per Sly e altri porfessionisti - radicolopatia da osteofiti

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    per Sly e altri porfessionisti - radicolopatia da osteofiti

    Domanda: la radicolopatia dovuta ad osteofitosi è affrontabile con le terapie conservative?
    credo che per quanto riguarda ernie, protusioni o tessuti molli, il lavoro posturale, fisioterapico sia più "facile"...un osteofita e il suo "intorno" sono difficilmente manipolabili, o comunque la percentuale di successo "definitivo" è molto bassa.
    almeno la mia esperienza è questa.
    voi che ne pensate?

    ma come si fa a modificare il titolo, che ho scritto male
    Last edited by Testa; 24-01-2020, 14:14:33.
  • Sly83
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    #2
    Per quanto riguarda la mia limitata esperienza, posso dire che si tratta di una problematica ostica.

    Specie per quelle osteofitosi che vediamo a livello cervicale e lombare, prossime alle radici.

    Chiaramente la “prognosi” e’ sempre dipendente dalla posizione e da quanto di cnseguenza sia probabile che venga a determinarsi un’irritazione radicolare, che in fase acuta da tutta quella serie di sintomi noti, e che anche nella cronicizzazione non da certo pace.

    Quindi, escludendo le acuzie (in cui riposo e farmaci su prescrizione medica sono l’unica..), resta valutare la gestione della cosa, in ottica di rallentare il peggioramento tirando un calcio al barattolo sempre piu’ in la’.

    Se non ricordo male nel tuo caso soecifico hai subito degli interventi importanti a livello cervicale, come sappiamo un disco che protrude o ernia limuta lo soazio su cui le articolazioni vertebrali possono avere “gioco”, predisponendo a fenomeni artrosici (di cui gli osteofiti sono manifestazione franca).

    Per quanto concerne le opzioni, inpresupposti su cui agire non devono prescindere dal mantenere un corretto equilibrio posturale attraverso controllo motorio volontario ma, prima ancora e che lo renda possibile, mantenendo le giuste flessibilita’ muscolari.

    Questo perche’ “i tiranti” miofasciali sono quelli che permettono di guidare nei giusti binari i movimenti, che sono comunque alterati in caso di chirurgia (specie stabilizzazioni)

    Trattare quindi le fasce, non solo direttamente sul collo, da “respiro” globale, il che come detto e’ un presupposto per poter lavorare correttamente col resto.

    Le tecniche e le strategie sono molte ma devono essere complementari, sempre su una base comunque.

    Altrimenti si finisce nel solito ping pong tra soecialisti e false promesse.

    Possiamo man mano entrare nello specifico, appena ho un attimo e spero scrvano anche altri per riportare esperienze e punti di vista



    Originariamente Scritto da Giampo93
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    • Testa
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      #3
      intanto grazie per la risposta

      Sì io ho subito già due interventi, oltre ad aver già fatto tutte le terapie del mondo, mi manca solo il pranoterapeuta o il santone ( che se ne conoscessi uno ci andrei anche, tanto male non farebbe....)
      Credo che il mio caso sia multifattoriale, di qui il persistere della sintomatologia ( mi hanno anche accennato ad un dolore sine causa, dovuto al fatto che può essere rimasto acceso un interruttore al livello neurologico - secondo me no, perchè la sintomatologia a volte scompare per qualche periodo).
      In buona sostanza credo che adesso il problema sia una costante irritazione radicolare data in particolare da osteofiti in paramediana sx che improntano il sacco durale sulla c3-c4 (livello non trattato dai precedenti interventi); il neurochirurgo per ora non mi ha nuovamente dato indicazioni chirurgiche, ma sul fatto che la cosa possa essere risolta definitivamente in modo conservativo, ho notato che lui stesso era molto dubbioso
      Ho visto poi che la cosa era confermata da altri pareri specialistici
      A parte che trovo difficoltà a trovare qualcuno che voglia ancora "mettere le mani" in questa situazione, dopo il terzo intervento, insieme al foglio di dimissioni voglio trovare la pergamena della laurea in medicina ad honoris causa

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      • Sly83
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        #4
        Ci sono tantissime informazioni preziose nel tuo post.

        Intanto il fatto che non si tratti di un dolore continuo e incessante implica del margine di azione: riesci a capire QUANDO e in che condizioni si esacerbano i sintomi?
        Risponde ai farmaci?

        La sede degli osteofiti e’ indipendente dal punto della chirurgia in quanto la degenerazione articolare interessa in successione livelli a valle e a monte, certo vi e’ pressione sul sacco durale e questo rimpe assai.

        Nessun chirurgo si prenderebbe la responsabilita’ di andare così all’acqua di rose su di un caso tanto complesso ma al contempo non “disperato”.

        Presumo ci siano anche cicatrici ancora attive, ma al di la’ di questo, andare a trattare (anche conservativamente) così direttamente il collo non e’ da farsi IMHO.

        Torace, diaframma, area periscapolare..sono tutte zone che interessano/sono interessate, e su cui MOLTO PROBABILMENTE si puo’ e si deve ANCORA lavorare, questo “sulla fiducia”, in quanto la multifattorialita’ndel caso implica necessariamente che vi siano anche scompensi/riadattamenti CONTINUI.

        Ma bisogna appunto inquadrare in ottica “globale”, senza soffermarsi esclusivamente su aree specifiche dato che la “postura” non e’ “settori”.

        Se ti va, potresti indicare tipo di intervento chirurgico e trattamenti terapeutici svolti?
        Last edited by Sly83; 24-01-2020, 16:58:33.



        Originariamente Scritto da Giampo93
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          #5
          Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
          Ci sono tantissime informazioni preziose nel tuo post.

          Intanto il fatto che non si tratti di un dolore continuo e incessante implica del margine di azione: riesci a capire QUANDO e in che condizioni si esacerbano i sintomi?
          Risponde ai farmaci?

          La sede degli osteofiti e’ indipendente dal punto della chirurgia in quanto la degenerazione articolare interessa in successione livelli a valle e a monte, certo vi e’ pressione sul sacco durale e questo rimpe assai.

          Nessun chirurgo si prenderebbe la responsabilita’ di andare così all’acqua di rose su di un caso tanto complesso ma al contempo non “disperato”.

          Presumo ci siano anche cicatrici ancora attive, ma al di la’ di questo, andare a trattare (anche conservativamente) così direttamente il collo non e’ da farsi IMHO.

          Torace, diaframma, area periscapolare..sono tutte zone che interessano/sono interessate, e su cui MOLTO PROBABILMENTE si puo’ e si deve ANCORA lavorare, questo “sulla fiducia”, in quanto la multifattorialita’ndel caso implica necessariamente che vi siano anche scompensi/riadattamenti CONTINUI.

          Ma bisogna appunto inquadrare in ottica “globale”, senza soffermarsi esclusivamente su aree specifiche dato che la “postura” non e’ “settori”.

          Se ti va, potresti indicare tipo di intervento chirurgico e trattamenti terapeutici svolti?
          comincio dalla fine, ma dico giusto due cose così in generale che sennò mi tocca fare un post che quelli di lukino a confronto son sintetici riassunti ....( ho due faldoni di materiale cartaceo accumulato in 5 anni)

          ho fatto prima una discectomia con artrodesi su due livelli (c5 c6 e c6 c7), con l'inserimento di protesi discali in peek, per via anteriore. ( per rimuovere due ernie che non rispondevano a terapie conservative)

          Sucessivamente, causa una probabile "subsidence" di una protesi, nell'articolazione dei due livelli sono stati inseriti dei distrattori in titanio, 2 per livello, per via posteriore.

          sono stato trattato con vari farmaci fra i quali pregabalin, eperisone, cortisone oltre altri analgesici
          tutt'ora assumo aulin e muscoril in fase acuta come terapia, e palexia sempre con me per ogni evenienza

          la risposta ai farmaci è comunque scarsa, nel senso che non è una "cura" che stabilizza la situazione

          a tutt'oggi devo finire il percorso diagnostico per escludere (anche) lo stretto toracico (il neurochirurgo comunque non ci credeva neanche lui che potesse essere quello)
          a livello neurologico mi avevano paventato anche il fatto che il dolore potesse essere sine causa, come se fosse rimasto acceso un interruttore; a volte purtroppo succede quando si va intorno a ste cose
          La cosa per me non sta in piedi, data l'altalenanza della sintomatologia
          Inoltre dopo l'ultimo intervento ho delle "cascate elettriche" oltre che la sensazione di avere delle punte di freccia piantate nella schiena.

          terapie conservative (anche strumentali) fatte quasi tutte, credo, dal 2015 in avanti
          questo è uno dei punti più delicati di tutto il percorso poichè, ovviamente, la "qualità" dell'operatore è determinante
          posso dire, col senno di poi, che qualche "cane" l'ho incontrato, ma nella media mi sono sempre messo in "buone mani" (almeno stando alle referenze); ho avuto dei miglioramenti, a volte anche di qualche mese, che fino al 2018 mi ha consentito perfino di allenarmi un po (con le dovute accortezze)
          Purtroppo tali miglioramenti non si sono mai stabilizzati definitivamente.

          la situazione di adesso è quella del primo post, con il problema che la rimozione degli osteofiti che improntano il sacco durale, comporterebbe un nuovo intervento molto invasivo, tipo il primo, e, data la delicatezza del punto da trattare, sono tutti molto restii a darmi delle risposte di un certo tipo.
          Un po tutti mi dicono di perseverare con la fisioterapia e la posturale, ma è più una speranza che una reale aspettativa di risoluzione del problema, un modo per non prendersi in carico il problema.
          praticamente ho già "comprato la macchina" a un paio di terapisti, oltre che contribuito economicamente a molte strutture , farei anche a meno di proseguire

          aggiungo che ho perso più o meno 20 kg (non facendo più la bbing way of life), con la parte sinistra un po più carente e ipotrofica della destra
          Last edited by Testa; 29-01-2020, 11:53:27.

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            #6
            Un’odissea
            Hai subito una chirurgia estremamente delicata.

            Il fatto che le terapie diano sollievi momentanei deriva proprio dal fatto che la meccanica del tuo collo e’ alterata a causa di quel tipo di interventi, quindi un nuovo ipotetico lavoro sugli osteofiti toglierebbe nella migliore delle ipotesi “l’impronta” ma dubito garantirebbe risultati di lungo ermine.

            Piu’ che un volersene evitare il carico da parte di specialisti, l’indicazione al persistere nella fisioterapia e’ al momento l’unica che puo’ garantirti periodi di lontananza dalle fasi acute.

            Da quanto dici trovo totalmente infondata l’ipotesi del “sine causa”, così come una sindrome da egresso toracico potrebbe anche essere presente ma la vedrei in tal caso piu’ come conseguenza che come causa, dato lo storico (ma va comunque confermata/esclusa).

            dici bene quando parli di efficacia operatore-dioendente.

            Ci sono trattamenti che alleggeriscono (letteralmente) i carichi sul cingolo scapolare, un crocevia tra collo/arti superiore/tronco.
            Le stategie sono numerose.

            Personalmente lavoro tantissimo come spesso detto sul rilascio miofasciale, trattamenti a volte dolorosi ma che vanno “alla fonte”.
            I risultati sono mediamente molto buoni, ma la garanzia di successo specie in caso di biomeccaniche alterate non puo’ (non deve!) mai essere data per scontata, spedie in chiave mantenimento di lungo termine.

            Sul brevissimo certi approcci potrebbero addirittura PEGGIORARE il quadro.

            Di contro, non vedo scenari in cui qualcosa di davvero profondo non possa sortire effetti anche spiacevoli nell’immediato.

            Questo data la delicatezza del caso e la multifattorialita’ (i sintomi da sistema nervoso come scossette e simili sono indicativi).


            Per farla breve: la chirugia non e’ al momento indicata sia per le complicanze di breve che per la mancanza di garanzia di lungo; la fisioterapia e’ indicata sempre ma per essere efficacie non puo’ essere un solletico (al netto delle indicazioni di “igiene posturale” da tenere sempre).

            ps: a titolo informativo, verifica se in zona ci sono terapisti certificati in Manipolazione Fasciale, e’ una delle opzioni che se non gia’ valutate potrebbero dare riscontri.



            Originariamente Scritto da Giampo93
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              #7


              qui un motorino di ricerchina



              Originariamente Scritto da Giampo93
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                #8
                fatto in precedenza qualche massaggio miofasciale
                purtroppo nessuna efficacia

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                  #9
                  Era stato doloroso che tu ricordi?
                  Nemmeno un peggioramento dei sintomi nell’immediato?



                  Originariamente Scritto da Giampo93
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                    #10
                    Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                    Era stato doloroso che tu ricordi?
                    Nemmeno un peggioramento dei sintomi nell’immediato?
                    bah mi sembra che fu fastiodoso, questo sì, inquanto doveva "scollare" i tessuti, mi pare
                    forse anche doloroso nel breve, ma poi sostanzialmente, nulla di fatto o di concretamente apprezzabile
                    Last edited by Testa; 29-01-2020, 14:09:28.

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