Il vino rosso salva la prostata
Un composto presente nella buccia dell'uva avrebbe effetti benefici
Bere un bicchiere di vino rosso al giorno potrebbe ridurre della metà il rischio di sviluppare un tumore della prostata. E l'effetto protettivo sembra essere più forte contro le forme più aggressive della malattia. Lo sostiene uno studio condotto da ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center e pubblicato sulla rivista "International Journal of Cancer".
"Abbiamo scoperto - spiega la ricercatrice Janet L. Stanford - che gli uomini che consumano quattro o più bicchieri di vino rosso alla settimana hanno un rischio di cancro della prostata ridotto del 50 per cento. Per quanto riguarda i tipi di tumore più aggressivo, l'incidenza risulta ridotta addirittura del 60 per cento".
Stanford e colleghi non hanno scoperto effetti significativi - né positivi né negativi - associati con il consumo di birra o superalcolici e nemmeno di vino bianco, cosa che suggerisce l'esistenza di un composto benefico nel vino rosso di cui gli altri alcolici sono privi. Questo composto, secondo i ricercatori, potrebbe essere un antiossidante chiamato resveratrolo, che abbonda nella buccia dell'uva rossa ma molto meno in quella dell'uva bianca. Il composto si trova anche nelle arachidi e nei lamponi, e si ritiene possa proteggere dalle malattie cardiovascolari.
Un composto presente nella buccia dell'uva avrebbe effetti benefici
Bere un bicchiere di vino rosso al giorno potrebbe ridurre della metà il rischio di sviluppare un tumore della prostata. E l'effetto protettivo sembra essere più forte contro le forme più aggressive della malattia. Lo sostiene uno studio condotto da ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center e pubblicato sulla rivista "International Journal of Cancer".
"Abbiamo scoperto - spiega la ricercatrice Janet L. Stanford - che gli uomini che consumano quattro o più bicchieri di vino rosso alla settimana hanno un rischio di cancro della prostata ridotto del 50 per cento. Per quanto riguarda i tipi di tumore più aggressivo, l'incidenza risulta ridotta addirittura del 60 per cento".
Stanford e colleghi non hanno scoperto effetti significativi - né positivi né negativi - associati con il consumo di birra o superalcolici e nemmeno di vino bianco, cosa che suggerisce l'esistenza di un composto benefico nel vino rosso di cui gli altri alcolici sono privi. Questo composto, secondo i ricercatori, potrebbe essere un antiossidante chiamato resveratrolo, che abbonda nella buccia dell'uva rossa ma molto meno in quella dell'uva bianca. Il composto si trova anche nelle arachidi e nei lamponi, e si ritiene possa proteggere dalle malattie cardiovascolari.
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