5 Agosto 2008, ho 40 anni. Mi scoccia scrivere il classico post autocelebrativo dei miei primi 40 anni, quello per esorcizzare le paure della giovinezza che si allontana, e della vecchiaia incombente, con i suoi incubi di prostate ingrossate, osteoporosi corrosive, dentiere e semolini.
In realtà, non me ne frega nulla dei miei 40 anni. Scrivo tutto questo perchè l’anno scorso, esattamente in questo periodo, avevo fatto una promessa a me stesso. Questa promessa mi ha permesso di uscire da un brutto periodo, e il pensiero di poter scrivere quello che, adesso, sto scrivendo mi ha fatto andare avanti, per mesi . Ora che il brutto periodo è passato… tutto questo mi sembra assolutamente patetico, come magari lo è per voi. Però, scrivo lo stesso.
Ecco come stavo l’anno scorso in questo periodo
Lo so che la faccio lunga con il mio ***** di pettorale, c’è chi ha passato ben di peggio. Però per me quello è stato un bel colpo, anche se capisco che sono fortunato a considerare “un bel colpo” un qualcosa del genere e non altro. Nel suo genere, questo infortunio è stato molto esteso, e si vede il punto della lesione da cui poi è fuoriuscito tutto lo stravaso di sangue.
L’anno scorso, con il braccio che non si alzava oltre la posizione della foto, promisi a me stesso due cose: che l’anno successivo sarei arrivato a 40 anni nel massimo della mia forma fisica, come sfida personale, e che nel 2009 avrei partecipato al campionato italiano di stacco da terra.
Bene, ora è l’"anno successivo" e ogni promessa è un debito. Quest’anno è stato per me ricco di soddisfazioni in quello che mi piace.
Prima di tutto, un piccolo sogno che si è realizzato: 200Kg di squat sotto il parallelo. I 200Kg sono the number, inseguito da quando faccio squat, da sempre. Poiché la falsa modestia è secondo me un peccato come la superbia, vi dico che poche volte si vedono su youtube 200Kg sotto il parallelo e senza fasce, corpetti e cinture ad un peso sotto gli 85Kg (che io ricordi, Yashiro e Huge8020 hanno delle clip superbe). Sono lento, sono brutto, faccio un urlo da idiota, però sono sotto il parallelo e controllo il peso.
La scelta di non usare l’attrezzatura da powerlifting è dovuta esclusivamente alla difficoltà per me di utilizzarla in allenamento, e una delle mie aspirazioni è quella di poter prima o poi dedicare tempo a diventare bravo (bravino, dài…) con questa roba.
Ecco ad esempio come mi alleno per lo stacco: in casa. Di sicuro non è il massimo. Bisogna essere proprio molto fissati, devo dire.
Ho avuto la possibilità di gareggiare ad Acilia, centrando un 260Kg di stacco raw, anche questo un bellissimo ricordo che durerà finchè campo.
Questo, invece, è il mio piccolo capolavoro, lo so che mi dico bravo da solo, però me lo riguardo con piacere. 120Kg di panca con fermo, 85% del mio precedente massimale pre-crack. Controllo, fermo evidente, risalita e chiusura. Per uno senza un pezzo di pettorale che a Settembre si è allenato un mese con 30Kg cacandosi letteralmente addosso mi sembra un bel risultato.
Per questi 120Kg ho dovuto dare fondo a tutte le mie conoscenze, mettendo insieme tutto quello appreso in questi anni, tutto quanto ho capito del powerlifting. Vedremo il prossimo anno cosa riuscirà a fare il mio pettorale.
Infine, qualche fotina del Paolino di adesso. Mi sembra sempre una cosa un po’ stupida nel suo narcisismo, lo faccio perchè chi legge deve poter avere un’idea di è quello che scrive qui… In ogni foto vengo più piccolo e più brutto di quanto sono, però ho il vago sospetto che la mia mente mi faccia vedere più grosso e più bello di quanto sono, a meno che la macchina fotografica non sia posseduta. Ci sono uomini (mi dicono fonti attendibili) che aumentano il proprio fascino negli anni, mentre la mia faccia di culo si mantiene costantemente identica a se stessa.
175cm di altezza, 82Kg di peso, grasso all’11-12%, braccio 40cm, foto che fanno vedere uno che dà l’impressione di fare i pesi ma nulla di più.
Considero il mio fisico come il risultato minimale da raggiungere per ogni palestraro. Lo ridico: risultato mi-ni-ma-le. Spassionatamentese: se vi riempite di integratori, se siete a dieta maniacale, se la palestra vi porta via tanto tempo, se fate "sacrifici" e… manco siete come me, ragazzi, dovete rivedere alcune priorità. Lo so, probabilmente sono molto cattivo, però sono i miei 40 anni e me lo dovete concedere.
Ok, in tutti gli ambienti dove vado sono “quello grosso”, ma semplicemente perchè il livello medio dell’uomo sedentario medio è mediamente ad un passo dal baratro del disfacimento organico.
Non voglio essere considerato un esempio, anzi, non sopporto gli esempi viventi. Però butto lì una riflessione: come è possibile che uno a 40 anni sia più forte rispetto a quando ne aveva 20? Forse… l’allenamento? La chiudo qui.
In questo anno ho focalizzato un pensiero, grazie anche alle varie corrispondenze con i miei amici del blog. Ho capito che non me ne frega niente del bodybuilding inteso come crescita muscolare, odio visceralmente il curl per i bicipiti, gli esercizi di rifinitura, lo stripping, tutte le pratiche per l’ipertrofia fine a se stessa, i regimi alimentari per definirsi. Badate bene: non ho detto che questa roba sia un cumulo di idiozie, ma semplicemente che a me non piace.
A me piace, invece, sollevare parecchio negli esercizi che adoro, piace passare ore ed ore a limare un particolare, una finezza, a riprendermi per vedere quanto le mie ginocchia vanno in avanti nello squat, o quanto le mie chiappe salgono nello stacco. A me piacciono i gesti che ritengo essere l’espressione della forza pura, a me piacciono i sollevamenti di potenza. Il resto è tappezzeria di contorno, importante, ma se la carta da parati è sfuocata nelle foto, va bene lo stesso.
Ogni anno faccio i buoni propositi di curare i gruppi carenti, di fare un periodo di massa e uno di definizione per arrivare all’8% di grasso. Anche quest’anno, con tutta l’energia per essere al massimo della mia forma fisica. E anche quest’anno mi sono ritrovato a passare il mio tempo libero a trovare la posizione migliore dei piedi nello squat.
Perchè, ragazzi, se io penso a “fare i pesi” le sensazioni che emergono dal mio cervello sono il cuore che accelera, le gambe molli, quella strana incertezza mista a determinazione che si prova quando si afferra il bilanciere e ci si infila sotto per una alzata importante, senza poter sapere a priori l’esito finale.
I quadricipiti si contraggono, l’acciaio del bilanciere preme sul trapezio facendo sentire tutto il peso della ghisa caricata sopra, i dischi si sollevano e oscillano. Due passi indietro, poi immobile. Dopo migliaia e migliaia di volte questo strano rituale è sempre emozionante, 24 anni fa come oggi.
Nella mia mente, il comando: squat! Un’altra alzata, un’altra sfida.
In realtà, non me ne frega nulla dei miei 40 anni. Scrivo tutto questo perchè l’anno scorso, esattamente in questo periodo, avevo fatto una promessa a me stesso. Questa promessa mi ha permesso di uscire da un brutto periodo, e il pensiero di poter scrivere quello che, adesso, sto scrivendo mi ha fatto andare avanti, per mesi . Ora che il brutto periodo è passato… tutto questo mi sembra assolutamente patetico, come magari lo è per voi. Però, scrivo lo stesso.
Ecco come stavo l’anno scorso in questo periodo
Lo so che la faccio lunga con il mio ***** di pettorale, c’è chi ha passato ben di peggio. Però per me quello è stato un bel colpo, anche se capisco che sono fortunato a considerare “un bel colpo” un qualcosa del genere e non altro. Nel suo genere, questo infortunio è stato molto esteso, e si vede il punto della lesione da cui poi è fuoriuscito tutto lo stravaso di sangue.
L’anno scorso, con il braccio che non si alzava oltre la posizione della foto, promisi a me stesso due cose: che l’anno successivo sarei arrivato a 40 anni nel massimo della mia forma fisica, come sfida personale, e che nel 2009 avrei partecipato al campionato italiano di stacco da terra.
Bene, ora è l’"anno successivo" e ogni promessa è un debito. Quest’anno è stato per me ricco di soddisfazioni in quello che mi piace.
Prima di tutto, un piccolo sogno che si è realizzato: 200Kg di squat sotto il parallelo. I 200Kg sono the number, inseguito da quando faccio squat, da sempre. Poiché la falsa modestia è secondo me un peccato come la superbia, vi dico che poche volte si vedono su youtube 200Kg sotto il parallelo e senza fasce, corpetti e cinture ad un peso sotto gli 85Kg (che io ricordi, Yashiro e Huge8020 hanno delle clip superbe). Sono lento, sono brutto, faccio un urlo da idiota, però sono sotto il parallelo e controllo il peso.
La scelta di non usare l’attrezzatura da powerlifting è dovuta esclusivamente alla difficoltà per me di utilizzarla in allenamento, e una delle mie aspirazioni è quella di poter prima o poi dedicare tempo a diventare bravo (bravino, dài…) con questa roba.
Ecco ad esempio come mi alleno per lo stacco: in casa. Di sicuro non è il massimo. Bisogna essere proprio molto fissati, devo dire.
Ho avuto la possibilità di gareggiare ad Acilia, centrando un 260Kg di stacco raw, anche questo un bellissimo ricordo che durerà finchè campo.
Questo, invece, è il mio piccolo capolavoro, lo so che mi dico bravo da solo, però me lo riguardo con piacere. 120Kg di panca con fermo, 85% del mio precedente massimale pre-crack. Controllo, fermo evidente, risalita e chiusura. Per uno senza un pezzo di pettorale che a Settembre si è allenato un mese con 30Kg cacandosi letteralmente addosso mi sembra un bel risultato.
Per questi 120Kg ho dovuto dare fondo a tutte le mie conoscenze, mettendo insieme tutto quello appreso in questi anni, tutto quanto ho capito del powerlifting. Vedremo il prossimo anno cosa riuscirà a fare il mio pettorale.
Infine, qualche fotina del Paolino di adesso. Mi sembra sempre una cosa un po’ stupida nel suo narcisismo, lo faccio perchè chi legge deve poter avere un’idea di è quello che scrive qui… In ogni foto vengo più piccolo e più brutto di quanto sono, però ho il vago sospetto che la mia mente mi faccia vedere più grosso e più bello di quanto sono, a meno che la macchina fotografica non sia posseduta. Ci sono uomini (mi dicono fonti attendibili) che aumentano il proprio fascino negli anni, mentre la mia faccia di culo si mantiene costantemente identica a se stessa.
175cm di altezza, 82Kg di peso, grasso all’11-12%, braccio 40cm, foto che fanno vedere uno che dà l’impressione di fare i pesi ma nulla di più.
Considero il mio fisico come il risultato minimale da raggiungere per ogni palestraro. Lo ridico: risultato mi-ni-ma-le. Spassionatamentese: se vi riempite di integratori, se siete a dieta maniacale, se la palestra vi porta via tanto tempo, se fate "sacrifici" e… manco siete come me, ragazzi, dovete rivedere alcune priorità. Lo so, probabilmente sono molto cattivo, però sono i miei 40 anni e me lo dovete concedere.
Ok, in tutti gli ambienti dove vado sono “quello grosso”, ma semplicemente perchè il livello medio dell’uomo sedentario medio è mediamente ad un passo dal baratro del disfacimento organico.
Non voglio essere considerato un esempio, anzi, non sopporto gli esempi viventi. Però butto lì una riflessione: come è possibile che uno a 40 anni sia più forte rispetto a quando ne aveva 20? Forse… l’allenamento? La chiudo qui.
In questo anno ho focalizzato un pensiero, grazie anche alle varie corrispondenze con i miei amici del blog. Ho capito che non me ne frega niente del bodybuilding inteso come crescita muscolare, odio visceralmente il curl per i bicipiti, gli esercizi di rifinitura, lo stripping, tutte le pratiche per l’ipertrofia fine a se stessa, i regimi alimentari per definirsi. Badate bene: non ho detto che questa roba sia un cumulo di idiozie, ma semplicemente che a me non piace.
A me piace, invece, sollevare parecchio negli esercizi che adoro, piace passare ore ed ore a limare un particolare, una finezza, a riprendermi per vedere quanto le mie ginocchia vanno in avanti nello squat, o quanto le mie chiappe salgono nello stacco. A me piacciono i gesti che ritengo essere l’espressione della forza pura, a me piacciono i sollevamenti di potenza. Il resto è tappezzeria di contorno, importante, ma se la carta da parati è sfuocata nelle foto, va bene lo stesso.
Ogni anno faccio i buoni propositi di curare i gruppi carenti, di fare un periodo di massa e uno di definizione per arrivare all’8% di grasso. Anche quest’anno, con tutta l’energia per essere al massimo della mia forma fisica. E anche quest’anno mi sono ritrovato a passare il mio tempo libero a trovare la posizione migliore dei piedi nello squat.
Perchè, ragazzi, se io penso a “fare i pesi” le sensazioni che emergono dal mio cervello sono il cuore che accelera, le gambe molli, quella strana incertezza mista a determinazione che si prova quando si afferra il bilanciere e ci si infila sotto per una alzata importante, senza poter sapere a priori l’esito finale.
I quadricipiti si contraggono, l’acciaio del bilanciere preme sul trapezio facendo sentire tutto il peso della ghisa caricata sopra, i dischi si sollevano e oscillano. Due passi indietro, poi immobile. Dopo migliaia e migliaia di volte questo strano rituale è sempre emozionante, 24 anni fa come oggi.
Nella mia mente, il comando: squat! Un’altra alzata, un’altra sfida.
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