Chi soffre di ipercolesterolemia famigliare ha un deficit o un malfunzionamento dei recettori cellulari per le lipoproteine LDL, perciò il meccanismo di feedback negativo sulla sintesi del colesterolo funziona male o non funziona affatto. In poche parole, le cellule non riescono a captare il colesterolo assunto con la dieta (di cui tuorli d'uovo, carne grassa, crostacei e formaggi grassi sono ricchi) e non viene perciò inibita la sintesi endogena dello stesso, per cui ci si ritrova con un livello elevato di colesterolo plasmatico (quello assunto dalla dieta + quello sintetizzato endogenamente). Risulta ovvio quindi, che bisogna limitare l'assunzione di alimenti ricchi di colesterolo, in quanto il deficit dei recettori per le LDL causa un accumulo nel sangue del colesterolo assunto con la dieta, perchè esso non può essere "incamerato" nelle cellule.
Con una dieta ipercalorica ed iperglucidica invece, data la condizione di iperinsulinemia, viene indotta una maggiore sintesi di colesterolo endogeno e di trigliceridi, e mancando il corretto meccanismo di inibizione, le due fonti di colesterolo (esogena ed endogena) si sommano, causando maggiori accumuli.
Perciò, la dieta consigliata per chi soffre di ipercolesterolemia famigliare dovrebbe fornire buone quantità di acidi grassi mono e polinsaturi, quantità di carboidrati non eccessive (ma soprattutto kcal non eccessive), prediligere fonti di carboidrati a basso indice glicemico e ricche di fibre ed evitare zuccheri semplici e fonti dirette di colesterolo.
Ovviamente dipende dal grado di ipercolesterolemia, molto spesso il solo intervento dietetico non è sufficiente, ed è necessario intervenire con le statine (inibitori della beta-HMG-CoA reduttasi).
Con una dieta ipercalorica ed iperglucidica invece, data la condizione di iperinsulinemia, viene indotta una maggiore sintesi di colesterolo endogeno e di trigliceridi, e mancando il corretto meccanismo di inibizione, le due fonti di colesterolo (esogena ed endogena) si sommano, causando maggiori accumuli.
Perciò, la dieta consigliata per chi soffre di ipercolesterolemia famigliare dovrebbe fornire buone quantità di acidi grassi mono e polinsaturi, quantità di carboidrati non eccessive (ma soprattutto kcal non eccessive), prediligere fonti di carboidrati a basso indice glicemico e ricche di fibre ed evitare zuccheri semplici e fonti dirette di colesterolo.
Ovviamente dipende dal grado di ipercolesterolemia, molto spesso il solo intervento dietetico non è sufficiente, ed è necessario intervenire con le statine (inibitori della beta-HMG-CoA reduttasi).
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