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  • Marco pl
    Bodyweb Senior
    • Apr 2007
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    • Palermo
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    #31
    Sarai d'accordo con me che prima di tutto ci vorrebbero i video che evidenzierebbero le inevitabili carenze esecutive, e inziare a correggere quelle in modo da consolidare prima una tecnica decente e poi metterci un po' di carico. Però in genere un approccio di questo tipo richiede da parte di chi lo esegue una determinazione anche nel fare cose noise e che diano riasultati prestativi-estetici sul breve periodo nulli.

    Non potendo fare questo (soldier lo faresti?) sono convinto che un lavoro a percentuali più alte sia la soluzione migliore. In 4 settimene siprendono una decina di kg sul massimale e poi si stalla. Niente programmazione, niente lavoro da formica che accumula e poi spende. Poi dipende dai carichi e dal peso corporeo, ma non credo nessuno dei due sia molto elevato in questo caso (non è un offesa e spero di sbagliarmi).
    IL MIO APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO
    CICLO DI ALLENAMENTO PER UN PRINCIPIANTE
    LO STACCO, GAMBE O SCHIENA?

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    • TETANIC
      Bodyweb Member
      • Jan 2009
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      #32
      Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
      Ciao!
      Ho trovato il trackback nel mio blog, ti ringrazio per avermi definito "scrittore" e se vuoi parlare di biomeccanica anche io sono un appassionato (ho riempito il blog di articoli, puoi trovarli cliccando sul logo in basso nella mia firma, se hai tempo e voglia).

      Il problema della Fisica applicata agli esercizi è che i movimenti, anche in una estrema semplificazione, sono comunque complessi. In più non c'è facile accesso a dati quantitativi, pertanto risulta difficile un compromesso fra un modello sufficientemente semplice ma anche sufficientemente preciso.

      L'ideale sarebbe una "tuta" che registra le posizioni del corpo in modo, con un po' di cinematica inversa, trovare forze ed accelerazioni.

      Ad esempio, quando tu muovi verso l'alto un oggetto a velocità costante è ovviamente vero che la forza applicata all'oggetto sia proprio pari alla sua forza peso, ma... quanta è la forza che tu stai generando? sicuramente maggiore e variabile in funzione degli angoli articolari.

      Parlo proprio di forza in senso meccanico di statica e dinamica. Ci sarebbe poi tutto un complicato discorso sulla forza in senso termodinamico perchè se il peso sta fermo tu comunque spendi energia (non mi è mai riuscito una schematizzazione decente di questo passaggio).

      Se la velocità lineare è costante quasi sempre sulla traiettoria (e sarebbe da misurare eh...) di sicuro non lo è in partenza dove deve passare da zero al valore a regime.

      Quei "discorsi" sono relativi proprio a questo: per staccare un peso dal suolo è meglio generare "almeno" la forza peso, qualsiasi sia il tempo che ci metto, oppure è bene generare tanta più forza che si può per metterlo in moto il più velocemente possibile? Questo è il succo del discorso.

      Per tutta una serie di motivi, la seconda ipotesi: un burst di forza. Questa abilità va allenata.

      Ora, per il palestrato medio ciò è del tutto irrilevante dato che cerca un po' di forza per fare poi massa. Ma per un PL è invece determinante, tanto che, se il tasso di produzione della forza è una qualità chiamiamola indiretta, è così intimamente legata al "gesto" da essere un requisito fondamentale.

      Ad esempio, allenamenti che coinvolgono sempre % di carico dal 90% in su vanno in stallo proprio perchè si perde la generare forza nell'inversione dei movimenti dato che il sistema nervoso è troppo preso a controllare il peso immane.

      Le % di carico sono un mezzo per esprimere dei concetti e, secondo me, sono fuorvianti in molti casi, specialmente per soggetti intermedi con, magari, carichi non equilibrati fra le varie alzate per cui un 90% di stacco è fattibile ma non di squat o viceversa.

      Per questo motivo preferisco una scala molto più "soggettiva" ma non per questo meno precisa. Io non potrei mai allenarmi al mio 90% di squat e stacco, mi è sufficiente già un bell'80% deciso e dinamico per "fare forza".

      Anche sui recuperi ci sarebbe molto da dire, in quanto la forza va allenata in condizioni di freschezza ma senza far scendere il volume sotto una certa soglia, e allenamenti con 7-8' sono assolutamente mortali e demotivanti per tutta una serie di motivi ah ah ah, perciò piuttosto che un 3x3x90% e 10' di recupero è moooolto meglio un 9x1x85% con 3' che insegna a tenere un bel carico in condizioni di parziale carenza di CP (se vogliamo essere forbìti, altrimenti "in condizioni di stordimento da carico" che è la sensazione che si prova), ma questo è un esempio fra i tanti.

      Ciao e grazie della lettura!

      p.s. per il nostro amico consiglierei un qualcosa con un minimo di buffer anche perchè mi sembra uno che non ha mai fatto cose del genere e beneficierebbe della maggior freschezza che questi schemi permettono. In altre parole e senza essere troppo pedanti, per fare forza è bene concentrarsi sul fare le ripetizioni bene piuttosto che sul finire la serie, per questo cose in 6x3 o 8x2 con 1 ripetizione di margine almeno a serie funzionano bene.

      Mi fa MOLTO piacere leggerti e soprattutto scoprire che non hai interpretato male le mie riflessioni e quindi considerarle polemica... come avrai notato infatti mi trovo in accordo con te sul concetto di base e lo si evince anche dal tuo suggerimento finale (6x3 o 8x2) per lavorare in modo più specifico sulla forza...

      Venendo agli altri concetti da te giustamente esposti, avevo evitato di prenderli in considerazione per non allontanarmi troppo dal nucleo della discussione e cioè... allenare la forza in modo diretto porta ad un miglioramento più consistente della stessa (è ciò che ho scritto io)... come dire... è innegabile che un 3x12 porti ad un miglioramento sicuramente inferiore di un 6x3 (con buffer 1 o 2 come suggerisci)... il punto del discorso era proprio questo... in quanto io affermavo che una qualità migliora maggiormente se allenata in maniera specifica.
      Ciò ovviamente non vuol dire che se faccio allenamenti diversi non si ottenga contestualmente un miglioramento anche di altre componenti come la forza, ma, parliamo di miglioramenti che nella stragrande maggioranza dei casi (per non dire la totalità) saranno più lenti rispetto ad allenamenti più diretti.

      Dopo aver letto le prime 2 righe del tuo articolo ho subito capito che tu lì parlavi di tutt'altro (dinamicità dell'alzata etc etc) ed ho proseguito nella lettura perchè credo che gli spunti non mancano per approfondire tematiche e concetti che magari a prima vista potrebbero sembrare banali ma non lo sono.
      E' ovvio che per staccare dal suolo sarebbe più congeniale riuscire ad imprimere istantaneamente una forza che porti al raggiungimento da parte del bilanciere di quella che tu chiami velocità a regime per poi eguagliare semplicemente la Fp... in questo modo otterrei il risultato cercato "spendendo di meno" ed è altrettanto ovvio che la forza risultante sul bilanciere è frutto di tutta una serie di eventi come variazione degli angoli durante l'alzata etc etc... ma non mi sembrava il caso inoltrarsi anche in questa direzione perchè ci si sarebbe allontanati troppo dal contesto della richiesta relativa al primo post...
      Se poi si considera che si parlava di allenamento relativo alla forza massimale appare evidente che lavorando con % troppo basse i risultati probabilmente latiteranno...
      Proprio a proposito di allenamento mirato all'incremento della forza massimale, hai mai sperimentato il metodo ad onde piccole?
      Cosa ne pensi? ... e con quali recuperi l'hai provato?

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