Luce solare contro il cancro alla prostata
La vitamina D favorisce la normale crescita delle cellule
Nel più ampio studio di questo tipo finora effettuato, un gruppo di ricercatori di tre centri oncologici ha scoperto che l’esposizione alla luce solare può ridurre il rischio di tumore della prostata.
In un articolo pubblicato sul numero del 15 giugno della rivista “Cancer Research”, il gruppo guidato da Esther John del Northern California Cancer Center, e comprendente Sue Ingles della Keck School of Medicine dell’USC e Gary G. Schwartz del Comprehensive Cancer Center della Wake Forest University, riferisce che gli uomini con maggior esposizione al sole presentano un rischio di tumore della prostata ridotto della metà rispetto ai pazienti con bassa esposizione. In alcune persone con determinate varianti genetiche, il rischio risulta ancora più ridotto, anche del 65 per cento.
“Riteniamo – spiega John – che la luce solare contribuisca a ridurre il rischio di tumore perché stimola il corpo a produrre la forma attiva di vitamina D”. Studi precedenti di Schwartz e colleghi avevano mostrato che la prostata utilizza la vitamina D per favorire la normale crescita delle cellule e inibire l’invasione e la diffusione delle cellule tumorali verso altre parti del corpo.
“I geni coinvolti – aggiunge Schwartz – sono quelli che determinano il tipo di recettori della vitamina D che una persona possiede. Questi recettori possono variare per la capacità di legarsi alla vitamina D e pertanto influenzano il comportamento cellulare”.
La luce solare non è la sola fonte di vitamina D, e dunque i ricercatori suggeriscono di non esagerare con i bagni di sole che incrementano il rischio di tumori della pelle come il melanoma.
La vitamina D favorisce la normale crescita delle cellule
Nel più ampio studio di questo tipo finora effettuato, un gruppo di ricercatori di tre centri oncologici ha scoperto che l’esposizione alla luce solare può ridurre il rischio di tumore della prostata.
In un articolo pubblicato sul numero del 15 giugno della rivista “Cancer Research”, il gruppo guidato da Esther John del Northern California Cancer Center, e comprendente Sue Ingles della Keck School of Medicine dell’USC e Gary G. Schwartz del Comprehensive Cancer Center della Wake Forest University, riferisce che gli uomini con maggior esposizione al sole presentano un rischio di tumore della prostata ridotto della metà rispetto ai pazienti con bassa esposizione. In alcune persone con determinate varianti genetiche, il rischio risulta ancora più ridotto, anche del 65 per cento.
“Riteniamo – spiega John – che la luce solare contribuisca a ridurre il rischio di tumore perché stimola il corpo a produrre la forma attiva di vitamina D”. Studi precedenti di Schwartz e colleghi avevano mostrato che la prostata utilizza la vitamina D per favorire la normale crescita delle cellule e inibire l’invasione e la diffusione delle cellule tumorali verso altre parti del corpo.
“I geni coinvolti – aggiunge Schwartz – sono quelli che determinano il tipo di recettori della vitamina D che una persona possiede. Questi recettori possono variare per la capacità di legarsi alla vitamina D e pertanto influenzano il comportamento cellulare”.
La luce solare non è la sola fonte di vitamina D, e dunque i ricercatori suggeriscono di non esagerare con i bagni di sole che incrementano il rischio di tumori della pelle come il melanoma.