insufficienza venosa

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  • sonoribosio80
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    insufficienza venosa

    salve volevo dei consigli di allenamento (cosa si deve evitare,cosa puo aiutare ,il tipo di allenamento ideale e quello sbagliato),riguardo questo disturbo che nel tempo mi ha causato varicocele crampi e varici.........
    Ribosio80

    Chi è lu re?????????
  • Armando
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    • Nov 2000
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    #2
    Originariamente Scritto da sonoribosio80
    salve volevo dei consigli di allenamento (cosa si deve evitare,cosa puo aiutare ,il tipo di allenamento ideale e quello sbagliato),riguardo questo disturbo che nel tempo mi ha causato varicocele crampi e varici.........
    A parte patologie che possono legarsi all'insufficienza venosa, io verificherei con un terapeuta la presenza di adesioni fasciali nelle zone dove passano i principali vasi e arterie.
    In più verificherei se il drenaggio linfatico è corretto o no.

    A livello di allenamento, in generale si dovrebbero evitare tutti gli sforzi che tenderebbero ad aumentare la pressione dei vasi....ciò vuol dire smettere di allenarsi...
    Un pò di aerobica più aiutare.

    Armando
    Kinesiologia Sportiva
    www.armandovinci.com

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    • sonoribosio80
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      #3
      Originariamente Scritto da Armando

      A livello di allenamento, in generale si dovrebbero evitare tutti gli sforzi che tenderebbero ad aumentare la pressione dei vasi....ciò vuol dire smettere di

      Armando
      baby
      Ribosio80

      Chi è lu re?????????

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      • sonoribosio80
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        #4
        Originariamente Scritto da Armando
        A parte patologie che possono legarsi all'insufficienza venosa, io verificherei con un terapeuta la presenza di adesioni fasciali nelle zone dove passano i principali vasi e arterie.
        In più verificherei se il drenaggio linfatico è corretto o no.

        A livello di allenamento, in generale si dovrebbero evitare tutti gli sforzi che tenderebbero ad aumentare la pressione dei vasi....ciò vuol dire smettere di allenarsi...
        Un pò di aerobica più aiutare.

        Armando
        cosa sono le lesioni fasciali?? ed il drenaggio linfatico??
        Ribosio80

        Chi è lu re?????????

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        • sonoribosio80
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          • Feb 2004
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          #5
          potrei assumere queste erbe medicinali???????????contenute in RUSCOVEN in farma???

          Rusco
          . Ruscus aculeatus.

          Noto con il nome di “Pungitopo”, per
          tradizione ritenuto di buon auspicio sotto le
          feste natalizie, il Rusco agisce in maniera
          efficace e con diverse attività sui vari stadi
          che caratterizzano il progredire della
          patologia venosa.
          Attivo
          come tonico dei vasi, il suo effetto

          principale è proprio quello di vasocostrizione
          a livello delle vene, molto efficace nel
          contrastare l’indebolimento della parete dei
          capillari che si verifica in seguito alla stasi
          venosa. È altresì ben dimostrata la buona
          attività antinfiammatoria delle ruscogenine e
          la loro efficacia nel ridurre l’eccessiva
          permeabilità endoteliale, in altre parole la
          fuoriuscita di liquidi all’esterno del vaso.
          L’azione del Rusco sul tono vasale possiede inoltre una “curiosa”
          caratteristica: è più marcata alle alte temperature e minore a temperature
          ambientali più basse. Questo fa del Rusco
          la pianta

          ideale per i disturbi della circolazione legati all’estate
          : si

          ha un’attività vasocostrittiva più accentuata proprio quando il calore
          della stagione estiva aggrava – attraverso una vasodilatazione
          delle vene – la sintomatologia delle varici e di altre flebopatie.
          Le
          proprietà vasocostrittrici, antinfiammatorie e inibitrici della

          permeabilità capillare
          dell’estratto di Rusco e delle ruscogenine

          (uno tra i principali gruppi di principi attivi del fitocomplesso)
          15
          conferiscono a questa pianta un ruolo di primissimo piano per
          ripristinare le funzioni del microcircolo venoso e per aumentare il
          tono vasale delle vene ancora integre. Ciò consente di conseguire
          quel miglioramento funzionale che è il fine ultimo della terapia
          dell’insufficienza venosa. L’attività si ottiene a concentrazioni raggiungibili
          anche con l’applicazione topica dell’estratto incorporato
          in pomate o creme.
          La qualità
          è espressa dal Titolo in ruscogenine localizzate nelle

          radici della pianta.


          Amamelide.
          Hamamelis virginiana.

          Soprattutto nota per le sue proprietà lenitive
          e disarrossanti della pelle, l’Hamamelis
          possiede una buona attività regolatrice della
          circolazione, specialmente venosa.
          Attiva
          nel proteggere le pareti dei vasi

          sanguigni, è particolarmente indicata in caso
          di
          fragilità capillare. I tannini solubili delle

          foglie di Amamelide virginiana, tra cui il
          principale è l’acido gallico, possiedono
          infatti un tropismo evidente nei confronti
          delle tonache vascolari.
          Il fitocomplesso mostra una decisa attività
          antinfiammatoria efficace contro i radicali liberi, aiutando a restituire
          ai tessuti vascolari e perivascolari quella funzionalità fisiologica
          compromessa nel corso dell’evoluzione dei fenomeni
          infiammatori conseguenti all’insufficienza venosa. Molto diffuso
          inoltre l’impiego della pianta per uso esterno, sia sotto forma di
          estratto che di acqua distillata di Hamamelis, per le pelli irritate e
          facili all’arrossamento.



          Vite rossa.
          Vitis vinifera.

          Gli estratti di Vite rossa sono ricchi di antocianosidi, una particolare
          classe di bioflavonoidi dalle
          proprietà fortemente antiossidanti,

          efficaci nel contrastare l’iperproduzione di radicali liberi che si
          verifica nel corso dei processi infiammatori.
          Attiva
          soprattutto come capillaroprotettore,

          la pianta contribuisce ad
          accrescere la resistenza della parete
          venosa riducendo la permeabilità e la
          fragilità dei capillari. È infatti ben nota
          l’azione protettiva degli antocianosidi
          sulla tonaca vasale di arterie e vene.
          Interessanti anche le
          proprietà antiinfiammatorie

          e antiedematose
          , soprattutto

          a livello della microcircolazione.



          Ginkgo.
          Ginkgo biloba.

          È caratterizzato da una spiccata
          azione

          vasoregolatoria su
          arterie, vene e capillari.

          Attivo
          nel migliorare la funzionalità del

          microcircolo grazie alla sua capacità di
          diminuire la viscosità sanguigna, il
          Ginkgo è in grado di aumentare la
          perfusione e il nutrimento alle cellule
          delle pareti delle vene e dei capillari
          venosi, ritardando quella condizione di
          “ipossia” (carenza di ossigeno) che
          costituisce una delle prime cause della sofferenza endoteliale. La
          buona attività antiossidante dei flavonoidi (ginkgoflavonglucosidi)
          contribuisce inoltre a prevenire il danno dei
          radicali liberi sulle membrane dei vasi. Esercita in tal senso
          un’azione protettiva sui vasi venosi.


          Ippocastano.
          Aesculus hippocastanum.

          Viene utilizzato ormai da molti anni nel
          trattamento dei disturbi venosi, particolarmente
          delle alterazioni del microcircolo.
          Attivo
          nel contrastare l’infiammazione dei

          capillari e dei tessuti perivascolari in corso
          di IVC, contribuisce in maniera efficace a
          ridurre gli edemi
          e le alterazioni strutturali

          dei tessuti di sostegno circostanti il vaso
          venoso. Il principio attivo è stato da tempo
          identificato nell’escina, una saponina
          triterpenica presente nel fitocomplesso.
          Per l’energica attività dell’escina e per l’efficace azione osservata
          in seguito ad applicazione topica del fitocomplesso,
          l’Ippocastano è utilizzato prevalentemente
          per uso esterno (in

          pomate, creme gel
          , etc.), in genere associato ad altri fitocomplessi.




          Ribosio80

          Chi è lu re?????????

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          • sonoribosio80
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            • Feb 2004
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            #6
            cavolo non le conosce nessuno queste piante venaprotettive???????????
            Ribosio80

            Chi è lu re?????????

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            • Armando
              Bodyweb Member
              • Nov 2000
              • 3532
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              #7
              Non credo tu possa risolvere il problema con delle erbe, utili forse per coadiuvare una terapia, ma non per risolvere del tutto questo problema.
              Puoi provare, tentar non nuoce.

              Armando
              Kinesiologia Sportiva
              www.armandovinci.com

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