
    il tofu alla demenza è stato presentato a una conferenza sulla soia e la salute finanziato dai produttori di alimenti di soia come la DuPont e la Archer Daniel Midlands. Alla conferenza, il ricercatore capo dello studio hawaiano, il dott. Lon White, ha detto: “La maggior parte degli scienziati ha detto che i dati che descrivono effetti positivi [dei prodotti di soia] sulla salute sono molto deboli” e non supportano le affermazioni di salubrità dei prodotti di soia.

    Giochi di soldi
    Perciò, al momento sembra che ci siano abbastanza evidenze contraddittorie per concludere che ancora non sappiamo veramente se ingerire la soia in grosse quantità sotto forma di cibo o di integratori di isoflavoni sia benefico o dannoso. Ovviamente, è bene non consumare la soia o i suoi isoflavoni nelle grandi quantità consigliate dai produttori di alimenti di soia e “approvate” dalla FDA. Fino a quando se ne saprà di più, sarebbe meglio non eccedere il livello di assunzione della soia presente nella dieta asiatica tipica, cioè 8-10 g il giorno, e di certo bisognerebbe evitare l’uso di integratori di proteina isolata della soia o di isoflavoni della soia. Allora perché i germogli di soia sono così recla-mizzati dai media? Ecco la mia ipotesi. Fino a circa 10 anni fa, la maggior parte della soia coltivata negli USA era data al bestiame o usata per scopi industriali, come fare margarine, vernici, plastiche, farmaci, detergenti, emulsionanti e così via. Tuttavia, il profitto realizzabile con questo uso della soia è limitato. Si fanno molti più soldi facendo mangiare la soia alla gente e specialmente facendogli credere che sia una panacea per molti mali perché la gente è disposta a pagare molto care le panacee. I fautori della soia sono alcune delle corporazioni più grandi e ricche degli USA. Per esempio, la Monsanto (la stessa corporazione alle spalle dell’rBGH) commercializza i suoi germogli di soia geneticamente modificata “Round Up Ready” insieme al suo pesticida Round Up: il germoglio della soia è modificato non per essere più nutriente o buono ma per riuscire a sopportare dosi maggiori di Round Up! Un altro esempio è la Archer Daniels Midland (ADM) che si presenta come un “supermercato per il mondo” e che ha investito pesantemente nella produzione di prodotti di soia. Anche la DuPont Chimical è coinvolta nel mercato della soia, attraverso la sua controllata Protein Technologies International, un produttore di proteina della soia in polvere. La Green Giant vende carne di soia. A tutti questi pezzi grossi interessa farvi mangiare la soia, farvi bere la soia e farvi prendere pillole di soia. Non si preoccupano della vostra salute ma solo dei loro profitti. Quindi dovreste valutare con occhio critico tutte le pubblicità e gli articoli e i libri di massa sulla soia.

    Effetti dell ’integrazione con la proteina della soia sugli atleti
    Questo è l’articolo che ho scritto tempo fa, che criticava l’uso dell’integrazione con la proteina della soia nell’alimentazione umana. Comunque, da allora ho letto molte più cose sulla soia e devo ammettere che il mio articolo precedente era fuorviante. Anche se ci sono alcuni studi che indicano che la soia lavorata in modo improprio può rappresentare un problema per qualcuno, la maggior parte degli studi, oltre all’esperienza delle popolazioni asiatiche, indica che l’uso moderato dei prodotti di soia è sicuro e probabilmente benefico per la maggior delle persone. L’edizione attuale (seconda) del Physician’s Desk Reference for Nutritional Supplements (PDRNS) dice che “La proteina della soia può svolgere attività di riduzione dei lipidi, antiaterogene, antiossidanti, anticarginogene e antiosteoporotiche”. Questo testo dice che la proteina della soia è controindicata solo per quelli ipersensibili (allergici) alla soia. Il PDRNS dice che le donne incinte e in allattamento dovrebbero evitare l’uso della proteina della soia “in attesa di studi sulla sicurezza a lungo termine e se questi integratori non sono consigliati dal proprio medico”, però la cosa è strana perché la
    proteina della soia è approvata per l’uso nelle formule per i bambini. Se è sicura come unica fonte proteica per i bambini, come può essere insalubre per le donne incinte e in allattamento? Il PDRNS dice anche che le donne con tumore positivo ai recettori degli estrogeni dovrebbero usare la proteina della soia solo dietro consiglio e controllo da parte di un medico. Il PDRNS dice anche che la soia contiene acido fitico “che può legarsi ad alcuni minerali, come calcio, magnesio, manganese, zinco, rame e ferro, riducendo il loro assorbimento”. Secondo questo testo, non ci sono notizie di sovradosaggio della soia e si dice che “Un’assunzione totale di 25-50 g di proteina della soia e di 50 mg di isoflavoni della soia il giorno può esercitare benefici cardiovascolari e di altro tipo”. Prima pensavo sbagliandomi che i “fitoestrogeni” della soia esercitassero effetti femminilizzanti simili a quelli degli estrogeni umani. In realtà, la
    genisteina, il fitoestrogeno più potente della soia, è 9.000 volte più debole dell’estradiolo e 7.000 volte più debole dell’estrone. La genisteina è 100.000 volte più debole dell’estrogeno sintetico dietilstilbestrolo. Sembra che gli isoflavoni della soia proteggano contro le malattie legate agli ormoni sessuali, in particolare il cancro al seno, all’utero e alla prostata, legandosi ai recettori degli estrogeni e impedendo lo stimolo alla crescita dei tessuti sensibili da parte dei molto più forti xenoestrogeni. Contrariamente ad alcune notizie non obiettive, di cui sono stato preda in passato, non ci sono prove che indicano che la soia è stata responsabile per lo sviluppo prematuro del seno nei bambini a Porto Rico. Studi approfonditi hanno legato l’evento all’esposizione a estrogeni sintetici molto forti attraverso il pollame o le pillole anticoncezionali. Non ci sono assolutamente prove che indicano che gli isoflavoni della soia causano la femminilizzazione dei maschi e la mascolinizzazione delle femmine. Di interesse per gli atleti di forza può essere uno studio recente in cui 14 ginnaste della squadra olimpica rumena sono state suddivise in due gruppi, uno ha ricevuto un integratore della proteina della soia della Supro ® , l’altro ha ricevuto un placebo con sapore e consistenza identici. La squadra ha seguito una dieta controllata per 6 giorni la settimana allenandosi 4-6 ore il giorno per 4 mesi. Gli scienziati hanno misurato la massa magra, la massa grassa, l’emoglobina, le proteine, i grassi, l’urea e la creatinina, gli enzimi epatici, il calcio e il magnesio totali nel sangue, le immunoglobuline, le mucoproteine nell’urina, il T3 e il T4 ematici, l’estradiolo, il progesterone, la prolattina, il testosterone e i 17-chetosteroidi nell’urina, prima e dopo il periodo sperimentale. Alla fine dello studio, il gruppo dell’integrazione aveva aumentato la massa magra e i livelli ematici di prolattina e T4 e diminuito le fosfatasi alcaline ematiche. Il gruppo non integrato aveva ridotto il livello di T4 ematico e aumentato il livello di mucoproteine nell’urina. Perciò, i risultati di questo studio mostrano un miglioramento dei livelli degli ormoni tiroidei nei soggetti integrati con la soia, contraddicendo direttamente i timori di alcuni scienziati che l’uso di 25 g il giorno di proteina della soia possa sopprimere la funzione della tiroide. Riassumendo, gli autori hanno concluso: “Le nostre conclusioni preliminari possono indicare un minore stress metabolico-ormonale nelle ginnaste d’élite sottoposte ad allenamento estenuante e che hanno integrato giornalmente con la proteina isolata
    della soia”. Ovviamente, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare queste ipotesi. Comunque, visti i suoi benefici potenziali cardiovascolari e di altro tipo, può essere saggio per i soggetti non allergici alla soia, usare la proteina della soia con moderazione come alternativa economica e salubre alle proteine animali.

    Don Matesz è membro associato della International Association
    of Resistence Trainers e si è laureato all’American Academy of
    Nutrition. Don risiede a Toledo, Ohio, ed è disponibile per consultazioni
    sul fitness per telefono ed email e per l’allenamento personale
    a Toledo. Potete raggiungere Don scrivendo al
    matesz@earthlink.net.


    Riferimenti
    1 Fitzpatrick M, “Soy Isoflavones: Panacea or Poison?”, submitted to the FDA in an effort to block GRAS status for soy isoflavones, published in Health and Healing Wisdom, Volume 22, No 3, p. 3.
    2 Osborne SE, “Does Soy Have a Dark Side?”, Natural Health, March 1999, p. 158.
    3 Divi RL et al., “Anti-thyroid isoflavones from the soybean,” Biochem Pharmacol (1997)54:1087-1096.
    4 Osborne SE, op cit, p. 113.
    5 Stroescu V; Dragan J; Simionescu L; Stroescu OV Hormonal and meta-bolic response in elite female gymnasts undergoing strenuous training and supplementation with SUPRO Brand Isolated Soy Protein. J Sports Med Phys Fitness 2001 Mar;41(1):89- 94 Department of Pharmacology, University of Medicine, Bucarest, Romania.


    e ancora:

    Soia spiazza estrogeno

    Secondo l’American Cancer Society, nei soli Stati Uniti circa il 35% di morti per cancro potrebbe essere evitato grazie a una dieta adeguata. E la soia è sicuramente uno dei cibi che garantiscono una vita lunga e sana. L’associazione scientifica tra il consumo della proteina di soia e la riduzione del rischio di alcuni tipi di tumore costituisce, infatti, un’evidenza crescente, così come la consapevolezza nel pubblico. Sono sempre di più gli studi epidemiologici che mettono in rapporto il ridotto numero di casi di tumore del colon, della mammella e della prostata presso le popolazioni asiatiche. La ragione? La dieta di queste nazioni è particolarmente ricca di soia. Ed è proprio per l’aumentata evidenza che la Food and Drug Administration (FDA) sta valutando 58 studi scientifici, sia indipendenti sia sponsorizzati, attraverso i quali definire se effettivamente il consumo di alimenti contenenti proteina di soia possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore. Del resto la stessa FDA nel 1999 si era espressa con una dichiarazione eloquente: “25 grammi di proteina di soia al giorno, all’interno di una dieta povera di grassi saturi e di colesterolo, possono ridurre il rischio di malattie coronariche”. Ma a che cosa è dovuto l’effetto protettivo della soia?

    L’azione dei fitoestrogeni

    La pianta è di origine asiatica, dove costituisce ancora l’alimento base da oltre 5000 anni. Si utilizzano i semi, ricchi di proteine (42%), lipidi, glucidi, vitamine, minerali, fibre, saponine e isoflavoni. E sono proprio questi ultimi componenti, i fitoestrogeni tipici della soia, a garantire un effetto protettivo. Gli isoflavoni hanno, infatti, una formula chimica analoga agli estrogeni e sono in grado di legarsi agli stessi recettori, bloccandone l’azione. Ma esistono ricerche che hanno messo in evidenza un meccanismo d’azione non estrogenico dei fitoestrogeni della soia. In particolare uno di essi, la genisteina, influenza enzimi addetti alla traduzione dei segnali che regolano l’accrescimento e la moltiplicazione cellulare, e ha proprietà antiossidanti. Il suo meccanismo d’azione nei riguardi dei tumori consiste in anti-ossidazione, inibizione del metabolismo dell’acido arachidonico, modulazione del segnale di integrazione cellulare, inibizione dell’attività ormonale, dell’accrescimento delle cellule neoplastiche e degli oncogeni.

    Prostata, seno e colon

    Le virtù anti-cancro della soia sono in particolare orientate verso il tumore della prostata e quello mammario. Per quel che riguarda il tumore alla prostata sono molti gli studi effettuati con spettrometro di massa e gas-cromatografia che hanno permesso di dosare isoflavonoidi nel liquido prostatico di uomini asiatici ed europei. Dagli studi emerge che il consumo di elevate quantità di soia si associa anche ad alti livelli urinari dei metaboliti di questi composti, che hanno azione protettiva. Uno studio statunitense, pubblicato sul Journal of Nutrition, ha evidenziato come l’anticancerogenicità della soia dipenda dalla capacità di ridurre i livelli di ormoni sessuali maschili. In questo modo le sostanze presenti nella soia sono efficaci sia nel prevenire lo sviluppo del cancro alla prostata sia nel bloccare la successiva crescita e la formazione di metastasi. Un discorso analogo vale per il tumore della mammella. Si è visto, infatti, come l’assunzione di soia riduca gli ormoni sessuali nelle donne in pre-menopausa, una riduzione che persiste per due o tre mesi anche dopo la sospensione dell’assunzione. In questo modo i fitoestrogeni riducono gli steroidi ovarici e gli androgeni surrenalici esercitando un effetto protettivo sul cancro mammario. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Carcinogenesis, ha evidenziato come un’alimentazione regolare a base di soia protegga le americane d’origine asiatica dal carcinoma mammario, riducendo il rischio del 47%. Mentre effetti analoghi sono stati evidenziati in una ricerca giapponese con il rischio dimezzato per le donne che seguono la dieta tradizionale, e consumano tre volte al giorno zuppa di miso, a base di germogli di soia e ricca in isoflavoni. Aumentano le evidenze, poi, sul ruolo dell’alimentazione anche per il cancro al colon. Uno studio giapponese, tanto per cambiare, ha dimostrato che mangiare fagioli di soia e tofu riduceva il rischio di cancro al colon di almeno il 40%. E gli uomini che consumavano almeno 39 grammi di proteine di soia al giorno per un anno avevano una minore divisione cellulare delle cellule cancerogene rispetto agli uomini la cui dieta non includeva la soia. Ma non è finita qui. Sembrano in aumento le evidenze anche per il tumore ai polmoni e per quello alla tiroide nelle donne. Ora la palla passa all’FDA. Dopo la sua eventuale approvazione si potrà cominciare a informare sempre più diffusamente i consumatori. L’auspicio è che presto le confezioni dei prodotti riportino informazioni e suggerimenti per la prevenzione del cancro con la dieta.

    Marco Malagutti


    Fonti:
    Aronson, WJ et al. Decreased growth of human prostate LNCaP tumors in SCID mice fed a low-fat, soy protein diet with isoflavones. Nutr Cancer. 35: 130-136.
    Billings, PC et al. Protease inhibitor suppression of colon and anal gland carcinogenesis induced by dimethylhydrazine. Carcinogenesis (Lond.). 11: 1083-1086.
    Fritz, WA et al. Dietary genistein: perinatal mammary cancer prevention, bioavailability and toxicity testing in the rat. Carcinogenesis. 19: 2151-2158
    Hebert JR et al. Nutritional and socioeconomic factors in relation to prostate cancer mortality: a cross-national study. J Natl Cancer Inst. 90: 1637-1647.
    Li D et al. Soybean isoflavones reduce experimental metastasis in mice. J Nutr. 129: 1075-1078.



    e ancora:

    PROTEINA della SOIA
    di Author L. Rea

    Ultimamente mi sembra di ricevere sempre + domande sulla pro della soia e io consiglio che gli atleti, specialmente gli uomini, la evitino come un appuntamento alla cieca. Perciò vorrei dare delle info + approfondite su questa sostanza pericolosa.

    Cos'è la soia?
    La soia è tratta dai fagioli di soia. I fagioli crescono in quei baccelli verdi che a volte vediamo negli alimentari mascherati da ortaggi. Ne esistono di altri colori ma x la maggior parte sono di colore giallo ocra con un occhio nero.
    In passato i fagioli di soia erano coltivati x essere usati come sostituto del fertilizzante e xciò usato x coprire il seminato ed essere arato nel terreno x arricchire il suolo. Era quindi un concime. Naturalmente, cm tutte le altre cose di questo mondo, nn si poteva lasciare in pace questa roba.
    Durante la dinastia Chiang, i cinesi decisero di far fermentare i fagioli e il consumo umano cominciò grazie alla salsa di soia e il miso. Naturalmente poco dopo è arrivato il tofu.
    In seguito, il fagiolo di soia è stato usato principalmente x l'olio di soia. Un affarone? L'olio di soia è usato x fare fat da pasticceria, margarina e molti oli vegetali.
    Dopo il completamento del processo di estrazione resta una grossa quantità di pro della soia. X molti anni è stata utilizzata solo x alimentare gli animali, il pollame e anche il pesce. L'unico problema è che c'è un limite a quanta pro della soia si può usare x sostituire altri alimenti prima che gli animali sviluppino grossi problemi di salute, compresi quelli riproduttivi.
    Attualmente la soia è usata cm sostituto della carne in molti prodotti alimentari. Anche molti cibi x animali usano la soia cm fonte pro. Cosa strana, molti di quelli che giurano di nn mangiare mai i prodotti di soia scoprono di consumarla giornalmente nei cibi raffinati... quando cominciano a leggere l'etichetta.

    La soia è un alimento sano?
    Intorno agli anni '70, l'industria della soia si è avvalsa di ditte di marketing importatni x convincere le persone delle classi povere e medie di moltissimi paesi che la soia nn è una schifezza ma un cibo salubre. L'idea era x far dimenticare il fatto che si trattava solo di una fonte calorica economica x gli animali.
    Lo United Soybean Board (USB) ha speso milioni di $ x fare pressioni su Washington e sulla ricerca medica. Infatti hanno speso oltre 1M di $ x strappare il parere discutibile della FDA (Foof and Drug Administration) che la soia abbassa il colesterolo.
    Inoltre, la USB ha scrittori, redattori, dietisti, chef e praticamente tutti i produttori di alimenti raffinati che profondono parole di elogio x la soia. NN è necessario dire che la strategia è stata assolutamente geniale. Adesso la soia è presente in quasi il 65% dei generi alimentari venduti nei supermercati.

    Xchè la soia è dannosa?
    I prodotti di soia contengono:
    - fitoestrageni: (isoflavoni) genisteina e daizeina, che imitano e a volte bloccano gli ormoni estrogeni.
    - fitati: che bloccano l'assunzione di minerali da parte del corpo.
    - inibitori enzimatici: che ostacolano la digestione delle pro.
    - haemaggluttin: che fa aggregare i globuli rossi e inibisce l'assunzione di ossigeno e la crescita.

    Pesticidi?
    Inoltre, quasi tutti i fagioli di soia sono coltivati in fattorie che usano pesticidi e diserbanti tossici e molti provengono da piante geneticamente modificate. Quando si pensa che 2/3 di tutti gli alimenti raffinati contengono qualche forma di soia, si capisce che tantissimi americani stanno consumando prodotti i cui effetti a lungo termine sono del tutto sconosciuti.

    Femminilizzazione e depositi di fat?
    Forse gli effetti + dannosi della soia x la salute hanno a che fare con i suoi fitoestrogeni che possono imitare gli effetti degli ormoni femminili estrogeni. è stato scoperto che questi fitoestrogeni produconodegli effetti negativi su molti tessuti umani e che bere 2 bicchieri di latte di soia al giorno x 1 mese apporta abbastanza di queste sostanze chimiche x alterare il ciclo mestruale delle donne.
    La FDA regolamenta i prodotti che contengono estrogeni, eppure nn esistono avvertenze x la soia. 2 tossicologi della FDA, Daniel Sheelan e Daniel Doerge, hanno addirittura detto, "Gli isoflavoni di soia presenti negli isolati della soia rappresentano un rischio di potenziale x la popolazione in assenza di avvertenze e indicazioni adeguate".
    La soia è particolarmente problematica x i bambini e i prodotti a base di soia x bambini andrebbero evitati. Xchè? In base ai dati forniti dallo Swiss Federal Health iService, è stato calcolato che i bambini alimentati esclusivamente con i prodotti a base di soia ricevono ogni giorno 1 dose di estrogeni = a 5 cps anticoncezionali.
    Gli studi che mostrano che i bambini alimentati con prodotti di soia si sviluppano in modo normale prendono in considerazione solo l'altezza, il peso e altre misure di crescita rilevate durante l'infanzia e la fase immadiatamente sucessiva. Molti degli effetti negativi si fanno evidenti solo con l'arrivo della pubertà. Rifflettete su questa cosa la prossima volta che attraversate lo spogliatoio della palestra.
    I pediatri stanno riscontrando sempre + casi di femminilizzazione di ragazzi che arrivano alla pubertà con seno sviluppato e peni minuscoli. Anche i testicoli nn discesi sn adesso molto + comuni che in passato. Ricordate che gli estrogeni della soia nn danneggiano soltanto il sistema riproduttivo. Solitamente la tiroide è colpita x prima, causando perdita di energia, guadagno di peso, depressione, letargia e una serie di altri sintomi.
    Negli adulti maturi la soia abbassa la produzione di testo e di sperma, mentre in molte donne aumenta i depositi di fat. Quasi tutti i prodotti di soia in commercio (anche le pro della soia) contengono fitoestrogeni).

    Calcoli renali?
    Lossalato è una sostanza dannosa presente in alcuni alimenti. La quantità di ossalato presente nei prodotti supera di gran lunga l'indicazione dell'American Dietetic Association di 10mg x porzione x quelli affetti da calcoli renali, con alcuni aliemnti che raggiungono valori 50 volte superiori al limite consigliato. Prendendo in considerazione queste indicazioni, i fagioli di soia e i prodotti a base di soia nn possono essere consigliati x i pazienti sche soffrono di calcoli renali.
    Durante lo studio degli alimenti, i ricercatori hanno riscontrato i livelli + alti di ossalato nella pro della soia con consistenza aggiunta, che contiene fino a 638mg di ossalato x dose di 85g. Il formaggio di soia ha registrato il contenuto di ossalato + basso: 16mg x ossalato (c'è scritto così, forse intendeva di ossalato x dose , nota di Drugo ). Gli spinaci contengono ~543mg x porzione di 60g.
    Il corpo nn può metabolizzare l'ossalato e lo espelle con l'urina. La sostanza nn ha valore nutrizionale, però si lega al Ca formando una massa (calcoli renali) che può bloccare il sistema urinario.
    Nessuno conosce con precisione xchè i calcoli renali si sviluppino in certi individui. Tuttavia, quello che sappiamo è che livelli alti di ossalato nell'urina ne aumentano il rischio e che quelli con una storia familiare di problemi del genere hanno maggiori probabilità di soffrire x questo problema.
    Nel 2002, negli USA, i calcoli renali sn stati diagnosticati a oltre 1M di persone. I calcoli possono avere dimensione variabile da = a un chicco di riso alla circonferenza di una pallina da golf. Si calcola che il 10% della popolazione statunitense, principalemnte gli uomini, svilupperà un calcolo renale a un certo punto della vita.

    In conclusione... [img]images/smilies/teach.gif[/img]
    Sembra che la nuova spinta verso gli alimenti poveri di carbo si a accompagnata da una spinta ancora + forte da parte dell'indistria della osia. Dalla pasta povera di carbo alle salse sine carbo, tutti stanno spacciando una salute migliore sine rivelare i mali nascosti dell apro economica una volta usata x sostituire il letame.
    Ovviamente nn è necessario evitare del tutto la soia, salvo i casi di allergia della soia. Un pò di salsa di soia ogni tanto nn farà cadere i testicoli di nessuno. Però, cm fonte pro o cm aliemnto fisso dell'alimentazione giornaliera è sicuramente dannoso x tutti.

    Ulteriori riferimenti:
    New Zealand Medical Journal (Volume 113, 11 febbraio 2000)
    Journal of Agricultural and Food Chemistry, settembre 2001


    ----------------------
    torno su questo post editandolo solo x aggiungere il titolo di una ricerca di confronto tral le pro del latte e della soia, caso mai a qualcuno interessasse e avesse voglia di cercarsela, si tratta di:
    Wilkerson, S., et al. (2004). Milk proteins promote a greater net protein balance than soy proteins following resistance exercises. (Presented at Experimental Biology 2004, April 2004, in Washington, D.C. )
    Last edited by Drugo84; 15-01-2005, 18:40:53.
    endorfino dipendente

    #BodyWeb Forum's Rules

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    • tyler
      Bodyweb Advanced
      • Jul 2004
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      • Terra di confine
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      #3
      Great post! Bravo Drugo!

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      • Drugo84
        Gentiluomo di Fortuna
        • Jun 2003
        • 29229
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        • 26
        • Zion
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        #4
        allora, nn si può replicare agli articoli se nn in post da voi aperti in altre sez ...

        grazie cmq
        endorfino dipendente

        #BodyWeb Forum's Rules

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        • Drugo84
          Gentiluomo di Fortuna
          • Jun 2003
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          • 26
          • Zion
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          #5
          ancora due ritagli sull'argomento ...

          appena rubacchiati ( ) da ON di questo mese dopo una prima occhiata:

          “Purtroppo le pro della soia raffinate in commercio subiscono un forte riscaldamentoe nel prodotto finale – tofu o polvere – vi è una quantitàsignificativa di residui proteici danneggiati.”
          Dott. Robert Marshall


          “La pro della soia è una pro incompleta: è carente di metionina e lisina e contiene fitoestrogeni, che, secondo me, possono influenzare negativamente il guadagno di massa magra.”
          Dott. Carlon Colker


          “penso che la pro del siero del latte e quella della soia si completino a vicenda. La combinazione delle 2 pro produce un VB superiore rispetto a quello di ciascuna delle singole componenti. La soia è assai vantaggiosa xchè ha un ritmo di rilascio degli aminoacidi relativamente lento. Inoltre l’isolato della pro della soia, che è ricavato dalle piante, ha una stabilità superiore, con un tasso di degradazione + basso rispetto alle pro animali come il siero del latte.”
          Gerard Dente



          La soia può scombussolare il met?

          Ecco cometa soia influenza la funzione della tiroide negli uomini

          Una critica frequente rivolta ai prodotti della soia è che questi interferiscono con la funzione della tiroide. È noto che gli isoflavoni, che sono presenti nella soia, influenzano negativamente la funzione della ghiandola tiroidea negli animali inibendo un enzima importante chiamato periossidasi tiroideo. Alcuni ricercatori canadesi e di Seattle hanno collaborato x esaminare gli effetti dell’assunzione di soia sul funzionamento della tiroide in uomini giovani * .

          Trentacinqhe uomini sani, di età media 27 anni, hanno integrato la loro dieta con uno dei prodotti seguenti:

          1)isolato della pro del latte

          2)isolato della pro della soia povero di isoflavoni

          3)isolato della pro della soia ricco di isoflavoni.

          I soggetti hanno usato gli integratori x 57 gg intervallati da periodi di pulitura di 4 settimane in cui nn è stato assunto alcun integratore. Risultati: nessuno degli integratori a base di soia ha prodotto alcun effetto negativo su alcuna misura dell’attività dell’ormone tiroideo.

          Jerry Brainum


          * Dillingham, B:L., et al. (2004). Soy isoflavone consuption does not influence serum thyroid hormones in young men. (Presented at Experimental Biology 2004, April 2004, in Washington, D:C.)
          endorfino dipendente

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