Con la seguente dichiarazione abbiamo deciso di dissociarci dalla federazione italiana di powerlifting e dunque non parteciperemo nemmeno alle prossime gare. Alcuni dati relativi a quanto segue sono stati ricavati da search all'interno della rete in particolare:
In ogni caso siamo testimoni diretti di quanto segue.
Questione Territorialità / Affiliazione atleti e possibilità di partecipare alle gare.
Vorremmo fare presente l’incongruenza di cui la dirigenza della federazione italiana di powerlifting è affetta. Si fa riferimento alle recenti competizioni alle quali è stato impedito ad alcuni atleti di partecipare discriminandoli nei confronti di altri per i quali invece è stata fatta eccezione. Il regolamento non consente ad un atleta non affiliato ad una palestra che a sua volta non sia affiliata alla federazione italiana di powerlifting di partecipare alle gare così come un atleta che si allena in una palestra X non affiliata non può appoggiarsi ad una palestra Y affiliata. Purtroppo questa regola non vale per tutti.
Gli atleti Carini , Ferrari e Mussi si allenano al Club67 di Crema. Anche l’atleta Tacito si allena al Club67 di Crema. Eppure ai primi tre non è stato concesso partecipare alle recenti competizioni in quanto il Club67 non è affiliato alla federazione italiana di powerlifting, mentre per Tacito si è fatta un’eccezione consentendogli di gareggiare per la palestra di Melegnano.
Lo stesso dicasio per gli atleti Ghirardi e Alberici, il primo allenandosi allo Sporting Club di Crema ma gareggiando per una palestra di Cigole mentre il secondo allenandosi a Castelleone ma gareggiando per la stessa palestra di Cigole.
In aggiunta segnaliamo i casi di Arnaldo Rimoldi che pur allenandosi in una palestra a Crema gareggiò per la squadra di Parma e Vittorio Venturelli che fu costretto a pagare di tasca propria 80 euro per poter prendere parte ad una competizione, cifra assolutamente arbitraria nonostante la palestra dello stesso Venturelli non fosse comunque affiliata.
Alla luce dei fatti, sarebbe opportuno una spiegazione da parte della dirigenza, sebbene una risposta sommaria sia già stata data agli atleti esclusi asserendo che le decisioni della dirigenza sono arbitrarie e insindacabili: ridicolo, dal momento che esiste un regolamento. Sarebbe presa piede anche la voce che, essendoci di mezzo il campionato a squadre, l’affiliare atleti a palestre diverse da dove si allenano stravolgerebbe l’esito finale della competizione. Vero. Però delle eccezioni sono state fatte comunque e il problema poteva essere facilmente risolto escludendo questi atleti dalla classifica a squadre e mantenendo solo quella individuale.
- il sito internazionale di powerlifting
- il sito italiano di powerlifting
- youtube
In ogni caso siamo testimoni diretti di quanto segue.
Questione Territorialità / Affiliazione atleti e possibilità di partecipare alle gare.
Vorremmo fare presente l’incongruenza di cui la dirigenza della federazione italiana di powerlifting è affetta. Si fa riferimento alle recenti competizioni alle quali è stato impedito ad alcuni atleti di partecipare discriminandoli nei confronti di altri per i quali invece è stata fatta eccezione. Il regolamento non consente ad un atleta non affiliato ad una palestra che a sua volta non sia affiliata alla federazione italiana di powerlifting di partecipare alle gare così come un atleta che si allena in una palestra X non affiliata non può appoggiarsi ad una palestra Y affiliata. Purtroppo questa regola non vale per tutti.
Gli atleti Carini , Ferrari e Mussi si allenano al Club67 di Crema. Anche l’atleta Tacito si allena al Club67 di Crema. Eppure ai primi tre non è stato concesso partecipare alle recenti competizioni in quanto il Club67 non è affiliato alla federazione italiana di powerlifting, mentre per Tacito si è fatta un’eccezione consentendogli di gareggiare per la palestra di Melegnano.
Lo stesso dicasio per gli atleti Ghirardi e Alberici, il primo allenandosi allo Sporting Club di Crema ma gareggiando per una palestra di Cigole mentre il secondo allenandosi a Castelleone ma gareggiando per la stessa palestra di Cigole.
In aggiunta segnaliamo i casi di Arnaldo Rimoldi che pur allenandosi in una palestra a Crema gareggiò per la squadra di Parma e Vittorio Venturelli che fu costretto a pagare di tasca propria 80 euro per poter prendere parte ad una competizione, cifra assolutamente arbitraria nonostante la palestra dello stesso Venturelli non fosse comunque affiliata.
Alla luce dei fatti, sarebbe opportuno una spiegazione da parte della dirigenza, sebbene una risposta sommaria sia già stata data agli atleti esclusi asserendo che le decisioni della dirigenza sono arbitrarie e insindacabili: ridicolo, dal momento che esiste un regolamento. Sarebbe presa piede anche la voce che, essendoci di mezzo il campionato a squadre, l’affiliare atleti a palestre diverse da dove si allenano stravolgerebbe l’esito finale della competizione. Vero. Però delle eccezioni sono state fatte comunque e il problema poteva essere facilmente risolto escludendo questi atleti dalla classifica a squadre e mantenendo solo quella individuale.
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