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bel post di Paolo su AOS

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    bel post di Paolo su AOS

    siccome alcuni di voi non sono iscritti ad AOS, riporto qui un bellissimo post di IronPaolo. Tralascio tutto quello che precede il 3d, ritengo interessante la risposta che Paolo ha dato e che in qualche modo riassume tutta la passione (almeno la mia) che continuiamo ad infondere in questa attività:

    ________________________________________________________________

    E' chiaro che in Bulgaria, in Russia, negli USA il volume di praticanti è immenso, la cultura diversa e 1000 altre seghe.

    Come in tutti gli sport minori, è tutto a carico dei praticanti che sono atleti, organizzatori, allenatori, giudici, promoter, manager. Spessissimo questi ruoli vengono svolti dalla stessa persona.

    Non ci sono palestre, a maggior ragione è raro trovare squadre e team, le difficoltà sono enormi.

    La FIPL è una federazione "aggressiva", di questo ne ho la certezza dato che Sandro e tutti gli altri responsabili non è che stiano con le mani in mano a livello federale. Ciò non toglie che non è che i genitori porteranno i propri figli a fare il PL invece che il nuoto.

    A questo punto c'è da fare una scelta: possiamo soccombere a tutto questo e mollare, oppure, senza trionfalismi o atti eroici, fare la nostra parte.

    Questo forum è "la nostra parte", allenarsi e scambiare informazioni è "la nostra parte", diffondere con il passaparola è "la nostra parte". Non è che occorre lanciarsi dietro le linee nemiche. Solo, essere costanti.

    Io sono qui grazie ad Enrico e Fabio. Altri sono qui perchè hanno letto quello che ho scritto. Il livello aumenta grazie a questi comportamenti, a questo picchiare duro costantemente, ognuno per quello che può fare, serenamente.

    Alternative? Mi spiace dirlo, ma l'unica alternativa è lamentarsi delle nostre disgrazie.

    E lamentarsi non risolve i problemi.

    Mi spiace che Fox abbia abbandonato il PL, ma.. il "powerlifting" non è solo gareggiare, ma una mentalità. Non riesco ad organizzare bene i pensieri, ci provo.

    Amare uno sport significa comprenderlo ed apprezzarlo, e diffonderne i valori, il messaggio positivo. Significa desiderare di praticarlo anche se non si può, o quanto meno, provarci, per vivere le sensazioni di quello sport.

    Si può amare il powerlifting senza gareggiare, solo per il piacere di praticarlo. Anche questo è importante. Tanto, alla fine chi veramente lo ama, vorrà provare l'emozione della gara almeno una volta. In questo, non c'è preclusione. Non ci servono persone che fanno PER FORZA le gare.

    Fra noi ci sono persone che hanno preso la nave o l'aereo per salire in pedana, magari per l'unica gara della loro vita. Per un risultato di fondo classifica, ma lo hanno fatto per loro stesse, per provare, mettersi alla prova.

    Queste sono le persone che creano il "movimento", la "base", queste sono le persone che con il loro entusiasmo tirano dentro altre persone, che altrimenti non proverebbero perchè "non sono al livello giusto" e tutte le solite segate che si sentono dire. Queste sono le persone che ci servono, perDio!

    Non è una questione di risultati. Non ce ne frega niente di avere sempre le solite 2 persone da 300Kg di stacco, meglio sarebbe avere 100 persone che provano, che tentano, che lottano per migliorare il loro 180 di stacco per portarlo a 220. Fra loro c'è il campione che non sa di esserlo.

    In questo, io vedo che nel tempo le cose migliorano, ed è grazie a tutti voi che questo avviene.
    My Videos: www.youtube.com/profile?user=EnricoPL
    IronPaolo's blog:http://snipurl.com/2vztj

    #2
    Originariamente Scritto da PowerEnrico Visualizza Messaggio
    siccome alcuni di voi non sono iscritti ad AOS, riporto qui un bellissimo post di IronPaolo. Tralascio tutto quello che precede il 3d, ritengo interessante la risposta che Paolo ha dato e che in qualche modo riassume tutta la passione (almeno la mia) che continuiamo ad infondere in questa attività:

    ________________________________________________________________

    E' chiaro che in Bulgaria, in Russia, negli USA il volume di praticanti è immenso, la cultura diversa e 1000 altre seghe.

    Come in tutti gli sport minori, è tutto a carico dei praticanti che sono atleti, organizzatori, allenatori, giudici, promoter, manager. Spessissimo questi ruoli vengono svolti dalla stessa persona.

    Non ci sono palestre, a maggior ragione è raro trovare squadre e team, le difficoltà sono enormi.

    La FIPL è una federazione "aggressiva", di questo ne ho la certezza dato che Sandro e tutti gli altri responsabili non è che stiano con le mani in mano a livello federale. Ciò non toglie che non è che i genitori porteranno i propri figli a fare il PL invece che il nuoto.

    A questo punto c'è da fare una scelta: possiamo soccombere a tutto questo e mollare, oppure, senza trionfalismi o atti eroici, fare la nostra parte.

    Questo forum è "la nostra parte", allenarsi e scambiare informazioni è "la nostra parte", diffondere con il passaparola è "la nostra parte". Non è che occorre lanciarsi dietro le linee nemiche. Solo, essere costanti.

    Io sono qui grazie ad Enrico e Fabio. Altri sono qui perchè hanno letto quello che ho scritto. Il livello aumenta grazie a questi comportamenti, a questo picchiare duro costantemente, ognuno per quello che può fare, serenamente.

    Alternative? Mi spiace dirlo, ma l'unica alternativa è lamentarsi delle nostre disgrazie.

    E lamentarsi non risolve i problemi.

    Mi spiace che Fox abbia abbandonato il PL, ma.. il "powerlifting" non è solo gareggiare, ma una mentalità. Non riesco ad organizzare bene i pensieri, ci provo.

    Amare uno sport significa comprenderlo ed apprezzarlo, e diffonderne i valori, il messaggio positivo. Significa desiderare di praticarlo anche se non si può, o quanto meno, provarci, per vivere le sensazioni di quello sport.

    Si può amare il powerlifting senza gareggiare, solo per il piacere di praticarlo. Anche questo è importante. Tanto, alla fine chi veramente lo ama, vorrà provare l'emozione della gara almeno una volta. In questo, non c'è preclusione. Non ci servono persone che fanno PER FORZA le gare.

    Fra noi ci sono persone che hanno preso la nave o l'aereo per salire in pedana, magari per l'unica gara della loro vita. Per un risultato di fondo classifica, ma lo hanno fatto per loro stesse, per provare, mettersi alla prova.

    Queste sono le persone che creano il "movimento", la "base", queste sono le persone che con il loro entusiasmo tirano dentro altre persone, che altrimenti non proverebbero perchè "non sono al livello giusto" e tutte le solite segate che si sentono dire. Queste sono le persone che ci servono, perDio!

    Non è una questione di risultati. Non ce ne frega niente di avere sempre le solite 2 persone da 300Kg di stacco, meglio sarebbe avere 100 persone che provano, che tentano, che lottano per migliorare il loro 180 di stacco per portarlo a 220. Fra loro c'è il campione che non sa di esserlo.

    In questo, io vedo che nel tempo le cose migliorano, ed è grazie a tutti voi che questo avviene.
    Bel ragionamento,valido non solo per i pl ma in tutti gli sport minori che purtroppo in Italia sono tantissimi
    sigpic

    Un vincente trova sempre una strada,un perdente trova sempre una scusa

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