E' giusto?
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Non credo che ci sia un numero di atleti nani (senza offesa!) sufficente a garantire la possibilità di competizioni distinte e siccome tutti hanno il diritto di gareggiare...
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Credo che il problema sia piuttosto complesso e delicato.
In effetti io sono parte in causa in quanto gareggio nella categoria fino a 60 kg. che spesso è l'ultima (dopo i 52, ora abolita, ed i 56) dove si trovano soggetti rientranti nella fattispecie. Già nei 67.5 spesso gli stessi atleti, quando vi accedono, non sono altrettanto competitivi.
In svariate occasioni di campionati internazionali sia assoluti sia master ho affrontato atleti con tali caratteristiche che, normalmente, sollevavano diverse decine di chili più di me, che pure alzavo oltre il doppio BW raw.
Un esempio per tutti nel passato è stato Magnus Karlson.
Mi sono sempre sempre posto questo quesito cercando di girarmelo con poca obiettività dalla mia parte: alla fine ho concluso che era giusto così.
Il soggetto affetto da nanismo non è sostanzialmente inabile o down relativamente alla specialità in esame, cioè la bench press. Non lo è per il semplice motivo che non è inferiore agli altri, non ha una menomazione fisica che non gli consenta il movimento, la regolare esecuzione dell'esercizio - perlomeno come prevista dagli attuali regolamenti - non gli mancano le gambe, non sta sulla sedia a rotelle, pertanto sarebbe ingiusto creargli una categoria a parte, perchè potrebbe replicare: "io sono più forte di te".
Insomma, paradossalmente e sia pur nella infelicità del suo stato, la bench press è lo sport suo, per caratteristiche morfologiche, per il rom del bilanciere, per la forza che indubbiamente possiede nei distretti interessati unita alle peculiarità che gli consentono per un certo periodo di sfruttarla (normalmente non hanno una vita agonistica lunghissima).
Premesso tutto quanto sopra detto, ho comunque due rilievi da fare:
il primo è di ordine squisitamente tecnico e regolamentare. Normalmente - e parlo come arbitro FIPL - esistono regole e limiti in quasi tutto ciò che è funzionale e complementare agli esercizi del powerlifting: misure minime e massime delle panche e delle pedane, bilancieri e dischi omologati, limiti di lunghezza e spessore di polsini, cinture, maglie e relative cuciture come da regolamernto fin nei particolari.
Mi chiedo dunque, non sarebbe opportuno fissare - o quantomeno ridurre - il limite dell'altezza consentita alle pedanine da apporre sotto i piedi?
Non lo ritengo un particolare da poco, in quanto modifica in modo rilevante il setup sulla panca, l'equilibrio, gli stabilizzatori e, di conseguenza, l'esecuzione di tutto l'esercizio.
Se così fosse ed il limite si regolasse ad un massimo di due tavolette (è un ipotesi di massima ovviamente) probabilmente cambierebbero diverse cose e, chi non fosse in grado di eseguire correttamente l'esercizio in tal modo, dovrebbe per forza di cose rientrare nelle categorie accennate da Pellico; ma, a quel punto, non per ghettizzazione, ma unicamente per consentire a tutti un'uniformità di situazioni in partenza.
Dopotutto a livello regolamentare sono spesso cambiate molte cose più rilevanti: fermo arbitrale, poi dell'atleta, poi di nuovo arbitrale; la testa non si alza, poi si, poi di nuovo no.
La seconda riserva che affronto è su un terreno ancora più pericoloso, diciamo etico e sociale.
Per molte forme di nanismo è prevista la regolare somministrazione dell'Hormon Growth, su conforme ricetta medica, come essenziale alla sopravvivenza.
Più che giusto e sacrosanto, in questo caso, visto che il fine è la vita ed è superiore a tutto; ciò però non toglie che, a livello sportivo, questo produca altri effetti con sperequazione nei confronti dei non rientranti nella patologia, cioè la stragrande maggioranza.
Originariamente Scritto da PELLICO Visualizza MessaggioE' regolare che un atleta affetto da un evidente problema fisico(nanismo) come Markus Shick uno dei migliori panchisti al mondo possa competere con persone fisicamente abili? Mi rendo conto che cio' puo portare la discussione su altri aspetti ma vorrei che fosse limitata al puro aspetto sportivo.[ATTACH]43441[/ATTACH]
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Ti ringrazio x il tuo post come al solito pertinente e molto interessante.
A una precisa domanda nel corso di un intervista sui vantaggi che poteva avere stando la sua conformazione fisica rispose che fosse stato alto 2metri avrebbe giocato a basket.Cmq anche x me vale cio' che e' stato detto in precedenza ed io non ho avuto nessum problema ha competere con Markus anzi ne ero orgoglioso.
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Il problema sollevato da Pellico è molto più complesso e delicato. Per chi non ha affrontato la situazione nel powerlifting internazionale viene spontaneo dare risposte semplicistiche.
Come ho rilevato nel precedente intervento, non si tratta di ammettere o meno determinate categorie ad un contest internazionale, si tratta di capire se sia lecito che atleti con handicap o menomazioni possano usufruire di alcuni strumenti - di cui non si serve o non si può servire la normalità degli utenti - per raggiungere gli obiettivi prefissi, persino in maniera più efficace degli altri.
Se si vuole fare un paragone scherzoso ed ironico con il basket, la domanda non è relativa agli atleti alti mt.2,15 ma piuttosto:" sarebbe giusto concedere ad atleti alti mt.1,40, e che pertanto non arrivano al canestro, di restarvi appollaiati sopra per ricevere gli assist?".
Oppure, per passare ad una domanda meno scherzosa e più attuale, è giusto che un atleta privo di gambe possa gareggiare con i normodotati utilizzando - solo per l'occasione - delle particolari protesi al titanio che consentono reattività e tempi migliori, laddove però lo stesso materiale non è stato ancora omologato e consentito, come substrato rialzato, sotto le scarpe (attualmente chiodate) degli avversari?
Ed allora, tornando agli affetti da nanismo che hanno tutti i diritti di partecipare alle gare, .....è tuttavia giusto che non arrivando a far aderire tutta la pianta del piede sulla pedana (come prevede il regolamento) possano utilizzare un numero spropositato di pedanine per ovviare a tale handicap? Non sarebbe più equo che, come tutti gli altri accettano l'ineluttabilità del rom più lungo senza pretendere che sia consentita una minor escursione delle braccia per pareggiare la lunghezza degli arti superiori, allo stesso modo loro debbano adeguarsi alla ridotta lunghezza di quelli inferiori?
Inoltre, è giusto che possa essere regolarmente assunto "qualcosa", sia pur vitale ma con altrettanto indubbie conseguenze sportive, che non è invece considerato lecito alla restante parte dei concorrenti? Non sarebbe opportuno che, ferma restando l'illeicità per questi ultimi e la necessità per i primi, venisse tuttavia attuato uno screeming tra quelle forme della stessa patologia che non hanno necessità della ricordata somministrazione e che pertanto possono equamente competere con i normodotati e le altre forme che andrebbero più giustamente ricondotte alla categoria delle paraolimpiadi?
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggioè giusto ovviamente..... altrimenti dovremmo proibire a quelli sopra i 2,15 di giocare a basket
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Abbi pazienza ma è chiaro che s' intende nell' ambito delle regole fissate per uno sport : quello con le protesi non può gareggiare esattamente come non può farlo uno con i pattini a rotelle : te lo immagini uno con i roller blade che si mette a fare i 400m in pista con quelli che corrono con le scarpette ?
Quello di 1,40 non può stare attaccato al canestro perchè le regole lo vietano qualunque sia la sua altezza
Ed allora quali sono le regole del PWL ?
Se un atleta arriva con il suo corpo e la sua maglia ( dove è consentita perchè ci sono anche le federazioni che la proibiscono anche qui come vedi si tratta di regole ) e nient ' altro rientra nelle regole e può benissimo gareggiare"Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
sigpic
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Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza MessaggioAbbi pazienza ma è chiaro che s' intende nell' ambito delle regole fissate per uno sport : quello con le protesi non può gareggiare esattamente come non può farlo uno con i pattini a rotelle : te lo immagini uno con i roller blade che si mette a fare i 400m in pista con quelli che corrono con le scarpette ?
Quello di 1,40 non può stare attaccato al canestro perchè le regole lo vietano qualunque sia la sua altezza
Ed allora quali sono le regole del PWL ?
Se un atleta arriva con il suo corpo e la sua maglia ( dove è consentita perchè ci sono anche le federazioni che la proibiscono anche qui come vedi si tratta di regole ) e nient ' altro rientra nelle regole e può benissimo gareggiare
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Ciao intanto e piacere, mi chiamo Giovanni.
Il problema è proprio quello delle regole che sono spesso molto aleatorie e modificabili nel tempo.
L'esempio del basket era ovviamente scherzoso e serviva a risponderti sul fatto che le obiezioni non si riferiscono alle caratteristiche di cui ci ha dotato madre natura (essere alti mt.2,15 e sfruttarlo nel basket) ma alle misure regolamentari che, nel tentativo di non isolare una certa categoria, prevedono per essa distinguo ed eccezioni che possono persino avvantaggiarla su altri.
L'esempio dell'atleta con protesi, invece, non era affatto paradossale ma reale ed attuale, se segui l'atletica leggera ma anche se soltanto leggi i giornali.
Tu affermi l'ovvietà che l'atleta con protesi non può gareggiare? Ma perchè Pistorius al Golden Gala che ha fatto?
L'atleta sudafricano privo di gambe e che normalmente usa per la vita quotidiana un normale tipo di protesi, ha utilizzato uno speciale tipo di protesi al titanio, brevettate e fornitegli dal suo sponsor, per realizzare lo scorso luglio sulla pista dell'Olimpico una delle migliori prestazioni dell'anno sui 400 mt.
Adesso la IAAF, dopo attento esame in cui ha riscontrato le particolarità di questo materiale simile ai pneumatici (perde aderenza sul bagnato, è più lento in uscita dai blocchi ed accelera in rettilineo) ha decisio di vietare a Pistorius la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino; ciò non toglie che precedentemente gli abbia consentito la presenza in uno dei più importanti meeting internazionali dell'atletica contro i cosiddetti normodotati.
Il problema è che questi ultimi tale materiale, non ancora previsto ed omologato, sono impossibilitati ad usarlo e, pertanto, se lo stesso dovesse risultare vantaggioso nei confronti del normale piede calzato nella scarpa chiodata, il suo uso sarebbe al momento discriminante da parte di un singolo nei confronti degli altri.
Del resto anche in caso di omologazione generale, senza un limite sull'utilizzo dei materiali, rischieremmo paradossalmente quanto prima di vedere la finale dei 100 mt. piani ( cioè la specialità per eccellenza della velocità umana) effettuata da atleti con i motorini sotto i piedi.
Da sottolineare, peraltro, che di questo vantaggio ne è chiaramente conscio lo stesso Pistorius visto che, non a caso come riportato in foto su tutti i giornali, cambia le protesi proprio per la gara guardandosi bene dall'utilizzare in pista quelle che usa ogni giorno per camminare.
Tornando al PL, la situazione è abissalmente meno pubblicizzata trattandosi di uno sport povero, ma non per questo meno evidente.
Le pedane che il nano utilizza sotto i piedi, di svariate decine di centimetri, sono un mezzo - al momento regolamentare, beninteso - che gli consente di ovviare ad un suo handicap, cioè tenere la pianta del piede aderente alla pedana durante l'esecuzione.
Si obietterà che questo è un sistema per consentire comunque l'efficace postura nell'esecuzione dell'esercizio, nè più nè meno come sono previsti diversi livelli degli staggi da cui staccare il bilanciere, per venire incontro ai più alti ed ai più bassi.
Ma, attenzione! Lo stacco del bilanciere è un'agevolazione lecita che avviene in una fase prodromica in cui l'esercizio non è ancora iniziato. In altri termini, come ti consento l'aiuto dello spotter nello staccare il bilanciere, così ti consento l"alzo" maggiore o minore degli appoggi per agevolare la predisposizione del tuo setup. Ma, allorchè le braccia sono tese e l'arbitro ritiene possa dare il via all'alzata, l'esercizio comincia per tutti nelle stesse condizioni e, similmente, finisce con l'ordine di "a posto" prima che il bilanciere venga riaccompagnato sugli appoggi.
Se le pedanine servissero all'affetto da nanismo per raggiungere agevolmente la sommità della panca senza incorrere in movimenti faticosi e scomodi o in atteggiamenti goffi, nulla quaestio.
Il problema è che tali pedane rimangono necessarie ed in uso durante tutto l'esercizio - a differenza degli appoggi - modificando ed influendo in maniera sostanziale tutta l'esecuzione e l'efficacia dello stesso.
Ora io non accampo attenuanti su quelle che sono le caratteristiche morfologiche stabilite dalla natura (il giocatore di basket alto mt. 2,15) e quindi accetto le eventuali agevolazioni che al soggetto nano possono derivare dalle proprie caratteristiche strutturali (braccia cortissime) ma, allo stesso modo, questi dovrebbe sopportarne gli inconvenienti.
In altre parole, se il normo dotato non usufruisce di particolari attenzioni per il suo maggiore e svantaggioso rom del bilanciere con gli arti superiori, forse sarebbe equo che parallelamente non esistessero facilitazioni per gli arti inferiori dei soggetti in esame (e non parliamo di uno spessore solo di una o due tavolette eh!) anche qualora ciò dovesse comportare delle prove nulle o molto ridotte nell'entità dei carichi.
In caso contrario e per chi non potesse proprio gareggiare in situazioni normali, come già avviene per i paraplegici ed altre fattispecie, esiste la sempre molto nutrita paracategoria.
Tutto questo non deve essere - si badi bene - una scelta fatta a priori come conseguenza di uno stato individuale o personale o dovuto all'invidia di prestazioni migliori, ma solo un ripiego per coloro che non dovessero riuscire ad adeguarsi a situazioni paritarie nei confronti degli altri atleti.
Insomma ben venga l'affetto da nanismo, magari parziale, che poggia i piedi per terra e vince lo stesso, grazie alle ridotte leve e ad una forza smisurata, forse con 170 anzichè con 200kg.
La seconda obiezione scontata è: ma le regole attualmente consentono tali pedane.
Giusto e inappellabile e infatti........le accettiamo. Ma le regole, come ho già ricordato nell'altro intervento, sono cambiate spesso ed anche su particolari più importanti delle pedane per i piedi: si pensi al "fermo arbitrale" soppresso e poi reintrodotto; al movimento della testa vietato, poi ammesso e nuovamente vietato; alle norme spesso modificate sulla posizione dei piedi ed a quelle interpretative sulla simmetria della traiettoria del bilanciere.
E' tanto strano auspicare che, come avviene nella legislazione politica, ciò che non è previsto oggi sia diversamente contemplato domani?
Le regole sono fatte dagli uomini e sempre da rispettare finchè in vigore.....ma proprio per questo gli uomini le possono modificare. Credo che l'importante sia avanzare e far notare le proprie ragioni in modo pacato, motivato e costruttivo, quale che sia la sede occasionale, fosse pure - come un forum - semplicemente conviviale e quand'anche il tutto non sortisca alcun effetto sperato.
Un saluto a tutti.
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza MessaggioAbbi pazienza ma è chiaro che s' intende nell' ambito delle regole fissate per uno sport : quello con le protesi non può gareggiare esattamente come non può farlo uno con i pattini a rotelle : te lo immagini uno con i roller blade che si mette a fare i 400m in pista con quelli che corrono con le scarpette ?Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza MessaggioQuello di 1,40 non può stare attaccato al canestro perchè le regole lo vietano qualunque sia la sua altezzaEd allora quali sono le regole del PWL ?...............................
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Certe volte handicap fisici possono portare nell'ambito del bench press dei vantaggi.Ora la questione come dice Tony e' quella delle regole.Per esempio quando ho cominciato a fare gare in WPC e non conoscevo personalmente tutti gli atleti avevo letto la prestazione di un Master tedesco dei 90kg che alzava 250kg.Quando poi al peso lo visto sono rimasto sorpreso dal suo fisico:
180cm in altezza e + grosso di me a vista un 110kg.Gareggiava nei -90kg in quanto affetto da uno scarsissimo peso degli arti inferiori dovuto certamente ad una malattia.
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x Tony : ma perchè esistono le classifiche delle maratone per quelli in carrozzella e per quelli che usano solo le scarpe ?
se non fosse così mi schiererei ai blocchi di partenza dei 100 m con la Ducati...."Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
sigpic
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Vedi Luna, è proprio questo il punto.Esistono gare particolari non solo per quelli in carrozzella ma anche per tutti coloro che per handicap fisici non possono, o non possono più (vedi gravi incidenti), competere con i cosiddetti normodotati.Ad alto livello internazionale queste gare si chiamano "paraolimpiadi" e noi italiani abbiamo avuto anche esponenti di spicco. Tra i tanti, potrei citarti l'ex Commissario Straordinario FIGC (calcio), Luca Pancalli. Era un promettente pentathleta ma all'età di 18 anni, per una tragica caduta da cavallo, divenne paraplegico; non volendo abbandonare lo sport, aldilà della successiva carriera politica e federale, continuò a gareggiare pur in carrozzella e vinse anche delle medaglie alle paraolimpiadi.
Ora però veniamo al nostro problema. Pistorius - il velocista sudafricano con protesi al titanio, del quale ti ho citato l'esempio nei precedenti interventi - non si accontenta delle paraolimpiadi! Conscio dell'assoluta portata innovativa a livello tecnologico delle sue protesi (e, probabilmente, indottovi anche dallo sponsor), vuole partecipare alle gare con i normodotati perchè ovviamente garantiscono ben altra visibilità. Le gare paraolimpiche con gli altri portatori di handicap non gliele avrebbe vietate nessuno, men che meno la Federazione. Il problema nasce se tu vuoi competere con atleti nella norma ma, essendone impossibilitato per le tue condizioni, per farlo vuoi utilizzare materiali, attrezzature o situazioni non previste, allo stato attuale, dai regolamenti.Le protesi al titanio usate da Pistorius non sono ancora state omologate e, pertanto, qualora venga appurato che consentano delle prestazioni migliori a livello cronometrico, occorrerebbe allora garantire identica possibilità di prestazioni ai concorrenti.Tali protesi, insomma, andrebbero utilizzate solo nel momento in cui lo stesso materiale che le caratterizza fosse approvato, messo in produzione e divenisse quindi disponibile anche per suole, sottosuole o accessori a tutti i gareggianti. Ma a quel punto, stabilita nuovamente la parità dei materiali, i tempi di Pistorius tornerebbero probabilmente a permettere solo una prestazione qualsiasi rispetto ai normodotati con titanio e, quindi, il suo rientro nella mediocrità. E questo Pistorius lo sa bene.Fino a quel momento, il velocista sudafricano, per gareggiare con i normodotati dovrebbe utilizzare dei materiali già approvati all'attualità e quindi delle protesi più o meno normali; così facendo chiaramente non sarebbe in grado di competere e, di conseguenza, la Federazione Internazionale di Atletica Leggera (IAAF) gli ha indicato la sola strada percorribile: quella delle paraolimpiadi.
Tornando al powerlifting. Esistono delle categorie apposite dove gareggiano i portatori di handicap. Normalmente, nei Campionati Internazionali, le gare di queste particolari classi di atleti precedono la disputa delle altre gare. In esse puoi trovare atleti paraplegici che, in quanto tali, non possono tenere i piedi saldi in pedana e sono anche legati alla panca per evitarne la caduta; inoltre altre tipologie di menomazioni.Gli atleti suddetti gareggiano tra loro e, pertanto, il regolamento può ben prevedere deroghe e clausole a parte in quanto questi atleti non concorrono - ne potrebbero - con gli altri.I nani, tuttavia, non rientrano e non vogliono rientrare in queste tipologie, dal momento che non si ritengono handicappati ai fini dell'esercizio in questione e sono consapevoli di essere forti in senso assoluto per qualità di prestazioni nei confronti dei normodotati.E a me, a noi, tutto ciò sta bene... ma starebbe senz'altro meglio se non si intravedessero altre disparità.Ben venga l'affetto da nanismo che sfrutta le leve corte ed il ridotto rom del bilanciere, se la natura gli ha conferito questa caratteristica; ma la natura - ahilui - gli ha conferito la stessa caratteristica agli arti inferiori e, come si avvantaggia della prima situazione dovrebbe accettare e subire gli effetti della seconda.Se l'atleta in carrozzella gareggia a parte perchè non poggia i piedi a terra (oltre al resto) come da regolamento, il nano per gareggiare con i normodotati dovrebbe - a parer mio - utilzzare le loro stesse situazioni di gara e, quindi, le tavolette (in numero addirittura di 8!) non dovrebbero esserci o al limite essere ridotte a 1 o 2.Sei in grado, poggiando i piedi a terra, di sfruttare le tue caratteristiche in modo competitivo? OK. Non lo sei? Ti do ugualmente la possibilità di gareggiare ma nella categoria a parte, come del resto accade con i paraplegici che non pretendono di utilizzare le protesi al titanio di Pistorius.Lo stesso discorso ovviamente va replicato - sempre a mio avviso - per l'eventualità che il soggetto necessiti di particolari sostanze, per ragioni di sopravvivenza, considerate illecite per tutti gli altri.Rientri tra quelle patologie che possono fare a meno di tali sostanze? OK. Viceversa, non puoi prescinderne per giusti motivi? Va bene, ti accetto ma, poichè non posso depenalizzare l'uso delle stesse per gli altri, ti faccio gareggiare a parte, senza isolarti, perchè vado comunque a rinforzare numericamente una già cospicua categoria sviluppatasi su diverse fattispecie.
Saluti.Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggiox Tony : ma perchè esistono le classifiche delle maratone per quelli in carrozzella e per quelli che usano solo le scarpe ?Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
se non fosse così mi schiererei ai blocchi di partenza dei 100 m con la Ducati....
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Tony non voglio tirarla in lungo ma il punto centrale , ormai è chiaro , stà nel gareggiare col proprio corpo o con attrezzi esterni
la Semionova , anni fa nel basket , gareggiava con le altre pur essendo alta 2,12 , nessuno si è mai sognato di escluderla
le miniatlete della ginnastica gareggiano non in una categoria a parte ma nelle gare olimpiche , o mondiali , insieme alle altre e nessuno si sognerebbe mai di metterle in una categoria a parte
se invece gareggiassi nei 100 m col giubbotto coi retrorazzi probabilmente gli altri avrebbero qualcosa da dire
chi si presenta col suo corpo e basta , a parte qualche indumento per decenza , ha il diritto di gareggiare cmq sia fatto"Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
sigpic
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Esatto Luna. Proprio così.
La Semionova quindi non c'entra; come detto nell'altro post, è alta non ha bisogno di vantaggi, buon per lei.
Le mini atlete, cui ti riferisci tu, è giusto che gareggino perchè vanno in pedana senza chiedere aiuti per la loro bassa statura.
Il giubbotto con i razzi è un po' un esempio simile alle protesi di Pistorius: al momento non sono regolamentari quindi ci sarebbe disparità con gli altri.
I nani nel PL? Se gareggiano come le mini atlete della ginnastica, il problema non sorge.....ma forse sorgerebbe per loro!
Ma se viene loro consentito l'uso di sostanze non ammesse (giustamente) per gli altri? Se si prevede, ad esclusivo loro vantaggio, l'utilizzo di surplus di materiale non necessario ai concorrenti, solo al fine di ridurne l'handicap?
Ecco il senso delle delle osservazioni che ci scambiavamo con Pellico, alla base di questo post.
Saluti
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza MessaggioTony non voglio tirarla in lungo ma il punto centrale , ormai è chiaro , stà nel gareggiare col proprio corpo o con attrezzi esterniOriginariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
la Semionova , anni fa nel basket , gareggiava con le altre pur essendo alta 2,12 , nessuno si è mai sognato di escluderla
le miniatlete della ginnastica gareggiano non in una categoria a parte ma nelle gare olimpiche , o mondiali , insieme alle altre e nessuno si sognerebbe mai di metterle in una categoria a parte
se invece gareggiassi nei 100 m col giubbotto coi retrorazzi probabilmente gli altri avrebbero qualcosa da dire
chi si presenta col suo corpo e basta , a parte qualche indumento per decenza , ha il diritto di gareggiare cmq sia fatto
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